vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Obiettivo: fare esperienze
Desiderio centrale: scoprire chi sei
Parole chiave: differenza, pioniere, viaggio, situazioni estreme, alternativo
4. Cratore: creatività, imprenditorialità, vision, arte, sviluppo, dalle idee ai fatti
Dono: esprimere se stessi
Strategia: curiosità
Paura: ripetere e ripetersi
Obiettivo: trovare soluzioni creative
Desiderio centrale: risolvere le situazioni in maniera artistica
Parole chiave: anti-conformismo, design, innovazione
5. Sovrano: leadership, detta le regole, stabilità, potere, forza, élite
Dono: definire un modello
Strategia: guidare gli altri
Paura: non avere il controllo totale
Obiettivo: essere il punto di riferimento
Desiderio centrale: dettare legge
Parole chiave: conformismo, guida
6. Angelo custode: aiuto, altruismo, gentilezza, empatia, protezione, sicurezza, compassione
Dono: aiutare il prossimo
Strategia: proteggere e assicurare
Paura: non provare compassione
Obiettivo: essere premurosi
Desiderio centrale: far star bene l’umanità
Parole chiave: fiducia, coerenza, relazione, gentilezza
7. Amante: passione, appartenenza, far stare bene, sogni, emozioni, esperienze estetiche
Dono: passione e coinvolgimento
Strategia: attrarre e sedurre
Paura: solitudine forzata
Obiettivo: essere in relazione e appartenere
Desiderio centrale: piacevolezza
Parole chiave: bellezza, estetica, amicizia, gratitudine
8. Burlone: divertente, originale, spontaneo, energico, senza paura, imprevedibile
Dono: divertimento senza limiti
Strategia: sedurre con il gioco
Paura: essere mal interpretato
Obiettivo: essere originali e creativi
Desiderio centrale: andare oltre il conosciuto
Parole chiave: movimento, divergenza, voglia di vivere
9. Uomo comune: semplicità, concretezza, umiltà, appartenenza, amicizia, condivisione
Dono: concretezza e praticità
Strategia: semplicità
Paura: non poter partecipare
Obiettivo: che tutti stiano bene
Desiderio centrale: rendere tutti importanti
Parole chiave: condivisione, fedeltà, amicizia
10. Ribelle: fuorilegge, non convenzionale, rivoluzione, provocazione, sfida, rabbia, rottura
Dono: libertà
Strategia: rivoluzione
Paura: essere ridicoli
Obiettivo: fare esperienze
Desiderio centrale: eliminare ciò che non funzione
Parole chiave: rivoluzionare il mondo, andare oltre i propri limiti
11. Mago: immaginazione, mistero, impossibile, fantasia, meraviglia
Dono: potere e immaginazione
Strategia: andare oltre
Paura: non essere ascoltati
Obiettivo: far accadere l’impossibile
Desiderio centrale: svelare il mistero
Parole chiave: guardare il mondo in modo diverso
12. Eroe: forza, fiducia, coraggio, onore, azione, combatte il male, sfida
Dono: abilità e coraggio
Strategia: realizzare le proprie possibilità
Paura: essere senza risorse
Obiettivo: rendere il mondo un posto migliore
Desiderio centrale: dimostrare il proprio valore
Parole chiave: liberare gli oppressi, onore, coraggio, fiducia
Questi miti, rispondono ad una gamma limitata di strutture narrative che seguendo lo schema di
Booker possono essere catalogate come:
1. Sconfiggere il mostro
2. Dalle stalle alle stelle
3. Alla ricerca dell’oggetto del desiderio
4. Viaggio e ritorno
5. La commedia
6. La tragedia
7. La rinascita
Potere della narrazione tra finzione e realtà
La funzione evoluzionista è la più interessante per la pedagogia perché definisce le storie come delle
esperienze di simulazione di vita reale in cui le persone si esercitano a utilizzare le loro competenze
sociali, in particolare nella sfera emozionale.
Di fronte a una finzione narrativa, il coinvolgimento si attiva anche quando sappiamo che la finzione è
finzione.
Tutto questo è oggetto di una ricerca scientifica che afferma che ciò avviene grazie ai neuroni
specchio, ovvero dei neuroni che si attivano quando compiamo un’azione sia quando la sia osserva
mentre viene compiuta da altri.
Questi studi affermano la teoria che per l’uomo sia vantaggioso simulare situazioni complesse e
pericolose attraverso le storie per poter sperimentare attraverso le avventure dei protagonisti emozioni
spazipo protetto di
come per esempio la paura, la felicità, il desiderio, la rabbia, in uno
apprendimento sociale.
Il format base di tutte le storie si incentra sul tentativo dei protagonisti di superare delle difficoltà, per
raggiungere uno scopo, e gli ascoltatori ne seguono le vicende per sapere come va a finire. Sono i
drammi e i problemi le tematiche che caratterizzano le narrazioni permettendo all’umanità di simulare
la loro risoluzione trasformandosi per qualche ora, senza rischiare la vita, nel protagonista.
potere del racconto:
Sta proprio qui il la sua capacità di emozionare e di coinvolgere nell’atto di
costruire un immaginario, in cui gli individui si riconoscono.
cittadini di mondi immaginari
Siamo che ci costruiamo attraverso le narrazioni che frequentiamo,
che ci creiamo a nostra volta o ereditiamo da altri. La nostra memoria autobiografica si interseca con
le narrazioni moderne, condizionando la nostra realtà.
