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Federico II; il Papa apprezza, per una volta, la volontà diautonomia dell'Ordine, che però censurerà quandoattaccherà gli interessi del papato.

Federico assedia lacasa dei Templari4 Contro Federico, Gregorio VII avvia una iniziativa militare inItalia: A Perugia (giugno 1228) recluta i clavesignati e li mettesotto il comando dei cardinali Giovanni Colonna e PelagioGalvano. Al re Pietro, l'Infante di Portogallo, chiede aiutomilitare5 La controffensiva dell'Imperatore e dei suoi alleati:Naldo e Bertoldo di Spoleto, di Tommaso d'Acerra e delconte Matteo Orsini. Federico, con cavalieri tedeschi,pellegrini rientrati dalla Siria, mussulmani di Gerba esudditi del Regno di Sicilia, avanza vincitore fino ai confinidel territorio di San Pietro6 Il Papa torna indietro dai suoi propositi:E avalla l'esito della VI crociata. La pace con Federico ègiurata il 9 luglio 1230, a San Germano, dove l'imperatoresi impegna a: restituire i beni sequestrati a

Templari, Ospedalieri e ai difensori della chiesa in Germania, in Tuscia, nella Marca e in Romagna; non stornare il denaro raccolto per la Terra santa; non intromettersi nelle nomine ecclesiali; non fare giudicare il clero dai tribunali secolari). A Ceprano, Gregorio IX ripete l'assoluzione, mentre l'interdetto a Gerusalemme è tolto.

Il Liber augustalis: O Costituzioni di Melfi, è la Summa della concezione federiciana sul progetto di riforma della pace nel regno siciliano; sorprendentemente, Gregorio IX l'accoglie senza proteste. Anche l'imperatore è ben disposto a comporre i conflitti, e per quello nell'Italia centro-settentrionale incarica il fidato Ermanno di Salza a risolverlo con l'incaricato del Papa, cardinale Ottone.

Federico riprende l'attività diplomatica: Su invito del doge, si ferma cinque giorni a Venezia, accolto con fasto nella città lagunare dove visita la basilica di San Marco, e ricolma i veneti di diversi privilegi per la.

dimostrata e per l'aiuto prestato durante la crociata. Poi sireca ad Aquileia presso l'amico patriarca Bertoldo9 Il rapporto tra Federico e il figlio Enrico VII:Si consuma in modo drammatico. Il giovane non si impegnaadeguatamente per forzare i valichi alpini chiusi daiVeronesi ai principi tedeschi chiamati in soccorso daFederico e del papa stesso; per di più, sigla un'alleanzacon la Lega lombarda. Federico lo raggiunge aggirando leChiuse di Verona, lo assedia a Worms, lo depone da re, lorelega in un castello del marchese Lancia, in Sicilia10 La dieta di Magonza:Celebrata il 15 agosto 1235, è uno dei momenti dimaggiore potenza e gloria, per Federico II: alla presenzadi 4 re, 14 principi e 30 vescovi e conti, Federico II cingeuna quarta volta il diadema dell'impero e celebra ilmatrimonio con Isabella Plantageneta, sorella di Enrico IIId'Inghilterra che Federico sta appoggiando nellarivendicazione dei diritti reclamati nei confronti di Luigi IX1pace tra Franchi e Saraceni iniziata con la tregua di Giaffa: E' turbata da un episodio dell'agosto 1230: I cavalieri Ospedalieri organizzano una spedizione punitiva contro il signore di Hamâh che rifiuta di versare la rendita annuale dovuta, per tradizione, ai frati. Compiono la spedizione: Giovanni d'Ibelin, Giovanni di Cesarea, Gualtiero di Brienne, Pietro di Avalon con 80 cavalieri gerosolimitani e il principe Enrico di Antiochia con 30 cavalieri. Si intensificano le relazioni diplomatiche tra regni cristiani e islamici: L'Imperatore ne intrattiene con lo sceicco Fakhr al-Dîn Yûsûf, e ospita gli ambasciatori del sultano di Egitto e del Vecchio della Montagna (la cui signoria nelle zone montuose del Libano è strategica per la contea di Tripoli); con questo intrattiene relazioni diplomatiche anche il re inglese Enrico III. La politica dei cavalieri Ospedalieri e dei Cavalieri Templari: Per l'autonomia che ne caratterizza le scelte, risultasgradita al Papa che.

rimprovera agli Ospedalieri di impedire il battesimo degli schiavi e ostacolarne la conversione, e accusa i frati cavalieri del Tempio e dell'Ospedale di favorire lo scismatico Giovanni Vatatzés

Una scaramuccia turba la pace tra Franchi e Saraceni: Nel giugno 1237, i mussulmani di Aleppo puniscono le scorrerie dei Templari sconfiggendo i cavalieri guidati da Guglielmo di Monferrato, precettore del Templio di Antiochia e da Guido di Gibelet; tra i cristiani, muoiono 100 Templari, 300 balestrieri, 3.000 Turcopoli e molti fanti

Le scorrerie dei cavalieri: Sono condannate sia da Federico che da Gregorio IX perché minacciano la pace. Federico ordina che nessuno violi i patti di Giaffa, nemmeno gli autonomi frati cavalieri; il Papa condanna coloro che usurpano i beni dei mussulmani e dispone che il clero li espella dalle diocesi

Incarichi apostolici affidati da Gregorio IX: Il papa usa della vocazione missionaria degli Ordini monastici fondati da san Francesco e da san Domenico, inviando i loro

Frati nell'islam e in Romania per trattare con il patriarca ortodosso Germano II l'unione delle chiese di rito latino e greco.

