Estratto del documento

UN INPUT IDEALE

Si occupa di capire quali sono le caratteristiche dell'input che favoriscono e facilitano l'acquisizione, quindi qual è il ruolo tra input e acquisizione. Questo tema è difficile da indagare perché implica che si controlli tutto l'input che un apprendente riceve, il che è un compito estremamente difficile. Già nell'arco di poco tempo si avrebbero una mole incredibile di dati, quindi studiare il ruolo dell'input sull'acquisizione è un compito estremamente difficile, in quanto seguire l'apprendente e documentarne tutto l'input è impossibile.

Proprio per questo motivo i primi studi che si sono dedicati a capire quale sia la forma ideale di input sono stati condotti nell'ambito dell'istruzione guidata, quella dell'insegnamento. Quando non c'era internet, la possibilità di controllare l'input di una lingua straniera era relativamente semplice.

in quanto l'input era ridotto al contesto scolastico. Oggi, anche chi studia solo una lingua straniera può avere fonti di input molto più vaste. Si osservano le caratteristiche ideali dell'input secondo i vari studiosi per favorire l'acquisizione. L'ipotesi dell'input comprensibile di Krashen La disponibilità dell'input è un dato imprescindibile. Oltre a questo, però, già negli anni '80 il primo studioso che si occupava di input, Krashen, ha ampliato la nozione di input ideale nel senso che, oltre a dire che doveva essere disponibile, ha avanzato l'ipotesi che l'input dovesse essere anche comprensibile. Quindi, affinché l'apprendente progredisca nel suo livello di apprendimento, l'input deve essere anche comprensibile, ovvero situato ad un livello che lui definisce "i + 1" dove "i" indica il livello di apprendimento che in quello specifico momento l'apprendente si trova.

ha e + 1 indica il livello immediatamente superiore. Secondo lui, come si vede al punto 8, per promuovere l'acquisizione è sufficiente esporre l'apprendente a input comprensibile: all'insegnante basterebbe produrre input comprensibile tenendo conto del livello i dei suoi apprendenti e il livello di competenza aumenta. Si crea un rapporto deterministico: più input comprensibile si dà, più progredisce l'acquisizione; se non c'è input comprensibile il processo di acquisizione fallisce o si ferma. Questo ruolo strategico assegnato all'input fa sì che nasca tutta una serie di studi volti a verificare se effettivamente l'input comprensibile porta ad acquisizione. Questa serie di studi è dedicata ai due registri del foreign talk e teacher talk, ossia i registri impiegati dai parlanti nativi o competenti in quella L2 quando si rivolgono ad apprendenti di cui suppongono una bassa competenza nella L2. Si tratta di

registri semplificati.Foreigner talk e teacher talk

I due registri sono caratterizzati da asimetria tra i partecipanti: c'è un parlante competente che usa la L2 come lingua nativa e un altro parlante che ha un livello inferiore. Questi due registri si differenziano perché il teacher talk è più specifico per quanto riguarda il destinatario (uno studente), l'emittente è una figura professionale (insegnante) e il contesto è tipicamente quello della scuola in cui lo scopo dell'interazione è quello di trasmettere nuove competenze o nuove abilità.

I diversi studi sono stati fatti per capire quali siano le caratteristiche concrete di questi due registri e questi due fenomeni sono stati riconosciuti abbondantemente. Sono molti i tratti che caratterizzano questi due registri, e si possono suddividere in due gruppi: modifiche a livello strutturale (lessico, morfologia, sintassi, fonetica) oppure di tipo interazionale (che

Riguardano l'andamento dell'interazione). Queste modifiche possono essere fatte anticipatamente, oppure online man mano che l'interazione va avanti, e il parlante più competente si rende conto che ci sia bisogno di modificare il proprio parlato.

In genere queste modifiche rispondono a due strategie generali: semplificazione (il parlante più competente semplifica per adeguarsi al livello di competenza del parlante meno competente); una strategia di maggiore chiarezza nell'elaborazione, in cui si tratta di aggiungere (ripetere, aggiungere sinonimi, spiegare molto bene le tappe del discorso, usare maggiore enfasi), una strategia che rende meno semplice perché più ridondante.

Entrambe le strategie sono adottate per aumentare la comprensione.

Fenomeni tipici del foreigner talk:

I tratti riassunti nella tabella al punto 9 caratterizzano solo il foreigner talk, e sono tratti che conducono a agrammaticalità, cosa che non succede mai nel teacher talk.

dove l'intento è quello di insegnare con accuratezza.

LIVELLO FONETICO: iperarticolazione dei suoni (una pronuncia più attenta e distinta dei vari segmenti); innalzamento del volume di voce contemporaneamente a lentezza nell'eloquio (diminuisce il numero di parole per minuto); intonazione esagerata con picchi intonativi per sottolineare le cose ritenute importanti; si evitano le forme tronche (che finiscono per consonante m, n, l, r seguite da vocale che viene eliminata) o elise (che richiedono apostrofo).