Punti di forza dello storytelling:
1. Non convince, ma coinvolge
2. Permette di immedesimarsi con il protagonista
3. E’ memorabile
4. Rende semplice ciò che è difficile
5. Coinvolge i sensi, non la ragione
6. Veicola un messaggio
storytelling
Lo è l'arte di saper raccontare in maniera efficace ad altri qualsiasi cosa, coinvolgendoli
in una storia vera fatta di persone, emozioni, sconfitte e successi con la finalità di umanizzare e
rendere nuovamente "personali" le relazioni.
Le 22 regole per un perfetto storytelling secondo la PIxar:
1. Privilegia un personaggio per come tenta di riuscire piuttosto che per il suo successo
2. Ricordati cosa interessa al tuo audience, non cosa ti piace come scrittore. Potrebbero esserci
delle differenze
3. Cercare i temi narrativi è importante ma non potrai riconoscere la storia finche non sarai alla fine.
Ora riscrivila
4. “C’era una volta…”, “Un giorno…”, “Fino alla fine..”
5. Semplifica, focalizza, incrocia i personaggi, salta sul tetto. Ti sembrerà di perdere roba di qualità
ma ti libera.
6. In cosa è bravo il tuo personaggio? Qual è la sua comfort zone? Sperimentalo nel suo contrario.
Falli competere. Come si affrontano?
7. Pensa al tuo finale prima di immaginarti la metà della storia. I finali sono difficili, fai in modo che il
tuo lavoro funzioni prima
8. Finisci la tua, prosegui anche se non è perfetta. In un mondo ideale raggiungeresti entrambi i
risultati, ma vai avanti. Farai meglio la prossima volta
9. Quando sei bloccato, fai una lista di cosa che non dovrebbero accadere. Molte volte il materiale
che dovrebbe sbloccarti apparirà
10. Smonta le storie che ti piacciono. Quello che ti piace in loro è parte di te, devi riconoscerle prima
di usarle
11. Mettendola su carta puoi iniziare a ripararla. Se rimane nella tua testa, un’idea perfetta, non la
condividerai mai con nessuno
12. Lascia le prime cose che ti vengono in mente, togli l’ovvio. Sorprendi te stesso
13. Attribuisci ai tuoi personaggi delle opinioni. La passività/malleabilità potrebbe sembrare attraente
nello scrivere ma è un veleno per l’audience
14. Perche devi raccontare questa storia? Qual è il credo che brucia dentro di te di cui la tua storia si
nutre? Questo è il cuore di tutto
15. Se tu fossi un personaggio, in questa situazione, come ti sentiresti? L’onesta conferisce credibilità
a situazioni incredibili
16. Quali sono le poste in gioco? Dacci una ragione per fare il tifo per il personaggio. Cosa succede
se non ci riesce?
17. Nessun lavoro è mai sprecato. Se non funziona, lascialo andare e vai avanti. Tornerà indietro per
essere utile in seguito.
18. Devi conoscere te stesso: la differenza tra fare del tuo meglio e provarci. La storia è un continuo
test, non un ridefinire.
19. Le coincidenze per mettere i personaggi nei guai sono grandi. Le coincidenze per tirarli fuori sono
imbrogliare.
20. Prendi gli elementi costitutivi di un film che non ti piace. Come li riordini in qualcosa che ti piace?
Il paradigma dell’oralità
Nel mondo dell’oralità ciò che conta è la parola che viene parlata e in tal modo viene resa animata. La
parola detta ha un potere: è una parola che diventa azione, ed è una parola vivente.
mondo dell’oralità è un mondo comunitario:
Il per poter far vivere qualcosa ho bisogno di una
collettività che ascolta quello che viene detto.
Il mondo orale inoltre ha a che fare con lo spazio e il tempo, in particolare con il tempo presente,
perché io sto raccontando qualcosa adesso, dopo non ha più senso, perché il racconto è sempre in
situazione, e le situazioni sono sempre differenti.
Tutto il sapere che viene trasmesso in maniera orale utilizza delle tecniche sia di memorizzazione sia di
divulgazione. La memorizzazione avviene attraverso una trasmissione diretta in cui i racconti, creando
identità e appartenenza all’interno di un collettivo a cui si rivolgono.
Nel mondo orale sono identificabili 3 stadi di apprendimento:
1. Osservare e ascoltare
2. Sperimentare quanto imparato
3. Realizzare la propria performance davanti ad un pubblico, cioè mostrare alla collettività quanto si è
imparato.
L’apprendimento avviene attraverso il nostro corpo, l’unico modo per imparare è all’interno di una
relazione educativa che crei apprendimento.
Paradigma della scrittura
La scrittura è una delle tecnologie più antiche inventate dall’uomo, ed è una tecnologia della parola.
La scrittura, che noi diamo per scontata, è un artifizio e un’invenzione. Dobbiamo andare a scuola per
impararla.
La scrittura ha il potere di ripetizione, in altre parole ci permette di memorizzare e ripetere i contenuti.
mondo individuale,
La scrittura ha un privato, intimo, fuori dalla logica della comunità, della
collettività. Infatti possiamo scrivere e leggere da soli, senza bisogno di un collettivo che ascolti e
nemmeno di qualcuno che parli.
Il concetto fondamentale quando parliamo di scrittura è la memoria. In un mondo orale non ci sono
libri per confermare o meno una azione giusta o sbagliata, nel mondo scritto sì.
L’apprendimento nel mondo della scrittura avviene attraverso la trasmissione del sapere per mezzo
dei testi di riferimento e delle informazioni scritte. L’apprendimento è quindi individuale.
Evoluzione dello storytelling: dalla narrazion