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Sviluppo motorio del lattante
Si parte da un’accurata raccolta anamnestica, per andare poi ad osservare la collaborazione del lattante e della figura di riferimento. La maggior parte dei riflessi arcaici subiscono un processo di regressione.
- 2-3 mesi: il lattante riuscirà a controllare il capo
- 6-7 mesi: il lattante riuscirà a mantenere la posizione seduta
- 8-10 mesi: il lattante riuscirà a mantenere la posizione quadrupedica
- 10-12 mesi: il lattante riuscirà a mantenere la posizione eretta
Parallelamente alle abilità statico-posturali il lattante acquisisce importanti abilità dinamiche:
- 2-4 mesi: il lattante inizierà a compiere rotolamenti prono-supino
- 3-5 mesi: il lattante inizierà a compiere rotolamenti supino-prono
- 4-6 mesi: il lattante inizierà a strisciare
- 7-9 mesi: il lattante inizierà a passare nella posizione seduta
- 8-10 mesi: il lattante inizierà a procedere con andatura quadrupedica
- 10-12 mesi: il lattante
inizierà a passare nella posizione eretta- 12-15 mesi: il lattante inizierà a deambulare autonomamente
Lezione 14
Il disegno della figura umana
La figura umana è la rappresentazione più comune nei bambini.
L'evoluzione del disegno della figura umana è universale: i bambini con sviluppo tipico produrranno ad una stessa età disegni con caratteristiche evolutive simili, indipendentemente dall'etnia, dalla cultura di appartenenza e dal ceto sociale.
Le ricerche mostrano differenze significative nel disegno della figura umana tra maschi e femmine: alla stessa età i maschi e le femmine disegnano particolari diversi; ad esempio, a 4 anni l'omino disegnato da una bambina è rappresentato con testa, occhi, tronco, braccia e gambe, mentre nella raffigurazione eseguita da un bambino compaiono solo testa e occhi oltre che all'orientamento del disegno.
La lettura del disegno della figura umana fa riferimento ai costrutti di
schemacorporeo e di immagine corporea: "L'immagine corporea è un'organizzazione parzialmente inconscia delle propriefantasie e dei ricordi precoci relativi al corpo, .... Costituisce le prime tracce delsenso di identità. Lo schema corporeo è relativamente standardizzato ebiologicamente dato, l'immagine corporea è il risultato del processo della storiaindividuale" Il concetto di schema corporeo fu introdotto da Bonnier nel 1905 ad indicare larappresentazione topografica e spaziale del corpo che permette l'orientamentorispetto all'ambiente esterno. Andiamo a vedere quali sono le tappe evolutive nella rappresentazione dellafigura umana: 2 anni: il bambino rappresenta l'omino con un cerchio da cui si diramano 4 lineerette a rappresentare gambe e braccia; il disegno non è orientato sul foglio;questa prima raffigurazione della figura umana viene chiamata "omino girino"; 3-4 anni: in un unico schema il bambinorappresenta chiunque, "la persona" in generale; è l'omino cefalopode, un grande cerchio da cui partono braccia e gambe, orientato sul foglio e in cui compaiono prima gli occhi e poi bocca e naso; 4 anni e mezzo: compare un primo abbozzo di tronco, a cui spesso il bambino aggiunge l'ombelico; 5 anni: l'omino ha ormai braccia e gambe collocate in modo corretto al tronco; compaiono le orecchie, spesso di grandezza eccessiva rispetto alla testa; l'occhio è raffigurato in modo dettagliato, compare anche la pupilla. Il tronco si allunga e si allarga e diventa più grande della testa. Braccia e gambe sono bidimensionali e a volte compaiono accenni di vestiario. Per lo più l'orientamento del foglio è verticale; 6 anni: la figura umana diventa proporzionata, compaiono collo e mani, e viene inserita in un contesto personalizzato. A 6 anni è ancora presto perché la figura umana sia raffigurata con la testa sollevata sul collo e.le braccia come prolungamento naturale delle spalle; il disegno della figura umana continuerà ad arricchirsi di particolari e dettagli fino ai 12 anni e in alcuni casi continua senza mai concludersi il suo sviluppo.