LIVELLO MORFOSINTATTICO: omissione di morfemi semiliberi (copule, ausiliari, articoli, preposizioni, pronomi atoni) che non sono fondamentali dal punto di vista del significato, quindi si riesce a veicolarlo anche senza questi che esprimono solo significati grammaticali, ma l'enunciato sfocia nella agrammaticalità (non a caso sono gli stessi morfemi che spesso vengono omessi dagli apprendenti nelle fasi iniziali dell'apprendimento di una lingua).

lingua italiana); si preferiscono i pronomi tonici al posto di quelli atoni; il pronome soggetto è spesso sovraesplicitato, mentre in italiano tendenzialmente si omette; tendenzialmente gli enunciati sono più brevi; c'è più paratassi (più coordinazione che subordinazione) e laddove ci sono le subordinate c'è un minor grado di incassatura; preferenza per ordini non marcati delle parole (ordine SVO anziché OSV); maggiore presenza di domande. LIVELLO LESSICALE: scelta di lessemi che sono più frequenti; preferenza per iperonimi anziché iponimi (termini più generali anziché specifici); minore ricchezza lessicale (ci sono più lessemi ripetuti anziché tanti lessemi diversi); evitamento di espressioni idiomatiche. LIVELLO CONTENUTISTICO: trattazione più concisa degli argomenti e preferenza per argomenti che riferiscano al qui e ora della situazione, in quanto è più facile parlare di ciò che si conosce direttamente.cose presenti nella situazione comunicativa piuttosto che eventi lontani nel tempo e nello spazio. LIVELLO INTERAZIONALE: ci sono più richieste di chiarimenti (nativi che chiedono di aver capito correttamente), richieste di conferma della propria comprensione, controllo della comprensione; maggiore presenza di parafrasi, sinonimi e ripetizioni; maggiore presenza di enunciati segmentati in due parti, topic e comment. Esempi di foreigner talk Foreigner talk è un termine molto ampio che può includere forme e strutture che sono assolutamente accettabili nella varietà target fino ad arrivare a forme ampiamente agrammaticali. A volte, la maggiore o minore lontananza dalla varietà target dipende da diversi fattori, come il grado di comprensione o competenza presunta dalla persona che parla L2. A volte tratti molto marcati del foreigner talk possono assumere un significato di talking down, cioè un atteggiamento di disprezzo nei confronti della persona cui si.sta parlando, quindi, una funzione che è opposta aquella che si sta trattando incentrata sulla maggiore comprensibilità. Esempio al punto 10. Tratti da una conversazione durante un pranzo fra una parlante nativa (R) e una non nativa (P); è una conversazione in famiglia e l'intento di R è quello di garantire la comprensione in un'atmosfera amichevole. Nell'ultimo turno di R si notano una serie di omissioni che rendono gli enunciati agrammaticali, in particolare l'omissione della preposizione, dell'articolo, dell'ausiliare. Nell'esempio successivo, innalzando molto il volume (segnalato nella trascrizione dai punti esclamativi) e con una riformulazione c'è l'esplicitazione del pronome soggetto, l'ordine delle parole viene ricondotto all'ordine basico e il soggetto viene reso singolare, viene evitata l'elisione, viene eliminata la forma che presentava troncamento. Esempio al punto 11. Trattoda un'intervista fra una nativa e un parlante non nativo. C'è la suddivisione in topic e commento; lunedì è seguito da una richiesta di conferma di comprensione, come nell'enunciato successivo; suddivisione molto lentamente con un ordine diverso da quello che useremmo nelle frasi interrogative, separando topic da commento, e si ripropone l'ordine delle parole SVO, anche se quello naturale nelle domande sarebbe OV. Esempio al punto 12. Interazione presso un sindacato. L'operatrice è italofona mentre la persona che ascolta è quella che non parla italiano come L1. Sta spiegando la procedura che l'immigrata deve seguire per ottenere il permesso di soggiorno. Si nota l'evitamento del pronome atono, diverso da come diremmo naturalmente; viene esplicitato il pronome soggetto; viene usato l'indicativo al posto del congiuntivo; uso di numerosi parafrasi e sinonimi. In queste tre esempi, ci sono diversi esempi concreti dei

Fondamentali tratti che contraddistinguono il foreignertalk, compresi quelli agrammaticali. Ci si chiede se le modifiche strutturali e/o interazionali servono a rendere l'input più comprensibile. La conclusione a cui arrivano molti studi è che effettivamente le modifiche di tipo interazionale, che possono eventualmente essere accompagnate da quelle di tipo strutturale (purché non siano agrammaticali), portano ad un aumento della comprensibilità dell'input.

L'input negoziato. L'idea di Krashen che l'input comprensibile sia sufficiente a far progredire il livello di acquisizione è molto criticata anche sulla base di dati concreti. Studi nei contesti di immersione, che ricevono molto input comprensibile, ciononostante non migliorano molto (in francese, nell'esempio all'inizio). Un altro esempio è quello di un artista giapponese che vive in America, è esposto a un input continuo di inglese americano da nativi.

È una persona molto estroversa (produce molto output), tuttavia la sua accuratezza grammaticale è estremamente bassa. Inoltre, quando risiedeva negli Stati Uniti da 25 anni, il suo livello di competenza non è migliorato, benché comunichi fluentemente.

Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Metodi di analisi linguistica - Appunti Pag. 1 Metodi di analisi linguistica - Appunti Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodi di analisi linguistica - Appunti Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodi di analisi linguistica - Appunti Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodi di analisi linguistica - Appunti Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodi di analisi linguistica - Appunti Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodi di analisi linguistica - Appunti Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Metodi di analisi linguistica - Appunti Pag. 31
1 su 32
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Juls_00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi di analisi linguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Valentini Ada.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community