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LA STRATEGIA

Espressione proveniente dal greco ed elaborata originariamente in ambito bellico in cui si creava una strategia per raggiungere gli obiettivi al minor costo possibile. Corporate strategy Kenneth Andrews

Negli ANNI 70 il primo a parlare di strategia è in cui descrive la strategia aziendale come il fondamento di obiettivi, finalità e scopi che comprende politiche e programmi atti al loro raggiungimento. Bruce Henderson unisce il concetto di strategia con quello del vantaggio competitivo definendolo come un vantaggio nei confronti dei competitor per creare valore aggiunto per i clienti.

Negli ANNI 80 si iniziano a presentare degli approcci scientifici meno meccanicistici. Henry Mintzberg introduce il concetto di strategia emergente. Secondo l'autore il processo di formulazione di una strategia non segue un percorso lineare ma è irregolare e discontinuo e procede tra accelerazioni e soste.

Dagli ANNI 90 IN POI la letteratura in tema di strategia si arricchisce di contributi

che considerano l'impresa meno isolata e sempre più inserita in un contesto più ampio: un contesto che non include solo i clienti ma tutti gli stakeholder dell'impresa. 3 livelli di strategia: - Strategia corporate: riguarda tutta l'organizzazione definendo il campo d'azione dell'impresa attraverso la scelta dei settori e dei mercati in cui si vuole competere; - Strategia di business: determina il modo di competere all'interno di un determinato settore o di un determinato mercato e include le decisioni di branding, di ricerca e sviluppo, di risorse umane e finanziarie; - Strategia funzionale: riguarda il modo in cui vengono realizzate le strategie di corporate e di business all'interno delle singole funzioni aziendali. È necessario integrare i diversi livelli di strategia anche se ciò costituisce un processo complesso. Case study: Molino Rossetto pp. 118-119 Da queste tre strategie discende la strategia di comunicazione.

La creazione di ambienti sempre più complessi, la comunicazione aziendale sta diventando una disciplina sempre più autonoma per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Se molte aziende gestiscono la comunicazione a livello strategico, sono ancora molte aziende che vedono la comunicazione come parte del processo finale. Ciò dipende molto dalla struttura organizzativa aziendale. Quando invece la comunicazione è subordinata al reparto vendite o marketing tende ad assumere una funzione di tipo più operativo, esecutivo e tecnico.

Costruire la strategia di comunicazione

Si tratta di una attività di pianificazione di medio-lungo termine per raggiungere gli obiettivi aziendali, usando le risorse che collegano l'ambiente interno a quello esterno. La comunicazione è strategica quando risponde alle linee guida dell'impresa che sono missione, visione e valori.

Corporate communication = relativa all'identità distintiva

dell'azienda esprimendo la proposta di valore, gli impegni, le promesse. Deve consolidarsi a livello reputazionale e trasmettere il corporate brand al quale vengono attribuite delle valenze positive che rispecchiano l'identità aziendale; Marketing communication = si rivolge principalmente ai clienti e consumatori per persuaderli e influenzarli all'acquisto di un determinato brand, prodotto o servizio. I messaggi di marketing spesso sono adattati specificamente a particolari gruppi di consumatori (target); Questi due ambiti si contaminano a vicenda. La strategia di corporate branding sostiene e alimenta una pluralità di marchi di prodotti, che vengono valorizzati perché appartenenti a un'unica identità simbolica e valoriale. La strategia di comunicazione trova attuazione attraverso la value proposition che riflette gli impegni e le promesse di tutti gli stakeholder. Una corporate brand dal carattere forte e distintivo consentedefinisce elementi identitari in grado di creare una comunicazione favorevole sia interna che esterna. Per rafforzare l'identità corporate, l'autorevolezza dei leader svolge un ruolo primario nella percezione dell'immagine dell'azienda e del brand. Value proposition: risponde ai bisogni delle Personas ed è ciò che differenzia la marca dai concorrenti e ne contraddistingue l'unicità. È l'idea di fondo e spesso viene sintetizzata da una breve frase o da poche parole che ne sintetizzano l'essenza del contenuto valoriale del brand. Definita dagli autori anche come: - Key Message - Core concept - UVP (Unique Value Proposition) - Brand mantra La VP non deve essere autoreferenziale, poiché allontana le persone altrimenti; a causa della natura egocentrica del cervello delle persone, il messaggio deve essere il più possibile improntato alle persone, alla collettività e al vantaggio che l'azienda offre.porta alle persone. Quando la persona è al centro della narrazione possiamo portare valore aggiunto come brand. Il successo dipende dai contenuti funzionali ed emotionali che concorrono al soddisfacimento dei bisogni e dei desideri del value proposition proprio pubblico. La del brand è credibile quando trova una sintesi chiara (portando valore e un impatto positivo sulla vita delle persone, che porta poi le persone a scegliere quel brand tra tutti) e credibile (essere veritiera non promettendo cose irrealistiche); la VP è fondamentale nella creazione della comunicazione del brand. Il key message permette di integrare attività e strumenti diversi perché diventa il collante semantico, simbolico e narrativo per tutte le azioni di comunicazione. Rappresenta il filo conduttore e si articola in tutte le attività e gli strumenti per farli convergere negli obiettivi stabiliti. Chip e Dan Heath definiscono una checklist per definire le idee di

successonell'acronimi "SUCCESs"- Simple: idea semplice, riduzione all'essenziale dalla semplicità deriva una profondità;

