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G=H+TS
G=DH-TS
G=H-DS
02. La legge di conservazione della massa per le specie inquinanti
Lezione 013
01. Quale tra i seguenti inquinanti si può definire secondario:
CO2.
HC.
SO3.
Particolato.
02. Quali tra le seguenti tipologie di inquinamento non appartiene alla categoria su scala globale:
Effetto serra.
Riduzione di ozono.
Piogge acide.
Emissioni termiche centrali termoelettriche.
03. Quali sono le proprietà del particolato di interesse ai fini dell'inquinamento atmosferico?
04. Differenziazione tra inquinanti primari e secondari
Lezione 014
01. Durante il processo di combustione gli NOx si formano secondo il meccanismo di Thermal NOx se:
Derivati direttamente dall'ossidazione dell'azoto presente nell'aria.
Per ossidazione dell'azoto presente nel combustibile.
Prodotto in maniera veloce a seguito di reazioni tra l'azoto, l'aria ed i radicali liberi che si formano in corrispondenza del fronte di fiamma.
Prodotto in maniera disomogenea e lenta a seguito di reazioni tra l'azoto, l'aria ed i radicali liberi che si formano a valle del fronte di fiamma.
02. Il monossido di carbonio:
Deriva dal decadimento della CO2.
Non è un combustibile.
E' prodotto da tutti i processi di combustione alimentati con idrocarburi.
Non è un prodotto intermedio alla formazione di CO2.
03. La formazione di NOx avviene a partire dalla seguente temperatura:
1.500 °C.
1.200 °C.
300 °C.
600 °C.
04. Indicare la relazione che produce l'anidride solforosa
S+O2=SO2
2SO3+O2=2SO4
S+2O2=SO4
2SO2+O2=2SO3
05. Durante il processo di combustione gli NOx si formano secondo il meccanismo di Fuel NOx se:
Per ossidazione dell'azoto presente nel combustibile.
Prodotto in maniera veloce a seguito di reazioni tra l'azoto, l'aria ed i radicali liberi che si formano in corrispondenza del fronte di fiamma.
Derivati direttamente dall'ossidazione dell'azoto presente nell'aria.
Prodotto in maniera disomogenea e lenta a seguito di reazioni tra l'azoto, l'aria ed i radicali liberi che si formano a valle del fronte di fiamma.
06. Durante il processo di combustione gli NOx si formano secondo il meccanismo di Prompt NOx se:
Per ossidazione dell'azoto presente nel combustibile.
Prodotto in maniera disomogenea e lenta a seguito di reazioni tra l'azoto, l'aria ed i radicali liberi che si formano a valle del fronte di fiamma.
Derivati direttamente dall'ossidazione dell'azoto presente nell'aria.
Prodotto in maniera veloce a seguito di reazioni tra l'azoto, l'aria ed i radicali liberi che si formano in corrispondenza del fronte di fiamma.
07. Indicare la relazione che produce l'anidride solforica
2SO3+O2=2SO4
S+2O2=SO4
2SO2+O2=2SO3
S+O2=SO2
08. Le caratteristiche del particolato non dipendono fortemente da:
Dimensioni
Composizione chimica
Forma, fase e provenienza
pH
09. Descrivere la chimica di formazione dell'anidride solforosa, solforica e dell'acido solforico ed i fattori che la influenzano
Lezione 015
01. L'acido solforico deriva dalla reazione:
Dell'anidride solforica con l'acqua.
Dell'anidride solforosa con l'acqua.
Dell'anidride solforosa con l'acido carbonico.
Dell'anidride solforica con il monossido di carbonio.
02. L'acido nitrico deriva dalla reazione:
Del NO3 con l'acqua.
Del biossido di azoto con l'acqua.
Del biossido di azoto con l'acido carbonico.
Del biossido di azoto con il monossido di carbonio.
Lezione 016
01. Quali tra le seguenti tipologie di impianto rientrano le sorgenti puntuali secondo la normativa CORINARI 90:
Centrali turbogas.
Raffinerie di olii minerali.
Distretti industriali.
Centri abitati con popolazione maggiore di 100.000 unità.
02. Quali tra le seguenti tipologie di impianto rientrano le sorgenti puntuali secondo la normativa CORINARI 90:
Distretti industriali.
Industrie cartarie con produzione superiore a 100.000 tonnellate annue.
Centri abitati con popolazione maggiore di 100.000 unità.
Centrali turbogas.
03. In relazione all'andamento temporale delle emissioni è possibile distinguere tra:
* Emissioni variabili e discontinue
* Emissioni stazionarie continue
* Emissioni stazionarie discontinue
* Emissioni variabili continue
* Emissioni variabili e discontinue
* Emissioni variabili continue
* Emissioni variabili e discontinue
* Emissioni stazionarie continue
* Emissioni stazionarie discontinue
04. Quali tra le seguenti tipologie di impianto rientrano le sorgenti puntuali secondo la normativa CORINARI 90:
Centrali turbogas.
Distretti industriali.
Impianti di produzione di energia di potenza superiore a 300 MW.
Centri abitati con popolazione maggiore di 100.000 unità.
05. Quali tra le seguenti tipologie di impianto rientrano le sorgenti puntuali secondo la normativa CORINARI 90:
Centrali turbogas.
Distretti industriali.
Impianti di verniciatura con produzioni superiori ai 100.000 veicoli/anno.
Centri abitati con popolazione maggiore di 100.000 unità.
06. Elencare alcune tipologie di impianti considerate sorgenti puntuali secondo la metodologia CORINAR 90
Lezione 017
01. Le emissioni da impianti di produzione di energia di potenza superiore a 300 MW vanno misurate e acquisite con quale frequenza:
In relazione alla potenza prodotta.
