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In Kenya secondo una ricerca effettuata dall’UNESCO nel 2014 il 50% delle ragazze in età

scolastica non ha accesso agli assorbenti. Secondo una ricerca effettuata dalla Tanzania Water and

Sanitation Network il 16% delle ragazze durante il loro ciclo mestruale non frequenta la scuola.

Spesso si tratta di scuole che distano ore dal villaggio, e di conseguenza senza i materiali necessari

per una buona igiene e sicurezza e, in più, con i dolori mestruali le ragazze non riescono a

percorrere quelle grandi distanze. In secondo luogo, l’abbandono della scuola può essere dovuto

anche alla mancanza di spazi destinati alle ragazze, dove possano cambiarsi e lavare i loro

assorbenti di tessuto.

Il problema relativo all’igiene mestruale non vale solo per le ragazze in età scolastica, bensì vale

anche per le donne che lavorano: il ciclo mestruale diventa una vera e propria sfida e un

impedimento per queste persone. Quando parliamo di donne lavoratrici, non sempre ci si riferisce a

donne che lavorano in uffici e in spazi puliti, anzi, spesso le donne che lavorano nei paesi in via di

sviluppo svolgono lavori di strada o lavori nell’agricoltura. In queste condizioni le donne non hanno

la possibilità di accedere ad una toilette per cambiarsi e lavare i loro assorbenti; per questo motivo

tendono a non presentarsi al lavoro. Questo comportamento mette a rischio la stabilità del loro

lavoro, sia se siano dipendenti sia se lavorino in proprio.

Nei paesi sottosviluppati, non solo vi sono problemi di cui abbiamo trattato finora, bensì vi sono

anche comportamenti culturali che spesso comportano gravi stigmatizzazioni per le donne. Ad

esempio in Nepal, come riporta un articolo dell “The Guardian” di Gennaio 2018, le donne con il

ciclo non possono dormire nella casa abituale con il resto della famiglia ma devono dormire in dei

bunker esterni molto piccoli. Nell’articolo si racconta la storia di una ragazza di 21 anni morta a

causa di soffocamento con i fumi del falò che si era accesa nel piccolo rifugio per ripararsi dalle

temperature gelide che arrivavano durante la notte. Dopo l’ennesima morte nei villaggi, il governo

nepalese ha emanato una legge che prevede che le donne debbano dormire in una stanza separata

ma all’interno dell’abitazione e una pena per coloro che obbligheranno le donne con il ciclo

mestruale a fare diversamente.

I problemi come abbiamo detto consistono nella stigmatizzazione e nella mancanza di materiali

igienici. Per quanto riguarda i materiali igienici le donne utilizzano soprattutto pezzi di stoffa che

spesso non è pulita, in particolare perché viene lavata con acqua sporca e di conseguenza può

portare con sé il rischio di infezioni vaginali (Daser e al. 2015). Ad esempio in un articolo della

CNN scritto dalla giornalista Ivana Kottosovà nel 2018 si parla dei “kanga”, pezzi stratificati di

tessuto spesso e colorato che vengono usati come assorbenti dalle ragazze in Tanzania. Questo

materiale però, dai racconti delle donne, si deduce che è un materiale rigido e che si bagna

velocemente, il che spesso, porta a delle infezioni delle vie urinarie. Gli assorbenti sarebbero molto

più comodi, pratici e con quelli le ragazze non andrebbero incontro a tutti i problemi che hanno con

i tessuti; sarebbero meno visibili e potrebbero diminuire le stigmatizzazioni. Per esempio in una

ricerca condotta su un gruppo di ragazzine del Ghana ha mostrato come il 95%, dopo essere stato

intervistato, ha detto di sentirsi meglio quando indossa assorbenti, rispetto a quando usa la stoffa,

sia perché sono più sicuri sia perché sono più confortevoli e sia perché non devono essere lavati

(Scott et al 2009).

Ci sono molte organizzazioni e associazioni che investono nella prevenzione della salute mestruale

e nell’igiene mestruale. Mi soffermerò su due per poi raccontare la mia esperienza, testimonianza

del fatto che effettivamente le cose stanno in questo modo come vengono raccontate e rappresentate

dai report di diverse organizzazioni o agenzie delle Nazioni Unite.

Ad esempio P&G ha investito molto in campagne educative in Africa orientale: fornisce campioni e

pacchetti alle scuole. Il problema come spesso accade, è la continuità del progetto, nel senso che

una volta esauriti i campioni offerti dall’organizzazione le ragazze tornano a usare quello che

usavano precedentemente. In molte situazioni le ragazze non possono permettersi di comprare gli

assorbenti, poiché sono troppo cari e difficili da trovare sul mercato. Secondo una ricerca di

mercato effettuata da Euromonitor International P&G ha realizzato 6,2 miliardi di dollari di prodotti

per la cura femminile nel 2017, più di qualsiasi altra azienda.

