Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
NELL’ACIDO SOLFIDRICO INVECE LA PRESENZA DI NUBI ELETTRONICHE SIMMETRICHE FA SI CHE NON SI
ISTAURI TRA MOLECOLE ADIACENTI UN RETICOLO, MOTIVO PER CUI A TEMPERATURA AMBIENTE L’ACIDO
SOLFIDRICO SI TROVA GIA’ ALLO STATO GASSOSO. IL CARATTERE DIPOLARE DELL’ ACQUA GLI CONFERISCE
NUMEROSE FUNZIONI BIOLOGICHE:
Capacità di solvatazione:
c) sia sui Sali inorganici che sulle molecole organiche che
possiedono gruppi dissociabili o in grado di formare legami a idrogeno.
Funzione di agente di stabilizzazione:
d) stabilizza le macromolecole generalmente
formate da legami deboli.
Mantenimento dell’omeostasi: l’alto calore specifico di cui questa è dotata
e) permette di contribuire al mantenimento entro certi limiti (discretamente ampi)
dell’omeostasi.
Mezzo di trasporto:
f) funge anche da mezzo di trasporto dei gas e delle sostanze
disciolte nei liquidi interstiziali: ossigeno, anidride carbonica etc, otre che degli
ormoni.
Tuttavia l’acqua a livello biologico non ha tutta la stessa funzione, ma viene classificata in:
Acqua di idratazione:
a) costituita da molecole altamente ordinate (basso contenuto entropico) e
strettamente addossate alle macromolecole biologiche, rappresenta circa il 40% dell’acqua
cellulare totale, ed è deputata al funzionamento de principali componenti cellulari.
Acqua di riempimento:
b) costituita da molecole con un marcato disordine (alto contenuto
entropico), impegnata nei fenomeni come l’equilibrio osmotico, la diffusione la solvatazione degli
elettroliti etc.
La caratteristica dell’acqua cellulare è che ciascuna delle due forme in cui si presenta è reversibile, ovvero vi
possibilità che l’acqua di riempimento passi a costituire acqua di idratazione e viceversa.
è la Questa
interscambiabilità comunque risulta dovuta ai meccanismi di omeostasi e di controllo dei livelli entropici nel
nostro organismo.
LE MACROMOLECOLE ORGANICHE: la distinzione tra polimeri, costituiti da unità ripetitive di monomeri,
tra eteropolimeri informazionali (come acidi nucleici e proteine) e omopolimeri non informazionali (come
il glucosio) CARBOIDRATI E IL LORO RUOLO NELLE CITOMEMBRANE
CLASSIFICAZIONE DEI CARBOIDRATI:
g) MONOSACCARIDI: LA PRIMA CLASSIFICAZIONE DEI MONOSACCARIDI È IN BASE AL
GRUPPO FUNZIONALE PRESENTE NELLA MOLECOLA:
GRUPPO CHETONICO INDIVIDUA I CHETOSI (FRUTTOSIO), GRUPPO ALDEIDICO INDIVIDUA GLI
ALDOSI (GLUCOSIO), PRESENTANO UGUALE FORMULA BRUTA MA CAMBIANO LE PROPRIETA’
CHIMICHE DEGLI ELEMENTI. NEL GLUCOSIO IL GRUPPO ALDEIDICO E’ INEVITABILMENTE LEGATO AL
PRIMO CARBONIO E NELLA CICLIZZAZIONE DELLA MOLECOLA (CARBONIO IN POSIZIONE 1 SI
CONDENSA CON I CARBONIO IN POSIZIONE 5 CON ELIMINAZIONE DI UNA MOLECOLA D’ACQUA E
FORMAZIONE DI UN SEMIACETALE) DARA’ ORIGINE AD UN ESAGONO (REGOLARE MENO
FREQEUNTEMENTE) DISTRIBUITO NELLE FORME PIU’ STABILI A BARCA O A SEDIA. IL FRUTTOSIO CHE
LEGA IL GRUPPO CHETONICO AL CARBONIO IN POSIZIONE 2 FORMERA UN SEMIACETALE (CON
46
Università di Catania LUIGI FIORENTINO Facoltà di Scienze Biologiche, L-13
ELIMINAZIONE DI MOLECOLA D’ACQUA) CON IL CARBONIO IN POSIZIONE 5 DANDO ORIGINE AD UNA
STRUTTURA PLANARE PENTAGONALE. GENERALMENTE LA FORMA CICLICA È QUELLA ASSUNTA
DALLE MOECOLE IN NATURA.
