L’incapacità si riferisce all’abituale infermità di mente tale da rendere
l’individuo incapace di provvedere ai propri interessi. L’interdetto non può
compiere atti giuridici. Se l’infermità non è così grave da giustificare
l’interdizione si può pronunciare la sentenza di inabilitazione, che lascia la
possibilità di compiere atti di ordinaria amministrazione.
Vi è un’ipotesi introdotta recentemente, ovvero l’amministrazione di sostegno.
Può essere richiesta anche dallo stesso beneficiario. Ha una portata più limitata
e può essere anche temporanea.
36. Da cosa può derivare l’irrevocabilità?
Da una dichiarazione unilaterale del proponente ma anche da un accordo tra le
parti (patto d’azione).
37. Il contratto si può concludere senza che si sia svolto un “confronto”
tra le parti (tacitamente)?
Si, attraverso un comportamento concludente.
38. Clausole vessatorie. Cosa prevede il codice del consumo in merito
alle clausole vessatorie?
Le clausole vessatorie sono delle clausole particolarmente gravose per una
delle parti le clausole, per esempio clausole che limitano la responsabilità, che
prevedono il tacito rinnovo del contratto e restrizioni alla libertà contrattuale.
Con la riforma del 2005 si è compreso che fino ad allora era molto frequente
l’introduzione di queste clausole tra gli imprenditori e i consumatori, e questi
ultimi spesso ci rimettevano. È stato introdotto un nuovo testo, il Codice del
Consumo, che in merito alle clausole vessatorie ha recepito alcune parti del
codice civile. Nel contratto tra professionista (o imprenditore) e consumatore le
clausole vessatorie sono disciplinate dal Codice del Consumo. La novità sta
nella definizione per individuare la vessatorietà: si considerano vessatorie le
clausole che, anche se iscritte in buona fede, provocano un significativo
squilibrio nel consumatore dei diritti e degli obblighi. Sempre il Codice del
Consumo pone nelle mani del giudice dei criteri per valutare la vessatorietà; è
compito del professionista dimostrare che la clausola è oggetto di
negoziazione.
39. Se il bene oggetto del possesso è un bene fruttifero, a chi
appartengono i frutti della cosa?
Se il proprietario coincide con il possessore non ci sono problemi. Se invece non
coincidono i frutti appartengono al possessore se è in buona fede, fino a
quando il proprietario non attua l’azione di rivendicazione, che non è
retroattiva; i frutti ottenuti dal possessore di buona fede fino al momento della
domanda giudiziale restano suoi.
Il possessore ha inoltre diritto ad un indennizzo qualora abbia apportato
miglioramenti al bene.
40. Differenza tra rivendicazione e reintegrazione?
La differenza sta nel fatto che la reintegrazione è conseguente ad uno spoglio
violento del bene ed è un’azione molto rapida, può essere promossa entro un
anno dallo spoglio.
L’azione di rivendicazione consente a colui che è stato privato della
disponibilità materiale del bene di recarsi dal giudice. È un’azione meno rapida
e più complicata, perché bisogna dimostrare di essere proprietari del bene,
cosa spesso difficile se non si ha acquistato la proprietà a titolo originario.
41. Mora del debitore
La mora del debitore consiste nel ritardo della prestazione, per il quale il
debitore debba rispondere. Non è sufficiente che il mancato adempimento ma
occorre un indugio del debitore. Il creditore lo costituisce in mora nel momento
in cui richiede l’adempimento per iscritto. La mora si verifica automaticamente
quando il debito deriva da illecito extracontrattuale, quando il debitore ha
dichiarato per iscritto di non voler adempiere e quando è scaduto il termine (se
la prestazione deve essere eseguita al domicilio del creditore). Gli effetti sono il
pagamento degli interessi moratori e l’impossibilità la quale, se verificatasi
prima della mora, l’obbligazione si estingue, se sopravvenuta durante la mora,
tiene comunque responsabile il debitore, se non dimostra che l’oggetto della
prestazione sarebbe comunque perito fuori dalla sua responsabilità.
42. Diritti reali. Da cosa si distinguono dai diritti di credito? Diritti reali
di godimento, diritti reali di garanzia.
I diritti reali sono dei diritti soggettivi a contenuto patrimoniale perché hanno
ad oggetto un bene suscettibile di valutazione economica. La differenza con i
diritti di credito sta nel fatto che i diritti reali non hanno bisogno dell’intervento
di alcuno per essere esercitati, i diritti di credito invece presuppongono
l’esistenza di una controparte (creditore, debitore). Un’altra differenza sta nel
fatto che i diritti reali sono esercitabili verso chiunque, i diritti di credito solo
verso il debitore e non verso i terzi.
I diritti reali di godimento consentono al titolare di godere di un certo numero di
utilità da un bene altrui. Sono l’usufrutto, la servitù, la superficie, l’uso,
l’abitazione, l’enfiteusi.
I diritti reali di garanzia si costituiscono sui beni del debitore a garanzia
appunto del credito. Sono il pegno, effettuato su beni mobili non iscritti in
pubblici registri e l’ipoteca, effettuata su beni immobili e beni mobili iscritti in
pubblici registri.
