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Budget: 600 euro per pannelli, segnaletica, loghi e frecce per il
percorso della mostra, volantini e deplian. Aggiunta di
faretti per l'illuminazione.
Materiale utilizzato: pannelli neri per le tele e i bozzetti e supporti di color
bianco per le opere scultoree in MDF.
Illuminazione: proveniente dall'alto, verranno aggiunti fari come quelli
già presenti nel museo permanente
Finanziatori: Fondazione Emilio Vedova di Venezia e Comune di
Padova.
Storia del museo e Il museo archeologico fa parte del complesso dei musei
dell'allestimento: civici.
La collezione archeologica patavina ha origine dal '500
grazie all'impegno dell'intellettuale Maggi da Bassano,
che raccolse lapidi e monete che custodiva nella sua
abitazione-museo (casa degli specchi).
Nell' Ottocento l'abate Giuseppe Furlanetto fece
rimuovere la raccolta dall'abitazione di Maggi da
Bassano e la collocò nelle logge esterne del Palazzo della
Ragione dove nacque il primo nucleo lapidario,
inaugurato nel 1825 dall'imperatore Francesco I
d'Austria. A tale data quindi risale la più antica raccolta
archeologica pubblica di Padova, cui poi si aggiunse
materiale proveniente da donazioni e da scavi cittadini e
del territorio circostante.
L'attuale allestimento, impostato nel 1985, si è
ulteriormente ampliato con l'apertura di nuove sale di
collezioni tra il 1997 ed il 2002.
Nel museo archeologico si trovano reperti di epoca
preromana e romana fino alle raccolte di materiale
etrusco e italiota la IX e X sala è dedicata alla collezione
egizia, dove si trovano ceramiche pre e protodinastiche,
coperchi di vasi canopi, bronzetti raffiguranti divinità,
collane, scarabei, amuleti, teste in basalto..
I preziosi papiri in lingua aramaica del V secolo a.C.
Al centro della stanza è esposta la cassa di mummia
antropoide di Meres-Imen (Mer-Amon), figlia del nobile
Herua, XXVI dinastia saitica del 600 a.C. circa. Il
sarcofago di provenienza tebana ha un coperchio ornato a
policromia raffigurante la defunta e ancora il sarcofago
antropoide bivalve a testa di sparviero e la
Statua della dea Seckhmet. Molto belle sono le due statue
in diorite della dea Sakmet in figura femminile con testa
leonina, seduta su un seggio a spalliera bassa, con il capo
ricoperto dalla parrucca ricadente con due bande sul
petto. La probabile località di provenienza è l'area del
tempio della dea tebana Mut, che sorgeva nel complesso
del grande tempio del dio nazionale Ammone, a Karnak
(antica Tebe).
Il museo archeologico al piano terra si articola in:
Sala I - II (VIII sec. - I sec.) Preromana.
Sala III Bronzetti etruschi, italici e paleoveneti
Sale IV, V, VI, VII, VIII Sezione romana
Sala IX-X Collezione egizia
Sala XI-XII-XIII Sezione etrusca
Sala XIV Collezione glittica
Sala XV-XVI Collezione Vasi
Sala XVII Collezione Casuccio
Sala XVIII Lapidario Padova Romana
Descrizione percorso del (Si faccia riferimento alla cartina per la compresione del
visitatore percorso) il visitatore entrando si troverà una volta
superato l'ingresso del complesso museale nella sala I
preromana dove saranno collocate le prime due opere
della mostra di Emilio Vedova: Natura morta sul mare
1946-1947 e Lo stregone, 1948, successivamente nella
sala VIII della sezione romana si troverà la scultura Dal
ciclo dei... cosiddetti carnevali...77'/83-3. La mostra
proseguirà nella sala IX della collezione egizia dove
l'allestitore vuole collocare in mezzo alle due statue della
dea Sakmet in figura femminile con testa leonina, sedute
con il capo ricoperto dalla parrucca ricadente, la scultura
informale di Vedova Bozzetto per uno spazio, 1996-1997.
La mostra continuerà nel chiostro del Lapidario con i
Tondi cromatici:Tondo non dove, 1986, la scultura Chi
brucia un libro brucia un tesoro del 1993 e una parte sarà
dedicata alle opere teatrali un'installazione scenografica
Opere teatrali: Intolleranza '60 e Prometeo e i relativi
bozzetti di progettazione
Realizzazione grafica: Pianta con la collocazione delle opere, bozzetti delle
opere con acquerello, realizzazione del logo della mostra
per i poster e i volantini. Realizzazione di un gadget
museale utilizzando il logo della mostra.
N° ELENCO OPERE
1 Natura morta sul mare 1946-1947, Roma
Galleria Nazionale d'arte Moderna, 150 x 75.
2 Lo stregone, 1948, Savona,Collezione d'arte
Pertini, 62cm x133cm.
3 Dal ciclo dei... cosiddetti carnevali...77'/83-33,
Assemblaggio pittura, carboni e graffiti su
legno, base in acciaio 98,7x74x 4,5 cm, Venezia
Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.
4 Bozzetto per uno spazio, 1996-1997, diametro
38 cm, base 27x 22x37x 2 cm di altezza.
Venezia Fondazione Emilio e Annabianca
Vedovova.
5 Tondo non dove, 1986, diametro 280 cm,
Venezia Fondazione Emilio e Annabianca
Vedovdova.
6 Chi brucia un libro brucia un tesoro, 1993,
collage, combustione, tecnica mista su carta e
legno diametro 40x31,5 cm; base
46,5x26,5x3cm. Venezia Fondazione Emilio e
Annabianca Vedova.
7 Tondo non dove, '85-2, tecnica mista su tela,
diametro 280 cm,Venezia Fondazione Emilio e
Annabianca Vedova.
8 Opere teatrali: Intolleranza '60 e Prometeo,
Grande Ferro, Ferro saldato incorniciato e
verniciato su base lignea 251,5x299x61,5.
Venezia Fondazione la Biennale di Venezia,
Archivio Storico delle Arti Contemporanee.
Bozzetti per l'opera teatrale l'Intolleranza '60:
9 Bozzetto per l'intolleranza '60 1/14,
1960,48x65 cm,Venezia Fondazione Emilio e
Annabianca Vedova.
10 Bozzetto per l'intolleranza '60 2/14, 1960,
48x65 cm,Venezia Fondazione Emilio e
Annabianca Vedova.
11 Bozzetto per l'intolleranza '60 3/14, 1960,
48x65 cm,Venezia Fondazione Emilio e
Annabianca Vedova
12 Bozzetto per l'intolleranza '60 4/14, 1960,
48x65 cm,Venezia Fondazione Emilio e
Annabianca Vedova.