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2. VINCOLI ARTIFICIALI (URBANIZZAZIONE, INFRASTRUTTURE)

Riguardano tutti quei fattori, che pur influenzando le scelte ubicative non sono riconducibili alle

caratteristiche naturali di alcun sito ad esempio l'urbanizzazione, la disponibilità di manodopera, la

vicinanza a poli industriali e culturali (ecc.).

Le ubicazioni individuate nella precedente analisi delle caratteristiche naturali devono essere

successivamente integrate con un attento studio sull'antropizzazione del territorio, sulla presenza di

infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali, esistenza di vincoli edificativi. Questo studio consentirà di

avere una visione complessiva dei vantaggi e degli svantaggi della situazione esaminata.

3. VINCOLI ESOGENI

 Presenza di vincoli legislativi o agevolazioni finanziarie concesse dallo Stato per l’ubicazione

in determinate zone depresse (es. sud ed isole attraverso la Cassa del Mezzogiorno. Su

quest’ultima si sono accese delle critiche dal momento che è stata vista più come finanziamento

assistenzialista che come strumento industrializzante).

 Oggi rappresentati dal costo del lavoro (delocalizzazione)

Differenze tra vincoli naturali e artificiali

I vincoli naturali determinano minori problemi nei confronti di quelli artificiali. Questi ultimi, infatti possono

presentare grosse difficoltà di valutazione sia attuale che prospettica. Il rilevante numero di variabili in gioco

e l'eterogeneità (politica, economica, culturale), unita alla complessa rete di interazioni che fra queste si viene

a creare, fanno sì che operare previsioni concrete ed attendibili nel lungo periodo risulti praticamente

inattuabile. Occorrerà pertanto operare le scelte ubicative scegliendo preferibilmente siti che risultino il meno

soggetti ad interferenze con altre attività, predisponendo una struttura il più possibile autonoma e flessibile.

Determinate categorie di produzioni, tipicamente ubicate, terranno in altissima considerazione i vincoli

naturali ed i fattori non modificabili (es. industria cartaria, mineraria), mentre altre industrie poco legate alle

risorse naturali porranno particolare attenzione ai vincoli artificiali ed ai fattori modificabili (es. elettronica,

abbigliamento).

I fattori che influenzano la localizzazione possono essere ulteriormente classificati in base alla loro natura

come segue:

• fattori di ordine tecnico (es. risorse naturali)

• fattori di ordine economico (convenienza economica)

• fattori di ordine finanziario (disponibilità monetaria)

La scelta della localizzazione va operata a vari livelli: inizialmente posto a livello generale, il problema viene

poi ridotto alla considerazione dello specifico paese, della regione e dettagliando sempre di più si arriva a

considerare il comune e la zona esatta.

Fattori che influiscono sull'ubicazione degli stabilimenti

1. distanza dai mercati di rifornimento

 influisce direttamente sui costi di trasporto dei materiali impiegati nella lavorazione

11

 riduce gli oneri per la costituzione di scorte

 favorisce l'instaurarsi di rapporti tra clienti e fornitori con scambio di conoscenze che

favoriscono vantaggi ad entrambi.

2. distanza dai mercati di vendita

 se è breve si hanno meno costi per la distribuzione dei prodotti sui mercati

 le vendite sono agevolate

 l’acquirente è meglio disposto se i prodotti sono fabbricati sul posto (si pensi alla

disponibilità dei pezzi di ricambio)

3. disponibilità di maestranze vi sono luoghi che offrono la disponibilità di maestranze qualificate,

formatesi attraverso generazioni che si sono specializzate in settori definiti.

4. livello dei salari non ha peso a livello di zona specifica ma lo ha a livello più ampio (nazione)

5. fattore politico sociale tranquillità e stabilità che vengono a mancare nel caso di forti tensioni.

6. pressione fiscale ha importanza a livello di paese ma anche di regione e persino comune.

7. disponibilità di energia energia a sufficienza e a costi contenuti.

8. disponibilità di acqua inoltre deve essere di buona qualità e deve essercene una quantità costante.

9. rete di trasporti e comunicazione efficiente

10. fattori ambientali occorre considerare il clima, l'esposizione, la luce, la natura del terreno, la

sismicità del territorio.

11. vari per esempio sono da considerare la vicinanza ad un grande centro, disponibilità di spazio,

abitazioni per le maestranze possibilità di smaltimento rifiuti (ecc.).

UBICAZIONE: METODOLOGIA DI WEBER

OBIETTIVO: MINIMI COSTI

Naturalmente il problema dell'ubicazione si pone nelle fasi di progetto e realizzazione dell'impianto, ma va

soggetto a revisione; in linea generale questo problema deve essere rivisto ogni volta che si verifichino forti

variazioni quantitative o qualitative della produzione.

Per la soluzione del problema dell'ubicazione sono state proposte varie teorie e si sono creati modelli

matematici. Schematicamente si opera come segue:

• si cerca di individuare tutti i fattori che hanno un'incidenza significativa sulla localizzazione

dell'industria

• si ordinano questi fattori in funzione della loro importanza

• si considera il problema dal punto di vista del primo fattore trascurando tutti gli altri. Si affronta

quindi il secondo fattore e, risolvendo il problema, si potrà verificare l'opportunità di apportare o

meno una correzione alla localizzazione individuata in base al fattore precedentemente considerato.

