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Domande sull'inquinamento atmosferico

G=H-TSG=H+TSG=DH-TSG=H-DS02. La legge di conservazione della massa per le specie inquinanti © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:49 - 29/64Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTEINGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)Docente: Di Veroli MarioLezione 01301. Quale tra i seguenti inquinanti si può definire secondario:CO2.HC.SO3.Particolato.02. Quali tra le seguenti tipologie di inquinamento non appartiene alla categoria su scala globale:Effetto serra.Riduzione di ozono.Piogge acide.Emissioni termiche centrali termoelettriche.03. Quali sono le proprietà del particolato di interesse ai fini dell'inquinamento atmosferico?04. Differenziazione tra inquinanti primari e secondari © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:49 - 30/64Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTEINGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)Docente: Di Veroli MarioLezione 01401. Durante il processo di combustione gli NOx si
  • Derivati direttamente dall'ossidazione dell'azoto presente nell'aria.
  • Per ossidazione dell'azoto presente nel combustibile.
  • Prodotto in maniera veloce a seguito di reazioni tra l'azoto, l'aria ed i radicali liberi che si formano in corrispondenza del fronte di fiamma.
  • Prodotto in maniera disomogenea e lenta a seguito di reazioni tra l'azoto, l'aria ed i radicali liberi che si formano a valle del fronte di fiamma.
  • 02. Il monossido di carbonio:
    • Deriva dal decadimento della CO2.
    • Non è un combustibile.
    • È prodotto da tutti i processi di combustione alimentati con idrocarburi.
    • Non è un prodotto intermedio alla formazione di CO2.
    03. La formazione di NOx avviene a partire dalla seguente temperatura:
    • 1.500 °C.
    • 1.200 °C.
    • 300 °C.
    • 600 °C.
    04. Indicare la relazione che produce l'anidride solforosa
    • S+O2=SO2
    • 2SO3+O2=2SO4
    • S+2O2=SO4
    • SO2+O2=2SO3
    05. Durante il processo di combustione gli NOxsi formano in corrispondenza del fronte di fiamma.

    che si formano in corrispondenza del fronte di fiamma.

    07. Indicare la relazione che produce l'anidride solforica

    2SO3+O2=2SO4

    S+2O2=SO4

    2SO2+O2=2SO3

    S+O2=SO2

    © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:49 - 31/64Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTE INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04) Docente: Di Veroli Mario

    08. Le caratteristiche del particolato non dipendono fortemente da:

    Dimensioni

    Composizione chimica

    Forma, fase e provenienza

    pH

    09. Descrivere la chimica di formazione dell'anidride solforosa, solforica e dell'acido solforico ed i fattori che la influenzano

    © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:49 - 32/64Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTE INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04) Docente: Di Veroli Mario

    Lezione 015

    01. L'acido solforico deriva dalla reazione:

    Dell'anidride solforica con l'acqua.

    Dell'anidride solforosa con l'acqua.

    Dell'anidride solforosa con

    Il testo formattato con tag html sarebbe il seguente:

    l'acido carbonico. Dell'anidride solforica con il monossido di carbonio.

    02. L'acido nitrico deriva dalla reazione:

    • Del NO3 con l'acqua.
    • Del biossido di azoto con l'acqua.
    • Del biossido di azoto con l'acido carbonico.
    • Del biossido di azoto con il monossido di carbonio.

    © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:50 - 33/64Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTE INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04) Docente: Di Veroli Mario

    Lezione 016

    1. Quali tra le seguenti tipologie di impianto rientrano le sorgenti puntuali secondo la normativa CORINARI 90:
      • Centrali turbogas.
      • Raffinerie di olii minerali.
      • Distretti industriali.
      • Centri abitati con popolazione maggiore di 100.000 unità.
    2. Quali tra le seguenti tipologie di impianto rientrano le sorgenti puntuali secondo la normativa CORINARI 90:
      • Distretti industriali.
      • Industrie cartarie con produzione superiore a 100.000 tonnellate annue.
      • Centri abitati con popolazione maggiore di 100.000.
    1. Emissioni variabili e discontinue
    2. Emissioni stazionarie continue
    3. Emissioni stazionarie discontinue
    4. Emissioni variabili continue
    5. Emissioni variabili e discontinue
    6. Emissioni variabili continue
    7. Emissioni variabili e discontinue
    8. Emissioni stazionarie continue
    9. Emissioni stazionarie discontinue

    04. Quali tra le seguenti tipologie di impianto rientrano le sorgenti puntuali secondo la normativa CORINARI 90:

    • Centrali turbogas
    • Distretti industriali
    • Impianti di produzione di energia di potenza superiore a 300 MW
    • Centri abitati con popolazione maggiore di 100.000 unità

    05. Quali tra le seguenti tipologie di impianto rientrano le sorgenti puntuali secondo la normativa CORINARI 90:

    • Centrali turbogas
    • Distretti industriali
    • Impianti di verniciatura con produzioni superiori ai 100.000 veicoli/anno
    • Centri abitati con popolazione maggiore di 100.000 unità

    06.