ALTRA CLASSIFICAZIONE PUO’ ESSERE FATTA IN BASE AL NUMERO DI ATOMI NELLA CATENA
CARBONIOSA DEL SACCARIDE:
IN QUESTO SENSO DISTINGUIAMO I TREOSI, I TETROSI, I PENTOSI (RIBOSIO E DEOSSIRIBOSIO CHE
DIFFERISCONO PER LA PRESENZA DEL GRUPPO OSSIDRILICO LEGATO AL CARBONIO 2 NEL RIBOSIO,
ASSENTE NEL DEOSSIRIBOSIO), GLI ESOSI (GLUCOSIO FRUTTOSIO E GALATTOSIO: QUEST’ULTIMO
DIFFERISCE DAL D-GLUCOSIO PER LA POSIZONE DEL GRUPPO OSSIDRILICO LEGATO AL CARBONIO 4
DELLA MOLECOLA, NEL D-GLUCOSIO È A DESTRA DEL CARBONIO 4 STEREOGENICO MENTRE NEL
GALATTOSIO E’ A SINISTRA), EPTOSI, ECC.
Alfa e beta distinguono le posizioni rispettivamente sotto il piano della molecola e sopra il piano
della molecola dell’ossidrile legato al carbonio 2 dell’anello pentoso, esoso etc.
Per quanto riguarda i pentosi come ribosio e deossiribosio le posizioni del carbonio nell’anello sono
fondamentali perché conferiscono la direzionalità al filamento di RNA o DNA, tale direzionalità è
fondamentale per interpretare il messaggio genetico. L’anello pentoso si ciclizza per condensazione
tra l’ossidrile del carbonio 1 e del carbonio 4, con formazione di semiacetale e ossigeno che si trova
al vertice dell’anello. Il carbonio 5 sporge fuori dall’anello ed è, negli acidi nucleici esterificato con un
gruppo fosfato il quale attraverso legame fosfodiesterico si lega all’ossigeno o idrogeno del carbonio
del nucleotide adiacente. In un filamento di DNA, a doppia elica, la direzionalità di un filamento è 5’
– 3’ ed è complementare e antiparallelo al 3’-5’. La facilità nell’apertura del doppio filamento è
dovuta ai legami a idrogeno tra le basi azotate legate al carbonio 1 di ogni nucleotide.
Abbiamo compreso che i monosaccaridi possono formare, come piccoli mattoncini, dei polimeri
più o meno grandi ovvero gli oligosaccaridi e i polisaccaridi.
h) OLIGOSACCARIDI: come i disaccaridi, i trisaccaridi etc. (DA 2 A 10
MONOSACCARIDI) come ad esempio il saccarosio formato da due monomeri di
glucosio, che si legano, con eliminazione di una molecola d’acqua, in corrispondenza
dei carboni 1 e 2. Si avrà un legame alfa 1-2 glicosidico. Alfa perché il carbonio 2 del
glucosio al quale l’altro monomero si lega presentava gruppo ossidrile sotto il piano
della molecola (posizione alfa). Spesso il tipo di legame, che sia alfa o beta è decisivo.
Ad esempio nelle intolleranze o peggio, nelle allergie, la causa si ricerca nella assenza
di enzimi capaci di scindere i legami dei polisaccaridi prima e delle oligosaccaridi poi
per poter ridurre la molecola in maniera tale da digerirla per singoli monomeri. La
stessa problematica si riscontra, più diffusamente per la specie umana con la
cellulosa. Nel nostro corpo non sono presenti enzimi capaci di sciogliere i legami e
ridurre a monomeri i costituenti di questo polimero di natura vegetale, perciò essa
non viene digerita dal nostro organismo. C’è un piccolo gruppo di oligosaccaridi che
svolge un ruolo molto importante a seconda della sua composizione nel nostro
organismo. Si tratta di GAGS (GLICOSAMINOGLICANI), I PROTEOGLICANI E LE
GLICOPROTEINE.
i) POLISACCARIDI SONO SOSTANZE AD ALTO PESO MOLECOLARE, COPOSTI DA OLTRE
10 MONOSACCARIDI. POSSONO ESSERE OMOPOLISACCARIDI O ETERO
POLISACCARIDI.
