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1. Bilancio energetico dell'involucro
In riferimento alla Norme UNI TS 11300 il bilancio energetico dell'involucro si effettua con il calcolo del fabbisogno di energia termica utile per il riscaldamento o il raffrescamento, cioè la quantità di calore che è necessario fornire o sottrarre ad un ambiente climatizzato per mantenerlo le condizioni di temperatura desiderata durante un dato periodo di tempo.
RISCALDAMENTO = Qh,nd = (Qh,tr+Qh,ve) - nh,gn*(Qh,int+Qh,sol)
RAFFRESCAMENTO = Qc,nd = (Qc,int+Qc,sol) - nc,lt*(Qc,ve+Qc,tr)
dove
- Qhe = scamb. termico per trasmissione [kWh]
- Qhe = scambio termico per ventilazione
- Qint = apporto termico interno
- Qsol = apporto termico solare
- nh = fattore di utilizzazione degli apporti termici
- nc = fattore di utilizzazione della dispersione termica
Perdite per Trasmissione
Secondo le norme UNI TS 11300, le perdite per trasmissione si declinano, riferite a ricollocamenti, come:
QH,tr = Htr,adj (θint,set - θe) t + (Σ Fi,rθi,annu t) ei + (Σ (1 - btr,2) e) Fde Ig,annu e) t - Qsol,ϕ
- Htr,adj = Coefficiente globale di scambio termico per trasmissione
- θint,set = Temperatura interna (20°C per calcolo standard e di progetto)
- θe = Temperatura esterna media del mese considerato
- t = ore del periodo considerato (anno frazione)
- Fi = Fattore di forma
- θ = extra-flusso termico derivato alla radiazione infrarossa, media sul tempo
- btr = Fattore di riduzione delle dispersioni per l'ambiente non climatizzato
Per il calcolo che in Htr,adj si procede nel seguente modo,
Htr,adj = Hpa + Hg + Hu + Ha = diretto verso esterno + climatizzante e diverse temperatura
6. Definizione di Ponte Termico e Metodologie di Calcolo
nell'Incidenza nelle Perdite per Trasmissione
Si definisce ponte termico come discontinuità delle
caratteristiche termiche che si può verificare in
corrispondenza di innesti di elementi strutturali,
o anche in presenza di particolari geometrie.
Al fine del calcolo delle perdite per trasmissione,
si viene conto di ponti termici andando a correggere
la trasmittanza termica del componente.
Uc=ΔL*U + Σlk*ψk
Ac
- dove
- U = trasmittanza termica
- Ac = area lorda del componente [m2]
- lk= lunghezza del k-esimo ponte termico [m]
- ψk= trasmittanza termica lineica del k-esimo ponte termico [
W
mK
11. Calcolo del Fabbisogno di Energia Termica Primaria per la Produzione di ACS
Secondo la norma UNI TS 11300 il fabbisogno di energia termica primaria si ricava andando a sommare all'energia primaria in ingresso al generatore l'energia consumata dagli ausiliari elettrici (convertendo l'energia elettrica in energia primaria).
Ep = Qin,gen + Qaux,elet Fep + Ωaux,mot Fep (1)
Ep: Energia primaria Qin,gen: Energia in ingresso al generatore Qaux: Consumo ausiliari elettrici Fep: Fattore di conversione energia elettrica in primaria
Per quanto riguarda il fabbisogno di energia termica è calcolato come
Quso = Σ ρ ca Vi (Qer,i - Qo) Nm (2)
dove:
- ρ c V: Masso d’acqua bollita giornaliera
- Qer: Temperatura d’elsazione (40°C)
- Qo: Temperatura di fornature dell’acqua calda
- Nm: Numero di giorni considerati (d sol 365ggp)
E si assume come temperatura media dell’interno esterna.
45. Caratteristiche dei sistemi di emissione: tipologie, scambio termico, inerzia termodinamica, vantaggi e svantaggi, massimizzazione del rendimento
Si definisce inerzia termica la resistenza del componente alle sollecitazioni termiche.
I principali termini di emissione sono:
Radiatori: elementi modellarli a pareti in lega di metallo, scambiano calore per convenzione naturale e, in piccola parte, per irraggiamento. Possono essere collocati su pareti interne perimetrali, nel secondo caso si devono adottare soluzioni particolari (schermi) per diminuire le perdite locali estatte. In base al materiale si può avere una elevata o una piccola inerzia termica
Ventilconvettori: elementi che sfruttano un ventilatore e una batteria di scambio termico. Lo scambio del calore avviene per convezione forzata violazioni. Non permettono deumidificazione per quelli a parete a causa delle ridotte dimensioni.
Termoconvettori
Pannelli Radianti: sfruttano principalmente lo scambio termico per raffrescamento. Possono essere posti di solito nelle parti verticali o nel soffitto. Si utilizzano sia per riscaldamento (0-35°C) sia per il raffrescamento (18-19°C). In base ai posizionamenti si hanno peculiarità differenti: Soffitto ottimo per raffrescamento Parete: ottimo per vernacciare Pavimenti: ottimo sia per raffrescamento sia per riscaldamento.
Permettono 'mod' completa dell'aria nell'ambiente.
Lo scambio di calore avviene per convezione e in particolare in anello acqua nel condensatore e in aria acqua come avviene nell'evaporatore. In base tipo di fluido si definisce il tipo di macchina.
Lo scambio di calore nell'evaporatore può essere penalizzato quando vi è la formazione di ghiaccio sulle aletta delle batterie d' scambio termico questo avviene alle basse temperature invernale e delle pressione di umidità. Può succedere che la pompa di calore si mette in blocco a causa di un forte abbassamento del COP. In questo caso, le pompe di calore inverta momentaneamente il ciclo per sciogliere il ghiaccio.
Le pompe di calore geotermiche sfruttano il terreno come sorgenti di calore costante. Infatti, si può ritrovare che in prof di terreno sia a 12-15°C nello stagione invernale. Questo permette di mantenere molto costante il COP ed evitare la formazione di ghiaccio sulle batterie di scambiatori.