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TERAPIE COMPLEMENTARI (CAM)
-omeopatia: non ha dato indicazioni di validità scientifica nella cefalea
-riboflavina
-magnesio
La medicina comportamentale cerca di affrontare le problematiche dell’individuo in un aspetto più
bio-psico-sociale: permette di creare un rapporto molto intimo con il pz mettendosi sullo stesso
piano, lavorando sul qui e ora. È molto importante integrare questa metodica con altre, nella cura
delle cefalee, in quanto serve a ridurre l’arousal tipico.
Utilizzando la meditazione si ottiene quasi sempre un effetto placebo, la maggior parte del risultato
della terapia deriva dalla modalità di presentazione della terapia -> l’effetto placebo ha una
grandissima importanza nella cefalea.
• Intervento bio-psico-sociale
-diagnosi appropriata
-educazione paziente
-assessment multidimensionale e diagnosi funzionale
-intervento strategico per i suoi bisogni, possibilmente multidisciplinare
-monitoraggio cambiamenti
-follow up
Tra le modalità approvate di prevenzione per l’emicrania: relaxation training, emg biofeedback,
thermal biofeedback.
Approccio terapeutico: cambio stile di vita, intervento psicoterapeutico, misure complementari,
terapia farmacologica.
Mindfulness: pratica di meditazione che ci permette il focus sul qui e ora, ci permette di liberarci
dal giudizio; il pz emicranico è molto rigido, quindi questo tipo di terapia è molto utile -> riduzione
attivazione amigdala, ippocampo, pfc; aumento attivazione in talamo, insula.
STRESS
= acuto e cronico.
Si parla di stress indicando una stimolazione molto intensa ed eccessiva che mette in difficoltà
l’organismo fino ad indurre talvolta effetti traumatici; deriva dall’ingegneria, dallo “stress dei
materiali”, ovvero lo sforzo per resistere. Il termine stress è entrato nel linguaggio psicologico negli
anni ’50 per indicare lo stato di tensione interna provato da individui esposti a situazioni negative
acute o prolungate che producevano uno squilibrio traumatico dell’omeostasi.
Secondo Selye lo stress è l’essenza della vita, in quanto l’organismo risponde agli stress in modo
pronto, ma bisogna comprendere quali sono le conseguenze dello stress eccessivo = sindrome
generale di adattamento (risposta psicofisica del corpo): allarme, resistenza, esaurimento.
− allarme: mobilitazione organismo per affrontare stressor
resistenza: organismo continua lo stato di iperattivazione ma il corpo si adatta per
− mantenere equilibrio
esaurimento: resistenza protratta porta ad esaurimento delle risorse e a caduta delle difese
− immunitarie e della salute degli organi interni
Lo stress psicologico è importante nella quotidianità, c’è una risposta adattiva anticipatoria, ma è
importante soprattutto la percezione dello stress: la mancanza di consapevolezza di essere sotto
stress porta a gravi conseguenze, bisogna riconoscere lo stimolo stressante e risolvere il problema.
Ogni fonte di sollecitazione è uno stress che produce un cambiamento:viene chiamato “eustress” se
il cambiamento è positivo e vantaggioso che produce una risposta adattiva, mentre quando si è
sottoposti ad uno stressor prolungato o indesiderato è “distress”, che produce un cambiamento
negativo e svantaggioso.
La psico-neuro-endocrinologia (sistema endocrino, immunitario e nervoso) lega il benessere
corporeo al funzionamento dell’individuo, ovvero si considera il sistema immunitario come
mediatore.
Gli episodi che causano stress assorbono l’attenzione, vi è quindi una sottrazione di risorse e una
richiesta di cambiamento, e la maggior parte delle volte sono eventi inevitabile e inattesi =
avvenimenti a ricaduta psicologica che richiedono un sovraccarico psico-fisico, spesso prolungato
nel tempo.
Strategie di coping
= capacità di adattamento, di risolvere il problema e attuare le strategie giuste per correggere la
situazione. Il problema si pone quando l’individuo non ha le risorse sufficienti e adatte, se la
strategia fallisce si attivano in maniera eccessiva e prolungata il SNS, sistema ormonale
corticosteroideo, che hanno come effetto collaterale la suscettibilità ad alcune patologie (ulcera,
ipertensione, depressione, disturbi associati a soppressione sistema immunitario).
-stress acuto: esposizione breve ad un fattore stressante che porta a risposta fisiologica immediata,
presento fino a quando passa la minaccia [condizione fisiologica]
-stress cronico: esposizione a lungo ad un fattore stressante che non si risolve [condizione negativa
che predispone a stati di malattia]
Eustress
Buona reazione allo stress, la risposta è proporzionata nell’intensità e nel tempo, è una reazione
adattiva: es. nello sport è necessario un certo grado di ansia, ma deve essere regolata per ottenere
una buona performance. L’effetto dello stress sulla performance segue un andamento ad U
rovesciata.
L’omeostasi (=stabilità interna degli organismi) è la tendenza dell’organismo ad automatizzare i
meccanismi di autoregolazione per il mantenimento dell’equilibrio delle proprietà chimico-fisiche,
anche al variare delle condizioni esterne; funzionano automaticamente per la stabilità interna, ma
l’individuo non rimane sempre nello stato basale, durante il giorno si modifica per affrontare
diverse situazioni, raggiungendo livelli di equilibrio diversi da quello iniziale.
