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(AGCM)9 Articolato e complesso è il sistema sanzionatorio delle concentrazioni: la sanzione può arrivare al 10 per cento del fatturato per l'ipotesi di realizzazione di una concentrazione vietata, oltre all'obbligo di ripristinare lo status quo ante mediante misure di deconcentrazione, e:

All'1 per cento del fatturato per l'ipotesi di omessa notifica

Se viene violato l'obbligo di pagamento di una sanzione l'autorità può ordinare la sospensione dell'attività dell'impresa per un massimo di: 30 giorni

Per far fronte alla perdita di efficacia della tecnica del diritto esclusivo due sono state le soluzioni scelte dal legislatore: da un lato si è limitato l'ambito di liceità dell'attività di copia privata attraverso molteplici limiti e condizioni, dall'altro è stato rafforzato uno strumento ulteriore di tutela patrimoniale degli autori:

Il diritto a compenso

In ragione del carattere personale i diritti morali sono:

Intrasmissibili

I diritti all'integrità dell'opera (art. 20 L.a.) permette all'autore di opporsi a qualsiasi modifica dell'opera che rechi un pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione. Si tratta di un diritto che realizza una tutela eccedente ed ulteriore rispetto al diritto esclusivo.

Il principio per cui oggetto della protezione del diritto d'autore è la forma espressiva attraverso la quale l'autore realizza la propria opera, non l'idea che ne è alla base, è sancito dall'art. 9 n. 2 dell'accordo Trips.

Secondo l'accordo TRIPs le idee in quanto tali non sono suscettibili di appropriazione esclusiva, mentre lo sono le modalità di espressione di una determinata idea.

Il capo V della legge sul diritto d'autore disciplina le "eccezioni e limitazioni". Il medesimo capo in passato, anteriormente al d.lg. 9 aprile 2003 n. 68 in tema di copia privata era

L'intitolato: "Utilizzazioni libere" Alcuni limiti al diritto d'autore sono finalizzati alla tutela di interessi di carattere generale come la possibilità di esercitare il diritto di cronaca (art. 65 L.a.) o l'utilizzazione di discorsi tenuti in pubblico o ancora la riproduzione di brani di opere per finalità di pubblica sicurezza (art. 67 L.a.); accanto a questi spazi di libertà dal diritto d'autore a tutela di interessi di carattere generale si pongono spazi di libertà dal diritto d'autore a vantaggio dei singoli ed in particolare della fruibilità delle opere protette attraverso la riproduzione privata purché ciò avvenga nel rispetto di determinati limiti. Così una dettagliata disciplina della copia per uso personale realizzata a mezzo fotocopia, xerocopia e simili è prevista: All'art. 68 L.a. Liberi, ma soggetti ad una serie di condizioni sono: Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani di opere per finalità didattiche (art. 70L.a.)9 Un limite al diritto d'autore, legato strettamente alla funzione distimolo alla realizzazione di prodotti innovativi assolta da questo sistema, è quello temporale: il diritto d'autore dura fino a: Settant'anni dalla morte dall'autore 10 Il diritto d'autore sorge in capo all'autore per il solo fatto della creazione così come previsto: Dall'art. 6 L.a. 1 Il marchio è un segno distintivo dell'impresa che serve a contraddistinguere: I prodotti o i servizi che essa produce o mette in commercio 2 Il titolare di un marchio registrato ha diritto: All'uso esclusivo 3 I marchi si suddividono: Marchi di fabbrica, marchi di commercio, marchi di servizio 4 Solitamente i marchi vengono classificati: Denominativi, figurativi, complessi, di forma, di colore, sonori, olfattivi 5 I requisiti di validità del marchio sono: Capacità distintiva, carattere della novità la liceità e veridicità 6 Sul tema della forma si intersecano diverse discipline. Per
  1. quanto attiene alle forme estetiche, esse possono essere registrate come disegni o modelli in forza dell'art. 31 CPI
  2. Per quanto attiene alle forme funzionali, la relativa domanda può essere depositata come invenzione in forza dell'art. 45 CPI
  3. La forma del prodotto o la sua confezione può essere registrata come marchio di forma ai sensi del combinato disposto degli articoli 7 e 9 CPI
  4. Il primo riconoscimento dei marchi di forma si è avuto con la Direttiva 89/104/CE del 21 dicembre 1988
  5. Tutti i marchi di forma in linea di principio sono registrabili
  6. La forma senza la quale il prodotto stesso non esisterebbe è la c.d. forma necessitata o necessaria
  7. La forma necessaria per ottenere un risultato tecnico è regolata dall'Art. 7.1.e.ii RMC, e art. 9, CPI
  8. La sentenza rinomata Corte Giust. CE, relativa alla causa C-299/99 (Philips/ Remington) è del 18-Jun-02
  9. La famosa sentenza (Mattoncino Lego) in cui la Corte europea negava la registrazione come marchio di forma

La sentenza del mattoncino Legorosso è stata emessa dalla Corte di Giustizia il 14 settembre 2010, causa C-48/09.

La famosa sentenza che ha respinto la registrazione come marchio dell'ovetto Kinder è prevista dalla Cass. 16 luglio 2004, n. 131596.

L'introduzione della nuova disciplina sui modelli e disegni ha comportato il venir meno del confine tra modelli e marchi.

