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ESEMPIO SUL LIBRO DA PAGINA 468 RIPERCORSI TUTTI I VARI PASSI
Capitolo 6: Wireless e reti mobili
Introduzione
Inizieremo la nostra trattazione con una panoramica di un ampio insieme di reti, includendo le reti
locali (IEEE 802.11) e reti cellulare (3G) che poi approfondiremo più tardi. In una rete wireless
possiamo identificare i seguenti elementi:
• Host wireless: come nelle reti cablate, gli host sono dispositivi periferici che eseguono
applicazioni; l’host wireless può essere un portatile, telefono, ecc.. e possono essere mobili
o meno.
• Collegamenti wireless: l’host si connette alla stazione base (definita in seguito) o a un altro
host attraverso un canale di comunicazione wireless (differenti tecnologie comportano
diversi tassi trasmissivi e massime distanze) su questi si possono vedere molte
tabelle(anche sul libro) ma saranno solo approssimative perché dipendono dai gestori,
dalla distanza, dalle condizioni del canale e molti altri fattori. I collegamenti wireless sono
usati anche per connettere router, commutatori e altri dispositivi della rete noi però in
questo capitolo ci soffermeremo agli estremi della rete (più importanti sviluppi e tecnologie).
• Stazione base: è il componente chiave dell’infrastruttura delle reti wireless e (a differenza
degli host e dei collegamenti wireless) non ha una controparte corrispondente nelle reti
cablate. Una stazione base è responsabile dell’invio e della ricezione dei dati tra gli host a
essa associati; quando diciamo ciò intendiamo che l’host si trova nell’area di copertura
della stazione base e che la utilizza per trasmettere dati verso il resto della rete. Un
esempio di questi sono i ripetitori di cella nelle reti cellulare e gli access point nelle LAN.
Gli host associati a una stazione base sono considerati come operanti in modalità
infrastruttura visto che i servizi sono fornititi falla rete attraverso la stazione base. Nelle
cosiddette reti ad hoc, gli host wireless non hanno alcuna infrastruttura cui connettersi e in
sua assenza devono provvedere loro dei servizi di instradamento, assegnazione, DNS,
ecc… Quando l’host si sposta da un’area di copertura (di una stazione) a un’altra cambierà
il suo punto di collegamento alla rete, in poche parole cambia la stazione base a cui è
associato detto handoff.
• Infrastruttura di rete: è la rete più ampia con la quale l’host wireless potrebbe volersi
connettere.
Dopo aver analizzato le componenti possiamo combinarle in vari modi e creare tipologie di rete
diverse. A livello più alto possiamo classificare le reti wireless secondo due criteri: se un pacchetto
nella rete attraversa un solo collegamento wireless(hop) oppure più di uno, se vi è un’infrastruttura
(come stazione base) oppure no. 68
Fabio Zuccaro Pag.
• Hop singolo, con infrastruttura: Hanno una stazione base che si collega a una rete cablata
più grande (es. Internet). Tutte le comunicazioni hanno luogo tra la stazione base e gli host
su un singolo hop wireless. Fanno parte di questa categoria la rete dei cellulari 3G o reti
802.11(es.classe).
• Hop singolo, senza infrastruttura: Non c’è una stazione base collegata alla rete wireless,
tuttavia uno dei nodi di questa rete può coordinare la trasmissione degli altri nodi. Come le
reti Bluetooth e 802.11 (modalità ad hoc) ricadono in questa categoria.
• Hop multipli, con infrastruttura: è presente una stazione base, collegata tramite cavo alla
rete più grande; tuttavia alcuni nodi potrebbero far affidamento per le loro comunicazioni su
altri nodi, per comunicare con la stazione base. Reti di sensori wireless o mesh wireless
sono in questa categoria.
• Hop multipli, senza infrastruttura: non c’è una stazione base, i nodi possono dover
ritrasmettere i messaggi a parecchi altri nodi per raggiungere le destinazioni. I nodi
possono essere mobili e la connettività tra loro può cambiare, come in una classe di reti
nota come mobile ad hoc network. Se i nodi mobili sono veicoli, la rete è una vehicular
ad hoc network. Come si vede molto impegnativo.
In questo capitolo tratteremo essenzialmente le reti in modalità infrastruttura e ora vediamo le
tecniche che si presentano nelle reti wireless.
Collegamenti wireless e caratteristiche di rete
Iniziamo considerando una semplice rete cablata, come una rete domestica, con uno switch
Ethernet che connette alcuni host; se sostituissimo una Ethernet cablata con una rete 802.11, la
scheda wireless sostituirebbe la scheda Ethernet cablata nell’host e l’access point sostituirebbe lo
switch Ethernet, ma non servirebbe nessun cambio a livello di rete o superiore. Quindi
focalizziamo l’attenzione sul livello di collegamento per analizzare le differenza tra reti cablate e
wireless, ecco le principali:
• Attenuazione del segnale: Le radiazioni elettromagnetiche si attenuano quando
attraversano determinati ostacoli (pareti case). Anche nello spazio libero l’intensità si
attenua al crescere della distanza percorsa.
• Interferenze da parte di altre sorgenti: Sorgenti radio che trasmettono nella stessa banda
interferiscono tra loro. (Es. telefoni sulla stessa banda si sentono interferenze, più in questo
caso anche il rumore elettromagnetico ambientale).
