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RINASCIMENTO MATURO

Sul finire del Quattrocento, il re di Francia Carlo VIII scese in Italia e conquistò mezza penisola, tra cui il regno di Napoli. L'Italia diventa terreno di battaglia tra Francia e Spagna. Le epoche precedenti apparivano, per l'uomo comune, come età di mitica pace e benessere.

Leonardo Da' Vinci

La sua vera prima opera è un disegno datato 5 agosto 1473. Già è indicazione di un superamento radicale della concezione fiorentina del paesaggio come composizione aggraziata, bensì le forme naturali sono assunte a protagoniste, ritratte dal vero con un'acutezza senza precedenti (prefigura il suo uso dell'arte come forma d'indagine sulla natura). Studia presso la bottega del Verrocchio (Vasari disse che lasciò la pittura quando si accorse che il suo studente era più bravo di lui). Ciò che più interessa Leonardo è l'immersione dei corpi nello

spazio atmosferico, e la loro costruzione per mezzo della luce. Si libera dalle gabbe prospettiche, dando forma a uno spazio fluido e vasto. A Milano sembra realizzare le proprie aspirazioni artistiche. Alla base delle rivoluzionarie soluzioni del primo dipinto milanese di Leonardo, infatti, è il proposito di ricreare la natura non attraverso un esteriore rispecchiamento, bensì con un'indagine in profondità dei fenomeni, compresi nelle loro ragioni. Questa opera è la Vergine delle rocce. Essa raffigura la leggenda dell'incontro fra il Battista e Gesù entrambi bambini, sfuggiti alla strage degli innocenti. Al di là del soggetto, l'interesse di Leonardo è nella rappresentazione delle esclusive complessità dei fenomeni ottici. Le figure all'ingresso della grotta, illuminate di fronte e dai raggi che filtrano dal fondo, emergono dolcemente dall'ombra con una morbidezza senza precedenti. Sulla base del nuovo concetto di

Uno spazio fluido, percorso dalla trasmissione ininterrotta della luce, la soluzione linguistica elaborata da Leonardo per esprimere la sua nuova visione è il cosiddetto sfumato (leonardesco), ovvero un sottilissimo graduarsi dell'ombra che diviene l'elemento generatore dell'immagine; non è il chiaroscuro, ma la qualità contenuta del moto della luce sui corpi; qualsiasi oggetto illuminato non si vede mai per intero del suo vero colore, a causa delle infinite variazioni prodotte su di esse o dal colore della luce incidente e dai riflessi delle ombre degli oggetti vicini.

Il Ritratto di dama con ermellino, colpisce per l'incisività costruttiva del sistema di illuminazione, a metà tra i suoi studi e la ritrattistica fiamminga. La figura della giovane raggiunge un'immediatezza e una vivacità di espressione senza precedenti, accentuata dal rapporto metaforico fra l'arguta e raffinata espressione della dama e l'altera

compostezza dell'animale. La sua opera più impegnativa di questo periodo è L'ultima Cena. Nonostante il grande deterioramento, mantiene ancora intatta quella straordinaria efficacia e forza di suggestione. A differenza di altri che hanno raffigurato lo stesso tema (Ghirlandaio), Leonardo eliminò ogni elemento superfluo, e rafforzò l'espressività del soggetto. Gli Apostoli, non rappresentano più una serie di figure allineate e indipendenti, bensì sono radunati in tre gruppi, che comunicano l'un l'altro la sorpresa e sgomento per le parole di Cristo; ogni loro moto si origina da Gesù e su di lui di nuovo converge, solo Giuda si ritrae, isolato nella sua colpevolezza. Ciò che rende la scena straordinariamente forte è la costruzione prospettica, anche grazie ad artifici (figure sovradimensionate, tavolo rialzato). (Continua ricerca di equilibro fra realismo e)

Nel suo secondo soggiorno fiorentino realizza Ritratto di dama al balcone, detto della "Gioconda" (Vasari fa riferimento a Monna Lisa). Diviene nuovo modello per il ritratto. Il soggetto, grazie alla sua collocazione in una loggia architettonica, si trova in posizione sopraelevata rispetto allo sfondo. Il busto, le braccia e la testa della dama ruotano secondo diverse direzioni di movimenti, e le due metà del dipinto sono solo leggermente asimmetriche; ciò toglie ogni residuo di rigidezza e immobilità. Anche il volto della dama appare vivificato, straordinaria è la comunicazione con lo spettatore: l'espressione del personaggio non viene fissata in maniera definitiva, ma sembra mutare dinanzi allo spettatore. Leonardo è riuscito a conservare al suo soggetto questa mobilità espressiva attraverso un estremo raffinamento della tecnica pittorica dello sfumato. Anche il paesaggio geologico alle spalle della dama, misterioso, viene

trattato come una parte di quell'organismo in continua mutazione(fiumi, vapori).

