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TRASCRIZIONE NEI PROCARIOTI
Promotore: contiene solo due consensi, entrambi formati da sei coppie di basi
Consenso -10: si trova a partire dal nucleotide -10; uguale in tutti i
o promotori ed è formato da adenine e timine
Consenso -35: si trova più a monte, a livello del nucleotide -35; è
o specifico di ogni promotore e viene riconosciuto da una determinata
subunità σIV
Quando il consenso -35 è difettoso è presente ancora più a monte
un altro consenso, l’UP ELEMENTO, a cui si lega direttamente la
RNA-polimerasi tramite le subunità α e nel particolare grazie alle
code α-carbossi-terminale. Ha lo scopo di aiutare il corretto
posizionamento della RNA-polimerasi
In alcuni casi la sequenza -35 e l’elemento UP mancano e si trova una
o sequenza -10 più grande e ciò permette a determinate subunità σ di
posizionare correttamente la RNA-polimerasi.
Nel momento in cui la σIV penetra in modo specifico a livello del -35 la σII si
appoggia alla sequenza -10 e il peso della RNA-polimerasi è sbilanciato sulla
sequenza -10 causando l’apertura meccanica della doppia elica (dove, non a
caso, c’è una elevata presenza di adenine e timine)
La denaturazione avviene dal nucleotide -10 al +3 e rimane sempre lo stesso,
con 14 coppie di basi aperte costituendola bolla trascrizionale
NB – non sono necessarie le SSB perché il DNA a singolo filamento si
o trova all’interno dell’RNA-polimerasi e non ha bisogno di essere protetto;
né sono necessarie elicasi perché le coppie di basi vengono denaturate di
volta in volta per una proprietà intrinseca della RNA-polimerasi
Il processo di trascrizione avviene in quattro step: fase di pre-inizio (la più
critica), fase di inizio, fase di allungamento, fase di terminazione
1. FASE DI PRE-INIZIO
È la più complessa, deve permettere il corretto posizionamento della RNA-
polimerasi sul promotore
La direzionalità del gene è individuata dai due consensi, prima -35 e poi -10
Si viene a formare il COMPLESSO BINARIO CHIUSO (costituito da RNA-
polimerasi e DNA non ancora aperto) che è un complesso reversibile fino a
quando non incontra il promotore corretto
Si verifica una deformazione conformazionale all’interno della RNA-polimerasi
che provoca l’apertura della doppia elica e formazione della bolla trascrizionale
Si forma così il COMPLESSO BINARIO APERTO e da questo momento l’RNA-
polimerasi subisce una modifica conformazionale per cui le pinze, superiore ed
inferiore, si chiudono sulla doppia elica di DNA a livello del canale downstream
Questo processo non richiede energia ed è spontaneo, prende il nome di
o ISOMERIZZAZIONE DELLA RNA-POLIMERASI
Quindi si cominciano ad introdurre i vari nucleotidi ma non si è ancora nella fase
di trascrizione dato che quando l’RNA-polimerasi ha polimerizzato 8/9 nucleotidi
(detti INIZI ABORTIVI) torna indietro e non può proseguire perché è associata
alla subunità σ che la tiene ancorata al DNA
Si passa quindi dal complesso binario aperto al COMPLESSO TERNARIO
APERTO dato che sono presenti DNA aperto, RNA-polimerasi e RNA aperto
neosintetizzato (che verrà rilasciato)
Dopo una serie di inizi abortivi, quando riesce ad introdurre il decimo
nucleotide, si stacca dalla subunità σIII e si passa alla fase di allungamento
2. FASE DI ALLUNGAMENTO
La subunità σ una volta che si è dissociata dalla RNA-polimerasi perde anche
affinità per il promotore e quindi a sua volta si dissocia per andare a legarsi ad
un altro core enzimatico e riprendere un nuovo ciclo
La RNA-polimerasi, solo come core, va ad allungare la trascrizione e a
sintetizzare l’RNA
Essa si trova associata a FATTORI DI ALLUNGAMENTO:
Proteina GRE A e B: Trattasi di una proteina che valuta la corretta
o geometria dell’ibrido RNA-DNA e induce un tipo di correzione che è
l’editing dell’RNA; Ne esistono di due tipi:
Editing-pirofosforolitico: immediato; reazione inversa a quella
di polimerizzazione; il pirofosfato dell’ultimo nucleotide (errato)
incorporato viene sfruttato per esercitare una reazione inversa
mediante l’ossigeno ionizzato nel fosfato β il quale esegue un
attacco nucleofilo sul legame fosfo-estereo a 3’ riformando così un
nucleotide trifosfato che si stacca dall’RNA in crescita, eliminando
l’errore e permettendo l’ingresso del nucleotide corretto.
Editing-idrolitico: tardivo; individua il missmatch e richiama
endonucleasi che tagliano l’RNA sintetizzato
NUSA: (sostituisce σ) favorisce pause durante le quali avviene l’editing
o NUSG: fa ricominciare la RNA-polimerasi dopo le pause
o
3. FASE DI TERMINAZIONE
Alla fine dell’operone sono presenti specifiche sequenze di terminazione, i
TERMINATORI, e ne esistono di due tipi
RHO INDIPENDENTI (intrinsechi): nel DNA sono presenti due sequenze
o ripetute invertite distanziate da una porzione variabile (STRUTTURA A
DIADE); Il trascritto formerà la STRUTTURA A FORCINA che rappresenta il
segnale di terminazione dato che l’appaiamento tra stampo e RNA si
riduce da 9 a 3 basi; L’RNA-polimerasi cambia quindi conformazione e
rilascia l’RNA neosintetizzato (NUSA favorisce la terminazione)
RHO DIPENDENTI: è una proteina con attività elicasica che necessità di
o ATP; Si lega al sito RUT (che contiene poche guanine e molte citosine),
cammina lungo l’RNA, incontra il terminatore, si dissocia e con la sua
attività elicasica libera l’RNA dal DNA.
