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RT/Q
16. Il massimo profitto economico si ottiene uguagliando:
Ricavi unitari e costi unitari
Ricavi marginali e costi marginali
Ricavi totali e costi totali
Ricavi medi e costi medi
17. Il ricavo marginale è il ricavo ottenuto:
Dalla vendita totale del prodotto
Dalla vendita di un’unità di prodotto
Dalla vendita della prima unità di prodotto
Dalla vendita dell’ultima unità di prodotto © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 22/02/2017 16:50:26 - 50/136
Set Domande: PRINCIPI DI ECONOMIA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tordo Norberto
18. Si definiscano:
a) Costo medio variabile
b) costo medio fisso
c) costo medio totale
d) costo marginale
Rappresentare tali funzioni nel medesimo grafico.
18. CMeV=CV/Q
CMeF= CF/Q= ripartizione media del costo fisso su singola quantità
CMeT= CT/Q
CMa= deltaCT/deltaQ= incremento del costo totale dovuto alla produzione di un'unità aggiuntiva di prodotto.
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Set Domande: PRINCIPI DI ECONOMIA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tordo Norberto
Lezione 013
01. La scala di produzione esprime:
La quantità prodotta al massimo dei costi da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta per ogni combinazione produttiva
La quantità prodotta alla massima efficienza da una determinata combinazione produttiva
La quantità prodotta al minimo dei costi da una determinata combinazione produttiva
02. La dimensione ottima o scala efficiente si ha:
Nel punto di minimo dei costi medi di breve periodo
Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo
Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel breve periodo
Nel punto di minimo dei costi marginali di breve periodo
03. La dimensione ottima o scala efficiente si ha:
Ambedue le risposte precedenti
Nel punto di minimo dei costi medi di lungo periodo
Nessuna delle risposte precedenti
Nel punto di incontro tra costo medio e costo marginale nel lungo periodo
04. Si hanno economie di scala quando:
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante
Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce
05. I costi espliciti sono pari a:
Costo d’acquisto dei fattori produttivi
Costi delle materie prime
Remunerazione minima garantita all’imprenditore per lo svolgimento dell’attività d’impresa
Costi del lavoro
06. Il profitto normale è pari a:
Ricavi di vendita
Ricavi di vendita - costi espliciti - costi impliciti
Ricavi di vendita - costi espliciti
Ricavi di vendita - costi impliciti © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 22/02/2017 16:50:26 - 52/136
Set Domande: PRINCIPI DI ECONOMIA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tordo Norberto
07. I costi impliciti sono pari a:
Costi del lavoro diretto e indiretto
Costi delle materie prime
Costi d’acquisto dei fattori produttivi
Remunerazione minima garantita all’imprenditore per lo svolgimento dell’attività d’impresa
08. Si considerino i seguenti dati:
P=20
CT=30+Q²
Il profitto economico è pari a:
100
130
0
200
09. Si consideri il seguente grafico:
Il massimo profitto viene raggiunto:
In un punto intermedio tra A e B
In un punto intermedio tra A e B, in corrispondenza della massima distanza tra RT e CT
Nel punto A
Nel punto B
10. L'obiettivo dell'impresa è la massimizzazione:
Dei ricavi totali
Del profitto economico fuori paniere:
le economie di scala sono barriere naturali.
Del profitto normale
Del valore dell'impresa
11. Si hanno diseconomie di scala quando:
Il costo marginale di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio si mantiene costante
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio aumenta
Il costo medio di produzione di un determinato bene o servizio diminuisce © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 22/02/2017 16:50:26 - 53/136
Set Domande: PRINCIPI DI ECONOMIA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tordo Norberto
12. Il profitto economico è pari a:
Ricavi totali
Ricavi totali - costi impliciti
Ricavi totali - costi espliciti -costi impliciti
Ricavi totali - costi espliciti
13. Siano dati i seguenti dati:
P=40
CT=50+2Q²
Il profitto economico è pari a:
150
200
50
400
14. Si consideri il seguente grafico:
Il profitto economico è nullo:
Tutte le risposte precedenti
Nel punto B
Nessuna delle risposte precedenti
Nel punto A
15. Si rappresenti graficamente la funzione di profitto.
16. Si analizzi il concetto di diseconomie di scala, analizzandone le possibili cause.
17. Si analizzi il concetto di economie di scala, analizzandone le possibili cause.
16. Costi medi di lungo periodo crescenti all’aumentare della quantità prodotta
Le diseconomie di scala possono essere causate da tre elementi: • Costi dell’organizzazione • Aumento dei
costi di trasporto per raggiungere un mercato più ampio • Frazionamento delle risorse specializzate.
L’aumento dei volumi di produzione, associato all’incremento delle dimensioni aziendali, determina il
sorgere di alcuni costi dovuti alla gestione di una maggiore complessità organizzativa. L’aumento dei volumi
di produzione, associato ad un allargamento della clientela, determina la necessità di raggiungere punti
vendita più distanti con un conseguente aumento dei costi di trasporto. L’aumento dei volumi di produzione,
rendendo necessaria l’assunzione di nuovo personale, riduce la qualità della manodopera a causa della
minore qualifica ed esperienza
17. Costi medi di lungo periodo decrescenti all’aumentare della quantità prodotta.
Le economie di scala possono essere determinate da tre fattori:
• Indivisibilità dei fattori produttivi
• Economie di specializzazione
• Economie di impianto
• Economie pecuniarie
• Economie di scala nella pubblicità e nelle attività di ricerca e sviluppo © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 22/02/2017 16:50:26 - 54/136
Set Domande: PRINCIPI DI ECONOMIA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tordo Norberto
Lezione 014
01. Le caratteristiche dell’oligopolio sono:
Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo o differenziato, presenza di barriere all’entrata e possibilità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
02. Le caratteristiche della concorrenza perfetta sono:
Molte imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all’entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto omogeneo, presenza di barriere all’entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
03. Le caratteristiche del monopolio sono:
Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all’entrata e incapacità delle impresa di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto unico, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Unica impresa, prodotto omogeneo, assenza di barriere all’entrata e impossibilità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto omogeneo, assenza di barriere all’entrata e impossibilità delle impresa di determinare il prezzo
04. Le barriere finanziarie sono un esempio di:
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata economica
05. Le caratteristiche della concorrenza monopolistica sono:
Molte imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all’entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto differenziato, assenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
Molte imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all’entrata e parziale capacità delle imprese di determinare il prezzo
Poche imprese, prodotto differenziato, presenza di barriere all’entrata e capacità delle imprese di determinare il prezzo
06. I brevetti sono un esempio di:
Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata istutuzionale
Barriera all'entrata naturale © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 22/02/2017 16:50:27 - 55/136
Set Domande: PRINCIPI DI ECONOMIA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tordo Norberto
07. Le licenze sono un esempio di:
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata istituzionale
08. Le barriere tecnologiche sono un esempio di:
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata istituzionale
09. Le barriere di scala sono un esempio di:
Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata naturale
10. Le barriere commerciali sono un esempio di:
Barriera all'entrata economica
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata naturale
11. Le barriere di differenziazione sono un esempio di:
Barriera all'entrata naturale
Barriera all'entrata competitiva
Barriera all'entrata istituzionale
Barriera all'entrata economica © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 22/02/2017 16:50:27 - 56/136
Set Domande: PRINCIPI DI ECONOMIA
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Tordo Norberto
Lezione 015
01. In concorrenza perfetta il ricavo marginale:
E’ superiore al prezzo di mercat