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I fattori che influenzano l'evoluzione della moneta
L'evoluzione storica degli strumenti di pagamento è influenzata da alcuni fattori, vale a dire: - Gli oneri da sostenere in relazione alla produzione, all'utilizzo e al mantenimento della moneta, quindi il costo. - La possibilità che l'uso e la detenzione di un determinato mezzo di pagamento possono generare perdite, come nel caso dei furti, frodi o insolvenze. - La capacità del mezzo monetario di rendere un "servizio" in termini di funzionalità, tempo di esecuzione dello scambio, affidabilità, informazione.Le funzioni della moneta
Dal punto di vista economico, la moneta svolge almeno tre differenti funzioni: - Moneta come "mezzo di scambio". - Moneta come "unità di conto", cioè l'unità di misurazione del valore delle attività reali e finanziarie e degli scambi (prezzi). - Moneta come“riserva di valore”;- si riferisce alla possibilità di trasferire il valore nel tempo e di poterla riutilizzare per l’acquisto di beni e servizi.
Che cos’è oggi la moneta
Il concetto di moneta è profondamente cambiato nel tempo.
La definizione di moneta comprende il “circolante”, cioè la moneta legale (banconote o moneta metallica) detenuta dal pubblico, e i “depositi monetari”, cioè i depositi che per la natura del contratto consentono un utilizzo come mezzo di pagamento (emissione di assegni, per esempio).
L’aggregato M1.
L’innovazione finanziaria influenza la composizione di M1, esso è comunemente compreso tra il 10 e il 30 per cento del PIL.
Il secondo aggregato monetario è M2, cioè la somma di M1 e dei depositi con scadenza a 2 anni. La componente aggiunta è rappresentata da strumenti finanziari che non consentono al titolare un diretto utilizzo come mezzo di pagamento.
Pur non essendo mezzi di pagamento, la loro dimensione è rilevante ai fini della stima del "potere di acquisto" effettivamente nelle mani del pubblico. M3 rappresenta un aggregato ancora più esteso, fino a ricomprendere componenti quali i titoli di mercato monetario, le quote di fondi comuni monetari, le obbligazioni con durata fino a 2 anni. I circuiti reali e i circuiti monetari L'utilizzo della moneta nel regolamento degli scambi comporta uno sdoppiamento dei circuiti economici. Ogni scambio si caratterizza cioè per due flussi di segno opposto: quello dei beni/servizi dal venditore al compratore; e quello della moneta dal compratore al venditore. Produttori e utilizzatori sono collegati da un duplice circuito, uno di natura reale e uno di natura monetaria: - circuito di beni/servizi e dei fattori produttivi (circuito reale); - circuito dei prezzi (ricavi) e delle remunerazioni del lavoro e del capitale (circuito monetario). In più, si puòosservare un'ulteriore distinzione tra: - circuito dei beni/servizi, costituito dai prodotti che vengono venduti agli utilizzatori finali (flusso reale) e dai ricavi corrispondenti sotto forma di prezzo pagato ai produttori (flusso monetario); - circuito dei fattori produttivi, rappresentato dalle prestazioni di lavoro o dagli apporti di capitale (flusso reale) e dai redditi pagati come compenso delle prestazioni stesse (circuito monetario). Il valore dei beni/servizi prodotti e venduti (prodotto finale) corrisponde alla somma delle remunerazioni (compresi i profitti) che sono state pagate per la loro produzione (reddito nazionale). Il "prodotto finale" (Y) può essere visto come somma del valore dei beni e dei servizi destinati al consumo (C) e del valore dei beni di investimento utilizzati nelle attività produttive (I): Y = C + I La misura più comune di questo fenomeno è quella del "prodotto interno lordo", cioè di un aggregato.Rappresentativo della produzione finale del paese e riferibile alle unità produttive operanti all'interno del paese stesso. Il "reddito nazionale" equivalente può essere visto nella sua ripartizione tra spesa per consumi (C) e quota di reddito non consumata, cioè risparmio (S):
Y = C + S
In economia chiusa, deve essere S = I, vale a dire che la formazione del capitale reale (I) è vincolata dall'accumulazione di risparmio e che la produzione deve essere sostenuta da una domanda per investimenti (I) che corrisponde al pieno utilizzo del risparmio (S). In economia aperta, la formazione del capitale si accorda con l'accumulazione di S e con il saldo degli scambi del paese nei confronti dell'estero. L'economia potrebbe avere un surplus di investimenti (I) rispetto al risparmio disponibile (S): in tal caso, la differenza sarà finanziata con risorse risparmiate in altri paesi, e ciò corrisponde al saldo negativo delle
partite correnti del bilancio dei pagamenti. Ciò indica allora l'impiego di una parte del saldo positivo delle partite correnti (S > I); risparmio nazionale da parte di altre economie.
