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Invece un riflesso monosinaptico è la risposta riflessa prodotta da un'unica connessione sinaptica tra un neurone sensitivo e uno motorio del midollo spinale.
La gittata cardiaca: come si calcola e come aumenta durante l'esercizio (ruolo giocato dal sistema simpatico).
La gittata cardiaca è il volume di sangue che il cuore immette nella circolazione periferica o polmonare nel tempo di un minuto (si misura in L*min^-1), è il volume di sangue che nell'unità di tempo passa in tutte le sezioni del sistema circolatorio. La gittata cardiaca di un adulto a riposo varia da 5 a 6 L*min^-1. L'esercizio fisico, attraverso il sistema simpatico, rilascia noradrenalina, la quale agisce a livello cardiaco con effetti eccitanti sul miocardio che provoca un aumento della frequenza cardiaca ed aumentando la frequenza cardiaca aumenta di conseguenza anche la gittata cardiaca; quindi, la gittata cardiaca aumenta proporzionalmente.
42) Il sangue: composizione e funzione delle sue componenti corpuscolate.
Il sangue è un liquido opaco di colore rosso che scorre nell'apparato circolatorio. È costituito da una parte liquida, il plasma, e da una parte corpuscolata che, a sua volta, è composta da globuli rossi (eritrociti), globuli bianchi (leucociti) e piastrine. I globuli rossi sono deputati al trasporto di ossigeno, contengono una proteina, l'emoglobina, che è in grado di legare reversibilmente l'ossigeno e contiene ferro, per questo motivo conferisce una colorazione rossa al sangue. Quando il sangue fuoriesce dai vasi, per opera delle piastrine, va incontro al fenomeno della coagulazione, assumendo una consistenza dapprima gelatinosa e poi solida. I globuli bianchi svolgono un ruolo immunitario e hanno il compito di difendere l'organismo attaccando sostanze dannose, batteri pericolosi e virus.
43) Legge di Starling:
L'importanza del ritorno venoso. La legge di Starling enuncia che, se aumenta il ritorno venoso, aumentano forza egittata sistolica, mentre se aumento il volume telediastolico aumenterà la forza di contrazione. Tale legge è alla base dei trapianti di cuore, durante i quali l'organo è denervato e si comporta come l'esperimento di Starling.
44) Regolazione della pressione arteriosa e riflesso barocettivo. Il riflesso dei barorecettori è un meccanismo omeostatico per la regolazione della pressione arteriosa e serve a mantenere la pressione arteriosa entro limiti adeguati. I recettori coinvolti si chiamano barorecettori e si tratta di terminazioni sensitive situate, in punti privilegiati del circolo, nella parete elastica di grosse arterie; essi non sono tanto sensibili alla pressione media, ma al valore pressorio istantaneo.
45) Misurazione della pressione arteriosa. La pressione arteriosa dipende da due fattori: gittata cardiaca e la resistenza al flusso.
La pressione arteriosa oscilla continuamente, dando valori diversi perché l'immissione del sangue nelle arterie avviene in maniera discontinua. Esistono due tipi di pressione arteriosa: la pressione arteriosa sistolica chiamata "massima", che è un valore dato dal massimo flusso sanguigno espulso ad ogni contrazione del cuore nella fase di sistole; e la pressione arteriosa diastolica chiamata "minima", che è un valore dato dal periodo di riposo del cuore, ossia la diastole. La pressione arteriosa si misura con lo sfigmomanometro.
46) Pressione arteriosa media: come cambia lungo la circolazione.
La pressione arteriosa media rappresenta meglio il valore della pressione che spinge il sangue nel sistema circolatorio durante tutto il ciclo cardiaco. Non può essere calcolato come media matematica della pressione sistolica e pressione diastolica, perché la sistole dura meno della diastole. Quindi si calcola come:
Pd+1/3(Ps-Pd).47) Ruolo delle arterie, delle vene e della muscolatura scheletrica nell'aiutare il cuore a pompare il sangue.
Le arterie possiedono una robusta tonaca muscolare che si contrae e si rilascia in risposta a stimoli nervosi e metabolici variando il proprio lume e quindi consentendo di regolare il flusso di sangue ai diversi tessuti e di trasformare il flusso intermittente cardiaco in un flusso continuo. Le vene essendo vasi molto elastici e avendo valvole che impediscono il reflusso, durante la contrazione muscolare scheletrica tali vasi subiscono la pressione della contrazione muscolare e il sangue al loro interno non potendo refluire, per la presenza delle valvole a nido di rondine all'interno dei vasi, è costretto a procedere verso il cuore.
48) L'elettrocardiogramma: grafico ed interpretazione
Essendo i liquidi del corpo buoni conduttori, le fluttuazioni di potenziale, che rappresentano la somma dei potenziali d'azione delle singole fibre
miocardiche, possono essere registrate extracellularmente. La registrazione di queste fluttuazioni di potenziale costituisce l'elettrocardiogramma (ECG). La prima onda (onda P) corrisponde alla depolarizzazione di entrambi gli atri; l'intervallo successivo (intervallo PR) corrisponde al ritardo del nodo atrioventricolare; poi si ha il complesso QRS prodotto dalla depolarizzazione ventricolare mentre gli atri si ripolarizzano; dopodiché l'onda T rappresenta la ripolarizzazione ventricolare; alla fine di tale onda si osserva l'intervallo TP dove i ventricoli si rilassano e si riempiono; infine, l'onda U corrisponde alla lenta ripolarizzazione dei muscoli papillari e delle fibre di Purkinje (quest'ultima onda non è sempre ben visibile e riconoscibile).
