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ANABOLISMO
ORGANISMI AUTOTROFI: sono in grado di sintetizzare sostanza organica a
partire da quella inorganica (cianobatteri, alghe, piante). Sono
produttori primari quindi sono alla base della catena alimentare.
Si differenziano in:
AUTOTROFI FOTOSINTETICI o FOTOAUTOTROFI
sfruttano l’energia luminosa per produrre sostanza organica. 6 CO + 6H O
2 2
C H O + 6O
6 12 6 2
Fanno parte di questa categoria: i cianobatteri, le alghe e le piante.
AUTOTROFI CHEMIOSINTETICI o CHEMIOAUTOTROFI
ottengono energia dall’ossidazione di composti inorganici come H, N, S.
Fanno parte di questa categoria: i Metanobatteri e i Solfobatteri
(Archibatteri) che vivono nei depositi lacustri o nelle paludi o nelle
profondità oceaniche; i batteri nitrificati (Eubatteri) ovvero i batteri che
vivono nel suolo e che trasformano lo ione ammonio in nitriti e quindi in
nitrati (ciclo dell’azoto).
ORGANISMI ETEROTROFI: non sono in grado di sintetizzare sostanza organica a
partire da composti inorganici e dunque devono assumere composti organici
dall’esterno (funghi, animali).
FUNGHI
Come si procurano la sostanza organica di cui hanno bisogno?
FUNGHI SIMBIONTI: vivono in simbiosi con le radici delle piante fornendo come
vantaggio a quest’ultime un più efficiente assorbimento di acqua e
Sali minerali.
FUNGHI PARASSITI: consumano la sostanza organica elaborata da un
organismo autotrofo vivo;
spesso si vedono sui fusti degli alberi ed hanno una
classica forma detta “a mensola”.
FUNGHI SAPROFITI: si nutrono di sostanza organica morta (la degradano)
presente sui ceppi (base del tronco) di alberi morti; sono importanti perché
partecipano al riciclo degli elementi.
Uno stesso fungo si può comportare in tutte e tre i casi a seconda di dove si trovano a
crescere. [cerca immagine]
LICHENI: organismi simbionti derivanti dall’associazione di due individui: un organismo
autotrofo fotobionte
ossia un’alga (vive anche senza il fungo) ed un organismo eterotrofo
micobionte ossia il fungo, in
genere ascomicete, (è obbligato alla simbiosi per sopravvivere) aggregati in
un tallo spugnoso.
Il componente fotosintetico fornisce il cibo mentre il fungo protegge gli organismi
fotosintetici dalle intensità luminose dannose e, assorbe e trattiene acqua e Sali
minerali. Sono solo tre i generi di alghe verdi (chlorophyta) e uno il genere di
cianobatterio che sono coinvolti nel 90% di tutte le specie di licheni che sono 14500. Le
specie vengono identificate in base al componente fungino. I licheni crescono molto
lentamente e sono in grado di vivere per periodi di tempo estremamente lunghi grazie a
delle sostanze gelatinose presenti nel tallo che consentono loro di resistere all’umidità e
al secco.
Nei licheni si individuano 3-4 strati:
corteccia superiore: strato protettivo fatto da ife intrecciate;
strato algale: cellule del simbionte fotosintetico;
medulla: si concentra l’acqua;
corteccia inferiore: ricoperta di rizine (= ifa o codone di ife che fissa il
lichene al substrato).
Nel lichene la simbiosi è ASIMMETRICA.
(SIMBIOSI A 2 (fungo+alga) -> SIMBIOSI A 3 (fungo+alga+lievito))
Il tallo lichenico, sulla base della forma e delle modalità di adesione al substrato, può
assumere differenti morfologie:
CROSTOSO: tallo appiattito e strettamente aderente al substrato. la superficie
può essere continua, polverosa o divisa in aree poligonali dette areole;
FOGLIOSO: tallo costituito da lamine che crescono in direzione parallela al
substrato. Sono ancorati al substrato mediante piccoli fasci di ife dette
rizine;
FRUTICOSO: tallo che si sviluppa in verticale rispetto al substrato e tende a
ramificarsi in varie direzioni. L’adesione al suolo è limitata alla sola porzione
basale.
LICHENI: RILEVANZA ECOLOGICA (BIOINDICATORI)
eccezionalmente sensibili all’inquinamento atmosferico e radionucleare;
proprietà antibiotiche (tubercolosi, malattie della pelle) usati anche per produrre
unguenti;
concorrono alla degradazione di monumenti storici;
in piccola parte favoriscono l’integrazione alimentare.
parte visibile
La del fungo (gambo e cappello) è quella che si è specializzata nella
produzione di spore.
parte non visibile
La del fungo è quella che si trova nel sottosuolo, composta da ifee
fungine.
IFEE FUNGINE: cellule molto allungate e filamentose che si ramificano nel suolo e
stabiliscono una simbiosi
con le piante tramite le radici. Questa ramificazione prende il nome di
MICELIO (15cm di suolo)
MICORRIZE: simbiosi tra ifee fungine e piante (mykos= fungo e rhiza= radice).
Esistono due tipologie di micorrize:
ECTOMICORRIZE o MICORRIZE ECTOTROFICHE
caratteristiche della maggior parte delle angiosperme arboree e delle conifere,
nelle quali è possibile osservare un mantello fungino esterno (micoclena) che
ricopre gli apici radicali (le ifee rimangono all’esterno, in superficie).
ENDOMICORRIZE o MICORRIZE ENDOTROFICHE
sono quelle più diffuse e non sono dotate di un mantello fungino esterno; le ifee
crescono dentro le cellule del tessuto delle radici delle piante.
I tartufi sono il corpo fruttifero di funghi che nascono e vivono sottoterra, per questo
detti FUNGHI IPOGEI. Appartengono alla famiglia delle Tuberaceae classe degli
Ascomiceti; crescono spontaneamente nel terreno sulle radici di querce, tigli, noccioli.
I tartufi hanno una massa carnosa detta GLEBA rivestita da una sorta di corteccia detta
PERIDIO; sono costituiti da acqua, fibre e Sali minerali, tutte sostanze organiche fornite
dalla simbiosi.
Le orchidee risentono di una simbiosi obbligata con i funghi per la germinazione dei semi
essendo questi ultimi estremamente piccoli da avere risorse per l’ulteriore sviluppo.
CATABOLISMO DEI FUNGHI: come producono energia
FERMENTAZIONE
La fermentazione è una via catabolica che avviene in assenza di ossigeno. Rispetto alla
respirazione completa produce meno ATP.
AEREOBI OBBLIGATI
ANAEROBI OBBLIGATI (batteri)
ANAEROBI FACOLTATIVI (alcuni funghi)
FERMENTAZIONE ALCOLICA: è effettuata da funghi per lo più appartenenti al
Saccharomyces
genere (lieviti). Sono funghi unicellulari che si ritrovano in
abbondanza sulla buccia dei frutti. Essi sono sfruttati sia nella fermentazione
panaria che in quella vinaria.
I funghi sono ANAEROBI FACOLTATIVI: possono “scegliere” se effettuare un catabolismo
aerobico o anaerobico, al contrario dei batteri che sono anaerobi obbligati; praticano la
fermentazione che produce meno ATP rispetto alla respirazione completa.
È da notare che la fermentazione (lattica o alcolica che sia) può avvenire anche nelle
cellule di molte piante superiori quando l’O non è disponibile (es.: in suoli acquitrinosi e
2
nei semi germinanti dove si può formare anche acido lattico).