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TEORIA DEGLI USI E DELLE GRATIFICAZIONI
Già dalla parola si dovrebbe capire che si tratta di un gruppo di teorie che hanno un oggetto diverso rispetto a quello affrontato in precedenza con le altre teorie prima esposte. Il loro approccio è funzionalista. Le teorie dell'ago ipodermico e in parte anche quelle dell'influenza selettiva hanno un riferimento più comportamentista. Se la teoria dell'ago ipodermico e la teoria dell'influenza selettiva avevano come oggetto che cosa i media fanno alle persone, quindi qual è l'effetto che mezzi di comunicazione hanno sui comportamenti sociali, come i media modificano il nostro modo di vedere la società, queste teorie degli usi e delle gratificazioni hanno invece come oggetto come le persone usino i media, come le persone modifichino a proprio modo i media e infatti l'oggetto delle teorie degli usi e delle gratificazioni è la funzione che i mezzi di comunicazione svolgono nella vita quotidiana.
L'approccio è molto diverso, si va da un'attenzione forse eccessiva rispetto a quanto i mezzi di comunicazione influenzino i comportamenti sociali a invece quanto ognuno di noi decida in maniera più o meno autonoma che tipo di dieta mediale adottare. Queste teorie fanno riferimento alle teorie funzionaliste di cui tre sono gli elementi fondamentali:- Il sistema sociale è pensato come un corpo e vi è una metafora del corpo sociale: così come il nostro organismo è costituito da organi che hanno delle funzioni specifiche, le quali possono essere svolte solo se vi è un rapporto di interdipendenza con gli altri organi, così anche nel sistema sociale, i sottosistemi che compongono quel determinato sistema sociale intrattengono fra di loro dei rapporti di interdipendenza. Pertanto in questa visione dei rapporti sociali tendono a essere molto più attenzionate le prossimità, le correlazioni, le corrispondenze rispetto ai conflitti,
alle diversificazioni, alle differenziazioni sociali. Il funzionalismo, perciò, è una teoria dell'integrazione sociale abbastanza conservatrice. Sebbene al suo interno vi siano una varietà di interpretazioni, si può considerare una teoria dell'integrazione sociale che si può anche degli obiettivi prescrittivi: come facciamo a curare la società? Come facciamo a impedire che la società si deteriori? che alcuni fenomeni di marginalizzazione sociale (di disagio, di patologia) vengano riprodotti? Questo è lo stesso approccio che ispira la scuola di Chicago, la quale adotta un approccio ecologico, l'ecologia urbana è considerata lo "sguardo" proposto da questa scuola. Si tratta dei primi sociologi che conducano studi sul campo. Viene formata nella città di Chicago, da Robert Park (sociologo con un formazione filosofica). Chicago dagli anni 20 in poi è diventata città simbolo
dell'industrializzazione degli Stati Uniti, è divenuta in pochissimi anni abitata da milioni di abitanti, dove si sono concentrate tantissime attività produttive, dove sono venuti milioni di migranti, quindi è anche una città che presenta livelli di differenziazioni sociali incredibili, presenta fenomeni estremamente estesi come la criminalità, fenomeni come la marginalità sociale, la povertà estrema, la prostituzione, presenta tutta una serie di elementi di deterioramento sociale che sono diventate l'oggetto di studio dei ricercatori della scuola di Chicago. Ricercatori come Mackenzie e Anderson fanno delle ricerche etnografiche nella città di Chicago su queste figure sociali, che non erano mai state degnate di alcuna attenzione. Vengono fatte molte analisi con lo scopo precipuo di risolvere i problemi. Tutta la sociologia americana ha questo approccio molto operativo, pragmatico di servire a uno scopo e il funzionalismo.Possiede questa missione, orientamento caratteristica della Scuola di Chicago della ricerca verso l'utile al sistema istituzionale. Perciò, il primo elemento afferma che il funzionalismo, nell'intendere il sistema sociale come un corpo umano e nell'individuare le interdipendenze e correlazioni, si pone anche come una grande narrazione della conservazione dell'integrazione sociale.
