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Masolino nella seconda cornice

Foglio attribuito a Filippo Lippi, aspetti interessanti: disegni di figure singole con le mani giunte a sx, dx gruppodi tre figure, allestite da Vasari come se fossero delle sculture in una nicchia, cornice marmorea eseguita daVasari, disegno centrale considerato finito probabilmente di presentazione, cioè quei disegni presentati dagliartisti ai committenti per far vedere il “progetto”, veri e propri schizzi realizzati a penna nella parte superiore, lacornice continua nella parte superiore inquadrando due diversi studi, a sx un angelo eseguito con un inchiostrobruno e a dx un altro angelo, probabilmente cantori, al centro studio di un putto.Filippo Lippi è un personaggio centrale nella parte quattrocentesca nelle vite di Vasari, altra pagina dedicataall’artista conservata ala national gallery d Washington, Vasari fa un lavoro simile al precedente, c’è un’attenzionealla bellezza dei fogli allestiti.

Vasari interviene pesantemente nella parte grafica. Altro foglio che ci racconta una lunga storia della provenienza vasariana, due stratificazioni in questo foglio, studio per un santo eseguito con punta d'argento, uso della biacca su carta colorata, attribuito a raffaellino delcapo, in questo caso si vede una scritta nella parte superiore, cornice architettonica cinquecentesca.

Ottava lezione

Disegni di Michelangelo

Dietro la concezione nuova del disegno nelle tre arti, c'è anche la volontà di Vasari di informare la visione del disegno per ogni artista:

Esempio: i disegni di Michelangelo: le prime catalogazioni dei disegni di Michelangelo risalgono all'inizio del Novecento.

Vita di Michelangelo: biografia lunghissima e su cui Vasari ha molte informazioni non solo perché era un artista fiorentino ma anche perché Vasari era un artista molto vicino a lui.

Michelangelo aveva una visione delle tre arti molto mentale "si scrive con la testa e non

con le mani" scrive lo stesso Michelangelo nelle sue lettere, importante per il progresso del disegno nel Cinquecento anche perché percorre un tratto lunghissimo della cultura e storia cinquecentesca. I disegni di figura di Michelangelo sono relativi a tutte e tre le arti; i disegni sono stati classificati in ordine cronologico, tematico e tipologico. Diverse tipologie e funzioni dei disegni di Michelangelo: - disegno di Giotto eseguito a penna che riproduce un affresco di Giotto nella cappella Peruzzi in Santa Croce a Firenze. Disegno che indica la capacità di Michelangelo di studiare la cultura precedente a lui: Donatello per la scultura e Masaccio per la pittura. Disegno a penna a inchiostro bruno (penna chiaroscurale che sottolinea i punti luce e la stesa plastica) concentrazione su due figure. Disegno di studio non di copia in cui Michelangelo vuole avvicinarsi e capire la modernità della pittura di

Giotto.- Disegno di Michelangelo da Masaccio che riproducono figure affrescate da Masaccio nella Cappella Brancacci a Santa Maria del carmine a Firenze: uso della penna e tratteggio, interesse non tanto riproduzione fedele dellascena (tributo della moneta) ma attraverso l'uso del disegno Michelangelo studia in particolare la figura di Pietro; ne riproduce alcuni elementi: plasticità, monumentalità della figura.

Disegni di Adamo ed Eva da Masaccio nella cappella Brancacci: Michelangelo usa la sanguigna per la resa della muscolatura. Michelangelo si confronta direttamente con il modello della pittura di Masaccio.

Nudo maschile del Louvre e nudo maschile di spalle di Vienna: disegni contemporanei che dimostrano molto bene l'interesse per lo studio del corpo umano e per la resa plastica del corpo in tutte le sue posizioni.

Disegno della Sibilla Libica della Volta Sistina oggi conservato al Met- Ignudo di Michelangelo

Disegni per opere perdute o non realizzate- Studio

Testa di Profilo: forse preparatorio per una Leda conservata oggi a Firenze datata tra il 1529 e 1530. Modalità già usata per le figure- Testa di Fauno di profilo eseguito a penna con inchiostro bruno oggi conservato a Parigi

Disegni di presentazione: autonomi non legati a opere e dedicati ad alcuni amici di Michelangelo (disegno che diventa modalità di dialogo), disegni eseguiti per lo più a carboncino. Questo nucleo di disegni è inserito nella seconda edizione delle Vite:

- disegno Cristo in Croce oggi conservato a Londra eseguito a Carboncino: uso morbido esfumato del tratto del carboncino. Citazione di questo disegno di una lettera che Michelangelo spedisce a Vittoria Colonna con temi religiosi.