    Elencare alcune tipologie di impianti considerate sorgenti puntuali secondo la metodologia CORINAR 90© 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:50 - 34/64

    Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTE

    INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)

    Docente: Di Veroli Mario

    Lezione 017

    1. Le emissioni da impianti di produzione di energia di potenza superiore a 300 MW vanno misurate e acquisite con quale frequenza:
      1. In relazione alla potenza prodotta.
      2. A campione dall'Ente di controllo.
      3. In modo continuo.
      4. 1 misurazione ogni giorno.
    2. Quali sono i parametri da misurare per caratterizzare una sorgente di emissione per via diretta?

    © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:51 - 35/64

    Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTE

    INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)

    Docente: Di Veroli Mario

    Lezione 018

    1. I sistemi per la separazioni adottati in ambito industriale sono essenzialmente:
      • Separatori a umido
      • Filtri a manica
      • Precipitatori
    • elettrostatici ESP
    • Separatori a gravità
    • Separatori centrifughi
    • Separatori a umido
    • Filtri a manica
    • Precipitatori elettrostatici ESP
    • Separatori a gravità
    • Separatori centrifughi
    • Separatori a umido
    • Filtri a manica
    • Separatori a gravità
    • Separatori centrifughi
    • Separatori a umido

    02. La riduzione del particolato nei prodotti della combustione avviene:

    • Mediante flussi in controcorrente.
    • Attraverso urti tra le particelle e le pareti dei sistemi di rimozione.
    • Mediante sistemi a gravità.
    • Solo l'utilizzo di sistemi a cicloni.

    03. L'utilizzo dei cicloni per la riduzione del particolato è ottimale:

    • Vengono utilizzati laddove sia richiesta una bassa efficienza di rimozione o a monte di un sistema più efficiente.
    • Vengono utilizzati laddove sia richiesta una media efficienza di rimozione.
    • Vengono utilizzati laddove sia richiesta la rimozione di particelle di piccole dimensioni.
    • Vengono utilizzati laddove sia richiesta un'alta efficienza di rimozione.

    04.

    Su quali principi di funzionamento si basa un sistema di riduzione del particolato?

    © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:51 - 36/64Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTEINGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)Docente: Di Veroli Mario

    Lezione 019

    1. L'efficienza di rimozione di un ESP è funzione di:
      • Dimensioni del precipitatore
      • Intensità delle forze elettriche applicate
      • Intensità delle forze elettriche applicate
      • Temperatura del flusso
      • Dimensioni del precipitatore
      • Velocità del flusso
      • Intensità delle forze elettriche applicate
    2. Con quale relazione (Deutsch-Anderson ) può essere espresso il rendimento frazionato di un ESP :
    3. Spiegare quali sono i parametri che influenzano l'efficienza di un precipitatore elettrostatico

    © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:51 - 37/64Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTEINGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M.

    1. Nei filtri a manica il rapporto Q/A non è influenzato da:
      • Temperatura del flusso
      • Tipo di funzionamento previsto dall'impianto
      • Concentrazione delle polveri all'ingresso
      • Caratteristiche del particolato e sistema di pulizia del filtro
    2. I principali parametri che influenzano i filtri a manica sono:
      • Q/A portata da trattare/superficie filtrante
      • Perdite di carico
      • Perdite di carico
      • Q/A portata da trattare/superficie filtrante
      • Tipologia di materiale filtrante
      • Q/V portata da trattare/volume del filtro
    3. Spiegare i meccanismi di separazione delle particelle solide dalla corrente gassosa © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 01/02/2017 16:53:51 - 38/64
    Set Domande: INTERAZIONE MACCHINE AMBIENTE INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04) Docente: Di Veroli Mario Lezione 02
    1. I precipitatori ad umido vengono utilizzati quando:
      • la rimozione a secco risulta difficoltosa
      • i gas sono solubili
      • Nessuna delle altre

    condizioni* le polveri devono essere sottoposte a successivo trattamento ad umido* in condizioni di utilizzo di apparecchiature compatte* la rimozione a secco risulta difficoltosa* i gas sono solubili* le polveri devono essere sottoposte a successivo trattamento ad umido* in condizioni di utilizzo di apparecchiature compatte

    02. Il rendimento medio degli Scrubber Venturi è: 50% - 55 %. 100 %. 38% - 40%. 98% - 99 %.

    03. Principio di funzionamento dei precipitatori ad umido © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa

    Dettagli
    Publisher
    A.A. 2023-2024
    55 pagine
    SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/09 Sistemi per l'energia e l'ambiente

    I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fra5675 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Interazione Macchine Ambiente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Veroli Mario.