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RETE PRODUTTIVA E IMPRESA VIRTUALE
comunicazione e della connessione. Ciò cambia le dinamiche del mercato oltre che quelle sociali poiché al contatto fisico si sostituisce la comunicazione a distanza. Di fondamentale importanza sarà lo scambio di conoscenza utile a consentire la produzione autonoma di un prodotto o servizio. I mercati diventano reti nate in vari contesti e favorite dalla convergenza crescente delle connessioni tra le macchine (cellulari, pc, tablet, ecc.). La nuova fonte di ricchezza risiede nella conoscenza e nella capacità di costruire network efficienti. Non ci sono più confini geografici per le imprese. La creazione di valore avviene non più all'interno di organizzazioni isolate ma in reti costituite da imprese, istituzioni, uomini e macchine.
FILIERA COGNITIVA DEL CAPITALISMO INDUSTRIALE: la filiera cognitiva rappresenta l'insieme degli attori e delle attività che portano allo sviluppo e alla integrazione
diL'impresa viene concepita come un universo totalizzante, diverse componenti della conoscenza. del quale si possono l'efficienza all'interno costruire regole non di mercato ma che massimizzano collettiva. Si tratta di una filiera volta alla produzione di valore che, dal sapere astratto scientifico giunge al sapere concreto dell'ambiente operativo in cui operano le imprese. La scienza diventa rilevante poiché rappresenta il motore propulsivo di tutti gli stadi del capitalismo industriale. Il passaggio dal mondo della scienza al mondo della produzione è intermediato da due settori: 1) La tecnologia, opera in qualità di interfaccia tra il sapere scientifico astratto e le macchine; 2) L'organizzazione, ovvero il management, il cui compito è quello di creare un legame tra le macchine e l'ambiente in cui l'impresa opera. La filiera non deve far pensare ad una direzione univoca dello sviluppo, dato che l'evoluzione.La strategia scientifica può dipendere da specifici bisogni che possono scaturire a valle della filiera stessa, ovvero dal mercato.
FIRST MOVER: così definite tutte quelle imprese che per prime apportano un'innovazione e la propongono sul mercato, accollandosi tutte le spese e i rispettivi rischi correlati. Fra i vantaggi del first mover abbiamo:
- Leadership tecnologica e curve d'esperienza: l'impresa che per prima investe in innovazione tecnologica può raggiungere la leadership in un determinato settore e un vantaggio competitivo sulle concorrenti.
- Identificazione e immagine di prodotto: con il lancio di un nuovo prodotto i consumatori tendono ad associarlo alla nuova categoria che si viene a creare, garantendo rispetto ai followers.
- Brand loyalty e switching cost: con il primo termine ci riferiamo alla fedeltà che viene ad instaurarsi tra il cliente e la marca, invece con il secondo ci riferiamo ai costi in termini di
investimenti o di tempo è il consumatore decide di cambiare marca ;
4) effetto Network : fenomeno che porta la prima impresa entrante nel mercato a creare una rete di clienti in grado di auto-alimentarsi e che trovi un vantaggio dall'appartenervi;
l'impresa che per prima
5) accaparramento delle risorse scarse si affaccia su un nuovo mercato ha la possibilità di disporre delle risorse migliori rispetto alle imprese concorrenti. Fra gli SVANTAGGI del first mover abbiamo :
1) costi di ricerca e sviluppo: sviluppare per primi una nuova tecnologia vuol dire sostenere costi molto elevati nella ricerca e nello sviluppo (R&S) con rischio di fallimento;
2) creazione e sviluppo del mercato : i nuovi prodotti necessitano di ingenti investimenti sia nella comunicazione ai consumatori, che per la distribuzione creando dei canali specializzati;
3) investimenti in condizioni abilitanti : l'introduzione di un prodotto nuovo talvolta l'investimento per lo sviluppo
Anche di altri comporta contenuti tecnologici o infrastrutturali appositi e necessari.
FOLLOWER: un'impresa viene considerata follower quando subentra in un mercato già da parte del first mover. L'Early è l'impresa che entra subito dopo in un mercato alle spalle del first mover mentre i Late Entrant sono tutte le imprese concorrenti che aspettano prima che il mercato sia consolidato per poi entrarvi. Fra i vantaggi di queste imprese concorrenti abbiamo:
- Forti competenze di marketing: sono imprese che entrano nel mercato dopo che questo si sia stabilizzato e utilizzano al meglio le diverse strategie di marketing per ottenere un vantaggio competitivo.
