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PIRANDELLO1. VITA E OPERA DI PIRANDELLO – INTRECCIO DI POETICA E BIOGRAFIA
P. nasce a Girgenti il 28 giugno del 1867. Ricordato più per teatro che per prosa. Vicende biografiche influenzano produzione letteraria.
1889: prime raccolte in versi Pasqua di Gea,
1891: pubblica la raccolta di versi una seconda raccolta di versi
1901: 1 ed. Marta Ajala
1902: prime novelle
Nel 1903 crisi economica della famiglia Pirandello a causa dell'allagamento della miniera di zolfo. La moglie impazzisce fino a diventare paralizzata. La moglie Maria Antonietta Portulano diventa gelosa e sospetta incesto con la figlia. Infatti il tema della pazzia, della follia dell'adulterio e incesto sono temi molto presenti in P. Dopo che viene rinchiusa in una casa di cura c'è il successo di P. quindi la famiglia è vista come gabbia, prigione e questo si riflette anche nell'Esclusa. Famiglia è luogo orribile, no sicurezza, no affetto.
1904: il fu Mattia P.
1908: "Saggio"
sull'umorismo" per l'editore Carabba di Lanciano poi riuscirà nel 1920. 2 ed. dell'eslcusa
1915: L'Italia in guerra. Va a al fronte il figlio Stefano Pirandello
1918: Stefano P. torna dalla guerra. La moglie di P. va in una casa di cura (1919).
1921: metateatro, "I sei personaggi in cerca di autore"
1922: Enrico IV / marcia su Roma
1924: delitto Matteotti; p. si schiera con il regime. Posizione di P. con fascismo ambigua: P. è antiborghese come M. e vede in M. forza eversiva contro borghesia.
1927: ripubblic esclusa
1929: incluso dal Capo di Governo Mussolini nell'Accademia di Italia, un'istituzione fascista icui molti letterari sono reclutati, e lui entra volent.
1930: successo oltralpe
1934: nobel
10 dic. 1936: muore
2. NOVITA' IN CAMPO LETTERARIO
Sdoppiamento, follia, grottesco, paradosso, umorismo, maschera. Saggio sull'umorismo: il comico fa ridere, l'umorismo fa riflettere.
3. EDIZIONI DELL'ESCLUSA -
DIFFERENZE TRA EDIZIONI
Pirandello conclude il romanzo nel 1893. Titolo: Marta Ajala, ma non lo pubblica perché forse non trova l'editore. Profonde revisioni tra il 1893 e il 1897. Pirandello si trasferisce da Girgenti a Castelli Romani. Nel 1901 pubblica il romanzo in 42 puntate in appendice al quotidiano romano "La Tribuna" dal 29 giugno al 16 agosto 1901. Nel 1908 stampa il romanzo in volume per Treves Milano con dedicatoria a Luigi Capuana. Nel 1912 viene pubblicata un'edizione economica per Treves con lettera dedicatoria a L.C. Nel 1927 viene pubblicata un'edizione da Bemporad Firenze senza dedica.
Differenze tra edizioni:
Nell'edizione del 1908 Pirandello opera un lavoro di asciugatura del romanzo. Divide il romanzo in parte prima e parte seconda, mentre nell'edizione del 1901 c'erano 3 parti. Nelle edizioni del 1901 e 1908 c'è una lettera a L.C. e il romanzo è pubblicato sotto la sua egida. Lui era un importante verista. Nell'ultima edizione del 1927 non ci sono grosse variazioni linguistiche, ma ci sono molti cambiamenti dal punto di vista della struttura, della caratterizzazione dei personaggi e dell'introspezione. Ad esempio, viene eliminata la caratterizzazione di...
Sidora.perde impconferita nell’ediz del 1908. Prima vista come una sorta di strega che aveva un commercionottoruno con le donne, capace di divinizzazione.
4. LA POETICA DEL ROMANZO: VERISTA O UMORISTA?
Ed del 1901 letta come un romanzo verista. Secondo P. il fatto che il romanzo fosse pubblicatoa puntate ha fatto perdere il senso del romanzo e il lettore non perviene a sign autentico delroman. Nel 1908 pubblica il saggio sull’umorismo e p. vuole dare una nuova chiave di letturade l’esclusa. Probabilmente, quello che ha scritto nel 1901 voleva davvero essere un romanzodi tipo verista, senonchè, dopo aver scritto il saggio sull’umorismo e aver scritto il Fu MattiaPascal, P. vuole apparire uno scrittore dalla produzione coerente e omogenea, secondo unalinea di chiara consapevolezza. Tuttavia l’Eslucsa risente del magistero del verismo, non acaso sono individuabili consonanze tra la vicenda di Lia Toscano dei Malavoglia e quella diMarta e descrizioni di
eventi tipici del folklore popolare come la processione dei Santi Cosimo e Damiano. Quella del '27 è umoristica. L'esclusione può essere considerata il primo romanzo umoristico di P. Tragli elementi umoristici individuiamo il paradosso, personaggi umoristici come Antonio Pentagora, Matteo Falcone, Fifo e Maria Rosa Jue. I TEMI DELL'ESCLUSIONE Tema del paradosso La società borghese è il luogo del paradosso. Il paradosso sociale è una cifra autentica dell'umorismo di P. Il paradosso è evidente dall'inizio alla fine del romanzo: quando Marta è innocente e non ha consumato l'adulterio è cacciata dalla società e ritenuta colpevole; quando invece ha consumato l'adulterio con lo stesso uomo ed è incinta, il marito la reintegra e quindi per la società è ritenuta innocente. Tuttavia, Marta vive questa situazione come una sconfitta. Contrappone innocenza colpevole e colpevolezza innocente, secondo lo sguardo della società.deglispettatori che sanciscono innocenza e colpevolezza. Nascita figlio morto e morte del padre econtempor le due processione (viatico per francesco ajala e vittoria delle elezioni di alvignani)esaltano il paradosso. Infine Marta diviene ciò che la società e la sua famiglia l’hanno semprecreduta: un’adultera. Il paradosso è evidente anche nella relazione tra Marta e Alvignani: leicede senza concedersi, non ama questo uomo veramente ma alla fine rimane incinta di lui pursenza volerlo. Il paradosso più eclatante è l’alvignani che nel sesto cap della II parte assumeruolo di vendicatore: lui colpevole dell’esclusione di Marta nella I parte, viene visto da leicome colui che la difenderà e sistemerà la vicenda; invece non farà altro che complicare lafaccenda. Tuttavia, Marta, vedendo nell’Alvignani il suo vendicatore è come se confermasse lasua colpa. Il paradosso veicola l’umorismo e lafollia vera o simulata è l'unica vera possibilità di vivere liberi.