43. Cosa prevede il contratto di locazione?
La locazione è un contratto tipico con il quale una parte si obbliga a far godere
all’altra una cosa mobile o immobile per un determinato tempo, versando un
determinato corrispettivo. Di regola non è richiesta una forma, ad eccezione
degli immobili locati per oltre 9 anni, per i quali è richiesta la forma scritta. Il
locatore deve consegnare la cosa in buono stato, mantenerla in uno stato
idoneo alla locazione e garantirne il pacifico godimento. La locazione cessa alla
scadenza e si rinnova tacitamente se, scaduto il termine, il conduttore rimane
ed è lasciato nella conduzione della cosa.
44. Diritto reale per eccellenza: qual è?
La proprietà.
45. Nei diritti reali vale il principio della tipicità oppure della atipicità?
Vale il principio della tipicità. Non è consentita la costituzione di diritti reali
atipici. Questo per evitare che siano costruite su un bene un numero esagerato
di utilità, le quali sottrarrebbero il bene alle dinamiche di mercato.
Tutto ciò si attua sancendo il principio del numero chiuso e sottoponendo tutti i
beni immobili a trascrizione delle situazioni giuridiche che si creano su di essi
(anche alcuni beni mobili iscritti: barche, autoveicoli...).
46. Quali sono le caratteristiche strutturali dei diritti reali? Differenza
con i diritti di credito.
I diritti reali sono dei diritti soggettivi assoluti a contenuto patrimoniale perché
hanno ad oggetto un bene il cui valore è quantificabile in termini monetari. I
diritti reali minori sono soggetti minori titolari del bene in alcune delle sue
proprietà. In questo caso, il bene da alcune proprietà al titolare e altre verranno
date ad un altro soggetti. Deriva il dovere di chiunque di non turbare il diritto di
proprietà, non si può tollerare alcun tipo di interferenza. Altra caratteristica del
diritto reale, è quello di essere esercitato in maniera diretta sul bene. Per
esercitarlo non è necessario l'intervento di alcuno. Al contrario, il diritto di
credito può essere esercitato solo mediante cooperazione di un altro soggetto
(debitore).
Ancora, il diritto reale inerisce al bene, riguarda direttamente il bene e segue di
conseguenza il bene quale che sia la sua collocazione giuridica. Da questa
caratteristica, discende anche la opponibilità del diritto reale a terzi e questa
caratteristica è evidente quando ci troviamo di fronte a un diritto reale minore
(es Bene gravato da una servitù), significa che il titolare dell'usufrutto potrà
contestare il proprio diritto anche nei confronti del nuovo proprietario. Anche
qui c'è una fondamentale differenza il titolare di credito può vantare il proprio
diritto di fronte al suo debitore. (es: proprietario che si è accorto un diritto di
credito). Se il vicino in un certo momento decide di alienare la proprietà del
bene e subentra un nuovo proprietario, colui che ha costituito il contratto, non
potrà vantare la medesima pretesa al nuovo proprietario. (diritto di credito è un
diritto personale). In alcuni casi in realtà questa contrapposizione si è attenuata
e in alcuni casi assistiamo a una tutela rafforzata del diritto di credito ma anche
in alcuni casi accade l'inverso. (esempio: un soggetto prende in locazione un
appartamento, può vantare il diritto di godere nei confronti della controparte.
Ma se il locatore decide di alienare la proprietà a un terzo, il codice civile
dispone che chi ha preso in locazione l'appartamento va tutelato per un
determinato periodo).
Per quanto riguarda il carattere assoluto della tutela dei diritti reali: Sono diritti
assoluti e alla titolarità del bene e nessuno deve intervenire nell'interferenza.
Se ciò accade, l'interferente viene richiamata con una sanzione. Un tempo si
diceva che anche questo fosse un elemento di distinzione. Ormai da decenni la
giurisprudenza riconosce che anche l'interferenza del diritto di credito può dar
luogo a una responsabilità extracontrattuale (esempio: lavoratore vincolato da
un contratto di lavoro per prestare le sue energie per prestare manodopera al
suo datore di lavoro. Se il dipendente subisce incidente stradale, il datore di
lavoro può chiedere i danni a chi ha creato danni al lavoratore).
47. Come si costituiscono le servitù?
La servitù consiste nella possibilità di trarre dal bene tutte le sue utilità,
valorizzando in modo pieno l’oggetto della proprietà.
Si possono costituire coattivamente (per imposizione della legge) o per
accordo.
Coattivamente: qualora la legge ammetta la possibilità di imporre una servitù
di passaggio. La legge lo ammette perché accresce la possibilità di utilizzazione
economica del fondo. Con una sentenza si può costituire la servitù e si prevede
anche l’indennità da pagare in misura commisurata al danno cagionato.
Per accordo: qualora sia costituita con un contratto o per testamento.
Le servitù si estinguono per confusione, per rinuncia e si prescrivono in 20 anni.
48. Una volta costituita coattivamente la servitù, il proprietario del
fondo dominante deve qualcosa al proprietario del fondo serviente?
Si. vedi domanda 48
49. La servitù si può prescrivere?