TRASCRIZIONE NEGLI EUCARIOTI
I geni sono sempre singoli e ognuno contiene a monte una sequenza di
regolazione
A valle del promotore è presente la sequenza codificante, quindi inizialmente
c’è un primo tratto che è presente nel messaggero ma non è tradotto dai
ribosomi, la regione 5’ UTR
Segue quindi il codone di start e poi il messaggio che nella maggior parte degli
eucarioti è interrotto da porzioni chiamate ESONI (sequenze che fuoriescono dal
nucleo per essere tradotte e quindi contengono il messaggio molecolare) che si
intervallano agli INTRONI (che saranno rimossi durante il processo di
MATURAZIONE DEL MESSAGGERO; alcune funzionano da RNA regolatore)
Dopo il codone di stop, ovvero l’ultimo esone, sempre nel messaggero è
presente un tratto che non viene tradotto, la regione 3’ UTR,
Promotore: più grande in termini di coppie di basi e contiene molti più
consensi a cui si legano proteine che coadiuvano il processo della trascrizione
(soprattutto pre-inizio). Alcune di queste sequenze sono particolari perché vi si
legano delle proteine che funzionano da interruttori molecolari, i FATTORI DI
TRASCRIZIONE INDUCIBILI, che possono essere:
Enhancer: se intensificano la velocità di trascrizione basale
o Silencer: se inibiscono il processo di trascrizione
o
Sequenze di consenso presenti a livello del promotore:
-26 e -30 → TATA box: consenso basale, fondamentale per il corretto
o posizionamento della RNA-polimerasi; ha posizione variabile a seconda
del promotore; è costituita da 4 subconsensi:
BRE: o elemento di risposta al fattore B (importante per
individuare la direzionalità del gene); a monte del TATA
TATA: la TATA box vera e propria, vi si verifica l’apertura
meccanica della doppia elica e quindi la formazione della bolla di
trascrizione
-60 → CAAT box: vi si legano particolari proteine che rendono più
o efficiente la trascrizione
-90 → GC box: ripetizioni della sequenza GC e vi si legano proteine che
o rendono efficace ed efficiente la trascrizione stessa;
INIZIATORE: che contiene il primo nucleotide che deve essere trascritto
o e dove si posizionerà il sito attivo della RNA-polimerasi
+30 → DPE: presente nei promotori privi di TATA box
o ELEMENTO A VALLE: a cui si legano subunità di specifici fattori di
o trascrizione basali, in modo che venga posizionata correttamente la RNA-
polimerasi.
FATTORI DI TRASCRIZIONE BASALI: hanno il compito di posizionare
correttamente l’RNA-polimerasi II e quindi di indurre il passaggio dalla fase di
inizio a quella di allungamento:
1. TF II D: fattore multiproteico, costituito da 1 TBP (Tata Binding Protein) + 11
TAF; è la proteina chiave che riconoscere il TATA box
a. La TBP si lega al TATA box e penetra a livello del solco minore;
b. Ciò causa una inclinazione del DNA che si appiattisce
c. L’appiattimento causa una tensione tale che viene scaricata mediante la
rottura meccanica dei legami idrogeno a livello dei nucleotidi T-A e si ha
la formazione della bolla di trascrizione
d. Le proteine TAF quindi espongono dei gruppi chimici che richiamano altri
fattori ↓
2. TF II A: si lega a monte delle TATA, a livello del BRE e interagendo con le
proteine TAF espone nuovi gruppi chimici che richiamano ↓
3. TF II B: si lega a livello del solco maggiore su BRE e sul TATA box a livello del
solco minore
4. Questa asimmetria fa in modo che tutti i fattori di trascrizione presenti formano
una piattaforma che indica ai successivi qual è la direzionalità della trascrizione
5. Gli specifici gruppi chimici della piattaforma che si è venuta a creare richiamano
un quarto fattore
6. TF II F: presenta due braccia con una delle quali lega la RNA-polimerasi II e con
l’altra riconosce i gruppi chimici della piattaforma; dunque non fa altro che
portare la RNA-polimerasi sul promotore e quindi la posiziona in modo tale che il
primo nucleotide si trovi a livello del sito attivo
7. A questo punto vi è il COMPLESSO BINARIO APERTO, c’è già la bolla
trascrizionale e quindi la RNA-polimerasi inizia subito la trascrizione
8. Anche in questo caso, però, si hanno diversi INIZI ABORTIVI, dato che è
bloccata dai fattori di trascrizione fino a quando non interviene ↓
9. TF II E: si localizza a livello della pinza superiore ed espone gruppi chimici che
richiamano ↓
a. TF II H: ha attività elicasica ed è costituito da 9 subunità, una di queste è
la CDK-7: che ha attività chinasica e fosforila la regione C-terminale
(o CDT) della RNA-polimerasi II in modo tale che si stacchi dai fattori di
inizio
10.In questo modo, senza più essere legata ai fattori, l’RNA polimerasi può
proseguire, introdurre il primo nucleotide e si passa dalla fase di inizio a quella
di allungamento
FATTORI DI ALLUNGAMENTO
Sono fattori che partecipano e mediano la trascrizione dei geni eucariotici che
codificano pe