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Regole sulle principali proposizioni latine Pag. 1
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Anche in latino si usa il

resente

P , quando nella reggente c’è un Tempo Principale,

• Imperfetto,

• quando nella reggente c’è un Tempo Storico.

In latino si introduce:

UT, forma affermativa,

• NE, forma negativa,

• .

QUO, quando c’è un comparativo

In italiano è introdotta da “PERCHÉ, AFFINCHÉ” quando si usa la forma ESPLICITA, “PER, DI, A”

quando si usa la forma IMPLICITA (il soggetto è uguale a quello della reggente). Nell’ESPLICITA si

usa il CONGIUNTIVO, nell’IMPLICITA l’INFINITO.

Il participio futuro e il supino devono essere tradotti con una finale implicita quando sono seguiti

da un verbo di movimento.

La Proposizione Consecutiva

In italiano le proposizioni consecutive indicano la conseguenza di un’azione.

In italiano è preceduta da un correlativo (tale, tanto, così) e poi si forma:

che + indicativo, nella forma esplicita,

• da + infinito, nella forma implicita, quando il soggetto della consecutiva è uguale a quello della

• .

reggente

In latino è l’unica proposizione che non concorda il tempo con quello della reggente, cioè non segue il

consecutio temporum. È preceduta da un correlativo (ita, sic ; adeo, usque adeo, adeo usque; eiusmodi,

eiusmodi, eiusmodi generis) e si forma:

ut + congiuntivo

• (presente, imperfetto, perfetto) per l’ affermativa;

ut non + congiuntivo

• (presente, imperfetto, perfetto) per la negativa.

Si traduce con gli stessi tempi del congiuntivo, ma all’ indicativo

Cum narrativo

cum + congiuntivo ,

In latino si usa il detto cum narrativo, per tradurre una proposizione

causale, concessiva e temporale. Se una o l’altra si sceglie in base al concetto.

:

Quando non è chiaro usiamo il gerundio

, ,

semplice attivo o passivo, se nella proposizione c’è un congiuntivo presente o imperfetto

• ,

• composto se nella proposizione c’è un congiuntivo perfetto o più che perfetto.

Quando in latino esprime una PROPOSIZIONE CAUSALE il congiuntivo si usa in un certo modo:

CONTEMPORANEITÀ ANTERIORITÀ

T. PRINCIPALE cong. presente cong. perfetto

T. STORICO cong. imperfetto cong. più che perfetto

L’ablativo assoluto

L’ablativo assoluto non ha corrispondenza in italiano. È una particolarità della lingua latina. Si forma:

sostantivo in ablativo + participio presente/ perfetto in ablativo

È un costrutto che non ha collegamento con il resto della proposizione, infatti molto spesso si trova tra

virgolette e serve ad arricchire ciò che si sta dicendo.

In italiano lo possiamo tradurre con: un participio assoluto (lavata la casa, fatto il letto); una

proposizione causale, una proposizione temporale, una proposizione concessiva; un

gerundio composto passivo quando c’è il participio perfetto.

In base allo scopo si utilizza:

participio presente ablativo quando i fatti della reggente e dell’ablativo assoluto sono

• contemporanei,

participio perfetto ablativo quando il fatto dell’ablativo assoluto è antecedente a quello della

• reggente.

L’ablativo assoluto non può avere il verbo essere, per questo si sottintende e si traduce l’ablativo

. es. victis gallis

assoluto senza verbo con un complemento di tempo

La Perifrastica attiva o futura

La coniugazione perifrastica attiva è un espressione latina che si costruisce con:

participio futuro del verbo + un verbo sum

Traduzione

Si traduce con “stare per + infinito” , “avere intenzione di + infinito” .

Il participio futuro si traduce con l’infinito.

Il verbo sum con il verbo “stare” o “avere” al tempo del verbo sum.

La Perifrastica passiva o di necessità

La coniugazione perifrastica passiva è un espressione latina che si costruisce con:

participio gerundivo del verbo + un verbo sum

Il gerundivo si forma: tema del presente + ndus, nda, ndum

Il gerundivo lo troviamo solo al nominativo e all’accusativo semplice (senza preposizione)

Traduzione

Si traduce con “dovere + infinito”,“bisognare + infinito”

“dovere essere + participio passato”

L’impersonale si traduce con il gerundivo neutro + verbo sum 3 persona singolare.

Si può trovare nelle infinitive, con il gerundivo in accusativo e il verbo sum all’infinito, o nel cum narrativo,

con il verbo sum al congiuntivo.

Il participio gerundivo si traduce con l’ infinito.

Il verbo sum si traduce con il verbo “dovere” o “bisognare”.

Se è espresso il dativo d’agente questo diventa soggetto e il soggetto diventa complemento

oggetto .

, e viceversa il complemento oggetto soggetto

Gerundio Latino

Il gerundio latino non ha niente a che vedere con il gerundio italiano, si traduce con un infinito

sostantivato. Si forma:

tema del presente + ndi GENITIVO

tema del presente + ndo DATIVO

ad + tema del presente + ndum ACCUSATIVO è una finale implicita.

(ad +) tema del presente + ndo ABLATIVO

Il gerundio latino lo troviamo nei casi in cui non troviamo il gerundivo: genitivo, dativo, accusativo (con

preposizione), ablativo (con e senza proposizione).

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
5 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MirkoDinaples di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Latino e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Rossi Luisa.