L'opera dei Frati Minori, tra le popolazioni islamiche: Risale al 1223, quando il vicario generale dei frati minori, Elia invia missionari in Georgia e a Damasco, ad Aleppo e a Bagdad, a Costantinopoli e a Tunisi. Successivamente, Onorio III autorizza i frati minori a predicare e abattezzare nella terra del califfo almohade Miramolino; la fervente opera missionaria di frati minori e predicatori si è poi estesa dal Marocco alla Siria.

Grazie a un accordo tra il messo imperiale Vivaldo e il Signore di Tunisi: Nel 1231 è stipulata una tregua di dieci anni e un trattato che stabilisce il rilascio dei prigionieri, la reciproca libertà dei mercanti, la restituzione dei beni sequestrati dai corsari sudditi di Federico, un particolare statuto degli abitanti di Pantelleria.

Gregorio IX accetta la proposta di amicizia avanzata dal sultano dei Rûm, lieto.

Dell'esito del soggiorno di Federico II in Turchia. Il Papa accoglie benevolmente il diplomatico del Sultano, il cristiano Giovanni Gabras, e con una lettera del marzo 1235 apre il dialogo con i Selgiuchidi della Penisola Anatolica.

Il credo islamico, come riportato nella trattatistica cristiana medievale: I Musulmani credono che esista un solo Dio creatore negando la Trinità. Affermano che tutti i profeti e i patriarchi, compreso Gesù Cristo, obbedirono alla stessa legge. Credono che Cristo nacque dalla Vergine Maria attraverso lo Spirito Santo; negano la Passione e Morte di Cristo. Credono nella vita eterna, in un paradiso dove scorrono fiumi di latte, vino e miele.

La casa della pace (Dâr al-Islâm): È l'idea di Oriente musulmano pacificato che al-Kâmil progetta negli anni del suo governo (1229-1238) interpretando il potere che gestisce come missione salvifica per la pace.

Un nuovo pericolo per il califfato egizio: Viene dai confini orientali, dai Tartari di Gran Khân.

chesono ai confini dell'Armenia e dei territori governati dalcaliffo abbasside al-Mustansir3 Il progetto politico-territoriale di al-Kâmil:Prevede la creazione di una rete di vincoli diretti di sanguecon i principi più influenti del Vicino Oriente, finalizzata ariportare tutti i territori egiziani, siriani, armeni, turchisotto un' unica autorità4 Due anni dopo la Pace di Giaffa, il bilancio dell'azione di governo:Del sultano di Egitto è positivo per i risultati: la pacedecennale con l'Imperatore, l'amicizia o l'alleanza conimportanti sovrani musulmani e l'allontanamento dellaminaccia dei Carismiani5 L'invasione dei Tartari, il popolo del male:Penetra profondamente i territori del califfo abbasside diBagdad, avendo devastato Mossul e la zona di Sindjâr; al-Mustansir chiede aiuto al sultano d'Egitto e a quello deiRûm6 Nell'anno 635 dell'Egira, il sultano d'Egitto:E' la sola vera spada dell'Islam contro i Tartari,

E in luiripone speranza di difesa il Califfo stesso i cui territori sono nuovamente invasi.

La morte del sultano d'Egitto: Avviene il 9 marzo 1238 quando al-Kâmil aveva 60 anni e regnava da oltre 208. Nel compianto del popolo, Al-Kâmil è ricordato come sultano risoluto e coraggioso, eloquente e colto, buon amministratore.

La politica di pace, eredità lasciata da Al-Kâmil: Negli anni immediatamente successivi alla morte si manifesta nei rapporti collaborativi tra Mussulmani e Cristianità, mantenendosi la tregua con i Franchi e la pacificazione della Siria.

Approssimandosi la scadenza della Pace di Giaffa (dieci anni, dieci mesi e dieci giorni): Vanificano in parte il progetto pacificatore e il dialogo tra cristianità e islam, quale era stato concordato tra il defunto sultano d'Egitto al-Kâmil e l'imperatore Federico II.

Secondo Gregorio IX, vigilare sulla sicurezza dei Luoghi santi: È tornato ad essere, dopo cinque anni dalla pace di Giaffa, una necessità.

Nell'elenco dei nemici della pace e dell'unità dei fedeli, il Papa inserisce non soltanto la "terribile orda" dei Tartari ma anche gli "idolatri", gli "scismatici greci" egli "infedeli saraceni". Avvicinandosi la conclusione del decennio di pace concordato a Giaffa, Gregorio IX: Sollecita i sovrani e i cavalieri cristiani al libero servizio per la causa di Cristo in Oriente, e autorizza la predicazione della croce; Federico II deve rimandare il suo coinvolgimento, per ragioni analoghe a quelle che lo avevano frenato all'epoca della V e VI crociata. Il passaggio generale in Oriente potrebbe articolarsi su due obiettivi, perché, oltre che: I pagani (gli "infedeli saraceni" e i Tartari) che, non illuminati da Dio, non ne riconoscono il progetto, ci sono da combattere anche gli eretici (i greco-ortodossi) che, non riconoscendo l'autorità dei vicari di Cristo sulla terra - il papa e l'imperatore -, si ribellano.all'ordine pacifico voluto da Dio4 Dopo la celebrazione del concilio di Spoleto, Gregorio IX lancia un appello perché cessino le guerre intestine che insanguinano la cristianità: Di modo che non distolgano dall'imminente crociata i cavalieri e i sovrani, a cominciare dall'Imperatore, re di Gerusalemme e di Sicilia. Pertanto, tutti i sovrani dovranno astenersi dai combattimenti in corso nei loro regni, per un quadriennio5 Un secondo obiettivo, il Papa prospetta, della crociata: Sono i greci dell'Impero latino, "scismatici ribelli all'autorità del successore dei santi Pietro e Paolo". A
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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

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