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Metodi di prelievo ambientale
HPLC. Le pompe devono essere tarate prima del prelievo ambientale.
Metodi indiretti a diffusione passiva
Il prelievo prevede l'utilizzo di un dispositivo a diffusione passiva costituito da tre dischi sovrapposti di tessuto di carbone attivo.
Il dispositivo è in grado di prelevare campioni di gas o vapori dall'atmosfera mediante un processo fisico (diffusione passiva) e assorbimento su un substrato.
Ogni analita è caratterizzato da una portata di campionamento specifica espressa in ml/min.
Metodi indiretti a diffusione passiva (vantaggi e svantaggi)
Semplicità di esecuzione del campionamento;
Consentono di ottenere valori medi ponderati di esposizione individuale;
Prelievi a livello della zona respiratoria dell'operatore senza interferire con le attività lavorative;
I campionatori non richiedono interventi di taratura;
I campioni devono essere analizzati in laboratorio;
In presenza di elevate concentrazioni ambientali e/o per
campionamenti di lunga durata è possibile che si verifichi saturazione del substrato; Non sono possibili misurazioni di tipo istantaneo.
MONITORAGGIO BIOLOGICO
Il monitoraggio biologico (MB) è l'insieme delle procedure (raccolta del campione, analisi in laboratorio, interpretazione, valutazione e gestione del risultato) atte a determinare quali-quantitativamente in fluidi, sistemi o campioni biologici il grado di esposizione, effetto o suscettibilità ad agenti tossici occupazionali.
OBIETTIVO
Evidenziare la dose assorbita di una determinata sostanza xenobiotica, tenendo presente le varie vie di assorbimento:
- Via respiratoria
- Assorbimento transcutaneo
- Via intestinale
Individuare più precocemente possibile un'alterazione, generalmente reversibile, dei parametri bioumorali, funzionali o strutturali secondaria all'esposizione a fattori di rischio occupazionali prima che diventi di rilevanza clinica. (concetto
valido richiede una valutazione attenta eapprofondita, tenendo conto di diversifattori come la durata e l'intensitàdell'esposizione, la sensibilità individualee la presenza di altre possibili fonti diesposizione.Il monitoraggio biologico può essereutilizzato come strumento di supporto perla valutazione del rischio e per lapianificazione di interventi preventivi edefficaci.Il monitoraggio biologico non sostituisce ilmonitoraggio ambientale, ma lo integra efornisce informazioni aggiuntive sulleffetti dell'esposizione sul lavoratore.Il monitoraggio biologico può essereutilizzato anche per valutare l'efficaciadelle misure di controllo adottate e permonitorare l'effetto di eventualiinterventi correttivi.Il monitoraggio biologico richiede unacollaborazione attiva da parte del lavoratoree del medico del lavoro, che devonocooperare nella raccolta di campionibiologici e nella corretta interpretazionedei risultati.Il monitoraggio biologico deve essereeffettuato da personale qualificato e inosservanza delle norme di sicurezza e di riservatezza.Richiede la conoscenza dei meccanismi tossicocinetici e tossicodinamici del/dei composto/i in questione, delle circostanze in cui il campione è stato raccolto, le modalità con cui l'IB è stato misurato, le caratteristiche dei soggetti esaminati, l'eventuale esposizione ad altri fattori di rischio occupazionali o extra-occupazionali (abitudini alimentari, fumo, stile di vita).
Gli IB possono essere classificati in base a criteri diversi: alla matrice biologica in cui vengono testati (urine, sangue, tessuti, aria espirata), all'organo o tessuto in cui hanno origine o che li ha prodotti (renali, epatici, del sist. nervoso), alle caratteristiche chimico-fisiche (volatili, idro/liposolubili), al significato tossicologico e al valore predittivo che viene loro attribuito rispetto al fattore di rischio di cui sono appunto indicatori.
Matrici di raccolta:
- Urine
- Sangue
- Feci
- Aria espirata
- Sudore
- Liquor
- BALf
- Tessuti (capelli, unghie)
biopsie ecc.)
Gli IB vengono divisitradizionalmente in tre categorie:
- indicatori di esposizione (dose)
- indicatori di risposta o effetto
- indicatori di suscettibilità