A campione dall'Ente di controllo.
In modo continuo.
1 misurazione ogni giorno.
02. Quali sono i parametri da misurare per caratterizzare una sorgente di emissione per via diretta?
Lezione 018
01. I sistemi per la separazioni adottati in ambito industriale sono essenzialmente:
* Separatori a umido
* Filtri a manica
* Precipitatori elettrostatici ESP
* Separatori a gravità
* Separatori centrifughi
* Separatori a umido
* Filtri a manica
* Precipitatori elettrostatici ESP
* Separatori a gravità
* Separatori centrifughi
* Separatori a umido
* Filtri a manica
* Separatori a gravità
* Separatori centrifughi
* Separatori a umido
02. La riduzione del particolato nei prodotti della combustione avviene:
Mediante flussi in controcorrente.
Attraverso urti tra le particelle e le pareti dei sistemi di rimozione.
Mediante sistemi a gravità.
Solo l'utilizzo di sistemi a cicloni.
03. L'utilizzo dei cicloni per la riduzione del particolato è ottimale:
Vengono utilizzati laddove sia richiesta una bassa efficienza di rimozione o a monte di un sistema più efficiente.
Vengono utilizzati laddove sia richiesta una media efficienza di rimozione.
Vengono utilizzati laddove sia richiesta la rimozione di particelle di piccole dimensioni.
Vengono utilizzati laddove sia richiesta un'alta efficienza di rimozione.
04. Su quali principi di funzionamento si basa un sistema di riduzione del particolato?
Lezione 019
01. L'efficienza di rimozione di un ESP è funzione di:
* Dimensioni del precipitatore
* Intensutà delle forze elettriche applicate
* Intensutà delle forze elettriche applicate
* Temperatura del flusso
* Dimensioni del precipitatore
* Velocità del flusso
* Intensutà delle forze elettriche applicate
02. Con quale relazione (Deutsch-Anderson ) può essere espresso il rendimento frazionato di un ESP :
03. Spiegare quali sono i parametri che influenzano l'efficienza di un precipitatore elettrostatico
Lezione 020
01. Nei filtri a manica il rapporto Q/A non è influenzato da :
Temperatura del flusso
Tipo di funzionamento previsto dall'impianto
Concentrazione delle polveri all'ingresso
Caratteristiche del particolato e sistema di pulizia del filtro
02. I principali parametri che influenzano i filtri a manica sono:
* Q/A portata da trattare/superficie filtrante
* Perdite di carico
* Perdite di carico
* Q/A portata da trattare/superficie filtrante
* Tipologia di materiale filtrante
* Q/V portata da trattare/volume del filto
03. Spiegare i meccanismi di separazione delle particelle solide dalla corrente gassosa
Lezione 021
01. I precipitatori ad umido vengono utilizzati quando:
* la rimozione a secco risulta difficoltosa
* i gas sono solubili
Nessuna delle altre condizioni
* le polveri devono essere sottoposte a successivo trattamento ad umido
* in condizioni di utilizzo di apparecchiature compatte
* la rimozione a secco risulta difficoltosa
* i gas sono solubili
* le polveri devono essere sottoposte a successivo trattamento ad umido
* in condizioni di utilizzo di apparecchiature compatte
02. Il rendimento medio degli Scrubber Venturi è:
50% - 55 %.
100 %.
38% - 40%.
98% - 99 %.
03. Principio di funzionamento dei precipitatori ad umido
Lezione 022
01. Quale tra le seguenti tipologie di processo può essere identificato come rigenerabile nella rimozione dello zolfo.
Processo ad umido
Processo a semisecco
Processo a secco
Processo semiumido
02. La rimozione di 1 tonnellata di ossidi di zolfo comporta
10-12 tonnellate di rifiuto
2 tonnellate di rifiuto
20-25 tonnellate di rifiuto
4-5 tonnellate di rifiuto
03. Come è possibile ottenere la rimozione degli ossidi di zolfo in linea teorica?
Lezione 023
01. Nei sistemi di riduzione degli NOx a Riduzione Selettiva Catalitica SRC avviene attraverso l'immissione di:
Carboni attivi
Carbonato di calcio
O2
Ammoniaca
Lezione 024
01. Descrivere il funzionamento dei combustori a secco Dry Low Nox
Lezione 026
01. Quali tra le seguenti tipologie di gassificatore non esiste:
a letto fluido
a letto mobile
a letto trascinato
a letto fisso
02. Indicare quali tra le seguenti reazioni è definita idrogassificazione
CO+H2O=CO2+H2
C+O2=CO2
C+H2O=CO+H2
C+2H2O=CH4
03. Indicare quali tra le seguenti reazioni è definita di Shift Conversion:
CO+H2O=CO2+H2
C+H2O=CO+H2
C+1/2O2=CO
C+O2=CO2
04. Il gas di sintesi contiene principalmente:
CO e H2
CO, CO2 e H2
CO, CO2, H2, H2O, CH4 e N2
H2 e CH4
05. Nei sistemi di gassificazione la portata dei fumi, a parità di potenza termica prodotta, è
è minore dei sistemi convenzionali
4-5 volte maggiore dei sistemi convenzionali
uguale a quella dei sistemi convenzionali
15_18 volte maggiore dei sistemi convenzionali
06. In termini di impatto ambientale dei sistemi IGCC, quali sono le sostanze inquinanti su cui è necessario intervenire?
Lezione 027
01. I processi di trattamento delle acque reflue possono essere:
Biologici
Chimici, fisici e biologici
Termici
Chimico-fisici
02. Descrivere le diverse tecnologie di rimozione del syngas in funzione delle diverse tipologie di gassificazione
Lezione 029