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∩B
b. L'unione di due insiemi è data dagli elementi sia di A che di B presi insieme e si
∪
scrive A B c. La differenza A-B è data da tutti gli elementi di A non in comune con B
Esempio: nei numeri naturali IN
A=numeri dispari e B=numeri pari
A∩B=0, cioè insieme vuoto
∪
A B= IN, cioè tutto l'insieme dei naturali
A-B=numeri dispari
B-A=numeri pari
A-B è detta anche complementare di B rispetto ad A
11. Prodotto cartesiano: dati due insieme A e B il prodotto cartesiano AXB è l'insieme
formato da tutte le coppie (a,b) con a€A e b€B
es: A = {5,6,4} B= {9,5}
AXB={(5,9),(5,5),(6,9),(6,5),(4,9),(4,5)}
12. Relazioni tra insiemi: la relazione R tra due insiemi A e B è un sottoinsieme del
prodotto cartesiano AXB.
Le relazioni possono essere d'equivalenza o d'ordine
Le relazioni sono d'equivalenza quando godono delle proprietà:
-Riflessiva: aRa (a è in relazione con a)
-Simmetrica: aRb => bRa (a è in rel con b e b è in rel con a)
-Transitiva: aRb e bRc => aRc (se aRb e bRc allora anche aRc)
Esempio: A = {1,2,3,4}
R1 = {(1,1),(2,2),(3,3),(4,4)} → riflessiva
R2 = {(1,2),(2,1),(1,3),(3,1)} → simmetrica
R3 = {(1,2),(2,4),(1,4)} → transitiva
Le relazioni d'ordine invece hanno queste tre proprietà
-Riflessiva: aRa (a è in relazione con a)
-Antisimmetrica: aRb e bRa <=> a=b(a è in rel con b e b è in rel con a solo se a=b)
-Transitiva: aRb e bRc => aRc (se aRb e bRc allora anche aRc)
Esempio: A = {1,2,3,4}
R1 = {(1,1),(2,2),(3,3),(4,4)} → riflessiva
R2 = {(2,2),(4,4)} → antisimmetrica
R3 = {(1,2),(2,4),(1,4)} → transitiva
Ordine parziale
{(1,1),(2,2),(3,3),(4,4),(1,2),(2,1),(2,3),(1,3)}
riflessiva = si
antisimmetrica = si
transitiva = si (1,2),(2,3),(1,3)
Ordine totale
{(1,1),(2,2),(3,3),(4,4),(1,2),(2,1),(1,3),(3,1),(1,4),(4,1),(2,3),(3,2),(2,4),(4,2),(3,4),
(4,3)} → tutte e tre le proprietà esistono e vengono presi tutti i valori
L'ordine si dice stretto nel caso in cui le proprietà di cui gode la R sono solo
asimmetrica cioè aRb => ¬ (bRa) e transitiva
es. {(1,3),(3,4),(1,4)}
| Preso un elemento a dell'insieme A, si definisce classe d'equivalenza un
sottoinsieme che contiene almeno l'elemento a stesso e si indica con [a] |
Le classi d'equivalenza devono
Essere dei sottoinsiemi non vuoti
Essere a 2 a 2 disgiunti, cioè devono dare un'intersezione vuota
La loro unione deve formare tutto l'insieme
13. Funzioni iniettive, suriettive e biunivoche.
I: quando ad ogni elemento di A corrisponde uno ed un solo elemento di B
S: quando ogni elemento di B è immagine di almeno un elemento di A
B: quando sono sia I che S
Condizioni
Iniettive |A|≤ |B| cioè cardinalità di A ≤ quella di B
Suriettive |A|≥|B| cioè cardinalità di A ≥ quella di B
Biunivoche |A|=|B| cioè cardinalità di A = quella di B
Cardinalità = numero degli elementi di un insieme
14. Principio di induzione e funzioni ricorsive:
Il principio di induzione serve a verificare che se per un determinato valore
assegnato ad n (per esempio 1) allora il predicato deve essere vero per (n+1)
Si dimostra ponendo due casi:
1. base dove, in genere, n=1, quindi basta sostituire 1 alla variabile n
2. per induzione, ponendo n=n+1
Esempio:
A = 5·3n + (−3)n.