Sistema urinario
49) Velocità di filtrazione glomerulare (o VFG): come è regolata?
La velocità di filtrazione glomerulare è il volume di filtrato che si forma ad
unità di tempo. Essa dipende dalla pressione netta di ultrafiltrazione risultante delle forze di Starling e dal coefficiente di ultrafiltrazione che nel rene è molto superiore a quello degli altri distretti vascolari.
50) Velocità di filtrazione glomerulare (o VFG): mi parli della frazione e della pressione di filtrazione.
La frazione di filtrazione (FF) è la frazione del flusso plasmatico renale (FPR) che viene filtrata, è il rapporto tra velocità di filtrazione glomerulare (VFG) e il flusso plasmatico renale (FF=VFG/FPR). La pressione di filtrazione è la risultante delle forze di Starling che può essere idrostatica e colloidoosmotico.
51) Le funzioni principali del nefrone.
Il nefrone rappresenta l'unità funzionale fondamentale del rene, sono lunghi circa 5-8 cm e un rene umano ne contiene circa un milione. I nefroni vengono distinti in due parti: il glomerulo, in cui avviene la filtrazione che porta alla formazione di circa
180Ldi filtrato glomerulare al giorno, e il sistema dei tubuli renali che portano alla formazione di urina.
52) Il nefrone: elementi vascolari e tubulari.
Il nefrone si divide in due parti il glomerulo e il sistema dei tubuli renali. Il sistema dei tubuli renali tramite processi di riassorbimento e secrezione portano alla formazione dell'urina. In questo sistema l'urina compie diversi passaggi e prima di fuoriuscire dalla vescica passa attraverso diverse vie tra cui il tubulo prossimale, il tratto discendente dell'ansa di Henle, il tratto ascendente dell'ansa di Henle, il tubulo distale e infine passa attraverso il dotto riunente e il dotto collettore corticale.
53) Ansa di Henle e scambio in controcorrente: suo ruolo nella generazione del gradiente di concentrazione nella midollare del rene.
L'ansa di Henle è disposta a U ed è interposta tra il tubulo prossimale e il tubulo distale con i quali compone il tubulo renale. L'ansa si divide in una porzione discendente,
Una porzione ascendente sottile e una porzione ascendente spessa. La porzione discendente è deputata al riassorbimento di acqua. La porzione ascendente è deputata al riassorbimento dei soluti ed è presente sulle cellule tubulari un simporto sodio-potassio ATP-asi che trasporta gli ioni all'interno della cellula e successivamente nell'interstizio; questo determina un aumento dell'osmolarità interstiziale che comporta un riassorbimento di acqua del tratto discendente. L'ansa di Henle nei nefroni juxtamidollari riceve un liquido isosmotico dal tubulo contorto prossimale e nel tratto discendente crea un gradiente osmotico determinato dal riassorbimento di acqua non seguito da soluti tale da determinare un liquido iperosmotico nel tratto di congiunzione tra discendente e ascendente. Successivamente il riassorbimento di soluti nel tratto ascendente non seguito da acqua porterà il liquido che giunge nel tubulo contorto distale ad essere addirittura ipoosmotico.
Questo meccanismo è detto moltiplicatore controcorrente. Ciò determina un aumento dell'osmolarità interstiziale tale da determinare un ulteriore riassorbimento di acqua del tratto discendente così da produrre urine più concentrate.
54) Il ruolo della vasopressina (od ormone antidiuretico) nel controllo della concentrazione delle urine e, quindi, del bilancio idrico corporeo.
La vasopressina lega recettori specifici situati sulla membrana basolaterale delle cellule del tubulo contorte distale. A partire dall'ATP si forma cAMP che attiva una cascata di segnali che termina con l'inserzione nella membrana plasmatica apicale delle acquaporine. In caso di diminuzione della vasopressina, le acquaporine vengono nuovamente internalizzate nella cellula tramite endocitosi. La vasopressina inoltre, in seguito al gradiente di concentrazione creato dalla rimozione di acqua nella porzione corticale dei dotti collettori, aumenta la permeabilità.
All'urea dellaporzione papillare dei dotti collettori determinando un riassorbimento di ureanell'interstizio del midollo renale. Un'altra funzione della vasopressina nel rene èquella di stimolare il riassorbimento di Sodio a livello della porzione ascendentedell'ansa di Henle.
Ruolo del rene nel controllo del volume ematico (o volemia) edella pressione arteriosaIl rene mantiene costante la composizione chimica dell'organismo regolando ilcontenuto in acqua e in sali, il rene quindi regola il volume del liquido extracellularee del sangue. In questo modo partecipa anche alla regolazione della pressionearteriosa.
Apparato respiratorio: mi parli della struttura e funzione dipolmoni, alveoli, e gabbiaI polmoni si trovano all'interno della cavità toracica, separata dall'addome daldiaframma e dalle coste, che sono articolate anteriormente con lo sterno eposteriormente con le vertebre toraciche. Le strutture
che formano la gabbia toracica possono muoversi