GLI OMOPOLISACCARIDI SONO COSTITUITI DA IDENTICHE UNITA’ MONOSACCARIDICHE COME
L’AMIDO (COSTITUITO DA DUE POLISACCARIDI, L’AMILOSIO IN MINOR QUANTITA E LINEARE E
L’AMILOPECTINA, RAMIFICATA E PIU’ ABBONDANTE SONO POLIMERI DELL’ ALFA-D GLUCOSIO
IL GLICOGENO (MATERIALE
TENUTI ASSIEME DA LEGAMI ALFA 1-4 E 1-6 GLICOSIDICI), DI RISERVA
E LA CELLULOSA (IL
DELLE CELLULE EPATICHE E DEI MUSCOLI) POLISACCARIDE A FUNZIONE
47
Università di Catania LUIGI FIORENTINO Facoltà di Scienze Biologiche, L-13
GLI ETEROPOLISACCARIDI INVECE
STRUTTURALE Più ABBONDANTE a legami beta 1-4 glicosidici).
SONO COSTITUITI DA UNITA’ MONOSACCARIDICHE DIVERSE TRA LORO (ACIDO IALURONICO,
EPARINA).
1. I GAGS: mucopolisaccaridi
sono un gruppo di si tratta di catene polisaccaridiche non ramificate
un’esosamina
di unità monomeriche disaccaridiche uno delle quali è sempre (glicosamina
acido uronico.
nell’acido ialuronico e galattosamina nell’acido condroitinico) e l’altro un Sono
chiamati glicosaminoglicani perché uno dei due zuccheri del disaccaride che si ripete è un
aminozucchero, un monosaccaride in cui un gruppo ossidrile è stato sostituito da un gruppo
. Hanno una certa acidità per la presenza di gruppi solforici e carbossilici, perciò
aminico –NH
2
le loro molecole sono basofile e metacromatiche. Svolgono numerose funzioni, nella struttura
e nella funzione di molti tessuti: sono costituenti essenziali e più abbondanti della sostanza
intercellulare amorfa dei connettivi. Le molecole dei GAG sono idrofile, perciò tendono a legare
grandi quantità di acqua, tendendo così a trattenerla per creare uno stato di turgore nella
matrice extracellulare, che diviene così un gel resistente a danni di tipo meccanico e chimico.
Non tutti i GAGs sono solforati, come l’acido ialuronico e l’acido condroitinico. Ai GAGs solforati
appartengono i condroitinsolfati A, B e C ma anche l’eparina, il cheratansolfato e l’eparansolfato.
L’acido ialuronico è il più abbondante tra i GAGs nella componente amorfa, a concentrazioni
particolarmente elevate nel liquido sinoviale, nel corpo vitreo e nel cordone ombelicale. Non è,
a differenza degli altri, necessariamente legato a un filamento proteico. È sia un ottimo
ialuronidasi
lubrificante che una molecola antiurto. La è l’enzima capace di idrolizzarlo e di
controllarne la viscosità o la fluidità, più è idrolizzato più il tessuto aumenta la sua permeabilità.
Tra i GAGs solforati ricordiamo il condroitinsolfati, costituiti da catene polisaccaridiche
complesse in cui l’unità ripetitiva è un disaccaride costituito da una N-acetilglucosamina e l’acido
D-glicuronico (l’esosamina può essere solforata al carbonio 4 o 6 e avremo il condroitin-4 o 6
solfato detti anche A e C mentre il B si differenzia perché costituito da una N-acetilglucosamina
4-solfato e acido L-glicuronico).
2. I proteoglicani: ad eccezione dell’acido ialuronico i GAGs non si ritrovano mai liberi bensì
spesso sono legati covalentemente a un singolo filamento proteico (core) costituendo i
proteoglicani. Sono grosse molecole sintetizzate e secrete da cellule mesenchimali e hanno un
peso tra i 50 mila e le molte migliaia di dalton (unità di massa corrispondente ad 1/12 della massa
dell’atomo di carbonio 12). Sono costituite dal 95% di GAGS e dal 5% da proteine, perlopiù residui
core protein)
di serina (la che si dispone centralmente a questi complessi. Sono responsabili
dell’intensa basofilia e della metacromasia della matrice extracellulare. Le più piccole molecole
di proteoglicani sono la decorina e il biglicano, mentre complessi aggregati formati dall’acido
ialuronico (che si dispone al centro da core protein) a cui sono ionicamente legate le componenti
aggrecani.
proteiche di numerosi proteoglicani prendono il nome di
3. Le glicoproteine: in ordine di quantità e concentrazione nella componente amorfa dell