vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Importanza dei meccanismi per mantenere lo spirito del contratto e la volontà generale
Di fondamentale importanza per Rousseau sono i meccanismi finalizzati a mantenere lo spirito del contratto e la volontà generale. A questo proposito ipotizza le magistrature, la dittatura e la censura, tutte e tre atte a ristabilire l'ordine nei momenti di pericolo.
Anche la religione per lui ha una funzione rilevante nel mantenere lo spirito del contratto. Le classifica in 4 tipi:
- Religione dell'uomo (cristianesimo del Vangelo)
- Religione del cittadino (culto dello Stato e amor di patria)
- Religione del prete (cristianesimo romano)
- Religione civile (esistenza di una divinità)
Iluminismo
Dal 1700 in poi si sviluppa il movimento dei lumi: ragione, progresso, libertà, critica, tolleranza, civiltà, cosmopolitismo e giustizia sono alcuni dei concetti fondamentali di questo movimento.
A Parigi si sviluppò l'impresa più impegnativa del secolo, l'Encyclopédie, diretta da...
dalla Chiesa e la mancanza di libertà di pensiero. Gli illuministi italiani come Beccaria, Verri e Parini si battevano per l'abolizione della pena di morte, la riforma del sistema giudiziario e l'educazione del popolo. La loro critica alla religione era più moderata rispetto a quella dei filosofi francesi, ma comunque mirava a separare il potere temporale da quello spirituale. Nel complesso, l'illuminismo europeo rappresentò una sfida al potere assoluto dei monarchi e della Chiesa, promuovendo l'uso della ragione, la libertà di pensiero e la diffusione delle conoscenze. I suoi principi influenzarono profondamente la Rivoluzione francese e i movimenti di indipendenza in America Latina.dalle corti straniere e il profondo radicamento della Chiesa cattolica. Intorno alla rivista <Il Caffè> di Pietro Verri si raccolse un gruppo interessato a rinnovare la politicalombarda, la tradizione era il nemico da abbattere. Longo richiese l’abolizione dei privilegi della nobiltà e Beccaria ne Dei delitti e delle pene fa appello per l’abolizione della pena di morte e la tortura.
1 – Machiavelli (1469 – 1527)
Fondatore della moderna scienza politica. Cercò di trovare una soluzione alla debolezza degli Stati italiani e all’inadeguatezza degli ordinamenti politici e militari repubblicani. Il suo metodo non fu scientifico ma storico-interpretativo (riprende la concezione classica della politica come arte di fondare e conservare la comunità degli uomini basata sul governo della legge). Il compito dell’<arte dello Stato> è formulare consigli pratici. Machiavelli suggerisce di giudicare con mano, non fidarsi delle
Apparenze e capire le passioni che muovono principi e politici. Per M. gli uomini hanno sempre avuto le medesime passioni. Dunque se riusciamo a confrontare gli eventi che viviamo con quelli del passato riusciamo a prevederne gli sviluppi. A rendere parziali le verità politiche coopera il fatto che lo studioso dello stato è un osservatore di parte, con le proprie passioni, interessi e convinzioni. M. segue le regole della retorica classica: presenta le sue osservazioni come verità generali e sceglie di non ornare il De Principatibus. De Principatibus: critica gli umanisti che sostenevano non bisognasse ma i scendere al livello delle bestie (volpe e leone) ma disputare in modo civile. Machiavelli al contrario esorta il principe a "saper bene usare la bestia e l'uomo". Distingue tra crudeltà bene usate (per la necessità dell'assicurarsi) e quelle male usate. M. fu un repubblicano con l'ideale di una repubblica fondata sul governo della
centro delle decisioni politiche. La corruzione si manifesta quando i governanti agiscono per il proprio interesse personale o per favorire determinati gruppi, a discapito del bene comune. Questo comportamento corrotto mina la fiducia dei cittadini nel governo e compromette la stabilità e la prosperità della società. M. sostiene che la corruzione può essere combattuta attraverso l'educazione dei cittadini, la promozione di una cultura di legalità e l'istituzione di meccanismi di controllo e trasparenza. Inoltre, è fondamentale che i governanti siano virtuosi e guidati dal desiderio di servire il bene comune anziché i propri interessi personali. In conclusione, M. ritiene che la legge e il bene comune siano i pilastri fondamentali del vivere politico e civile. Solo attraverso un governo basato su leggi giuste e orientato al bene comune è possibile garantire la libertà e la prosperità dei cittadini. La corruzione rappresenta una minaccia a questi valori e deve essere combattuta con determinazione e impegno.Di sopra degli interessi particolari. Tra le cause della corruzione c'è: l'origine serva di un popolo (formazione iniziale di una città o popolo come colonia, che per questo non sanno governarsi da soli), il governo monarchico o il dominio di un principe, la religione cristiana (solo quella interpretata secondo l'ozio e non secondo la virtù).