Durante una ricerca effettuata dall’UNFPA una bambina disse “io detesto andare a scuola”. Queste

inquietudini sono state esaminate durante il Menstrual Health Management Symposium che ha

avuto luogo a Maggio 2018 a Johannesburg, in Sud Africa. A questa riunione hanno partecipato 300

persone tra funzionari governativi, universitari, rappresentanti delle ONG e delle Agenzie delle

Nazioni Unite. È stata la prima riunione riguardante l’argomento igiene mestruale nella regione

Africana. In quella sede la Dottoressa Julitta Onabanjo, Direttrice generale dell’UNFPA in Africa ha

detto che in Africa la sessualità continua a essere un elemento di stigmatizzazione per le ragazze e

le donne. Ha ricordato quanto sia importante l’educazione sessuale, occasione in cui si deve

sensibilizzare riguardo il ciclo mestruale. Avendo più conoscenze sul proprio corpo, le ragazze

potrebbero avere maggior fiducia in loro stesse e non vergognarsi di quello che accade. Infine, ha

aggiunto che gli uomini e i ragazzi devono partecipare per finirla con la stigmatizzazione riguardo

le mestruazioni dicendo esplicitamente “Noi vogliamo che voi siate degli alleati e degli aiutanti”.

Uno dei risultati dell’incontro fu l’avvio di un gruppo di lavoro africano per il miglioramento della

gestione della salute mestruale in Africa.

In particolare, mi vorrei soffermare su un progetto portato avanti dalla Performance Monitoring

and Accountability 2020 cofinanziato dalla Fondazione Bill e Melinda Gates che si chiama

Menstruation Hygiene Management and Work. È stata la prima volta in cui si è costruita una

piattaforma dove vengono raccolti dati riguardanti la salute correlata all’igiene mestruale.

La PAM2020 si occupa principalmente di raccogliere dati riguardanti la condizione delle donne tra i

15 e i 49 anni in 11 paesi sottosviluppati dell’Africa e dell’Asia: Burkina Faso, Uganda, Etiopia,.

Indonesia, Kenya, India, Repubblica democratica del Congo, Congo, Ghana, Niger e Nigeria. La

ricerca avviene effettuando interviste sul campo e inserendo i dati in dei software, per poi redigere

dei rapporti annuali mostrando i risultati. Per la prima volta in questa ricerca si cercarono anche i

dati riguardanti l’assenza dal lavoro per motivi legati al ciclo mestruale. La PAM2020 nel portare

avanti la sua ricerca ritiene che il ciclo mestruale è una sfida per moltissime donne. La mancanza di

igiene mestruale ha delle conseguenze per le ragazze sia per la loro igiene, per la loro salute e per la

loro salute riproduttiva.

Di seguito analizzeremo tre schede pubblicate nel 2018 da PAM2020 a seguito delle prime

interviste e ricerche effettuate riguardo al progetto Menstruatione Hygiene Management.

Osservando la scheda relativa il Burkina Faso nel 2017 si possono notare i seguenti dati. Per quanto

riguarda la possibilità di avere un luogo in cui le donne possano sentirsi a loro agio e cambiarsi con

il rispetto della loro privacy, quasi la metà del campione utilizza la camera da letto della loro

abitazione, il 35% usa spazi sempre all’interno dell’abitazione, mentre l’11% deve uscire

dall’abitazione, e meno dll’1% trova questi spazi nei luoghi di lavoro o di scuola o pubblici. Dal

grafico sulla destra si può notare in particolare come solamente il 12/13% ha a disposizione il

sapone e l’acqua. Soffermandoci sui dati più evidenti possiamo dire che l’82% delle donne che

vivono in zone rurali utilizzano vestiti come assorbenti, mentre le donne che vivono in zone urbane

utilizzano diverse cose in maniera quasi uguale: assorbenti, vestiti e ovatta.

Paragonando la scheda riguardante il Burkina Faso con quella riguardante l’Indonesia si notano

moltissime differenze. Fin da subito si vede una situazione nettamente migliore in Indonesia rispetto

al Burkina Faso. Questo si può vedere in tutti i riquadri della scheda sia perché utilizzano un posto

adatto all’interno dell’abitazione per cambiarsi, sia perché tutti i valori riguardanti la sicurezza, la

pulizia e la privacy sono molto elevati sia perché quasi la totalità del campione utilizza assorbenti.

Nonostante l’Indonesia sia considerato un paese in via di sviluppo la situazione, per quanto riguarda

l’igiene mestruale è nettamente migliore rispetto a quella del Burkina Faso.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
5 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/11 Sociologia dei fenomeni politici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eblaeg di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politiche per la salute globale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Missoni Eduardo.