L'importante ordinanza, c.d. caso Smart risale al 20-Mar-08.

Nella giurisprudenza e dottrina italiana si è sostenuto che quando la forma incida in modo determinante sull'apprezzamento del prodotto ricorre il valore sostanziale.

La forma è dotata di un pregio estetico tale da far aumentare il valore merceologico del prodotto. La forma acquista dunque un valore estetico autonomo.

Quelle forme che non costituiscono in via esclusiva l'ornamento del prodotto ma per la loro gradevolezza siano in grado di creare nella mente dei consumatori una connessione tra il prodotto e l'impresa da cui proviene.

sono:Registrabili come marchi1 La registrabilità dei marchi di forma è subordinata: Ad un doppio vaglio2 Nel marchio ai fini della registrazione: Sono previste la c.d. distintività oggettiva e la c.d.distintività soggettiva3 Affinché una forma non necessaria, funzionale od ornamentale sia registrabile come marchio: Non è sufficiente che sia arbitraria, fantasiosa o gradevole4 L’istituto del secondary meaning è stato inserito nel nostro ordinamento giuridico prima dalla Legge Marchi e poi: Dall’art. 13, II e III comma CPI5 La sentenza attinente alla Benetton Group è prevista: CGCE 20 settembre 2007, C371/066 Nel caso dei marchi di forma l'accertamento del requisito della capacità distintiva risulta: Più difficoltoso7 Nel caso dei marchi di forma la funzione distintiva è attribuita direttamente: Alla forma del prodotto o alla sua confezione8 Più la forma della quale è chiesta la registrazione come marchio assomiglia alla forma che assumerà il prodotto di

cui trattasi, più èverosimile che tale forma sia priva di:Carattere distintivo

Solitamente, le forme geometriche di base, o le loro combinazionisono state ritenute dall'UAMI prive di:Carattere distintivo

La bottiglia della birra Corona è stata considerata dall'UAMI:Non registrabile come marchio

L'Italia relativamente all'efficienza negli strumenti giuridici per lalotta contro la contraffazione:Ha raggiunto un alto livello di efficienza

Il CPI dedica alla tutela giurisdizionale dei titoli della proprietàindustriale uno specifico capo:Il terzo, articoli da 117 a 146

L'articolo del CPI intitolato "Risarcimento del danno e restituzionedei profitti dell'autore della violazione" corrisponde:All'art. 125 CPI

L'articolo del CPI intitolato "Risarcimento del danno e restituzionedei profitti dell'autore della violazione" si articola:In tre commi

L'articolo del CPI intitolato "Risarcimento del

1 Il lucro cessante indica: Le aspettative di guadagno frustrate a causa dellaviolazione

2 Il danno emergente indica: Perdita subita

3 La quantificazione del lucro cessante presenta: Difficoltà maggiori rispetto

4 La restituzione dei profitti dell’autore della violazione” si interseca con tre articoli del codice civile: Gli artt. 1223, 1226 e 1227 cod. civ.

5 Il titolare del diritto leso può chiedere all'autore della violazione: La restituzione degli utili realizzati

6 La riformulazione dell'articolo 125 CPI ha comportato: Tre importanti novità

7 L'artcolo 125, comma 3, CPI è interpretato con chiarezza nella sentenza del Trib. di: Genova 23.02.2011

8 La norma che prevede che il risarcimento deve comprendere sia il danno emergente che il lucro cessante, in quanto siano conseguenza immediata e diretta della condotta illecita è sancita: Dall'art. 1223 c.c.

9 La norma che disciplina il concorso del fatto colposo del creditore è prevista: Dall'art. 1227 c.c.

al danno emergente

I criteri previsti dal CPI per quantificare il lucro cessante sono:

Tre

Il risarcimento dei danni dovuti a chi ha subito un illecito di contraffazione può opportunamente essere calcolato con diversi parametri. I criteri indicati nel CPI devono essere letti:

In modo flessibile e ampio

Profitto perduto ed utili del contraffattore sono stabiliti dal:

I comma dell'art. 125 CPI

Il secondo comma dell'art. 125 CPI indica un metodo alternativo rispetto al I comma:

La royalty ragionevole

Il danno da guadagno perduto si ottiene:

Detraendo dai ricavi perduti l'ammontare dei costi incrementali

Il criterio dell'utile lordo o marginale si determina:

Detraendo dai ricavi i soli costi variabili incrementali

Il criterio dell'utile netto prevede:

Di sottrarre ai ricavi sia i costi variabili incrementali sia quelli fissi

Per poter costituire oggetto del brevetto, l'invenzione deve possedere i caratteri:

Della novità, dell'originalità e

Formattazione del testo

dell'industrialità "Un'invenzione è considerata nuova se non è compresa nello stato della tecnica". Tale disposizione è prevista: Dall'art. 46 CPI

L'invenzione di traslazione consiste: Nella "trasposizione di un principio noto o di una precedente invenzione in un settore diverso e con un risultato diverso"

L'invenzione di combinazione consiste: Dal "coordinamento originale e ingegnoso di elementi e mezzi già conosciuti, quando ne derivi un risultato nuovo tecnicamente ed economicamente"

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Publisher
A.A. 2022-2023
155 pagine
20 download
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LeoMe10x di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Bevilacqua Guido.