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Il linguaggio dell'immagine
Lo specchio e l'immagine
L'immagine è presente nella nostra vita di tutti i giorni e in tutti i suoi aspetti. Di fronte all'immagine vale un realismo ingenuo che collega direttamente l'immagine a eventi di fatto nelle comunicazioni visive il gioco è appunto tutto centrato sulla referenza, sulla percezione e sulle qualità sensoriali ed estetiche di una rappresentazione.
Lacan (psicoanalista freudiano) ritiene che si dia uno "stadio dello specchio" con il quale si struttura il nostro corpo fantasmatico come
unità non frammentata Lostadio dello specchioè la conquista dell'immagine del corpo, che struttura l'io prima del soggetto sia entrato nella dialettica dell'identificazione attraverso la mediazione del linguaggio. La costruzione dell'io non si realizza immediatamente, ma richiede la mediazione dell'immagine del corpo. Lo specchio è un fenomeno-soglia che segna il confine tra l'immaginario e il simbolico; la fase dello specchio ci fornisce il criterio discriminante tra l'immaginario e il simbolico, mostra che dietro la scena immaginaria dello specchio e il riconoscimento che si realizza in forma anticipata del corpo come Gestalt (forma unitaria) si delinea la catena simbolica. La caratteristica dell'immagine speculare è il suo legame col referente, essa è determinata da un referente, è un icona assoluta del suo legame con il referente. L'analisi semiotica del testo visivo Il
Linguaggio visivo
Il linguaggio visivo ha una natura complessa, è polisemico, presenta spesso un eccesso di senso, non è quasi mai asservito (non parla di se stesso) e si dà come un testo o un discorso.
Il testo visivo
La percezione dell'immagine è un processo sensibile e cognitivo. Un contributo alla lettura del testo visivo è venuto dalla Semiotica planare, che analizza i linguaggi che fanno uso di un supporto bidimensionale.
Livelli del testo visivo
Il testo visivo ha 2 livelli:
- Figurativo: riguarda la riconoscibilità delle rappresentazioni di oggetti e persone
- Plastico: riguarda forme e colori come si danno nella configurazione e disposizione spaziale.
Categorie del testo visivo
Le categorie del testo visivo sono:
- Topologiche: segmentano lo spazio e configurano gli assi della percezione e della lettura (a Z)
- Eidetiche: riguardano le forme degli oggetti, che a loro volta rimandano a convenzioni sociali di senso (linea curva donna, linea dritta maschio ecc...)
- Cromantiche: si organizzano a partire dai tre colori primari
Si generano tutti gli altri, e secondo una gerarchia ottica di origine psico-sociale per cui il rosso e il nero dominano sugli altri colori, i colori vivi si impongono su quelli pallidi e il blu attira più a lungo l'occhio.
Pensare e comunicare per immagini è un modo di pensare antico che invita lo spettatore ad un gioco di correlazioni e opposizioni fra la figura e lo sfondo o fra le figure stesse. Il Mitogramma è particolarmente caro allo strutturalismo. Si tratta di un bricolage che mescola immagini e oggetti tratti fuori dal loro uso specifico provocando suggestioni rompendo la tradizione. Il Pittogramma, caratterizzato da linearità e dunque molto legato alla scrittura, è concettuale. L'esame semiotico analizza le relazioni fra gli elementi del PIANO DELL'ESPRESSIONE (parole, immagini...) e il PIANO DEL CONTENUTO che ne restituisce la trama narrativa.
Per essere analizzato, il testo pubblicitario deve essere scomposto (headline-...
visual- bodycopy – marchio... Nella comunicazione pubblicitaria il committente (l'impresa) e il consumatore sono gli estremi della comunicazione. emittente L'agenzia pubblicitaria è quella che attua la comunicazione. Al posto dell'impresa appare la marca che è un rappresentato. La grafica e il mondo dei loghi La grafica di un marchio vuole un alto livello iconografico dal rigore formale, dall'eliminazione del superfluo. Il codice a barre è l'icona delle icone del mondo attuale, è dunque il più astratto e concreto dei loghi, il codice a barre è l'icona dell'era tecnologica. Esistono due diverse strategie pubblicitarie: una realistica e una propria dell'immaginario. Michel introduce il "pensiero laterale" che sposta continuamente il soggetto permettendo di vederlo in modi nuovi e freschi. Il pensiero laterale strategie discorsive: comunica in maniera più efficace. Le diversePubblicità Referenziale: si ispira all'etica della verità e dell'onestà. Necessita di discorsi narrativi figurati (non astratti) e descrittivi (non normativi). Predilige la fotografia. Il discorso è lineare.