- Unexpected: idea che rompe gli schemi, genera meraviglia creando interesse e curiosità e mantenendo viva l'attenzione;

- Concrete: l'idea deve essere concreta a livello di azioni umane; capace di fare presa attraverso immagini dense e sensoriali; parlando in termini concreti la proposta di valore è uguale per tutti gli spettatori;

- Credentialed: le idee devono essere credibili, trasparenti e veritiere. Provare la verità di ciò che si dice vuol dire far sì che il messaggio sia per sé stesso credibile e che permetta alle persone di trovare il vero in relazione alla propria esperienza;

- Emotional: deve suscitare un'emozione per muovere all'azione;

- Stories: storytelling aziendale e ascolto Case studies: Domino's pizza, Riedel e Tannico p. 161-162

6. LA STRATEGIA

CREATIVA

Le basi di una strategia creativa della comunicazione tradizionali si costruiscono alla fine degli anni 70. La copy strategy era il principale modello operativo per la creazione di una campagna pubblicitaria. Originario degli Stati Uniti, è stato assunto dalla stragrande maggioranza delle agenzie pubblicitarie: si tratta di una selezione degli elementi del debriefing (analisi del brief, documento realizzato che riassume gli elementi rilevanti e le informazioni per strutturare una campagna di comunicazione) in modo tale da condividere le caratteristiche che guidano alla realizzazione delle proposte creative della comunicazione. La copy strategy si compone di 5 parti:

  1. Main promise: è la promessa principale al target di riferimento; si tratta della principale ragione per cui il consumatore dovrebbe acquistare il prodotto o il servizio preferendolo alla concorrenza (USP = Unique Selling Proposition); le promesse possono essere tangibili o intangibili e devono essere mantenute nel

tempo;- Reason Why: è la ragione per credere alla promessa sostenuta. È l' spiegazione e/o evidenziazione della principale caratteristica o performance del prodotto, che giustifica o accredita la promessa;- Supporting evidence: insieme di eventuali elementi che motivano e supportano la promessa. Può essere un elemento di prova che assicura che la main promise e la reason why sono vere;- Subsidiary appeal: eventuale promessa o beneficio secondario. Non solo si avrà il principale vantaggio promesso, ma anche un altro secondario;- Tone& Treatment: indica il modo in cui il messaggio deve parlare, il tono di voce, lo stile e l'atmosfera della comunicazione (che deve essere coerente con la personalità del brand);

Il modello operativo RAES

Il modello pone attenzione dal prodotto alla relazione tra brand e persone. Con un cambiamento socioculturale dei consumi e un consumatore che non è più passivo ma attivo, la vera sfida per un brand è

quando la marca si impegna a creare e mantenere relazioni rilevanti con le persone. - Customer experience: come viene vissuta l'esperienza del cliente con il brand? Quali sono i punti di contatto e le interazioni che influenzano la percezione della marca? La customer experience diventa un elemento chiave per creare una relazione positiva con i clienti. - Emotional connection: come il brand riesce a creare un legame emotivo con le persone? Quali sono le emozioni che il brand vuole suscitare nei suoi clienti? L'obiettivo è creare un'identificazione e una connessione profonda tra il brand e le persone. - Social impact: come il brand contribuisce al benessere della società e dell'ambiente? Quali sono le azioni e gli impegni che il brand intraprende per avere un impatto positivo sulla comunità? Il social impact diventa un elemento fondamentale per creare una relazione autentica e significativa con le persone. Questo nuovo approccio mette la persona al centro della comunicazione di marca, spostando l'attenzione dal prodotto al valore della relazione e all'esperienza del cliente. Il modello RAES permette di creare una strategia creativa più centrata sulle persone e di costruire relazioni durature e significative con i clienti.

non sul valore del prodotto (ossia non si deve basare sul "sono bravo a fare questo e ti dico perché"); es: Airbnb p. 167- Actions: quali sono le azioni rilevanti che danno concretezza alla relazione tra la marca e le persone? Sono azioni dimostrative e possono essere di vario livello:

  • Culturale (per contribuire alla conoscenza e alla formazione)
  • Contributo sociale con apporti alla crescita di tutte le comunità di lavoratori, collaboratori e locali
  • Contributo economico: crescita del benessere diffuso, sviluppo aziendale, innovazione

Empathy pattern (cognitive and emotional): quali leve emotive e cognitive sono usate dalla marca per creare empatia? Si definiscono quali tensioni e particolari momenti di vita rappresentare, come stimolare l'ascolto e l'interazione, quale contributo rilevante portare sul piano individuale, sociale, culturale.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
112 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alemagua97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Communication strategy & media planning e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto Universitario Salesiano Venezia - IUSVE o del prof Favaretto Maria Pia.