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ESPERIENZA FINZIONALE ESPERIENZA ESTETICA
Il mondo diretto con l’indiretto Si ha quando i movimenti
rimangono separati. Lo discorsivi acquisiscono una
svolgimento di quello che accade particolare evidenza e marcano
nel mondo indiretto una una relativa autonomia rispetto
correlazione diretta con le agli svolgimenti del mondo
situazioni in cui si trova al indiretto.
fruitore. Videoclip, cura del montaggio
sequenze di film, videogiochi.
RELAZIONE DI
DISCONTINUITÁ
3 – LA SEMIOTICA E L’ESPERIENZA MEDIALE p. 57
2 – Che cos’è la semiotica dei media
2.1 – L’intento critico e l’obiettivo della semiotica dei media
Da un lato troviamo le discipline di taglio sociologico, antropologico e culturologico: queste esaminano in che
modo si svolgono le concrete e particolari esperienze di fruizione dei media in contesti socioculturali differenti:
relazione tra esperienze mediali e processi culturali …
Dall’altro abbiamo le discipline psicologiche, cognitive e neuro cognitive che studiano i processi e i fenomeni tanto
individuali quanto collettivi, di ordine relazionale, emotivo e pratico che vengono sollecitate nel corso
dell’esperienza mediale.
Questi due tipi di approcci presentano dei limiti, considerano l’esperienza mediale alla stregua di qualunque altra
esperienza personale e sociale.
La semiotica dei media interviene in questo punto: intende perseguire una strategia di ricerca che porta alla luce la
natura progettata dell’esperienza mediale.
Il suo intento di base è critico: intende decostruire l’idea che l’esperienza mediale sia diretta, trasparente e
“spontanea” per portare alla luce la natura precostituita e seriale.
Obiettivo specifico: non si propone di analizzare, descrivere o misurare le esperienze di fruizione e di consumo
mediale così come sono direttamente osservabili, descrivibili e misurabili, il suo obiettivo è quello di ricostruire e
descrivere i progetti di costruzione delle esperienze mediali.
2.2 - L’oggetto e il procedimento della semiotica dei media
L’oggetto di studio assunto dalla semiotica dei media è dunque rappresentato dai materiali sensoriali erogati dai
dispositivi mediali. Pensa che partendo da questi materiali si possano ricostruire i processi interpretativi che essi
innescano e guidano e quindi le esperienze che si costituiscono.
I materiali sensoriali non determinano “automaticamente” e “da soli” l’esperienza mediale: innescano e guidano
una serie di processi interpretativi svolti da un soggetto, all’interno dei quali le risorse percettive richiedono
l’intervento di risorse memoriali e culturali.
Il semiotico opera mediante una “produzione controllata” dei processi che intende indagare:
- Osservare in modo analitico gli andamenti ed esplicitare le relazioni causative che vi si producono;
- Simulare l’attivazione dei processi interpretativi che costituiscono l’esperienza mediale;
- Osservare la replica di andamenti delle relazioni causative interne e con i materiali sensoriale di partenza.
Il semiotico deve passare attraverso l’attivazione sulla “propria pelle” dei processi interpretativi per poterne
analizzare in modo distaccato le dinamiche causative e di svolgimento.
Ovviamente affinché l’analisi sia valida deve essere ripetibile.
“La semiotica dei media è la pratica di ricerca che ricostruisce e descrive i modelli di costruzione artificiale delle
esperienze mediali a partire dall’analisi dei materiali sensoriali che innescano, sostengono e articolano tali
esperienze”
3 – I percorsi di ricerca della semiotica dei media
3.1 – Approccio standard, etnografico e archeologico
Il semiotico dei media opera a partire dai materiali sensoriali veicolati dai dispositivi mediali; adotta un
procedimenti incrociato di simulazione e comprensione da un lato, descrizione e spiegazione dall’altro.
Obiettivo = ricostruire il design dell’esperienza mediale (il suo risultato può non essere univoco). Sono possibili tre
differenti casi:
- Approccio Standard: è possibile rintracciare, all’interno di uno stesso set di materiali sensoriali, richiami
paralleli e relativamente distinti a competenze culturali diverse e tali da differenziare vari gruppi sociali e
target di pubblico. Questo richiede che l’analista sa e a calarsi in differenti tipologie di spettatori. Studia in
che modo i materiali sensoriali vengono interpretati nello spazio culturale all’interno della quale sono
prodotti.
- Approccio Etnografico: richiede una particolare dislocazione culturale da parte del ricercatore. Bisogna
essere in grado di avere conoscenze culturali. Studia in che modo i materiali sensoriali vengono interpretati
in spazi culturali differenti da quello all’interno in cui sono stati prodotti.
- Approccio archeologico: i materiali da interpretare richiedono competenze memoriali e culturali che sono
state perdute o non sono più comunemente usate. Si tratta di ricostruire mediante documenti ritenuti
pertinenti un certo universo culturale per poi ipotizzare in che modo le esperienze mediali siano state
concepite e vissute al suo interno. Studia in che modo i materiali sensoriali venivano interpretati nello spazio
culturale all’interno del quale erano stati prodotti e che oggi è scomparso.
