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AUTODISTRUZIONE DELLA FOTOGRAFIA
Distruzione dall'interno caratterizzata dall'evoluzione progressiva del medium. L'archeologia dell'apparato tecnico ci aiuta perché ci fa vedere uno sviluppo della modalità di vedere, del guardare.
Principi dello sviluppo della fotografia:
- Prospettiva: organizza la realtà
- Camera Oscura: nel '500 si tratta di un dispositivo ottico costituito da una scatola su cui viene fatto un piccolo forellino (foro stenoscopico). Sullo sfondo si proiettava la visione reale della realtà ed era appesa la carta velina, che potevo bucare con un ago. Si sbatteva il carbone sulla carta velina forata e poi, una volta tolto, si ha il tratteggio del disegno
- Tecnologie digitali / Informatica: Ri-mediazione -> assorbimento di un nuovo medium in un medium precedente (pittura assimilata dentro la fotografia). Questo comporta delle trasformazioni legate ai valori estetici. Cambiano degli elementi: velocità e portabilità
fruire globalmente di qualcosa che però rimane nella sua dimensione locale
2. Network globale con finalità locale: Internet produce tutta una serie di immagini che circolano e poi vengono sfruttate o godute localmente. (Ci sarà sempre un luogo privilegiato di produzione delle immagini. In questo momento ancora gli Stati Uniti). Es: un film prodotto ad Hollywood viene immediatamente trasmesso in tutto il mondo.
3. Né locale né globale. Ha a che fare con lo SVAGO. Immagini create solo per il divertimento. Fruizione distratta. Si può fruire di immagini fotografiche anche senza alcun intento, se non il godimento individuale. Questo ha risultati evidenti anche sulla fotografia in merito al corpo umano. Es: Keith Cottingham, Fictitious Portraits 1992, (Single, Double, Triple). Quante persone sono ritratte? Una, due o tre? "Destabilizzando la rappresentazione fotografica, la serie dimostra che il sé non è generato se non in relazione con..."
fi à fi fi fi :
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A fi fi fl fi fi.
fi fi fi :
un dialogo interno” (Cottingham) —> il centro della personalità dipende dal corpo. La nostra identità non può essere ridotta a dei semplici attributi esterni. L’identità è qualcosa di uido, come il Möbius street (incrocio tra interno ed esterno) : qualità esterne ed interne si esprimono sul corpo. Realizzare modelli umani a partire da modelli esistenti e su quelli lavorare per tirar fuori nel corpo l’identità del soggetto umano. In questo caso la fotogra a lavora su costruzioni del fotografo, che realizza un’immagine totalmente digitale. Cultura post-umana. Cottingham usa disegni anatomici, cera, pitture digitali e montaggi per esplorare il punto di collisione tra corpo (razza, genere, età) emente (percezione del sé). Identità e percezione sono chiamate in causa così che le immagini sembrano prive di vita e forza.
irradiando un'aura moderna silente e sterile che implica una sottile e terribile bellezza. Le immagini artificiali di "Fictitious Portraits" esprimono l'alienazione e la frammentazione dell'immagine dalla materia, dell'anima dal corpo. Cottingham modifica inoltre la modalità di percezione della ritrattistica dato che i suoi modelli non sono reali. Messa in discussione dell'esistenza del soggetto• crisi della REFERENZA tra corpo e immagine• Il corpo naturale è sostituito da una figura iper-reale o virtuale• I mezzi digitali rompono l'analogia con il corpo e il gesto post-fotografico sembra dare l'avvio all'era post-umana
VIRTUAL BODIES- Costruzione ingegneristica del corpo- Secondo gli ideali di salute, giovinezza e immortalità- Crisi del corpo nelle immagini
AVATAR: corpi virtuali che si muovono in spazi virtuali, segni digitali che vengono animati per assomigliare al corpo e rappresentarlo all'interno della rete.
Corpo esiste in mezzo alle immagini in una nicchia che corrisponde all'antico spazio figurativo del dipinto, su monitor di varia grandezza. Sottofondo di lieve respirazione e sussurro del corpo, decostruito in tante inquadrature parziali. Ci troviamo pur sempre nello spazio del corpo ma le immagini ci mancano, ritrovandoci sempre più incorpi virtuali. L'immagine da un corpo reale passa da un medium (pittura), poi da un altro (fotografia), e a certo punto noi non sappiamo più qual è la sua origine, quale la verità. Es: Cindy Sherman, History Portraits 1989 (Jean Fouquet favorita del re di Francia- Bacco-Fornarina). Aspetti su cui deve concentrarsi il fotografo.
