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Citoplasma
Strutturato allo stato di gel non presenta vacuoli.
Povero di organuli cellulari, composto per la maggior parte da acqua con sostanze organiche e
inorganiche, contiene ribosomi e cromosoma batterico.
Strutture citoplasmatiche: Nucleoide → Regione del citoplasma non separata da membrana,
contenente il materiale genetico sotto forma di unico
cromosoma.
Plasmidi → Piccole porzioni di DNA extra-cromosomiale a doppia elica
di forma circolare capaci di sintesi autonoma.
Sintetizzano i fattori di resistenza antibiotica e produzione di
tossine.
Ribosomi → Presenti in un numero elevato, ma assenti sul reticolo
endoplasmatico.
Cromosoma batterico
DNA non racchiuso in una membrana nucleare, ma sparso nel citoplasma.
Singola molecola di DNA ripiegata più volte su se stessa → Aploide.
Presenza di plasmidi nel citoplasma.
Azione patogena e fattori di virulenza
Attività Patogena Carica Microbica
Fattori di virulenza Invasività Altro
Enzimi
Inibizione
Adesività della fagocitosi
Tossine
Virulenza → Grado col quale un MO esprime la patogenicità, influenzato da una serie di fattori.
Schematicamente: Produzione di tossine e Invasività.
Adesività: Capacità di aderire ad un substrato data dalla presenza di pili.
Capacità di inibire la fagocitosi: Data dalla presenza della capsula permette l'aumento di virulenza
dei MO impedendo l'attacco dei fagociti.
Produzione di enzimi extracellulari e fattori diversi: Permettono di invadere più facilmente l'ospite.
- Ialuronidasi
- Coagulasi
- Streptochinasi
- Collanegenasi
- Emolisine
- Leucocidine
Diagnosi batteriologica: Fase Pre-Analitica
Raccolta del materiale biologico
Distretti sterili: Sangue, Midollo, LCR, Liquidi provenienti da tessuti profondi.
Distretti contaminati in fase di prelievo: Vie respiratorie inferiori, urine.
Zone che possiedono una flora residente commensale: Bocca, naso, cute, vie respiratorie superiori,
tratto gastrointestinale e genitale femminile.
Materiale sterile + Prelievo in condizioni sterili + Buon esame batteriologico.
Trasporto in laboratorio veloce + Semina in terreni adatti
Materiali che provengono da distretti colonizzati
Risultati interpretati e necessità di ricercare il contesto della flora contaminante la specie patogena
sospettata.
Raccolta del campione
Dialogo tra clinico e laboratorio.
Dati anamnestici sul paziente.
Strumentazione e dispositivi di raccolta idonei.
Momento del prelievo.
Prelievo prima del trattamento antibiotico.
Prelievo in prossimità del laboratorio e direttamente in sede d'infezione.
Quantità necessaria del materiale in esame.
Evitare contaminazioni.
Terreni di trasporto e mantenimento.
Identificazione del campione
Contenitore opportunamente contrassegnato e confezionato prima del trasporto.
Contenitore identificato con etichetta con relativo codice a barre e foglio di richiesta.
Trasporto del campione
Adeguati contenitori sterili, trasporto rapido a temperatura controllata in apposite buste a due
scomparti per evitare la dispersione del materiale biologico.
Campione non idoneo per l'indagine di laboratorio
Campione non identificabile (assenza di etichetta o richiesta),Trasporto dilazionato
Contenitore improprio
Campione contaminato dalla flora residente o da materiale estraneo
Due campioni identici inviati contemporaneamente (tranne sangue)
Campione non idoneo per l'indagine richiesta
Quantità non sufficiente.
Diagnosi batteriologica: Fase Analitica
Due strategie di approccio alla malattia:
- Direttamente attraverso la ricerca dell'antigene o del MO
- Indirettamente attraverso l'evidenza di una risposta anticorpale in risposta all'antigene microbico.
Sospetta infezione batterica
Diagnosi diretta Diagnosi indiretta
- Sangue Siero del paziente
- Feci Metodo
- Urine immunologico
- Biopsie
- Tamponi - Saggio immunoenzimatico (EIA)
- Saggio radioimmunologico (RIA)
- Saggio di immunodefluorescenza (IFA)
Diagnosi rapida Metodo molecolare
Metodo immunologico
Semina su brodo di
arricchimento, terreno solido
non selettivo e/o selettivo
Isolamento del MO Antibiogramma
Identificazione
- Biochimica
- Immunologica
- Molecolare
Diagnosi diretta
Esame microscopico, isolamento sei batteri su terreni di coltura, identificazione morfologica,
antigenica e biochimica ed antibiogramma.
Visualizzazione diretta del MO al microscopio
Primo screening rapido ed economico.
Visibile l'aspetto morfologico.
Colorazione: Differenziale (Gram)
Acido resistente (Ziehl-Neelsen)
Fluorescente (metodo di Truant)
Tipologie di microscopi: Microscopio ottico composto in campo chiaro
Microscopio a contrasto di fase
Microscopio in campo oscuro
Microscopio ad interferenza
Microscopio a fluorescenza
Microscopio elettronico
Colorazione di Gram
Striscio su vetrino fissato al calore
Violetto di genziana (1min) → Alcool (20sec) → Safranina (2 min)
Gram + → Viola Gram - → Rossi
Colorazione di Ziehl-Neelsen
Fucsina basica → Evaporazione a caldo (5min) → Alcool (2min) → Blu di metilene (2 min).
Ad ogni passaggio lavaggio con acqua.
Coltivazione dei batteri
Quasi tutti i batteri possono essere coltivati in laboratorio.