La Politica redentrice - Una repubblica bene ordinata:
- non deve mai cancellare i crimini in nome dei meriti
- non deve permettere che i cittadini privati amministrino la giustizia al di fuori delle leggi
- deve educare i cittadini alla disciplina militare
- deve incoraggiare le cerimonie religiose che mantengono vivo il timor di Dio
Se nonostante questo si verificano delle circostanze di emergenza in cui le repubbliche vengono minacciate da un nemico esterno o interno, queste devono dotarsi di procedure speciali per fargli fronte. Se le procedure speciali non sono abbastanza, i governanti devono violare le leggi e
usare mezzi straordinari.<Riordinare una città al vivere politico presuppone un uomo buono, ma per conquistare un potere assoluto in una città corrotta è necessario un uomo cattivo>.
Virtù degli uomini e governo della legge sono i cardini del repubblicanesimo di Machiavelli. L'uno non può stare senza l'altra. La virtù dei grandi individui è necessaria quando il governo della legge deve ancora essere istituito, mentre la virtù dei cittadini è indispensabile quando il governo della legge è già in piedi.
L'amor di patria, il patriottismo, è la passione del vero politico, che lo spinge a perseguire il bene comune.
IL GIUSNATURALISMO MODERNO –
L'idea del diritto naturale risale all'età classica. Giusnaturalismo = diffusione dell'antica idea del diritto naturale nell'età moderna, tra l'inizio del 600 e la fine del 700. Dopo secoli di
controversie Pufendorf è stato finalmente considerato il fondatore della scuola del giusnaturalismo. Pufendorf riconosce solo a due autori il primo tentativo di fare del diritto una scienza rigorosa: Grozio e Hobbes (il quale nel De cive sostiene che la scienza politica doveva diventare una scienza dimostrativa come la geometria). Cosa tiene uniti i giusnaturalisti? l'idea che sia possibile una "scienza della morale" grazie all'applicazione del metodo matematico. Lo stile di Pufendorf è ancora lo stile di un giurista tradizionale che non muove un passo senza appoggiarsi all'autorità dei classici. Il giurista è considerato solo un commentatore di testi e usa il "vecchio metodo" dell'interpretatio: imparare le regole che servono alla interpretazione e all'estensione (integrazione) di un testo di legge. Con la comprehensio nova (metodo nuovo, cioè il giusnaturalismo) invece il compito del giurista diventa quello della methodus.Proponendo la riduzione del diritto a scienza dimostrativa i giusnaturalisti sostengono per la prima volta che il compito del giurista non è quello di interpretare regole già date (che risentono delle condizioni storiche in cui sono state emesse) ma quello ben più nobile di scoprire le regole universali della condotta dell'uomo attraverso lo studio della sua natura. Per i giusnaturalisti la fonte del diritto non è il corpus ma la "natura delle cose" (il giusnaturalista non è un interprete ma uno scopritore). I trattati di filosofia politica prima di Hobbes poggiano solo su due pilastri: la Politica di Aristotele e il diritto romano. Hobbes fa tabula rasa di tutte le opinioni precedenti e costruisce la sua teoria sullo studio della natura umana. Si pone il problema del fondamento e della natura dello stato cominciando un modello giusnaturalistico. Il suo modello è costruito sulla base di due elementi: lo stato di natura ela società civile. L'uomo non può vivere contemporaneamente nell'uno e nell'altro in quanto lo stato naturale è lo stato non politico e lo stato politico è lo stato non naturale. Lo stato di natura è costituito da individui che agiscono seguendo gli istinti e gli interessi, mentre la società civile è costituita dall'unione di individui prima isolati che vivono secondo la ragione. Il modello hobbesiano si oppone a quello aristotelico. Il modello concentrico di Aristotele parte dalle forme primitive di società, le quali si evolvono fino ad arrivare alla società perfetta, cioè lo Stato. Le tappe di questa evoluzione sono la famiglia, il villaggio, la città. Il modello di hobbes è dicotomico e chiuso (o lo stato di natura o la società civile) e si oppone a quello aristotelico che è aperto (le tappe dell'evoluzione da famiglia a Stato possono variare di numero). Per ilGiusnaturalismo moderno: il principio di legittimazione delle società politiche è esclusivamente il consenso. I 3 classici fondamenti degli obblighi, come ben sanno i giuristi, sono:
- L'obbligo del figlio a ubbidire al padre e alla madre (dipende dal fatto che ne è stato generato) ex generatione
- L'obbligo dello schiavo di ubbidire al padrone (dipende da un delitto commesso, da una colpa grave ex delicto, quale può essere aver combattuto una guerra ingiusta ed averla persa)
- L'obbligo del suddito di ubbidire al sovrano (nasce dal contratto) ex contractu
Il governante quindi, a differenza dal padre e dal padrone, ha bisogno che la propria autorità sia acconsentita perché venga considerata legittima. Per quanto la teoria del contratto sociale sia antica, solo con i giusnaturalisti diventa un passaggio obbligato della teoria politica. Per Rousseau il patto tra ricchi e poveri che ha dato origine allo Stato è un patto carpito con l'inganno.
mentre il