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Pompei: archeologia, passato e presente

Nella storia dell'archeologia i siti di Pompei e di Ercolano, posti ai piedi del vulcano Vesuvio, nel Golfo di Napoli, occupano un posto assai particolare. Ancora oggi, quando moltissimi siti di grande importanza sono stati scavati sistematicamente, visitare queste due città romane così ben conservate costituisce un'esperienza emozionante.

Il destino di Pompei si compì in un tragico giorno dell'agosto del 79 d.C., quando avvenne l'eruzione del Vesuvio, una catastrofe descritta nei particolari dallo storico romano Plinio il Giovane. La città venne sepolta sotto alcuni metri di cenere vulcanica e molti degli abitanti morirono asfissiati nelle loro case. La vicina Ercolano fu sommersa dal magma vulcanico ed entrambe le città giacquero dimenticate - la loro esistenza era testimoniata solo da alcune scoperte occasionali - fino agli inizi del XVIII secolo.

Nel 1709, il principe

di Elboeuf, venutove nuto a conoscenza dell'ascoperta di marmi lavorati nei dintorni, iniziò a indagare indascavando fosse e gallerie quello che oggi conosciamo come il sito di Ercolano. Ebbe la fortuna di scoprire l'antico teatro - il primo esempio completo di teatro romano mai rinvenuto - ma si interessò principalmente delle opere d'arte destinate ad arricchire la sua collezione, opere che vennero asportate senza alcun riguardo per la loro collocazione originale. Sulla scia dell'opera di Elboeuf i lavori di sterro a Ercolano ripresero in maniera un poco più sistematica nel 1738, mentre nel 1748 venne scoperta Pompei. I lavori procedettero ancora sotto il patronato del re e della regina di Napoli, ma mirarono ancora una volta al recupero di capolavori antichi destinati ad abbellire il palazzo reale. Poco dopo, nelle immediate vicinanze di Ercolano furono portati alla luce i resti di una splendida splendida villa, ricca di statue in bronzo e di un'intera biblioteca di papiri carbonizzati che diede il nome di Villa dei Papiri all'intero complesso. Le dimensioni della villa sono state riprodotte con esattezza nella costruzione del Paul Getty Museum a Malibu, in California. Il primo catalogo della collezione reale fu pubblicato nel 1757. Sette anni dopo lo studioso tedesco Johann Joachim Winckelmann, spesso ritenuto il padre dell'archeologia classica, pubblicò la sua prima Lettera sulle scoperte di Ercolano. Da allora in poi i ritrovamenti provenienti da entrambe le città furono al centro di un'enorme attenzione internazionale, e finirono per influenzare lo stile degli arredamenti e della decorazione degli interni e per ispirare molti brani di narrativa romantica. Gli scavi ben documentati cominciarono comunque solo nel 1860, allorché Giuseppe Fiorelli fu incaricato di condurre i

Lavori di Pompei. Nel 1864 egli mise a punto un efficace sistema per trattare le cavità nello strato di cenere all'interno delle quali venivano rinvenuti gli scheletri sepolti dall'eruzione. Egli provò semplicemente a riempire le cavità con gesso liquido; la cenere solidificatasi intorno alla cavità agiva come uno stampo e il gesso assumeva esattamente la forma del corpo scomparso. (In una recente evoluzione di questa tecnica gli archeologi hanno sostituito al gesso una fibra di vetro trasparente, che rende possibile vedere i resti delle ossa e i manufatti eventualmente annessi al corpo.)

Amedeo Maiuri ha condotto scavi a Pompei tra il 1924 e il 1961, portando alla luce ampi resti delle fasi più antiche della città al di sotto dei livelli del 79 d.C. In anni più recenti il suo lavoro è stato integrato da ulteriori e più mirate indagini condotte da diversi team.

internazionaliinternaz ionali di archeologi. Un altro recenteprogetto condotto sotto la
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Publisher
A.A. 2021-2022
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher isola16 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Scienze letterarie Prof.