• Propagazione su più cammini: questo si verifica quando una parte delle onde
elettromagnetiche si riflette su oggetti e sul terreno, percorrendo cammini di diversa
distanza questo fenomeno disturba il segnale che giunge al destinatario. Oggetti in
movimento tra trasmittente e destinatario possono causa propagazione multipla, che varia
sempre.
Viste anche queste differenze vediamo che le reti wireless hanno errori più frequenti, quindi i
protocolli utilizzano non solo potenti codici CRC di rilevamento degli errori, ma anche trasferimento
affidabile a livello di collegamento che ritrasmette i pacchetti danneggiati.
Spostandoci agli host che ricevono il segnale, questo è un segnale elettromagnetico che è la
combinazione di una forma degradata del segnale in origine (es. per effetti attenuazione) e un
rumore di fondo ambientale. Il rapporto segnale rumore(SNR) è una misura relativa dell’intensità
del segnale ricevuto, cioè di quello ricevuto e del rumore, questo viene spesso misurato in decibel
(dB) ed è venti volte logaritmo in base 10 dell’ampiezza del segnale ricevuto diviso l’ampiezza del
69
Fabio Zuccaro Pag.
rumore (maggiore è SNR maggiore è la facilità del ricevente di distinguere il segnale dal rumore di
fondo). Questa figura mostra il tasso di errore sul bit
(BER), cioè approssimativamente la probabilità
che un bit trasmesso sia ricevuto sbagliato dal
ricevente, rispetto a SNR (per le diverse
tecniche). Qua si notano diverse caratteristiche:
• Per un dato schema di modulazione,
maggiore è SNR, minore sarà il BER
(perché se aumenta SNR aumenta la
potenza di trasmissione e quindi
diminuisce errore); questo però è limitato
per una certa soglia, perché il mittente
deve spendere più energia ed è quindi
più probabile creare interferenze tra loro.
• Per un dato SNR, una tecnica di
modulazione con più elevato tasso di
trasmissione dei bit ha un BER più alto (vedi figura).
• La selezione dinamica delle tecniche di modulazione del livello fisico può essere usata per
adattare la tecnica di modulazione alle condizioni del canale. SNR e BER possono
cambiare a causa della mobilità o dei cambiamenti dell’ambiente. Modulazione e codifica
adattative sono usate nelle reti 3G o Wi-Fi
Il tasso di errore non è l’unica differenza, ad esempio la trasmissione broadcast per le reti wireless
è molto più complicato. Il cosiddetto problema del terminale nascosto nasce dal fatto che
ostacoli fisici presenti nell’ambiente potrebbe impedire a due host di sentirsi, anche se questo
interferisse con un altro host.
Un altro scenario è quando si crea una collisione non rilevabile dalla stazione ricevente è quella in
cui si verifica il fading(evanescenza) del segnale che si propaga nell’ambiente A e C non hanno
abbastanza segnale per le loro trasmissioni, ma questi interferiscono con un altro host.
CDMA
Quando due host condividono un canale c’è bisogno di un protocollo che ne regoli l’accesso.
CDMA è il protocollo di accesso al canale condiviso più diffuso nelle reti wireless e nelle
tecnologie cellulari. Nel protocollo CDMA ogni bit inviato è codificato moltiplicandolo con un
segnale che cambia frequenza (detta chipping rate) di molto superiore a quella con cui variano i bit
dei dati. La figura sotto riporta uno scenario di codifica/decodifica CDMA. Il tasso trasmissivo dei
bit originali definisce l’unità di tempo e quindi il tempo richiesto per la trasmissione di un bit sia un
d
slot. Sia il valore del bit di dati all’i-esimo slot; ogni slot è inoltre suddiviso in M mini-slot e
i c
nella figura abbiamo M=8 (in pratica più grande). CDMA è una serie di M valori, detti dove m
m
va da 1 a M, che possono essere 1 o -1 (cioè 0). Vediamo quindi nella figura che il risultato della
d ∗c
codifica è Z = ; nel caso ideale il destinatario dovrebbe ricevere il messaggio senza
i m M
1 ∑
d Z∗c
interferenze calcolando i dati originale =
i m
M m =1
70
Fabio Zuccaro Pag. Il mondo non è perfetto, quindi
CDMA deve operare con
interferenze. CDMA opera
nell’ipotesi che i segnali dei bit
trasmessi con interferenza siano
cumulativi (cioè che se vengono
inviati tre 1 e un -1 il segnale sarà
2; quindi viene aggiunta un Z-
somma (o Z’) che è la somma dei
bit inviti da tutti gli N trasmittenti)
quindi abbiamo
M
1 ∑
d Z∗c
=
i m
M m=1
Per capire meglio vedi esempio
sul quaderno P.495 ed esercizi sul
quaderno.
CDMA è un protocollo di partizione
perché ripartisce lo spazio dei
codici (no spazio o tempo) e assegna a ciascun nodo una porzione dedicata.
Wi-Fi: LAN wireless 802.11
Oggi sono una delle più importanti tecnologie per l’accesso a Internet (molto usate a casa, lavoro e
altro); tra i vari standard IEEE 802.11 wireless LAN, conosciuto come Wi-Fi risulta essere il
“vincitore”. Esistono numerosi standard e la tabella qua sotto riassume le principali:
Standard Gamma di frequenze (USA) Velocità di trasferimento dati
802.11b Da 2,4 a 2,485 GHz Fino a 11 Mbps
802.11a Da 5,1 a 5,8 GHz Fino a 54 Mbps
802.11g Da 2,4 a 2,485 GHz Fino a 54 Mbps
L’