- Elevate capacità di produzione: le imprese early follower che entrano nel mercato subito dopo il first mover posseggono elevate capacità produttive e possono produrre ad un costo inferiore.
- Effetti free rider: le imprese dette late mover possono beneficiare dei
produzione nel caso dell'innovazione di processo. Le innovazioni radicali invece comportano una rottura con le tecnologie precedenti. Nel caso dei prodotti, si tratta di un nuovo prodotto/servizio che differisce dai precedenti per uso, prestazione, caratteristiche. Nel caso dei processi, invece, si tratta dell'introduzione di una modalità di produzione o di distribuzione sostanzialmente nuova rispetto a quelle precedenti. Le innovazioni radicali sono eventi discontinui, risultato delle attività di R&S svolta da attori che operano all'esterno del settore. Segnano una rottura rispetto al passato, dando la possibilità di accedere a nuovi processi produttivi per l'impresa. Le innovazioni incrementali avvengono in modo più o meno continuo con ritmi diversi a seconda delle diverse pressioni provenienti sia dal lato della domanda che da quello delle opportunità tecnologiche.
INNOVAZIONE DI PRODOTTO: possono consistere in nuove funzioni,
In nuovi servizi offerti al cliente, miglioramenti delle funzioni/servizi esistenti quale risposta a specifici bisogni espressi dal mercato. Tali innovazioni influiscono sul valore percepito del prodotto da parte del cliente e producono dei vantaggi competitivi esterni (vantaggio di differenziazione).
INNOVAZIONE DI PROCESSO: possono avere come oggetto: le modalità di produzione, ecc...), le modalità di organizzazione dell'attività di commercializzazione (distribuzione, vendita, ecc...), la modalità produttiva (networking, outsourcing, ecc...). Tali innovazioni consentono di raggiungere una maggiore efficienza produttiva (riduzione dei costi, risparmio di tempo, ecc...) e di alimentare pertanto un vantaggio competitivo interno (vantaggio di costo).
INNOVAZIONI DI NICCHIA: quando a parità di competenze tecnologiche propone profondi cambiamenti dal punto di vista delle competenze commerciali.
INNOVAZIONI RIVOLUZIONARIE: si intende quando a mutare sia la
La conoscenza tecnologica può evolvere nel tempo, mentre quella di mercato rimane stabile.
L'innovazione technology push, nota anche come spinta tecnologica, implica un approccio volontario da parte dell'impresa, in particolare grazie al settore R&S (ricerca e sviluppo), nel produrre nuove tecnologie o applicare quelle già sviluppate in altri settori per creare innovazioni all'interno dell'impresa. Queste innovazioni possono anticipare le esigenze della domanda.
Le innovazioni tecnologiche radicali possono essere di due tipi: competence destroying (distruggono le competenze esistenti) o competence enhancing (migliorano le competenze esistenti). Queste innovazioni sono spinte dalla domanda di mercato e derivano da un'analisi strategica dei bisogni del mercato. Coinvolgono il marketing nel rispondere a una domanda latente o inespressa. La funzione di marketing interagisce con la R&S, che utilizzerà le tecnologie esistenti o
Contribuirà a svilupparne di nuove al fine di elaborare prototipi di prodotto nuovo in funzione delle esigenze della domanda.
MARKETING MIX: viene inteso come il complesso degli strumenti a disposizione dell'impresa per introdurre, affermare e difendere una certa combinazione prodotto-mercato, correlato alle caratteristiche appunto del mercato quindi della domanda, degli intermediari commerciali e della concorrenza. Le decisioni di marketing mix comprendono quella combinazione di decisioni operative (di prodotto, prezzo, distribuzione e comunicazione) tra loro coordinate che devono essere assunte dall'impresa in coerenza con il posizionamento competitivo prescelto in riferimento al prodotto mercato e allo specifico segmento in cui si intende competere.
ORGANIZZAZIONE AMBIDESTRA: la sua progettazione è rivolta sia al presente con le competenze attuali e i suoi prodotti e sia al futuro e alle nuove tendenze che verranno. Possiamo ritrovare 3 tipologie di ambidestrorsi:
1) corporate 2) strutturale 3) culturale PERCORSI DELL'INNOVAZIONE DALLA SCIENZA AL MERCATO: lascienza con le sue i