L’allostasi è la capacità di mantenere la stabilità dei sistemi fisiologici attraverso il cambiamento
determinando un nuovo livello di equilibrio, è un processo per ristabilire l’omeostasi: se i mediatori
dell’allostasi sono mobilizzati troppo di frequente o in modo prolungato → stress cronico =
disturbo protratto/cronico omeostasi psicologica.
Fattori interni
-fisiologici: malattia, emorragie, traumi, infezioni
-psicologici: ansia, perdite
-relazionali: inadeguatezza, relazioni
-discrepanza realtà/aspettativa
Fattori esterni
-rischi fisici: freddo, calamità naturali
-sociali: isolamento sociale
-psichici: guerra, assistere un malato grave
Disturbo cronico da stress
Ci sono varie fasi che permettono di affrontare uno stressor: la valutazione situazione (PFC,
ippocampo), risposta (SMA, amigdala, HPA) che affrontano la situazione in modo rapido o
prolungato.
La via simpatico-adrenergica (SMA) è responsabile della risposta a breve termine di lotta-fuga;
l’asse HPA della risposta sostenuta nel tempo.
-Ipotalamo: legato soprattutto all’omeostasi fisiologica (fame, sonno, pressione, etc), mediatore
delle risposte allo stress in quanto attiva tre catene di risposta dai nuclei della zona periventricolare:
neuroni di proiezione al SNS, neuroni parvocellulari (CRH asse neuroendocrino), neuroni
magnocellulari (vasopressina, ossitocina).
Il SNS si attiva immediatamente e si disattiva rapidamente, è in equilibrio con il parasimpatico,
mentre l’HPA reagisce in modo più lento ma rimane iperattivo per lungo tempo (rilascio
glucocorticoidi); la vasopressina ha una reazione immediata al volume ematico e alla
concentrazione di liquidi, alzando la pressione arteriosa ed aumentando il volume ematico.
Questi 3 sistemi agiscono in coordinamento con alcune aree cerebrali:
-OFC e vmPFC: valutazione cosciente della situazione, si attiva per qualsiasi stimolo sensoriale.
Efferenze ad amigdala, sistema limbico ed ipotalamo; afferenze da aree sensoriali, parietali
posteriori, cingolo
-amigdala: analisi rapida contenuto emotigeno stimoli, scatena una reazione immediata allo stimolo
minaccioso in quanto connessa con l’ipotalamo, ed è collegata a strutture del tronco (nucleo del
tratto solitario). Riceve afferenze da PFC, ipotalamo e visceri
-nucleo tratto solitario: nel bulbo, funziona anche disconnesso da ipotalamo e corteccia, è legato al
controllo vegetativo. Afferenze da regioni limbiche, sistemi sensoriali e organi; efferenze tramite
branca parasimpatica (vago) e simpatica (nucleo integrazione bulbare). Il nucleo di integrazione
bulbare coordina risposte comportamentali di reazioni agli stressor con le risposte fisiologiche.
• Attivazione da stress:
-via simpatico-adrenergica
-asse ipotalamo-ipofisi-surrene
-vasopressina-ossitocina
SN simpatico e parasimpatico (SNA)
Innervano in modo antagonista ma coordinato il corpo, l’attivazione dei neuroni pregangliari
noradrenergici modifica: la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa (vasocostrizione), la
ventilazione (aumento ventilazione), la dilatazione pupillare.
La risposta simpatica aumenta nel breve termine in modo rapido la capacità di risposta
dell’organismo.
Un’eccessiva attivazione del simpatico in modo cronico è disfunzionale → predisposizione a
patologie cardiovascolari.
Per misurare l’attività si utilizza la conduttanza cutanea (SC), che è molto lenta per cui la latenza
è lunga, quindi si misura l’intensità; un altro metodo è la registrazione del diametro pupillare, in
quanto si dilata in presenza di stimoli emotigeni, ha un vantaggio di minore adattamento rispetto a
SC.
L’attività del SNA è sempre caratterizzata dall’apporto di simpatico e parasimpatico: quando uno è
attivato l’altro è inibito; le afferenze dai recettori di pressione arteriosa e da segnali dovuti a sforzo
fisico o stress modulano la regolazione del sistema cardiovascolare (omeostasi cardiocircolatoria).
Può esserci un’attivazione costantemente elevata (sistema sovraregolato) che impedisce le
fluttuazioni, quindi il SS non si riposa mai, si misura con la HRV (heart rate variability) → si
misura la distanza tra i picchi successivi dell’elettrocardiogramma, per vedere quanto varia
l’attivazione dalla condizione basale, quindi più fluttuazioni ci sono meno sovraregolato è il
sistema. [misura equilibrio simpatico-vagale]. La HRV indica la capacità del sistema
cardiocircolatorio di rispondere a eventi quali atti respiratori, temperatura e arousal; quando il
sistema è sotto stress la variabilità spontanea diminuisce e il sistema reagisce meno anche a eventi
esterni → minor HRV predispone a patologie cardiovascolari gravi.
Porges elabora la teoria polivagale, spiegando le tre componenti del controllo simpatico, diverso da
tutto\nulla:
-freezing (immobilizzazione, controllata da fibre non mielinizzate parasimpatiche,
filogeneticamente antica)
-reattività (simpatica, tutti i sistemi attivati contemporaneamente; si attiva la ghiandola surrenale
aumentando l’adrenalina)
-equilibrio (controllata da fibre mielinizzate parasimpatiche, filogeneticamente recente, regola la
risposta cardiocircolatoria moderando l’attività del parasimpatico = vag