Il gioco è uno strumento per valutare lo sviluppo? Il gioco assume un ruolo fondamentale per il bambino al quale viene offerta la possibilità di esprimersi attraverso un linguaggio non verbale molto più vicino al suo mondo. Il gioco ci permette di capire le dinamiche interne del bambino (un po' come libere associazioni per l'adulto), traduce i processi di crescita dei bambini.
Lezione 17
Diagnosi e intervento nell'autismo ASD
La tappa fondamentale per una buona progettazione e riuscita d'intervento è sicuramente una diagnosi precoce, auspicabilmente entro i 2 anni.
Per la diagnosi è necessario passare dalla NPI (neuropsichiatria infantile), ma genitori e insegnanti sono sicuramente le figure che passano
più ore del giorno con il bambino, sono pertanto i primi a poter notare segni e particolari caratteristiche comportamentali. Per la diagnosi ci si affida solo e soltanto alla clinica, confermata poi da scale validate quali CARS (Childhood Autism Rating Scale), ABC (Autism Behavior Checklist), ADOS (Autism Diagnostic Observation Schedule). Si tratta dunque di diagnosi basata quasi esclusivamente sull'osservazione del comportamento del piccolo.
che cosa si intende per iperattività e impulsività nel DDAI?
Per iperattività nel DDAI si intende un costante stato di agitazione in cui è evidente la difficoltà a controllare il proprio comportamento, motivo per cui i bambini con ADHD sono spesso definiti 'difficili da gestire'.
L'impulsività si traduce nel compiere azioni senza una precedente riflessione. Nello specifico sono presenti: agitazione motoria (es. dimenarsi sulla sedia, difficoltà a restare seduti ecc.).
difficoltà nel giocare e svolgere attività tranquillamente; difficoltà nell’aspettare il proprio turno, anche nell’attività comunicativa; difficoltà nelle relazioni interpersonali (es. interruzione di conversazioni o attività, tendenza ad interrompere e ad utilizzare oggetti altrui senza permesso ecc.).
Lezione 19
Che tipo di interventi vengono proposti per i DSA?
I DSA sono regolamentati dalla legge n° 170 del 2010, la quale tutela il diritto di bambini e ragazzi allo studio e affida alla scuola la responsabilità e l’opportunità di utilizzare metodologie per favorire tutti gli studenti sulla base delle loro singole differenze e del proprio potenziale. Tale impegno si concretizza tramite la stesura di un Piano Didattico Personalizzato (PDP) all’interno del quale, per ogni materia, devono essere evidenziati:
- strategie e metodologie didattiche;
- strumenti compensativi (es. uso di mappe concettuali, formulari,
libri digitali, sintesi vocale ecc.)- strumenti dispensativi (es. evitare lettura ad alta voce e la scrittura in corsivo, sostenere interrogazioni programmate in forma orale ecc.)- modalità di verifica- criteri di valutazione
Descriva la discalculia dopo averla collocata nel corretto disturbo.
La discalculia è un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA), più precisamente disturbo specifico dell'abilità di numero e di calcolo, caratterizzato dalla difficoltà a manipolare e operare con i numeri.
Di seguito alcuni esempi:
- difficoltà nella scrittura di numeri e nel riconoscere i simboli matematici;
- cambi di decina e/o omissioni di numeri;
- difficoltà nell'apprendimento delle tabelline e nel recupero dei risultati nei calcoli rapidi;
- non recupero delle procedure (es. calcoli in colonna, espressioni ecc.);
- mancata gestione dello spazio (es. difficoltà di incolonnamento nelle operazioni);
Presenti solo tic o motori ovocali, singoli o multipli. L'esordio deve avvenire prima dei 18 anni di età e i tic possono avere oscillazioni sintomatologiche nella frequenza ma sono persistiti per più di un anno dall'esordio del primo tic. È pertanto importante specificare se il disturbo si presenta con 'solo tic motori' o solo 'tic vocali'; non devono essere soddisfatti i criteri per la sindrome di Tourette.
Descriva il disturbo transitorio da tic
Nel disturbo transitorio da tic sono presenti tic motori e/o vocali singoli o multipli. L'esordio deve avvenire prima dei 18 anni di età e i tic possono avere oscillazioni sintomatologiche nella frequenza ma sono persistiti per più di un anno dall'esordio del primo tic. Non devono essere soddisfatti i criteri per il disturbo persistente cronico da tic motori o vocali e per la sindrome di Tourette.
Lezione 24
Cosa è il disturbo di Asper