La struttura finanziaria dell'economia: alcuni concetti base
Il risparmio e il patrimonio delle unità economiche
Ogni soggetto in un dato intervallo di tempo, presenta un equilibrio economico espresso dalla differenza tra ricavi (entrate) e costi (uscite). Tale differenza, se positiva, costituisce il risparmio. Se il soggetto è una famiglia, il risparmio è la differenza tra i redditi percepiti (stipendi e altri) e spese per consumi; se si tratta di un'impresa, la differenza fra ricavi e costi d'esercizio; se si tratta di un ente della pubblica amministrazione, il risparmio misura la differenza tra entrate e uscite correnti.
Il reddito (Y) si distribuisce tra spesa per consumi (C) e risparmio (S):
Y = C + S
L'ipotetico soggetto può essere
descritto in maniera più complessa se, accanto al suo "contoeconomico", si rappresenta la sua "situazione patrimoniale". Il patrimonio netto è la voce di economico, in quanto in essa si accumulano i "risultati" di esercizio, cioè il collegamento al conto saldo "risparmio". La variabile stock e la variabile flusso Il collegamento fra conto economico e situazione patrimoniale fa emergere i concetti di stock e flusso. Il risparmio è una variabile flusso, cioè misura la dimensione di un fenomeno nel corso di un determinato intervallo di tempo. Il patrimonio è una variabile stock, cioè la misura di un fenomeno in un determinato momento. Attività e passività finanziarie Il comportamento di ogni unità economica sarà caratterizzato, oltre che da accumulazione di ricchezza (patrimonio netto), da investimenti in attività reali e da investimenti sotto forma di.Parte il finanziamento di queste due classi di investimento crediti. Non è necessariamente ristretto al patrimonio netto, ma può essere fatto con il ricorso ai debiti. Il riferimento a crediti/debiti porta a introdurre il concetto più generale di attività e passività finanziaria.
Lo strumento finanziario è un contratto che prevede prestazioni di natura patrimoniale e che intercorre tra un emittente (debitore) e un investitore (creditore). L'investitore vanta un diritto nei confronti del reddito e della ricchezza presenti e futuri dell'emittente (debitore) dello strumento finanziario, il quale, a sua volta, ha un impegno a soddisfare questo diritto.
Il concetto di passività finanziaria è speculare a quello di attività finanziaria. È lo stesso strumento finanziario, visto dal lato dell'emittente (debitore, emittente di azioni, controparte di contratti di copertura di rischi).
rappresenta un impegno patrimoniale (impegno di rimborso e diremunerazione o impegno a una prestazione), cioè appunto una passività finanziaria. È utile sottolineare anche la distinzione tra attività reali (Ar) e attività finanziarie (Af). Le attività reali sono beni aventi un valore intrinseco in quanto possono produrre servizi di utilità reale e immediata per il possessore. Le Af non hanno un valore intrinseco ma rappresentano beni reali; sono facilmente trasferibili (al contrario delle Ar); complessivamente tali redditi non corrispondono a produzione di beni/servizi. Il concetto di saldo finanziario L'uguaglianza tra "fonti di fondi" e "usi di fondi" è il vincolo di bilancio: I + Af = Pf + S(SF) di un'unità economica sarà definito come divario tra risparmio e investimento: -SF = S I In questomodo si vuole misurare il surplus o il deficit di risorse a fronte dei fabbisogno per investimenti (rispettivamente SF > 0; SF < 0). Il caso SF > 0 caratterizza quelle che saranno chiamate unità in surplus; il caso SF < 0 le unità in deficit. "fonti-usi" attraverso nuovi investimenti in Un SF > 0 comporta necessariamente un riequilibrio attività finanziarie; un SF < 0 comporta un ricorso a nuove passività finanziarie. Dato il vincolo di bilancio e la definizione, vale necessariamente che: –SF = Af Pf Il SF misura l'equilibrio tra disponibilità di risorse (risparmio) e utilizzo di risorse (investimenti reali). Ciò può essere visto sia come equilibrio tra grandezze reali (risparmio e investimenti), sia come speculare equilibrio tra grandezze finanziarie (flussi di Af e Pf). I settori istituzionali Bisogna sapere a quali soggetti è utile riferire l'analisi. Un modo per farlo è quello diRappresentare l'economia attraverso pochi "soggetti": alcune classi in cui si aggregano i soggetti caratterizzati da una relativa omogeneità di comportamento. Le classi sono definite come raggruppamenti di unità economiche che manifestano autonomia e capacità di decisione in campo economico-finanziario. Sono normalmente indicate come "settori istituzionali" dell'economia.
- Società non finanziarie. Includono le società e quasi-società private e pubbliche: per quasi-società si intendono le società di persone nonché le società semplici e di fatto e le imprese individuali con più di 5 addetti.
- Società finanziarie. Comprendono i soggetti che costituiscono il sistema finanziario: gli intermediari finanziari e le Autorità di controllo come Banca d'Italia, CONSOB e ISVAP.
- Amministrazioni pubbliche