OSS: Sito importante per le fonti storico-artistico: Fondazione Memofonte Il sito permette

Dopo Michelangelo (anni 60 del Cinquecento)

De Veri Precetti della Pittura di Giovan Battista Armenini (1586): Trattato dedicato agli artisti e i conoscitori

dell'arte (i committenti e collezionisti) in cui si dimostrano i modi di disegnare, dipingere e di fare pitture. Armenini nel sottotitolo definisce il Disegno il lume di tutte le arti. Trattato importante perché Armenini artista come Vasari e conosceva molto bene tutte le tecniche e le abitudini del disegno, il passaggio dal cartone all'opera finita ecc... non si legge il trattato per la linguistica ma per la descrizione delle tecniche di pitture. Nella stesura del trattato Armenini è mosso da una vena polemica: nomina i vari artisti di riferimento come Raffaello e Michelangelo ma rispetto a quei modelli li Armenini si rende conto che il modo di lavorare è cambiato: diagnosi dei lavori non finiti, alcuni artisti non finendo le opere sollevano la tecnica e l'invenzione; la consegna dei disegni abbozzati e non finite è una vergogna ma la cosa peggiore è la presentazione dei "nudi con la nuova maniera" il manierismo per Armenini ha

una concezione negativa: disegnare e dipingere soltanto avendo davanti degli altri modelli di altri artisti e non confrontarsi più con la un'attuale e con lo studio dal vero;

A causa della progressiva scomparsa della maniera moderna dell'età dell'oro del primo Cinquecento descritta da Vasari, Armenini si sente in dovere di scrive questo trattato per fissare bene cosa sia la giusta maniera quella del disegno.

Le novità della fine del Cinquecento e dell'inizio del Seicento furono esplosive: due protagonisti Caravaggio e i 3 Carracci (Annibale, Agostino e Ludovico): si ritorna ad un confronto diretto con la natura lo raggiungono con modalità diverse:

  • Caravaggio non usa il disegno né come preparazione di un'opera né come modalità di studio; tutte le biografie di Caravaggio segnalano il consapevole rifiuto del disegno di Caravaggio
  • I 3 Carracci fondano il loro studio dal vero attraverso la pratica del disegno (lontana dalla cultura

Manierista ma vicina alla cultura di Raffaello, Michelangelo e Leonardo. Felsina Pittrice di Carlo Cesare Malvasia del 1678.

Malvasia scrive testo trattato per la cultura figurativa di Bologna come alternativa dei valori tosco-romana che aveva dominato le Vite di Vasari. Malvasia vuole riscattare la linea della cultura di Bologna sulla linea Vasariana scrivendo le biografie degli artisti bolognesi dal medioevo al suo tempo. Dedica una vita ai Carracci descrivendo anche il loro modo di intendere il disegno:

Intento studioso dei tre Carracci; intensità di studio talmente alta che morirono giovani (Ludovico ebbe la vita più lunga); sottolineatura da parte di Malvasia del tratto di disegnare da parte dei Carracci soprattutto il nudo.

Per i Carracci e per Michelangelo l'importanza del disegno ne facilitò la conservazione.

Esempi disegni dei Carracci:

  • Ritratto di giovane di Annibale Carracci 1590
  • Testa di Ragazzo con gli occhi chiari 1590

Lo studio dal vivo di questi due disegni.

Carracci 1550: disegni preparatori eseguiti a matita che mostrano lo studio dell'anatomia e della muscolatura del corpo umano. I tratti sono delicati e precisi, evidenziando l'attenzione al dettaglio e alla proporzione. Questi disegni sono fondamentali per la creazione di opere d'arte di alta qualità.Carracci per gli affreschi della galleria Farnese a Roma: confronto con il canone delle sculture antiche che nel Cinquecento erano alla base della maniera moderna e con cui i Carracci restituiscono con l'intensità del Cinquecento, ma lo studio dell'antico è più morbido e naturale rispetto a quello fatto nel Cinquecento. Manca la nona lezione. Decima lezione Giovan Pietro Bellori, argomento della galleria Farnese, 1657 vengono eseguite un certo numero di incisioni, sia delle scene principali della galleria Farnese, ad esempio il corteo di bacco. Questa serie si soffermava su alcuni dettagli decorativi che sono una delle grandi novità della galleria Farnese; come vediamo è una serie costituita da incisioni a cui viene unito un commento scritto dal Bellori ad ogni opera, 1657 è una data in cui non c'è solo l'ipotesi classicista dei Carracci ma ormai si è pienamente affermata la pittura barocca, Bellori si occupa della parte scritta mentrele incisioni sono di Carlo Cesi. Bellori ripubblica nel 1667 un'altra serie di incisioni, le descrizioni rimangono le stesse ma fa eseguire nuovamente una serie di stampe, l'artista coinvolto è Pietro Aquila. Confronto tra una tavola della prima edizione (in alto) e una tavola della seconda (in basso), lo stile e quello che l'incisore decide di evidenziare danno un risultato molto diverso delle due tavole. Se noi andiamo a vedere la fortuna dei Carracci vediamo che si afferma un modo di leggerla molto legata ad un'idea di tradizione e di disegno, le stampe di traduzione hanno la funzione di potenziare l'elemento grafico di disegno delle opere che vanno a copiare e divulgare, sto succede anche per la galleria Farnese. Disegni pittoreschi. Tratteremo un allargamento del canone dei disegni che vengono definiti pittoreschi. Una conseguenza importante della concezione della pittura dei Carracci è quanto viene ereditato dai loro allievi, Bellori.paragone gli allievi dei Carracci a quelli di Raffaello. Nell'ambito di questa scuola dei Carracci emergono due tendenze opposte, Domenichino si forma con Guido Reni a
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Publisher
A.A. 2021-2022
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gea_01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Gauna Chiara.