n
per n=1 dimostrare che A =12
n
per n≥2 dimostrare che vale 9a n−2
quindi primo caso 5*3*1+(-3)*1 = 15-3 = 12
n n
secondo caso, aumentiamo di 1 la n in 5·3 + (−3) e diventa:
(n+1)
(n+1) (n+1) (n+1)
5*3 +(-3) = [3 ](5-1)= 4*3
aumentiamo di 1 la n in 9a e diventa 9a = 9a
n−2 n−2+1 n−1
n n (n-1) (n-1)
ci troviamo a da A = 5·3 + (−3) , quindi diventa 5*3 +(-3) =
n−1 n
(n-1) (n-1)
=3 (5-1)=4*3 (n-1)
ora sostituiamo in 9a il valore 4*3
n−1
(n-1) 2 2 (n-1) n-1+2 2 n+1
9(4*3 ) = 3 (2 *3 )=3 *2 =4*3
Nel secondo caso dell'induzione dobbiamo dimostrare che, oltre il caso base, il
nostro predicato sia vero per valori n-1 e n-2 (successioni ricorsive)
Una successione ricorsiva e una successione che ripete le operazioni precedenti per
ogni valori n e la più classica successione ricorsiva e la Successione di Fibonacci:
0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 ….
dove fissati 0 e 1 come valori iniziali, gli altri valori vengono dati dalla somma dei
due precedenti
f(n)=0 se n = 0
f(n)=1 se n = 1
f(n)=(n-1)+(n-2) se n≥2 e ripetiamo sempre quest'operazione all'aumentare di n
Stesso discorso per la Torre di Hanoi dove noi dobbiamo ricorsivamente eseguire questi tre
passaggi:
Spostare n-1 dischi da A in B usando C come appoggio
Spostare il disco grande in C
Spostare n-1 dischi da B in C usando A come appoggio
e ripetere questi tre step fino al completamento del gioco
15. Disposizioni e combinazioni
Principio delle scelte multiple: serve per contare gli elementi di un insieme finito,
– almeno in alcuni casi particolari
Principio per 2 variabili:
– ogni elemento di A dipende dal valore di 2 variabile x e x
– 1 2
il numero di valori possibili di x è = a h
– 1 1
fissato un valore di x , il numero di valori possibili di x è h
– 1 2 2
quindi il numero di elementi di A è uguale a h h
1 2
Per k variabili ogni elemento di A dipende dai valori di n variabili x , x , …, x
1 2 n
il numero di valori possibili di x è = a h
– 1 1
fissato un valore di x , il numero di valori possibili di x è h
– 1 2 2
fissato un valore di x , il numero di valori possibili di x è h
– 2 3 3
fissato un valore di x , il numero di valori possibili di x è h
– n n+1 n+1
DISPOSIZIONI: di classe m degli n elementi un qualunque modo di scegliere
ordinatamente m tra gli n elementi
Posso essere semplici o con ripetizione
Semplici = D = n*m
n,m rn,m m
Con Ripetizione = D = n
Se n=m si parla di Permutazioni: sono tutti i diversi modi di disporre in ordine gli n
elementi dati e si calcola con n! (fattoriale) = n(n-1)(n-2)...(n-m+1)
COMBINAZIONI: Siano n, m due numeri naturali qualunque e A un insieme di cardinalità
n, contenente gli n elementi distinti, una combinazione di classe m degli n elementi è un
qualunque modo di scegliere m tra gli n elementi dati senza tener conto dell'ordine.
Possono essere semplici o con ripetizione:
n
Semplici = C = ( ) (n sopra m) coefficiente binomiale
n,m m n + m – 1
rn,m
Con Ripetizione = C = ( )
n – 1
Proprietà del coefficiente binomiale