Terreni: Liquidi (campione arricchito di batteri) e Solidi (crescita in colonie separate o pure).
Strumenti per l'isolamento microbico
Ansa, Becco bunsen, Tampone sterile, Pipette graduate, Pipette pasteur, Piastre petri.
Terreni
Terreni di arricchimento → Promuove lo sviluppo non selettivo di tutti i batteri.
Terreni selettivi → Consentono la crescita della specie batterica da isolare.
Terreni differenziali → Contengono sostanze che reagiscono a particolari reazioni chimiche.
Terreni cromogeni → Terreni differenziali che presentano substrati con composti cromogeni.
Isolamento in coltura ed identificazione del MO
Successo della coltura dipende: Da raccolta/trasporto del campione.
Selezione del terreno.
Esigenze di crescita.
Semina del campione a 37°C x 24h, valutare le caratteristiche delle colonie ed eventuale crescita in
terreni diversi.
Le colture pure forniscono i campioni per testare la suscettibilità antimicrobica.
Valutazione delle colonie: Dimensione, Forma, Colore, Margine, Rilievo, Superficie, Trasparenza,
Consistenza ed aderenza al terreno.
Determinazione delle proprietà metaboliche
Test della catalasi → Degradazione del perossido d'idrogeno ad acqua e ossigeno.
Test dell'ossidasi → Produzione di prodotto con colore scuro.
Test dell'ureasi → Idrolisi dell'urea in ammoniaca e biossido di carbonio.
Test della coagulasi → Formazione di un coagulo se batteri incubati in presenza di plasma.
Test basati sulla presenza di vie metaboliche → Kit commerciali usati per l'identificazione in base
all'attività biochimica.
Substrati inoculati con l'isolato batterico e dopo
5ore si traccia il profilo metabolico.
Sistemi automatizzati (VITEK) → Inoculo batterico trasferito in piccole schede con pozzetti
contenenti terreni; un fotometro misura i cambiamenti di colore
dei pozzetti dalla scheda.
Test di suscettibilità agli antibiotici
1. Metodo della diffusione per dischetti (Kirby-Bauer)
Suscettibile: Formazione di alone di inibizione attorno al dischetto.
2. Determinazione della concentrazione minima inibente (MIC)
Concentrazione più bassa di antibiotico capace di impedire completamente lo sviluppo batterico.
Test che consiste nella semina di provette contenenti terreno idoneo e concentrazione scalate di
antibiotico.
Diagnosi diretta – Individuazione degli antigeni microbici
Diagnosi di infezione effettuata ricercando molecole presenti nei materiali patologici.
Test di agglutinazione → Lattice e altre particelle facilmente rivestibili con anticorpi per
l'individuazione di antigeni.
L'aggiunta del campione alle particelle provoca agglutinazione visiva.
Tecnica ELISA
Immunofluorescenza
Individuazione di DNA o RNA microbico
Individuazione di sequenze brevi, uniche e specifiche di un determinato patogeno.
Metodi di ibridazione diretta → Frammento di DNA complementare a quello di interesse con
all'interno una sonda marcata.
Metodi di amplificazione → Amplificazione di sequenze bersaglio, strumenti analitici più potenti
del rilevamento diretto mediante ibridazione diretta.
Rapidi, Efficienti, Facile esecuzione, Specifici, Costosi, Possibili falsi
positivi.
Identificazione di anticorpi sierici
Possono fornire la prova di un'infezione in corso o pregressa causata da un MO specifico.
IgM normalmente transitorie indicative di infezione primaria recente.
IgG comparsa tardiva, raggiungono un picco in 4-6settimane e persistono per tempi prolungati.
Infezione attiva → Diagnosi di incremento delle IgG di almeno 4 volte in 2 campioni successivi.
Virologia generale
Generalità
Parassiti endocellulari obbligati (realizzano il loro ciclo vitale all'interno delle cellule degli
ospiti e a spese dell'ospite).
- 1892: Agenti infettivi, più piccoli dei batteri, vennero chiamati virus filtrabili.
- 1898: Dimostrato che i virus si moltiplicano nelle cellule infettate.
- 1900: Alcuni virus sono in grado di infettare le cellule batteriche (fagi o batteriofagi).
Dimensioni ridotte: 10-300 nm.
Struttura
Virione → Struttura cellulare; costituito da un nucleo centrale (core) che contiene l'acido nucleico
(DNA e RNA); il core è circondato dal capside (involucro proteico) costituito da
capsomeri (unità proteiche).
Nucleocapside → Insieme del nucleo e del capside.
Pericapside → Virus che posseggono una membrana lipoproteica.
Virus Rivestiti → Virus che possiedono il pericapside.
Virus Nudi → Virus senza pericapside.
Struttura del nucleocapside
Virione Elicoidale → Aspetto di bastoncini rigidi o filamentosi; i capsomeri si dispongono ad elica
e l'acido nucleico si trova nel core o nel solco interno dell'elica.
Virione Poliedrico → Generalmente di forma sferica con diametro da 25 a 300 nm; il capside ha
struttura geometrica (icosaedro) formata da capsomeri uguali o diversi tra
loro.
Virione Complesso → Soprattutto virus batterici associano una struttura poliedrica ed elicoidale;
assumono forme caratteristiche con testa poliedrica e coda elicoidale.
Pericapside
Involucro membranoso che avvolge i nucleocapsidi; porzione della membrana plasmatica della
cellula ospite.
- Doppio strato fosfolipidico → origine cellulare.
- Proteine al suo interno → origine virale.
- Pericapside è particolarmente diffuso fra i virus animali.
Genoma virale
Possiedono un solo tipo di acido nucl