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MW MW MW
Impianti idroelettrici 22.311,7 122,8 22.434,5
Impianti termoelettrici 71.653,5 4.133,0 75.786,5
tradizionali 70.832,5 4.133,0 74.965,5
geotermoelettrici 821,0 - 821,0
Impianti eolici 8.703,1 - 8.703,1
Impianti fotovoltaici 18.609,4 - 18.609,4
totale 121.277,6 4.255,8 125.533,5
(*) Autoproduttore è la persona fisica o giuridica che produce energia elettrica e la utilizza in misura non
inferiore al 70% annuo per uso proprio ovvero per uso delle società controllate.
Potenza efficiente lorda degli impianti elettrici di generazione in Italia dal 1963 al 2014 19
Capitolo 1 – L’energia
6.1. Impianti idroelettrici
Potenza e producibilità degli impianti idroelettrici italiani al 31 dicembre 2014
secondo la categoria degli impianti
Impianti a serbatoio sono quelli che hanno un serbatoio classificato come “serbatoio di regolazione” stagionale (durata
di invaso maggiore o uguale a 400 ore);
Impianti a bacino sono quelli che hanno un serbatoio classificato “bacino di modulazione” (durata di invaso minore di
400 ore e maggiore di 2 ore);
Impianti ad acqua fluente sono quelli che non hanno serbatoio o hanno serbatoio con durata di invaso uguale o minore
di due ore.
La durata di invaso è il tempo necessario per fornire al serbatoio un volume d’acqua pari alla sua capacità utile con la
portata media annua del o dei corsi d’acqua che in esso si riversano, escludendo gli eventuali apporti da pompaggio. 20
Capitolo 1 – L’energia
6.2. Impianti termoelettrici
Potenza degli impianti termoelettrici italiani al 31 dicembre 2014
A) Impianti con sola produzione di energia elettrica 21
Capitolo 1 – L’energia
Potenza degli impianti termoelettrici italiani al 31 dicembre 2014
B) Impianti con produzione combinata di energia elettrica e calore 22
Capitolo 1 – L’energia
6.3. Impianti da fonti rinnovabili
Potenza efficiente lorda degli impianti da fonti rinnovabili in Italia al 31 dicembre 2014 23
Capitolo 1 – L’energia
7. Produzione di energia elettrica in Italia nel 2014 24
Capitolo 1 – L’energia
8. Consumi di energia elettrica in Italia
I consumi di energia elettrica, ossia i kWh che vengono direttamente prelevati dagli utenti,
rappresentano circa il 90% dell’energia prodotta, perché circa il 4% della produzione viene
utilizzata nei servizi ausiliari e il 6% si dissipa nelle perdite di trasporto e di distribuzione.
L’andamento dei consumi è fissato dagli utenti che, manovrando i propri interruttori, collegano e
staccano dalla rete i macchinari e gli apparecchi utilizzatori determinando la potenza assorbita e le
caratteristiche del prelievo.
Poiché l’energia elettrica non è immagazzinabile, un aumento di prelievo richiede nello stesso
istante la produzione di una corrispondente energia; perciò tutti gli impianti di produzione,
trasporto e distribuzione devono essere dimensionati in modo da poter far fronte, in qualsiasi
momento, alla potenza massima di cui l’utenza può complessivamente disporre, oltre naturalmente
le perdite.
La gestione dei flussi di energia sulla rete, chiamata dispacciamento, richiede la gestione in tempo
reale del sistema elettrico italiano che è interconnesso con quello europeo; tale gestione è svolta dal
Centro Nazionale di Controllo.
Il Centro Nazionale di Controllo ha il compito di assicurare il funzionamento del sistema elettrico
nelle condizioni di massima sicurezza, per garantirne la continuità e la qualità.
• Nella fase di programmazione, elabora i piani di esercizio sviluppati sulla base delle
previsioni della domanda di energia e di potenza a livello nazionale e delle disponibilità dei
mezzi di produzione. Le previsioni a breve termine, settimanali e giornaliere, sviluppate in
base a quelle a medio termine, consentono la determinazione dei livelli di produzione, la
configurazione di funzionamento della rete e la riserva di potenza.
• Nella fase di controllo in tempo reale, analizzando lo stato del sistema elettrico, interviene
sulla produzione della potenza attiva e reattiva e sull'assetto di rete; contemporaneamente
opera per l'ottimizzazione del servizio, per il ripristino in caso di disservizi, per il controllo
di eventuali emergenze ed il coordinamento delle manovre per lavori.
• Nella fase di analisi dell’esercizio, oltre all’elaborazione delle statistiche di tutti i dati di
esercizio, analizza il funzionamento del sistema di produzione e trasmissione, così da
raccoglierne utili indicazioni per l’ottimizzazione dell’esercizio del sistema.
Il Centro Nazionale di Controllo svolge il proprio compito attraverso otto centri di ripartizione, che,
per la propria area territoriale di competenza, decidono gli interventi sugli impianti sia in fase di
programmazione che nella fase del controllo in tempo reale. 25
Capitolo 1 – L’energia
8.1. Diagrammi di carico
Si definisce diagramma di carico la curva della potenza attiva richiesta dall’utenza in funzione del
tempo. Secondo il periodo di tempo preso in considerazione si possono avere diagrammi di carico
giornalieri, settimanali, annuali.