- Volto: identità, interfaccia di comunicazione del soggetto
- Posa: naturale/artificiale. Comunica qualcosa dello status e dell'atteggiamento del soggetto stesso. È un'educazione che noi abbiamo a decodificare certe pose,
1. Identità: candore, certezza
2. Situazione: accessori che contornano la persona
3. Vestiario: comunica lo stato simbolico
4. Location: sfondo in cui la persona viene ritratta
Es: Hiroshi Sugimoto, Wax Museums, 1999. (Fidel Castro, Yasser Arafat, Papa Giovanni Paolo II).
Fotografa le cere di personaggi illustri. Noi non capiamo se si tratti di realtà o finzione.
LA GUERRA DELLE IMMAGINI: IL CASO ABU GHRAIB
Mitchell, "Cloning Terror". La sua ipotesi è che noi stiamo assistendo a un momento di diffusione del terrore (2004: Guerra in Iraq) parallelamente al fatto che nello stesso periodo si diffondeva la clonazione. Clonofobia: paura di tutto ciò che è copia, imitazione, vita artificiale (biopicture). La guerra di quel tempo si struttura e viene combattuta intorno alle immagini. Il terrore è uno stato affettivo che crea una paralisi dal momento che l'oggetto del terrore non è più localizzabile (terroristi; Attacco alle Torri Gemelle: attacco
all'immaginario sociale, teso a sviluppare una situazione di ansia, distruttiva dei simboli fondamentali della società. Creato per avere un impatto spettacolare). Realtà non presente ma palpabile, di tipo simulacrale. Con scandalo di Abu Ghraib si intende una serie di violazioni dei diritti umani commesse contro detenuti nella prigione di Abu Ghraib in Iraq da parte di personale dell'Esercito degli Stati Uniti e della Central Intelligence Agency (CIA), durante gli eventi della guerra in Iraq iniziata nel marzo 2003. Queste violazioni inclusero abusi fisici e sessuali, torture, stupri, sodomizzazioni e omicidi. Clonazione dell'immagine originaria (sfruttata in altri contesti: moda, ..., serie tv,...). Passaggio e trasformazione in immagine, per denuncia o ne artistico. Immagini costruite evolute. Botero: rappresentazioni ad alta intensità drammatica. La tragicità è collegata al pathos. Costruzione voluta, per entrare in un circolo comunicativo, cheè quello dei mass mediai fi fi .
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PER UNA SEMIOTICA DELLA FOTOGRAFICA
Ceci n’est pas une pipe. E’ una rappresentazione mimetica ma abbiamo una negazione linguistica del fatto che si tratti di una pipa. Qualcosa che viene rappresentato è la realtà? No. Tutte le forme di rappresentazione (anche la lingua) hanno come referente la realtà, a cui si ispirano. Magritte mostra un simbolo gra co di una pipa. Solo una pipa è una pipa. Anche la parola pipa non è una pipa. Parola e immagine sono simboli di un oggetto, non l’oggetto stesso.
Emittente —> Messaggio —> Destinatario= Processo Comunicativo
Questi elementi apparentemente semplici si complessificano perché non è possibile pensare che semplicemente un emittente crei un messaggio e che questo messaggio arrivi automaticamente al destinatario? Vanno aggiunti altri elementi importanti della comunicazione
Emittente—> Contatto;
Messaggio; Codice;Contesto (Contenuto) —> Destinatari Perché ci sia comunicazione è importante che ci sia contatto. Il codice esiste sempre, è una sorta di filtro materiale tra emittente e destinatario. Il parlare una certa lingua è un codice. Se l'emittente e il destinatario non condividono lo stesso codice, il passaggio non passa. Di solito i messaggi vengono prodotti per parlare di qualcosa o qualcuno, attinente alla realtà. C'è bisogno di un contesto quindi, che è il vero contenuto del messaggio. Si riferisce alla realtà e sulla base del referente viene comunicato. DAL SEGNO AL TEST Due paradigmi semiologici 1. INTERPRETATIVO (Peirce) : teoria dell'interpretazione dei segni sulla base dell'inferenza logica ("vedo del fumo; probabilmente c'è un fuoco": da un segno deduco una causa. Ipotizzo la causa del perché esiste qualcosa. 2. STRUTTURALE GENERATIVO (Greimas) : sposta ilpiano dell'analisi dal segno al testo, intendendo per testo un qualsiasi costrutto culturale (una foto, un film,...). C'è la complessità dell'elemento testuale preso in considerazione.
Ferdinand de Saussure: Per lui la lingua è un insieme di segni (lui la chiamerà "Semiologia". Questa nuova scienza si occuperà nel caso della linguistica, il segno verbale. Ma la semiologia in generale studia tutti i segni. "Noi chiamiamo segno la combinazione del concetto e dell'immagine acustica: ma nell'uso corrente questo termine designa generalmente solo l'immagine acustica, per esempio una parola (arbor, ecc...). Si dimentica che se arbor è chiamato segno, questo avviene perché esso porta il concetto albero, in modo che l'idea della parte sensoriale implica quella del totale. L'ambiguità s