MichelangeloAltro protagonista del Rinascimento maturo è un altro toscano, MichelangeloBuonarroti, formatosi anche lui nella Firenze medicea, come Leonardo. I due, perdiversa formazione e temperamento, furono spesso in contrasto. Si forma nellabottega del Ghirlandaio, non si dedica alla pittura a lui contemporanea bensì agliantichi Giotto e Masaccio. Anche l'indirizzo pratico-scientifico di Leonardo, nonsollecita il giovane Buonarroti, che lascia ben presto il Ghirlandaio e, grazie al suoprecoce talento, viene accolto presso il Magnifico. Fu praticamente autodidatta e sirisolve alla scultura fin da giovane. Nella Centauromachia, ogni massa plasticaemerge dal blocco come sospita da un'interna energia; la rappresentazione èviolenta. Questo rilievo prefigura numero aspetti dell'opera futura di Michelangelo,soprattutto il motivo dominante della sua arte: la figura

maschile nuda in movimento. Viene ispirato da Savonarola a cambiare artisticamente la chiesa. Durante il suo periodo romano scolpisce la Pietà. Amplifica col pesante panneggio il volume delle ginocchia di Maria, in modo che il corpo del Cristo possa essere subordinato allo schema triangolare che circoscrive l'intera composizione e fornisce al gruppo un'organicità strutturale e equilibrio, che rispondono agli ideali armoniosi del rinascimento maturo; da notare anche la raffinata lavorazione del marmo, levigato con batuffoli di paglia. Storia dell'Arte Moderna 26 Tornato a Firenze, gli viene commissionato un David. Michelangelo dà vita a un'opera di grande potenza, che condensa i principi del rinascimento: nel giovane eroe biblico i fiorentini vedono incarnate le virtù di fortezza e gloria. Il suo David presenta un duro ritmo di movimento; l'asimmetria della posa, realizza la propria unità mediante l'elastico movimento muscolare, che

fluisce attraverso tutta la persona, facendola vibrare di forza fisica e morale. Come in scultura, anche attraverso la pittura Michelangelo esprime un'energia che sembra erompere dall'intero dei corpi. Tuttavia l'opera Sacra famiglia con san Giovannino segna un mutamento nell'arte di Buonarroti: le figure sembrano più tese alla resa della varietà e della difficoltà delle posizioni che non all'espressione del soggetto. Non più dettati dalle necessità del tema, essi vogliono essere la dimostrazione della capacità dell'artista. L'esigenza che si afferma con Michelangelo di possedere una propria inconfondibile sigla stilistica porterà l'arte ad essere sempre più uno strumento di espressione individuale. Tornò in seguito a Roma, su invito di papa Giulio II. Qui progetta la monumentale tomba del Papa, che però risulterà ridimensionata e inconclusa. In seguito accetta di affrescare la

Cappella Sistina, realizzando quello che può essere considerato il più grandioso ciclo di affreschi dell'arte occidentale. Sono presenti figure monumentali, nudi virili e scene figurate. L'impianto architettonico dipinto svolge una funzione coesiva fra le varie parti figurate, suddividendole in tre registri sovrapposti. Il primo è costituito dai nove riquadri in cui è scompratita la zona centrale della volta, che contengono storie della Genesi dalla creazione all'ebbrezza di Noè; il secondo è formato dai troni dei Profeti e delle Sibille, e il terzo da vele e lunette in cui sono raffigurati gli antenati di Cristo. Michelangelo rifiuta la concezione prospettica rinascimentale dello spazio, e con scelta inconsueta non scorcia le figure dal basso secondo una illusionistica veduta unitaria; fa invece propria l'unità della scultura classica, la figura singola. Il moto drammatico delle torsioni e il risalto plastico delle masse dei

corpi giganteschi esaltano l'isolamento delle figure. (Fu anche architetto per Leone X nella Facciata di San Lorenzo, e disegnò il Cupolone di San Pietro).

Raffaello (1483-1520) Soggiornò a Firenze tra il 1504 e 1508, durante il periodo di Michelangelo e Leonardo. In questo periodo si dedica assiduamente allo studio della tradizione figurativa fiorentina. Nello Sposalizione della Vergine si allontana dalla sua cultura artistica originaria. I suoi ritratti (Agnolo Doni) ricalcano la Gioconda. La prima opera rivelatrice di una forte influenza Leonardesca è la Madonna col Bambino fra due santi. In essa i tre fanciulli, conferiscono alla composizione un movimento che la differenziano dalla grazie un po' inerte delle Madonne umbre.

Nella Madonna del prato, l'organicità dello schema piramidale stringe le nuove complesse articolazioni compositive in una struttura perfettamente bilanciata, unitaria e armonica. Anche nella Madonna

Del baldacchino, Raffaello stabilisce tra le figure un'animata circolazione di moti e di sguardi che conferisce naturalezza e umanità ai personaggi religiosi. Quest'opera diverrà il modello per le pale d'altare fiorentine. A conclusione dell'esperienza toscana, Raffaello realizza la pala Trasporto di Cristo. Qui articola le figure e i gruppi secondo tese cadenze dinamiche riconducibili a Buonarroti, mentre l'accentuata espressività dei volti rivela, insieme all'influsso leonardesco, la conoscenza di raffigurazioni classiche del pathos. Anche lui viene invitato a Roma da papa Giulio II che gli commissiona le Stanze vaticane, licenziando tutti gli altri pittori e affidando interamente a lui l'opera. Per la prima stanza, confacente all'uso di biblioteca, Raffaello si rifà alla raffigurazione tradizionale delle quattro facoltà delle università medievali: la teologia, la filosofia, la giurisprudenza e la poesia.

personificate da figure allegoriche. Lo spunto enciclopedico diviene grazie a Sanzio la più alta celebrazione

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
36 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cris1397 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di Belle Arti di Frosinone - ABA o del prof Guerzi Chiara.