I diagrammi di carico giornalieri hanno andamento analogo nei primi cinque giorni della settimana,
presentando un massimo di potenza in genere nella giornata di mercoledì, mentre assumono un
andamento diverso per il sabato e i giorni festivi, con riduzione delle potenze.
Nei seguenti diagrammi giornalieri sono riportate le potenze orarie richieste sulla rete italiana nel
3° mercoledì di alcuni mesi del 2014.
I diagrammi di carico presentano un andamento caratteristico tipico per ogni utenza singola o per
un gruppo omogeneo di utenze, quali l’illuminazione pubblica e quella privata, la trazione elettrica,
gli usi elettrosiderurgici, ecc.
In una rete che comprenda diverse categorie di utenze le differenze di prelievo si compensano
parzialmente ed i diagrammi di carico sono tanto meno accidentati quanto più grande è la zona di
distribuzione a cui si riferiscono. 26
Capitolo 1 – L’energia
Si dice fattore di contemporaneità per un dato complesso di carichi e per un dato intervallo di
tempo il rapporto fra la potenza massima richiesta dal detto complesso di carichi e la somma delle
potenze massime richieste separatamente dai singoli nell’intervallo di tempo considerato:
P
= M
f Σ
c P
i M i
In un diagramma di carico si chiama carico massimo (o punta massima) la potenza istantanea più
elevata e carichi di punta quelli più alti aventi una durata complessiva inferiore a 4 ore su 24. 27
Capitolo 1 – L’energia
Si definisce carico medio di un carico variabile in un certo intervallo di tempo (ad esempio 24 ore)
il valore di carico costante al quale corrisponda, in quell’intervallo di tempo, la stessa energia
assorbita secondo l’effettivo diagramma di carico: ∫ p dt
= T
P
m T
L’utilizzazione del carico massimo è il rapporto, espresso in ore, fra l’energia assorbita in un
determinato periodo di tempo (un giorno, un mese, un anno) e la potenza corrispondente al carico
massimo: ∫ p dt
= T
N P
M
In valore relativo può anche essere espresso come rapporto fra il carico medio e il carico massimo
in quel determinato periodo di tempo: ∫ p dt P
N
= = = m
T
N ⋅
T T P P
M M
Esso rappresenta il tempo necessario per assorbire, con carico costante e pari al massimo, l’energia
corrispondente al diagramma di carico. In valore relativo può anche essere espresso come rapporto
fra il carico medio e quello massimo in quel determinato periodo di tempo.
Le diverse qualità di energia che entrano a formare il diagramma di carico si possono classificare
come segue:
• energia di base continua: è quella al di sotto del minimo carico festivo;
• energia di base feriale: è quella al di sotto del minimo carico feriale;
• energia di modulazione a continuità diurna: è quella corrispondente alla parte di carico
compresa tra la minima feriale e la punta di recessione meridiana;
• energia di modulazione spinta: è quella compresa nella residua parte sovrastante del
diagramma.
In pratica le prime due voci vengono conglobate nella denominazione di energia di base e le due
successive in quella di energia modulata.
Il problema tecnico-economico fondamentale dell’industria elettrica è quello di adeguare il
diagramma delle disponibilità a quello dei carichi.
Nel caso degli impianti termoelettrici il diagramma della produzione può essere agevolmente
coperto in qualsiasi momento, qualora la potenza installata negli impianti sia superiore, con un
congruo margine di riserva, alla massima potenza richiesta dalla rete. Il costo di produzione del
kWh aumenta però rapidamente con il diminuire dell’utilizzazione, per cui risulta la convenienza di
far funzionare le centrali termiche con la più elevata utilizzazione possibile.
Le disponibilità idrauliche dei fiumi e torrenti sono invece pressoché costanti nel giorno (salvo una
riduzione dovuta al gelo per i torrenti alpini nelle ore notturne del periodo invernale) ma variano,
anche sensibilmente, da una stagione all’altra. 28
Capitolo 1 – L’energia
Un primo adattamento delle risorse idrauliche alla richiesta del carico si può ottenere con la
interconnessione di impianti di regimi idrologici differenti o addirittura complementari.
Per trasferire energia dalla notte al giorno e dai giorni festivi ai feriali occorrono serbatoi di
accumulo giornalieri o settimanali.
Per trasferire energia da una stagione all’altra è necessario costruire grandi serbatoi stagionali. In
pratica l’energia corrispondente all’acqua eccedente quella utilizzata nei mesi di morbida (estivi)
viene accumulata nei serbatoi stagionali per essere utilizzata nei mesi di magra (invernali).
Una certa portata, variabile secondo l’idraulicità dell’anno, non potrà venire utilizzata né invasata
nei serbatoi e verrà pertanto sfiorata e quindi perduta ai fini della produzione dell’energia elettrica
(energia di sfioro).
In un’economia elettrica mista (idraulica e termica) quale è quella italiana, per una migliore
utilizzazione delle fonti energetiche disponibili, nella copertura del diagramma di carico gli
impianti devono essere utilizzati partendo da quelli a costi marginali più bassi dell’energia.
Il costo marginale o incrementale è l’incremento di costo sostenuto per produrre un kWh in più in
un impianto già funzionante. Esso coincide con la quota variabile del costo del kWh ed è
praticamente nullo per gli impianti idroelettrici e pari alla sola quota del combus