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5) METODOLOGIE ADOTTATE PER IL CONTROLLO INTEGRATO DI PROGETTI IN AMBITO

INGEGNERISTICO La 1° curva rappresenta le decisioni di spesa: il progetto

stenta ad avanzare a fronte del fatto che impiega risorse; è la

curva logistica osservata nei processi di apprendimento. I

puntini iniziali sono gli stati di avanzamento tra la data di

decisione presa e l’effetto della decisione stessa. Le decisioni

devono essere prese il prima possibile poiché garantiscono

dei cash flow all’inizio.La 2° curva è delle decisioni: risolta la

fase di pianificazione del progetto significa stabilire in

schedulazione (conosco data di inizio e fine di ogni attività)

anche la quantità accumulata nell’avanzamento.

1. Per il controllo di progetti di ingegneria vengono applicati i criteri di MISURAZIONE :

 criterio del 50 e 50: l’inizio del progetto viene considerato come il 50% di completamento dello stesso

 criterio ON/OFF: la percentuale di completamento è 0% fino al completamento del progetto

 criterio del NUMERO DI UNITA DI COMPLETATE: la percentuale di completamento viene imputata al numero

di output realizzati in relazione all’output totale da realizzare

 MILESTONE INTERMEDI A PESI PREDEFINITI: la % di completamento è data dalla totalizzazione progressiva dei

pesi assegnati ai singoli eventi intermedi

 OUTPUT PROPORZIONALE ALL’ IMPUT: completamento calcolato in base al numero di input utilizzati rispetto

al totale delle risorse preventivate

2. Oltre ad i criteri di misurazione troviamo il CPM (critical path method):

a valle del controllo è possibile ri-schedulare le attività perseguendo l’obiettivo di ridurre il costo globale del progetto

nel rispetto del tempo T di completamento assegnato.

A ciascuna attività di progetto è possibile assegnare:

 Costi diretti

 Costi indiretti

3. Ci sono algoritmi di tipo EURISTICO che si compongono di alcuni passaggi:

 Assegnare a ciascuna attività la sua durata nominale

 Risolvere il reticolo inserendo tempo di completamento percorso critico e costo totale di progetto

 Individuare tra le attività del percorso critico quella con costo minore

 Ridurre la durata di tale attività fin quando un percorso sub-critico diventa critico (rispettando i vincoli sulle

durate)

 E ripetere l’algoritmo fino a trovare tutte le possibili riduzioni.

4. Ed infine l’EARNED VALUE

La tecnica dell’Earned Value è uno dei principali strumenti per l’analisi finanziaria di un progetto o di una commessa e

per la valutazione della sua performance durante tutte le fasi del ciclo di vita. In tal senso, costituisce una modalità

integrata di valutazione sia dell’ambito di progetto che dei costi che dei tempi.Per poter essere applicata con successo,

questa tecnica necessita delle seguenti informazioni:

 Il Piano di Project Management, in particolare per quanto riguarda la descrizione dei deliverables, del piano dei

costi e dei tempi di progetto

 Il cash flow lungo tutta la durata del progetto contenente i flussi in uscita (Planned Value) e quelli in entrata

così come indicati nel Piano

 Le regole per contabilizzare il lavoro svolto che a loro volta dovranno tener conto degli accordi contrattuali

concordati con il cliente.

Sulla base di queste informazioni sarà possibile in ogni momento del progetto ottenere i tre seguenti valori:

 Planned value (PV) – costo previsto alla data così come messo a piano;

 Actual Cost (AC) – costo effettivamente sostenuto alla data così come desunto dalla contabilità di commessa o

da rilevazioni extracontabili;

 Earned Value (EV) – costo effettivamente “ribaltabile” sul cliente o soggetto finanziatore alla luce degli accordi

previsti. 6) Elencare i principi alla base delle serie temporali.

Un modello di previsione basato sulle serie temporali richiede che siano soddisfatte tre ipotesi

fondamentali:

- Stabilità del fenomeno osservato;

- Affidabilità dei dati;

- Deve essere accettato e modificabile in base alle esigenze dell’organizzazione;

Prima di definire una serie temporale dobbiamo allora definire il problema stesso e le variabili che vogliamo

predire, definire il livello di dettaglio dei dati richiesti, definire se lavorare nel continuo o nel discreto e

valutare il trade off costo precisione.

