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Produce principalmente la melatonina (non propriamente un ormone) e la libera nei capillari della pia
madre o nel liquido cerebro-spinale del terzo ventricolo; la melatonina regola il ciclo nictemerale (ciclo
sonno-sveglia) e la riproduzione sessuale; la sua produzione è regolata dal fotoperiodo (quantità di luce
assorbita dalla retina).
L’epifisi è raggiunta da rami dell’arteria cerebrale posteriore, che si risolve nella rete pineale, da cui derivano
i vasi destinati al parenchima. Le vene fanno capo al seno longitudinale ventrale ed è innervata dal sistema
nervoso simpatico, presentando una via nervosa simile a quella della midriasi.
Via nervosa:
retina nervo ottico nucleo sopra-chiasmatico tetto mesencefalico fascio tetto-spinale midollo
spinale toracico (lamina VII) tronco simpatico gangli cervicali craniali nervi conari.
Tiroide
La tiroide è una ghiandola endocrina follicolare (unico follicolo di deposito ormonale) situata a livello dei
primi anelli tracheali e che va ad adattare la sua forma a quella della cartilagine tiroide della laringe;
generalmente presenta due lobi (ovoidali nel Cavallo, allungati nel Cane) uniti da un istmo (peduncolo o
condotto formato esclusivamente da connettivo), ventrale alla trachea (a cui è connessa mediante uno
sdoppiamento della fascia cervicale), ma ha forma differente a seconda della specie:
in Cavallo, Piccoli Ruminanti: istmo fibroso (non secernente);
- in Bovino, Carnivori, Coniglio: istmo ghiandolare (secernente);
- nel Maiale: unico corpo mediano (forma di scudo).
-
Sviluppo Embrionale
La tiroide si sviluppa nell’embrione a partire da un’estroflessione ventrale mediana del rivestimento
endodermico della faringe. Inizialmente ha la forma di un tubicino a fondo cieco, che ben presto si
trasforma in un cordone solido di tessuto e migra all’indietro. Dall’abbozzo tiroideo, che ha perduto ogni
connessione con la faringe, si sviluppano i due lobi laterali, mentre l’istmo rappresenta l’ultimo residuo della
porzione impari.
Ormoni tiroidei
triiodiotironina (T3);
- tetraiodiotironina (T4, tiroxina).
-
Tali ormoni esplicano numerose funzioni: negli omeotermi, incrementano il metabolismo basale, agendo su
processi che sviluppano produzione di energia; agiscono, in modo diretto o indiretto, su molte tappe del
metabolismo intermedio e sull’attività delle gonadi nei due sessi.
Abbassando la quantità di ormone tiroideo, si favorisce l’aumento del peso corporeo nell’animale (poiché
aumenta la quantità d’acqua assorbita). La somministrazione di sostanze ad essa, provoca l’aumento della
ghiandola tiroidea, che diviene ipertrofica.
Struttura
Nella tiroide si distinguono il parenchima e lo stroma. Quest’ultimo costituito da tralci di tessuto che dalla
capsula si approfondano suddividendosi nel parenchima, in cui delimitano numerosi lobuli. Il parenchima è
composto da un follicoli, ciascuno dei quali è delimitato da un monostrato di cellule follicolari o tireociti e
contenenti ormoni immagazzinati sotto forma di colloide, sostanza costituita essenzialmente da
tireoglobulina (forma di accumulo degli ormoni); le cellule follicolari, contornate da numerosi vasi sanguigni,
fungono da intermediari per il passaggio di:
iodio, aminoacidi: dal sangue al follicolo;
- ormoni tiroidei: dal follicolo al sangue.
-
La tiroide è l’unica ghiandola endocrina a conservare il secreto in posizione extra-cellulare.
Inoltre sono presenti nella ghiandola le cellule C (macrotireociti, cellule parafollicolari o interstiziali): cellule
grandi, vicine al follicolo (ma non raggiungono il lume follicolare, sono invece situate negli spazi tra follicoli
contigui), che producono calcitonina, che agisce a livello osseo su osteoblasti ed osteoclasti, diminuendo la
calcemia (tasso di calcio nel sangue); l’ormone antagonista della calcitonina è il paratormone (PTH),
prodotto dalle paratiroidi.
La tiroide è, inoltre, compresa tra due capsule connettivali: una esterna, appartenente alla fascia cervicale,
la collega alla trachea e agli organi circostanti; una interna, parte integrante della sua superficie, si continua
nella componente stromale.
Caratteristica morfologica dei follicoli tiroidei: variano a seconda del momento funzionale, per cui
presentano due funzioni distinte in due momenti diversi:
1. sintesi dell’ormone tiroideo in forma inattiva – accumulano la sostanza colloide, i tirociti sono
cellule cilindriche con sporgenze sulla superficie (digitazioni corte dall’aspetto di microvilli), il
follicolo risulta quindi una cellula battiprismatica con margine libero irregolare;
2. distruzione dell’ormone tiroideo in forma inattivo, trasformandolo in forma attiva e mettendolo in
circolo – la colloide viene scissa, i tirociti hanno sulla superficie libera degli pseudopodi, che
incarcerano la colloide e la portano all’interno della cellula per ridistinguerne le componenti.
La tiroide è irrorata dalle arterie tiroidee craniale e caudale, le vene tiroidee fanno capo alla vena giugulare
e i linfatici raggiungono i linfonodi cervicali profondi. I nervi appartengono al sistema nervoso vegetativo.
Paratiroidi
Le paratiroidi sono ghiandole endocrine situate presso la tiroide, solitamente due craniali, esterne, e due
caudali, interne alla tiroide. Ciascuna di esse è un piccolo corpo ghiandolare di aspetto piriforme od ovale.