3.2 – Semiotica dei sistemi e semiotica dei processi
I materiali sensoriali richiedono il recupero di particolari risorse memoriali e culturali. La ricerca può prendere due
strade:
- Studiare i sistemi di significazione: concentrarsi sulle risorse della memoria e della cultura richiamate dei
materiali sensoriali e sulle condizioni necessarie affinché i materiali sensoriali possano dar luogo a
configurazioni sensate (si occupa in particolare dei differenti linguaggi mediali). I materiali sensoriali
mediali vengono letti in quanto indizi di quegli elementi della cultura degli spettatori che sono necessari
affinché l’esperienza mediale si svolga secondo il progetto che la informa.
- Studiare il processo di significazione: decide di concentrarsi sullo svolgimento e sulle dinamiche dei
processi interpretativi che, a partire dai materiali sensoriali, portano alla formulazione di configurazioni
sensate e quindi a un certo svolgimento precostituito dell’esperienza mediale.
I due orientamenti sono complementari. Guardano lo stesso fenomeno da due punti di vista diversi:
- Sistemi di competenze e conoscenze man mano richiamati e modificati;
- Processi di svolgimento dell’interpretazione e dell’esperienza.
4 – Il metodo di ricerca della semiotica dei media
Procedimento che guida il lavoro del semiotico:
- Prende in esame i materiali sensoriali, scegliere materiale sui quali lavorare;
- Mette in atto, a partire da essi, alcuni processi interpretativi in forma di simulazione controllata, in modo
da cogliere in quale maniera i materiali sensoriali li guidano e li determinano;
- Definire un progetto di determinazione complessiva dell’esperienza mediale che viene costituita a partire
dai materiali sensoriali mediante i processi interpretativi.
5 – Un tracciato di analisi dell’esperienza mediale
Il progetto dell’esperienza mediale può essere rappresentato con un’articolazione di tre strati della rilevazione
sensibile, dell’ordinamento narrativo e della sintonia relazionale rispetto ai tre campi di oggetti intenzionali del
mondo indiretto, del discorso e del mondo diretto.
Portando avanti quest’idea possiamo individuare una rete di nodi del progetto di esperienza mediale che
corrispondono i punti di incrocio tra gli strati di configurazione nei campi di oggetti intenzionali; fa eccezione lo
strato della rilevazione sensibile il quale, precedendo la costituzione dei campi di oggetti, tocca ma non incrocia il
mondo diretto, discorso e mondo indiretto e costituisce dunque uno snodo a sé.
Inserire schema p 68 scansionare
- Lo snodo A comprende l’intero strato della rilevazione e della qualificazione sensibile dei materiali
sensoriali erogati dai dispositivi;
- Lo snodo B riguarda l’ordinamento narrativo del mondo indiretto e la costruzione delle relative mappe
situazionali;
- Lo snodo C tocca l’ordinamento del discorso ni suoi differenti aspetti di produzione, intreccio e formato;
- Lo snodo D lo strato dell’ordinamento incrocia il mondo diretto: l’esperienza mediale individua i rapporti
tra tale mondo diretto e gli altri due campi di oggetti, sia nel senso della continuità che della discontinuità.
- Lo snodo E concerne la relazione tra il soggetto dell’esperienza e i soggetti presenti all’interno del mondo
indiretto;
- Lo snodo F focalizza le relazioni tra il soggetto dell’esperienza e i soggetti del discorso;
- Lo snodo G concerne la relazione del soggetto con altri soggetti del mondo diretto a partire dal comune
attraversamento esperenziale dei materiali mediali.
4 – I PROCESSI SENSORIALI E LA QUALIFICAZIONE SENSIBILE
3 – Sensazione e percezione nei processi sensoriali
3.1 – La natura attiva e situata dei processi sensoriali
Secondo una concezione ingenua, svolgere un’esperienza sensoriale vuol dire costruirsi una rappresentazione
mentale simile a una fotografia o a un film di una certa scena. Noi saremo spettatori di questo “film interiore” che
scorre nella nostra testa. Trattasi di una concezione fuorviante:
- Quest’idea di intendere i processi sensoriali implica l’idea di un soggetto passivo e separato dal mondo
che egli rappresenta. Al contrario non c’è processo sensoriale senza movimento e senza azione: percepire
fa parte dell’interagire con un ambiente complesso.
- Nel percepire non assistiamo allo spettacolo di un mondo, ma lo costruiamo attivamente attraverso il
nostro interagire con gli elementi che lo compongono.
I processi sensoriali sono sempre “enattivi”, implicano comunque un agire (effettivo o simulato).
I processi sensoriali sono sempre senso-motori, situati e incorporativi, ovvero effettuati a partire da una relazione
dinamica, fisica e concreta tra corpo e mondo.
3.2 – Il carattere multimediale e intermodale dei processi sensoriali
L’esperienza sensoriale è un processo complesso che coinvolge molteplici modalità e flussi sensoriali che sono
compresenti e interagiscono reciprocamente.
I processi sensoriali sono multimodali, nel senso che implicano l’accoglienza contemporanea e integrante di una
varietà di stimoli esterni differenti: visivi – sonori – tattili – termici – gustativi – olfattivi.
I processi interpretativi che costituiscono la mia esperienza selezionano e collegano incessantemente questi flussi
sensoriali. Inoltre se i processi sensoriali implicano movimento e azione, i dati provenienti dal mondo, o
esterocettivi, devono essere integrati con i dati che provengono dalla