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esercitazioni pedagogia-storia dell'educazione Merlo Pag. 1
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Risposte esercitazione per frequentanti

1) Quali sono le discipline di confine della storia dell'educazione dell'infanzia e perché?

Le discipline di confine della storia dell'educazione dell'infanzia sono la storiografia e la pedagogia. La storiografia si occupa della ricostruzione critica degli eventi storici, contrapponendosi alla cronaca che è una semplice successione cronologica di fatti. La pedagogia, invece, è la scienza dell'educazione che guida l'educazione verso il miglioramento e il raggiungimento di un obiettivo. Entrambe la storia/storiografia e l'educazione/pedagogia riguardano l'uomo e il suo vivere. La storia dell'educazione dell'infanzia può nascere solo quando si ha una consapevolezza più matura e organica di cosa sia la storia dal punto di vista storiografico, così come avviene per la pedagogia.

riguarda la pedagogia. Quando si parla di rivoluzione storiografica non si può non fare riferimento alla rivista francese "les annales" (1929) che cambiò la concezione di storia, non più lineare ma interpretativa e non più come scienza del passato ma come una delle scienze umane che studia l'uomo. La pedagogia, come la storia, ha subito un grande cambiamento, un importante ripensamento epistemologico che ha portato a considerare il sapere pedagogico come un prisma perché è complesso e multidisciplinare (De Bartolomeis, 1953). Dal '68 nascono le scienze dell'educazione che studiano ognuna degli aspetti della pedagogia. 2) Quando inizia a profilarsi un "sentimento dell'infanzia"? Il concetto che oggi abbiamo di bambino è frutto di un lento percorso storico iniziato con la considerazione del bambino come un non-adulto, un essere di grado inferiore, fragile e vulnerabile. Nel corso del 16° secolo cifurono numerose trasformazioni, come la modifica delle strutture familiari (madre che lavora e di conseguenza necessità di strutture assistenziali per badare ai bambini), i progressi della scienza (medicina, psicologia, sociologia, antropologia), la psicanalisi e la teoria evoluzionistica di Comte (per la prima volta il bambino ha un posto preciso all'interno di essa), che portarono alla formazione di quello che oggi ricordiamo come "Stato moderno" e contribuirono anche a una nuova visione dell'infanzia. Il bambino cominciò ad assumere importanza nel momento in cui lo Stato moderno riconobbe necessario educare e acculturare i propri cittadini e quelli che dopo qualche anno avrebbero costituito la nuova società; a tal proposito è importante ricordare lo storico Philippe Aries che nel 1960 pubblica un testo che ebbe molto successo in Occidente intitolato "L'enfant et la vie familiale sous l'ancien régime".tradotto in Italia con "Padri e figli nell'Europa medievale e moderna" dove si spiega l'evoluzione dell'infanzia dal Medioevo all'età Moderna. 3) Perché l'utopia può essere una fonte storica? L'utopia è una forma di immaginazione che riguarda realtà sociali, politiche ed economiche che gli individui di un certo periodo storico immaginano in alternativa a quello in cui stanno vivendo. Le utopie non sono progetti realizzabili, sono solo un tentativo di tendere al meglio rispetto al presente con la consapevolezza di essere irraggiungibili. Queste forme di immaginazione possono essere delle fonti storiche perché sono utili allo storico per comprendere le speranze, i desideri e i motivi di infelicità di una società in un determinato periodo storico. L'utopia evidenzia la criticità del presente, il desiderio di raggiungere quella felicità tanto sperata che però è irraggiungibile.

irraggiungibile (basti pensare che è da secoli che viene “rincorsa” da ogni società di ogni epoca senza essere stata ancora raggiunta).

4) Lo studente argomenti, facendo riferimento ad autori ed opere, il delinearsi dell’idea di infanzia nel Seicento

Il ‘600 fu un secolo di grandi cambiamenti segnato in particolar modo dalla rottura tra il cristianesimo e il movimento riformista. Questa riforma ha un'importanza fondamentale per l’educazione e la pedagogia perché porta al riconoscimento del diritto di tutti di avvicinarsi alle sacre scritture, De Foigny infatti sostiene che tutti hanno il diritto di essere educati, diventa fondamentale perciò saper leggere e scrivere ma per farlo è necessaria la diffusione di scuole per l’insegnamento. Ciò significa che l’età più educabile è l’infanzia: periodo libero da un’attività lavorativa che permette di studiare;

L'educazione è necessaria anche perché l'uomo nasce libero e ragionevole ma non sa usare né la ragione né la libertà ("pensieri sull'educazione", Locke). I bambini nel '600 erano visti da molti autori dell'epoca, tra i quali Johann Valentin Andrea, come il bene più prezioso della società perché il cambiamento sarebbe stato possibile solo educando uomini nuovi e i futuri cittadini avrebbero avuto valori cristiani e ampia conoscenza della religione. In questo secolo c'è una diffusione delle utopie (tra le più famose: "descrizione della repubblica di Cristianopoli" di Andrea, "città del sole" di Campanella, "nuova Atlantide" di Bacone...) a dimostrazione del fatto che c'era una grande volontà di cambiamento ma in modo pacifico perché la guerra fa desiderare all'uomo la pace e a cercare di educare un uomo capace di

produrla (Comenio). I bambini dell'epoca vivevano in famiglie dove i genitori erano ritenuti importanti nei primi anni di vita e dovevano essere istruiti nel loro ruolo (Comenio) ma allo stesso tempo rimaneva la figura del padre come autorità e la svalutazione della donna/madre (Bacone, Winstanley, Fontanelle), la loro educazione, infatti, era minore rispetto a quella destinata agli uomini e indirizzata solo a farle diventare buone madri, mogli e donne di casa. La famiglia era considerata importante (Winstanley) perché in ogni caso era l'ambiente dove il bambino passava i primi anni di vita perciò il primo ambiente educativo e di formazione e il bambino, come spiega Fénélon, ha un innato istinto ad apprendere ma ciò non significa che bisogna abbandonarlo a sé stesso ma favorire l'innato. Comenio spiegava che la prima educazione svolta dalle famiglie non segue un programma rigido uguale per tutti perché ogni famiglia è

diversa e di conseguenza i genitori sapranno

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Publisher
A.A. 2019-2020
4 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maila_00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di pedagogia e storia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Consorzio Università Rovigo - Uniro o del prof Merlo Giordana.