7) DESCRIVERE A COSA SERVONO E COME SI RAPPRESENTANO LE SITUAZIONI

DETERMINATE DALLA VARIABILITA DELLO SCHEDULE E DEL COST VARIANCE

Con CV identifico una differenza di costi preventivato con il costo effettivamente sostenuto.

Con SV la collocazione nel tempo delle attività, verifico che sono in ritardo

Con le curve di avanzamento ad una certa data si possono manifestare 4 situazioni:

I. CV+ SV- : situazione frequente: spendo e produco di più per anticipare la chiusura del progetto in impianti

semplici a basso contenuto tecnologico per ridurre i tempi. PROGR. SEMPLICI – continuità e molta ripetitività.

II. CV- SV+ : le risorse vengono sottratte poichè l’owner non paga e succede che produco di meno e rallento

l’avanzamento.

III. CV- SV- : situazione ottimale, spendo di meno ed è in anticipo nei tempi.

IV. CV+ SV+ : spendo di più e sono in ritardo (situazione peggiore), a causa di fattori climatici inattesi, quando

occorrono più risorse, dopo un certo tempo il progetto sta sgretolandosi

8) PRINCIPALI DIFFERENZE TRA MODELLI STAGIONALI

MOLTIPLICATIVI E ADDITIVI

Nei modelli stagionali è riconosciuta la ciclicità del fenomeno costituita da un certo numero di periodi (L) e

da una certa ampiezza di oscillazione attorno al trend medio: nei Moltiplicativi quest’ultima è proporzionale

al valore medio della domanda (es: amplificare l’ampiezza di oscillazione all’aumentare della domanda

media) , in quello Additivo non ho questa caratteristica di amplificazione, cioè l’ampiezza di oscillazione non

varia all’aumentare del valore medio della domanda.

Modello stagionale moltiplicativo (detto cosi perché i fattori stagionali c moltiplicano la componente media

modificandone il valore) accoppia ad un trend lineare un effetto Stagionale. Se non c’è trend (b2 = 0) non vi

è oscillazione perché il valore medio della domanda non varierebbe. Adatto per serie temporali in cui

l’ampiezza delle oscillazioni è proporzionale alla media: vedi grafico, quindi più sarà grande la media

maggiore sarà l’oscillazione. I parametri del modello variano con T.

Modelli stagionali additivi (in quanto ct non si moltiplica ma si somma al fattore di trend, e poi la somma

dei fattori stagionali non è pari alla dimensione di una stagione L ma è pari a 0, ossia ci sono delle correzioni

algebriche al valor medio positive o negative) indipendentemente dalla media presenta delle oscillazioni

che rimangono sempre della medesima ampiezza.

B1= componente permanente; B2= componente trend lineare

EXTRA:: SI DEFINISCA IL CRITERIO DI FISHER

Il criterio viene utilizzato per eseguire la valutazione della convenienza economica di due differenti progetti

di investimento. Se indichiamo con A e B le due alternative di investimento, può risultare allo stesso tempo:

NPV(A) > NPV(B) (1)

r(A) < r(B) (2) per cui la convenienza dell’investimento A rispetto a B deducibile dalla (1) è invece

smentita dalla (2). A tal fine viene applicati il criterio di Fisher che si basa sulla

noto come “Fisher’s Rate

determinazione di un particolare valore di i, ossia r of

f

Return over cost”, definito dall’equazione caratteristica del cosiddetto progetto differenziale Δ:

La scelta tra le alternative di progetto A e B è affidata alle differenze dei rispettivi redditi. Ciò caratterizza r f

come quel valore del tasso di sconto che rende uguali i valori netti attuali dei due investimenti: esso

rappresenta il punto di indifferente convenienza economica. Pertanto risulterà, A preferibile a B se i < r e

f

viceversa i > r f. MODULO B – DOMANDE TEORIA

1. Descrivere la politica Economic Order Quantity, avendo cura di specificare le ipotesi alla base del

modello. Dimostrare, inoltre, in che modo può essere quantificata Q* sia nel caso di Tempo di

Approvvigionamento nullo (TA) sia nel caso di TA>O.

La politica di EOQ ha come obiettivo la definizione del dimensionamento dei lotti di approvigionamento,

sulla base della minimizzazione dei costi di approvigionamento.

Tale modello si basa sulle seguenti ipotesi:

a. La domanda annua D è costante.

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A.A. 2018-2019
25 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/35 Ingegneria economico-gestionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Michele0812 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione della produzione industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Mummolo Giovanni.