Pubblicità obliqua: rompe con il senso comune
Pubblicità mitica: è una fabbrica di felicità. Attraverso il visual, mediante bricolage mette in scena splendide mitologie. Ha avuto molto successo negli anni '70.
Pubblicità sostanziale: usata nei nostri giorni, si rivolge al prodotto e lo esalta. Prevalgono i primi piani e le riprese frontali.
Le forme audiovisive della pubblicità. Oggi come oggi abbiamo la centralità della televisione con effetti nel sociale e l'irruzione del mondo nello spazio domestico. Inoltre vi è la presenza sempre più massiccia della pubblicità e soprattutto la simbiosi tra pubblicità e cultura. È lei che produce i miti e le narrazioni postmoderne.
le seguenti funzioni: - Creare un'atmosfera emotiva o coinvolgente - Sottolineare i messaggi chiave del testo pubblicitario - Catturare l'attenzione dell'ascoltatore - Rendere il prodotto o il servizio più memorabile - Creare un legame emotivo con il pubblico target La scelta della musica è quindi un elemento fondamentale nella creazione di uno spot pubblicitario efficace. Oltre alla musica, anche l'utilizzo di testimonial, performer o presentatori può contribuire a rendere lo spot più coinvolgente e persuasivo. La serialità è un'altra tecnica utilizzata nella pubblicità, soprattutto in televisione. Questa tecnica si basa sulla creazione di una serie di spot che seguono uno schema a loop, senza un finale definito. Questo crea un senso di continuità e invita il pubblico a seguire la storia o il messaggio pubblicitario nel tempo. In conclusione, gli spot pubblicitari sono diventati sempre più evoluti grazie alle nuove tecnologie. Utilizzano la musica, la serialità e altre tecniche per catturare l'attenzione del pubblico e trasmettere in modo efficace il messaggio pubblicitario.5 funzioni:
- demarcativa
- implicativa
- decorativa
- affettiva
- poetica
compare poi il JINGLE che costituisce la colonna sonora del comunicato.
Gli spot della pubblicità progresso e la questione della pubblicità sociale. Utilizzano gli stessi media e le stesse strategie emotive della pubblicità commerciale. È una pubblicità ideologica che faleva sui sentimenti e comportamenti. Non ha finalità economiche ed è basata sul dolore. Il nero si sostituisce al bianco e le musiche inquietanti prendono posto dei jingle spensierati. È una comunicazione no profit e le tipologie sono:
- advocacy advertising: è la più vicina alla pubblicità tradizionale, invece che di prodotti si parla di opinioni
- la comunicazione pubblica: dello stato e degli enti ufficiali, ha per oggetto comunicazioni che riguardano diritti/doveri del cittadino. È espressione e necessità di una ricerca di consenso.
breveda 3 o 5 minuti, in cui la texture visiva di “ritaglia” dentro un testo sonoro e viceversa, deriva dalla musica scritta per il cinema il videoclip mira alla promozione di brani musicali, le immagini sono costruite sulla musica, è la musica che presiede al montaggio, che mette in rilievo i possibili punti di sincronizzazione con le immagini.
La marca Marca: processo semiotico
Marchio: rappresentazione della marca. La marca da luogo a 3 identità: committente, consumatore e prodotto.
Tradeunion: l’immagine che si crea legata ad una marca, in cui una serie di consumatori si riconosce settore specifico della comunicazione in cui fluiscono immagine visiva e scritta. prima di essere un segno è un messaggio descrivibile e analizzabile.
La marca si rivolge all’immaginario individuale o collettivo che può essere evocato dal prodotto. La marca appartiene al mondo della comunicazione e segnala la sua natura semiotica e comunicativa, deriva quindi da
un'esperienza. La sua identità risulta dall'incontro e scambio tra diversi sistemi, quello del prodotto, quello del contesto, e quello della ricezione. La credibilità del mondo da essa prodotto in relazione al prodotto risulta dalla coerenza di linguaggio e dal sistema di rappresentazione. La legittimità è data dalla continuità nel tempo del prodotto. LA MARCA instaura la PAROLA VERA proprio perché lavora nell'immaginario e nel mito. LA MARCA EVOCA UN'ALTRA DIMENSIONE!
7. Narrazioni visive
L'illustrazione è illustrazione di un contenuto. È un elemento decorativo che da valenza estetica, è interpretativa e descrittiva ed ha una dimensione emozionale. Per Anceschi sono tre le funzioni che l'illustrazione esercita:
- Rappresenta: rende visibile, con linee, colore ecc... quello che il testo fa vedere alla mente
- Interpreta: costruisce una espansione delle descrizioni
- Decora: componente estetica