Quelle caudali spesso sono incluse nel parenchima della tiroide o comunque stabiliscono con essa
connessioni molto intime, mentre quelle craniali spesso sono poste in vicinanza del polo craniale dei lobi
tiroidei.
Derivano come piccoli ammassi cellulari da diverticoli dorsali della III e IV tasca embrionale e precocemente
perdono i rapporti con la volta della faringe.
Producono il paratormone (PTH), antagonista della calcitonina, che aumenta la calcemia. Più in generale, è
deputato alla regolazione dei livelli ematici di calcio e fosforo.
Le paratiroidi sono costituite da parenchima, con cellule principali (molto numerose) e cellule ossifile
(incostanti nelle diverse specie), e stroma. Inoltre, esse sono avvolte ognuna da una capsula connettivale,
che invia nel parenchima sottili tralci, che lo suddividono in lobuli e che forniscono lo stroma.
Ghiandole Surrenali
Le ghiandole surrenali sono ghiandole extraperitoneali pari, di forma irregolarmente piramidale, situate
presso il polo craniale del rene, in posizione retroperitoneale, disposte cranialmente ad essi e molto piccole.
Presentano forme differenti (tra destra e sinistra, interspecifiche); la ghiandola surrenale sinistra di Bovino è
dissociata, spesso vicino al fegato. Hanno inoltre una morfologia particolare, estremamente interessante
per l’irrorazione sanguigna.
Sviluppo embrionale
La componente corticale deriva da una proliferazione dell’epitelio che tappezza la volta della cavità
celomatica e del sovrastante mesoderma nefrogeno, in un’aria compresa tra l’abbozzo della gonade e la
radice del mesentere dorsale. Le cellule si differenziano e approfondano nel mesenchima, costituendo il
supporto connettivale (stroma) e la capsula, nonché abbondanti reti vascolari. Procedendo nello sviluppo,
gruppi di elementi delle creste neurali vanno ad ammassarsi nella corticale, costituendo la parte midollare.
Struttura
Le ghiandole surrenali sono circondate da una capsula connettivale (ricca di fibre elastiche), la loro struttura
prevede stroma (setti che invadono la compagine della ghiandola, risolvendosi poi in un interccio di fibre
reticolari) e parenchima, composto da:
corteccia corticale o corticosurrene: esterna, occupa il parenchima surrenale e deriva dal mesoderma.
Gli ormoni prodotti hanno tutti in comune lo stesso scheletro di base (ad anello adiposo) e vengono
definiti steroidei, regolano essenzialmente il metabolismo delle sostanze organiche e l’equilibrio salino.
A seconda della funzione dominante, sono distinti in glucorticoidi, mineralcorticoidi e ormoni sessuali.
La corticosurrene è costituita da cellule disposte su tre strati sovrapposti (da esterno a interno, con
limiti non netti, ma identificabili a causa della diversa disposizione delle cellule):
zona multiforme o glomerulare (zona arcuata nel Cavallo): esterna, ha spessore limitato ed
o è formata da cordoni di cellule disposte a semicerchi aperti verso l’interno e frammisti a
vasi sanguigni; presenta differenze morfologiche interspecifiche; produce:
mineralcorticoidi (es.: aldosterone) sono attivi soprattutto nel controllo del
metbolismo degli ioni minerali e dell’acqua.
non dipendente da ACTH;
zona fascicolata: intermedia, occupa i 2/3 dello spessore ed è formata da cordoni paralleli e
o quasi radiali, tra i quali abbondano i capillari sinusoidali; costituita da cellule particolari
(spongiociti) organizzate in cordoni paralleli; ricca di lipidi; produce:
glicocorticoidi (es.: cortisolo e corticosterone) operano: nella regolazione del
metabolismo glucidico, lipidico e proteico, nonché in quello dell’osso e della
cartilagine; nel mantenimento dello stato fisiologico di diversi apparati ed organi;
nel mantenimento dell’attività funzionale del sistema nervoso e degli organi di
senso; nella risposta infiammatoria e nel metabolismo dell’acqua (modulano il
rilascio di vasopressina e agiscono direttamente sui tubuli renali);
ACTH – dipendente;
zona reticolare: interna, ha spessore limitato ed è costituita da una rete cellulare; produce:
o ormoni sessuali (es.: estrogeni, androgeni);
ACTH – dipendente;
midollare: interna; è innervata esclusivamente da componente simpatica pre-gangliare e le cellule
fungono da neuroni simpatici post-gangliari; è costituita da cellule cromaffini (cellule feocrome), di
aspetto epiteliale, organizzate in cordoni irregolari; produce:
amine biogene o catecolamine (es.: adrenalina, noradrenalina, dopamina).
Gli ormoni prodotti sono impegnati nel controllo dell’attività cardiocircolatoria e del metabolismo glicidico.
La noradrenalina (o norepinefrina) è il mediatore finale liberato dalle terminazioni nervose del sistema
nervoso autonomo simpatico, a livello degli organi effettori (muscolatura liscia). La produzione di
Adrenalina (o epinefrina) riguarda ragioni specifiche: è l’ormone tipico del comportamento fuggi o combatti
di tutti gli animali che si trovano di fronte ad una minaccia esterna, con due possibilità: fuggire o
combattere. L’adrenalina quindi si occupa di aumentare la quantità e la velocità di sangue pompato
nell’organismo, facendo variare il ritmo cardiaco e quello respiratorio; favorisce la circolazione a livello
encefalico e cardiaco, riduce la quantità di sangue nell’apparato tegumentario (vasocostrizione periferica) e
aumentata la quantità di sangue a muscoli, vasi cerebrali e vas