Tema epistolare (confronto P.S.)
La corrispondenza epistolare tra l'Alvignani e Marta è l'inizio della catastrofe per Marta. Lo scambio di lettere è descritto come un agone letterario. Marta, strappata in modo brusco agli studi, con un matrimonio imposto a cui lei si è piegata per ascoltare i genitori, trova riscatto silenzioso nel corrispondere con un uomo illustre e colto e riconosciuto dalla società come tale. Diverso dall'epistolario tra Gertrude e il paggio gentile, niente a che vedere con l'amore, con il riscatto di tipo sentimentale o erotico - anche qui assenza di eros totale, nella figura di Marta - ma un riscatto da un punto di vista "intellettuale". Lei non è innamorata di Gregorio Alvignani. Si mette in competizione con un uomo illustre, laureato, futuro deputato. La corrispondenza epistolare mette in evidenza che il matrimonio di Marta non è felice.
Nella II part Alvignani per riavvicinarsi a Marta le scrive una lettera per dirle che è a Palermo e terrà una conferenza. Lei strappa l'invito, strappa la lettera ma questa volta non è corrisp platonica perché decide di seguirlo nella sua nuova casa. Tema della famiglia Il romanzo si apre in analessi mostrando 2 tavole apparecchiate per cena, una della famiglia Pent e una della fam Ajala. La rappresentazione avviene attraverso un parallelismo (stesso numero di persone presentate). Dapprima viene presentata la figlia di Antonio Pentagora. Lui pensa che la vita sia dominata da un fato immutabile il cui antidoto è il cinismo. Abbruttimento sistematico che lo fa sprofondare nell'animalità più bassa. Consiglia al figlio di andare a prostituirsi per consolarsi dalla separazione. Non c'è empatia, ironizza; le corna sono l'emblema della famiglia; anche la moglie Fana l'aveva tradito. La stessa sorte toccherà a Niccolino. Pentagora è una maschera deforme.e grottesca. Presentati anche Sidora e Niccolino. Sidora abbandona la stanza e Niccolino cerca di intercedere per il fratello. Famiglia Ajala descritta come un gineceo di donne, accogliente. Agata, la madre, Maria, la sorella e Marta. La madre Agata marca in modo emblematico la distanza di questo universo Ajala con quello dei Pentàgora. Infatti la preoccupazione di Agata è estremamente umana, mentre quella di Antonio Pentàgora non lo era affatto. Agata si preoccupa per Marta, quindi ha una relazione empatica con la figlia, poi ha una reazione ancora più empatica verso il marito Francesco che sancirà la condanna dell'innocente figlia murandosi in casa. Anche i tratti di Maria sono all'insegna della dolcezza, dell'accoglienza, dell'empatia e della sofferenza. Nella II parte del rom Marta assume il ruolo maschile di pater familias, rinuncia all'eros e occupa metaforicamente il posto del padre, entrando in competizione con lui, seppur morto. Addirittura,quando si scopre incinta dell'Alvignani, vorrebbe che Rocco sposasse sua sorella Clara, in un matrimonio riparatore, cosicché lui sarà in grado di sostenere Agata e Maria e lei sarà libera di andarsene con Alvignani. Questo conferma la pretesa di Marta di assumere un ruolo maschile, rifiutando la sua femminilità. Nasconde le sue debolezze alla famiglia per non far soffrire madre e sorella. La famiglia non è rifugio felice ma lo diventa la scuola/lavoro che diventa rifugio, dà consistenza e identità a Marta. Famiglia di Falcone: vive con due donne pazze, la madre e la zia. Tema dell'esclusione: Stefano Carrai evidenzia campo semantico dell'esclusa che è un registro abbastanza basso. Marta non è solo esclusa dalla società ma esclusa dall'esistenza cioè colei che veste dei panni in cui non s'identifica, colei che costretta o deve o vuole indossare una maschera ma non recita fino in fondo la sua parte.colei che si guarda dall'esterno. Marta viene ritratta mentre, all'insaputa della madre e della sorella, piange. Quindi, c'è un evidente dolore di Marta, un vulnus che Marta in qualche modo non è riuscita a cicatrizzare. Sente questo senso dell'esclusione, ci dice il narratore, anche nei confronti della propria famiglia. È come se l'idillio familiare tra madre, sorella e lei si fosse interrotto. Cioè, lei è diversa, lei non è come Agata e come Maria, che recitano la loro parte senza sdoppiamento, senza nessun tipo di distanza tra il proprio ruolo sociale, cioè la loro personalità rappresenta quello che loro veramente sentono. Marta è indubbiamente diversa, quindi ha un senso di esclusione anche da questa sorta di idillio familiare che si è venuto a ricreare a Palermo. Marta vive separazione da precedente vita (piange di nascosto). Anche nella fine del romanzo, quando viene reintegrata dalla società,