Il secondo elemento è la dimensione dell'equilibrio. L'ordine come necessità naturale: così come gli ecosistemi biologici hanno un loro equilibrio e una loro resilienza così accade con gli ecosistemi sociali. Lo scopo della sociologia è di analizzare questa resilienza e di comprendere il modo in cui l'organismo sociale riesca ad avere sempre un suo equilibrio. Ogni sistema ambientale naturale ha un suo equilibrio. Se si osserva un sistema chiuso, come può essere un lago, un'analisi ecologica tenderà a rappresentare, a
riprodurre quello che è l'equilibrio fondamentale. C'è un certo numero di pesci, divisi in pesci predatori e predati, tutta una serie di condizioni che determinano un certo stadio di equilibrio che può essere perturbato da un fenomeno qualsiasi, ad esempio una diga. A meno che il sistema non venga completamente estinto perché il lago viene completamente prosciugato, tendenzialmente a seguito di questo intervento si riformerà un altro equilibrio in base alla resilienza che quel sistema abbia, quindi alla capacità di recuperare un equilibrio a seguito di un grande sconvolgimento. Il concetto di resilienza è molto presente nella discussione anche politica di un certo livello. Se vi sono conflitti, questi vanno interpretati come esempi di malfunzionamento della società. Tutti gli elementi che perturbano l'equilibrio, tutti gli elementi che sono dissocianti all'equilibrio vengono visti come patologie del sistema, chespesso dipendono da devianze e altri fattori che richiedono un intervento di "cura". Nello sguardo funzionalista gli elementi che producono conflittualità rispetto a quelli che sono i rapporti di potere dominanti, vengono considerati come dei problemi e l'analisi viene rivolta alle cause che producono tali problemi. L'espressione deprivazione relativa viene utilizzata da Parsons per descrivere il comportamento che molto spesso le persone che non hanno successo, non hanno accesso a certe risorse hanno nei confronti di chi invece queste risorse ce le ha. La deprivazione relativa è tale perché le persone che si lamentano per esempio di non aver avuto un ruolo adeguato, riconosciuto da parte del sistema sociale di non avere abbastanza retribuzione, di non avere abbastanza quello che vorrebbero; non ce l'hanno non per loro demerito non hanno raggiunto quei risultati, bensì perché il sistema sociale non ha consentito loro di raggiungere.queste possibilità. Si tratta di un concetto che cerca di spiegare come il conflitto sociale attraverso un'argomentazione che si basa sul principio che ci sia un equilibrio, chi non sta dentro a questo equilibrio non riesce ad analizzare adeguatamente i propri limiti. La deprivazione relativa è l'alternativa dell'invidia sociale, l'invidia di classe in particolare. La deprivazione relativa è un concetto abbastanza conservatore, cioè tende a interpretare le rivendicazioni sociali come forma di adeguata valutazione dei limiti individuali rispetto a un'idea in cui invece ognuno di noi dovrebbe essere legittimato a pensare di poter raggiungere qualsiasi obiettivo. Tuttavia questo concetto ci serve appunto per rafforzare questa visione del funzionalismo come teoria dell'integrazione sociale e della conservazione. Infine il terzo elemento è che il sistema sociale integra culturalmente gli individui. Si parla in tal caso disocializzazione e di acculturazione. L'integrazione culturale degli individui è una struttura funzionale della società: Gli individui vengono "socializzati" alla comprensione dell'ordine sociale attraverso la partecipazione a singole istituzioni che veicolano valori attraverso azioni svolte nella vita quotidiana. Il sistema sociale, per potersi riprodurre biologicamente e socialmente ha bisogno di socializzare l'individuo e le proprie regole, far sì che avvenga un'interiorizzazione di valori (che sono quelli in cui credono tutti), e ha bisogno di acculturare, cioè necessita di rappresentare collettivamente questi valori e di far sì che diventi la frontiera, la prospettiva, l'universo simbolico delle persone che sono integrate all'interno del sistema sociale stesso. Quindi, il sistema sociale per essere tale deve integrare attraverso l'acculturazione e la socializzazione, vale a dire attraverso processi diRappresentazione collettiva degli elementi condivisi (grandi narrazioni che tutti condividono su alcuni oggetti) e una serie di agenzie di socializzazione e di istituzioni che hanno lo scopo di diffondere queste convinzioni, credenze, accordi e convenzioni, che sono anche forme di conoscenza. Questi tre principi del funzionalismo si ritrovano nel modello A.G.I.L. di Parsons, un modello con cui Parsons cerca di descrivere a questi meccanismi di integrazione che il sistema sociale attua verso l'individuo e le persone che ne fanno parte, e questi meccanismi di integrazione si possono studiare su quattro livelli:
Adattamento: nel momento in cui sono definiti dei fini ci devono essere degli strumenti con cui questi fini devono essere raggiunti. Questi strumenti sono, nelle società complesse, tecnologici, economici, finanziari, ecc. Da questo punto di vista il sistema sociale definisce quelle che sono le sue tecnologie fondamentali, i suoi modelli di produzione e di redistribuzione delle risorse.
È chiaro che il sottosistema di riferimento è quello economico. Parsons non a caso mette questa fondamentale funzione prima di quella degli obiettivi definiti dal sistema politico. Parsons ritiene che il rapporto tra politica ed economia sia dialettico e non possa essere ridotto a “prima viene uno e poi viene l’altro”, “viene prima il rapporto di proprietà o la tecnologia e il modello di produzione dei beni che arriva da un certo tipo di rapporto di proprietà?”. Le società antiche, per esempio la società romana o quella greca, erano caratterizzate da un modello proprietario dominante schiavistico: chi lavorava manualmente erano gli schiavi. Qual è il tipo di tecnologie che si conforma rispetto a quel modello produttivo che si poteva avere con le fabbriche? È il modello schiavistico? Evidentemente no, siccome il meccanismo attraverso cui il modello di produzione funziona, e il modo in cui la società si
è evoluta per arrivare a quel modello di produzione, non avrebbe mai consentito la presenza di un rapporto di proprietà come quello schiavistico, perciò si è riprodotto in altre forme, come quelle del salario