In questo modo si procede per tutti i fattori.

Secondo Weber il fattore di maggior peso è il costo dei trasporti

Rapporto sul peso della mov. Interna = n°di operazioni di trasporto

n°di operazioni di trasformazione

La vita dello stabilimento industriale e la necessità di mantenere l'efficienza

tecnica ed economica

Col passare del tempo lo stabilimento invecchia e va incontro ad un progressivo calo della sua efficienza

economica: diminuisce cioè il reddito che può produrre.

Il problema va esaminato sotto due punti di vista: l'invecchiamento fisico e l'invecchiamento tecnologico-

economico (obsolescenza).

Il primo è dovuto al logorio dei mezzi produttivi, in prima approssimazione tanto più rapido quanto più

intensa è l'attività. Le parti più sollecitate sono ovviamente le prime ad usurarsi o a guastarsi (macchinari o

apparecchi): per mantenere l'efficienza dello stabilimento sarà necessario sostituirle e quindi sostenere dei

costi. La frequenza e l'entità delle sostituzioni aumenterà col passare del tempo, imponendo costi crescenti

fino a rendere economicamente preferibile sostituire i diversi macchinari e le attrezzature.

Dal punto di vista fisico l'impianto può essere ancora in piena efficienza ma i costi di produzione sono più

elevati di quelli che si sosterrebbero con macchinari e attrezzature tecnologicamente più avanzati.

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Il rapporto tra i costi che si sostengono con un impianto tecnicamente nuovo (A) e quelli che comporta

l'impianto in esercizio (B), supposti entrambi nuovi per eliminare variabili esterne, fornisce un indice della

efficienza economica relativa a quest'ultimo (I). All'inizio dell'attività produttiva il rapporto vale 1 (I=A/B).

Col tempo il rapporto diminuirà, rimanendo costante il denominatore (B) e riducendosi il numeratore. Se si

esprime l'efficienza economica di un impianto in termini percentuali, il complemento a 100 di questa fornisce

un grado di obsolescenza (IGO) progressivamente crescente.

L'obsolescenza può colpire singole parti dell'impianto in diversi momenti e si può ovviare sostituendole, se

possibile con altre più aggiornate, ma questo non è possibile quando l'impianto ha raggiunto l'obsolescenza

nel complesso e necessita di una sostituzione totale.

Generalmente termina prima la vita utile di quella fisica quindi, nel predisporre i piani di ammortamento,

occorre cercare di far coincidere il periodo di recupero del capitale investito con il termine della vita utile.

I fondi destinati all'ammortamento non compaiono come utili a bilancio e quindi non sono soggetti a

tassazione.

Per quanto riguarda l'innovazione del prodotto si rammenta che un prodotto deve rispondere a determinate

'attese' dei consumatori. Essa può aversi a differenti livelli, riguardare cioè il genere, la classe o più

semplicemente la marca, giungendo anche al modo di presentare il prodotto, senza

alcun significativo contenuto tecnologico nuovo che ne migliori le prestazioni d'uso.

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SERVIZI TECNICI ALLA PRODUZIONE

(servizi speciali)

Trattamento dei materiali

Per trattamento dei materiali si intende il complesso delle operazioni attinenti il trasporto e

l'immagazzinaggio di tutte le sostanze, dalle materie prime ai prodotti finiti, all'interno dello stabilimento. Il

problema è legato a quello del layout e la sua soluzione è mirata a ridurre al minimo indispensabile l'entità

di tali operazioni che non aggiungono valore al prodotto ma ne aumentano il

costo. Considereremo gli aspetti fondamentali di tali servizi esaminando separatamente il problema di

trasporto interno dei materiali a quello del loro immagazzinaggio.

I trasporti interni

Questo problema presenta importanza diversa nei vari tipi di industria. Utili indicazioni a questo

scopo sono date dal rapporto tra numero di operazioni di trasporto e numero di operazioni di

trasformazione o da numero di ore di mano d'opera diretta richiesta per il trasporto e di numero di

ore di manodopera diretta richieste per la lavorazione del prodotto.

Nell'affrontare questo problema va tenuto presente che non esistono soluzioni di carattere

generale e il risultato ottimale è quindi il risultato di un compromesso. La riduzione dei costi deve

essere perseguita congiuntamente ad altri risultati.

Fondamentali strumenti operativi per la realizzazione di un efficiente sistema di trasporti sono:

Dei primi due abbiamo già parlato pertanto esaminiamo l'ultimo punto.

Il problema consiste nell'individuare quali sono i mezzi di trasporto più idonei nelle varie situazioni, ciascuna

caratterizzata da vari e specifici elementi particolari.

Le attrezzature per la movimentazione dei materiali oggi disponibili sono assai numerose e tali da rispondere

a varie esigenze. Forniremo un quadro generale delle possibili soluzioni classificando i sistemi di trasporto.

Obiettivo studio trasporti interni

Limitare i costi grazie a:

• Minor numero di movimentazioni

• Minori percorsi

• Migliore sfruttamento dello spazio

• Aumento della produttività

Ridurre gli scarti e le perdite:

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Publisher
A.A. 2018-2019
44 pagine
17 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fracisa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Operations Management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Vesce Enrica.