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Può essere effettuata con un macchinario simile a quello per la TAC (metodo
capacitivo) o con uno strumento più piccolo (metodo induttivo).
Dal punto di vista scientifico tutto ciò non è stato ancora valutato da ricerche
importanti, però viene
utilizzato, anche in umana. Si fa perché come cooterapia è associata a dei risultati
positivi.
Ad esempio l’applicazione di piccoli magneti, piccole calamite, in punti strategici del
corpo che si infiammano spesso, come ad esempio il gomito del tennista spesso si
utilizza applicare un magnete sull’epicondrio. Così come in ambito sportivo, possiamo
utilizzare questa tecnica anche in ambito animale, magari per terapie lunghe è
possibile applicare il piccolo magnete su una parte che riteniamo algica o infiammata,
in base alla polarità, magari con un pezzettino di cerotto, molto probabile che se c’è la
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tricotomia fatta, perché comunque vengono fatte altre terapie, può essere applicata e
settimanalmente si può valutare se ha più o meno efficacia.
Come si misura la potenza di un magnete? La potenza del magnete si misura in
base al peso di Fe che è in grado di sollevare e tale valore viene espresso in
Gauss (G). Ad es. 600 g di Fe hanno una potenza di 600 G. Se ne solleva 300 avrà
una potenza di 300G e così via.
In base alla potenza varia anche l’intensità magnetica che viene classificata come segue :
100-300 G = molto bassa
300-700 G = bassa
1000-2500 G = media
3000-6000 G = Alta
L’energia magnetica può essere generata sia da un magnete naturale
permanente appunto, cioè una calamita, sia da un magnete artificiale
temporaneo, o elettromagnete. quest’ultimo è rappresentato da un semplice
conduttore che se percorso da una corrente elettrica diviene un magnete,
cioè genera attorno a sé un campo magnetico.
Abbiamo dei magneti naturali e dei magneti artificiali. Il magnete artificiale è qualcosa
che tendenzialmente non avrebbe effetto magnetico ma lo ha perché bombardato con
una certa intensità di corrente, possibilmente su un apparecchio modulabile, di cui si
può regolare l’intensità in relazione a quale campo magnetico si dovrà esercitare.
Conduttore percorso da una corrente elettrica
Intensità:
Inversamente proporzionale alla distanza dal conduttore, più
allontaniamo il conduttore, minore sarà la forza magnetica;
Direttamente proporzionale al valore della corrente elettrica che percorre
il conduttore.
I campi magnetici utilizzati oggi a scopo terapeutico sono di tipo pulsato o
sono prodotti facendo passare una corrente in un conduttore definito
SOLENOIDE. Un conduttore costituito da un filo avvolto a spirale. All’interno di un
solenoide c’è una spirale di fili elettrici a cui è attaccato un generatore con un polo
positivo ed uno negativo. Ovviamente, tutto questo è schiacciato e avvolto all’interno
di uno stiletto o di un cuscinetto da appoggiare intorno alla zona bersaglio della
magnetoterapia. Il solenoide in genere è di un materiale morbido, in compenso si
trovano solenoidi da 80-50 cm, ma anche più piccoli, che in genere sono quelli di
interesse veterinario, in quanto in genere rispetto alle misure antropogeniche umane,
quelle dei canidi risultano essere più ridotte, più o meno un cane di grande taglia è
equiparato ad un essere umano come dimensione di solenoide. Questo apparecchio è
molto dispendioso, costa tanto, ma è anche molto pratico. Il prof non lo comprerebbe
mai per il suo reparto, perché il prezzo non vale la cooterapia, a meno che non ci siano
tanti di quei pazienti ortopedici da giustificare tale acquisto. È comodo perché
possiamo mettere la cuccia del cane dentro e farcelo dormire mentre fa la terapia,
quindi possiamo aumentare la quantità di tempo che abbiamo deciso di dover
somministrare per una determinata terapia. Potrebbe risultare dannoso visto che tutto
il corpo riceve questo campo magnetico?
Diciamo che degli studi riguardo gli effetti negativi dall’esposizione esagerata ai campi
elettromagnetici non ci sono. Ovviamente ci sono dei dubbi, quindi non bisogna
esagerare. In genere è di materiale morbido, 50-80 cm di grandezza ma ce ne sono
anche di più piccolo. 3
L’applicazione di un campo magnetico all’organismo può seguire gli schemi
sia di tipo capacitivo, sia di tipo induttivo.
Metodo capacitivo Metodo induttivo
Tra gli apparecchi più utilizzati ci sono questi che sono portatili. Nell’ultima figura si
tratta di un apparecchio che costa più o meno 600/700 euro, ci sono due solenoidi,
non è altro che un filo, due impostazioni base con cui si impostano Gauss e frequenza.
Il metodo capacitivo prevede che non ci sia contatto con il corpo. Si tratta di
grandi apparecchiature dove il paziente coricato su un lettino, viene avvolto
da un solenoide circolare.
Il metodo induttivo è quello più utilizzato e in questo caso gli elettrodi sono
a contatto con il corpo a livello della zona da trattare. In questo caso (legge
di induzione di Faraday) un campo magnetico variabile induce un campo
elettrico che a sua volta produce un flusso di corrente nei tessuti buoni
conduttori (es. osso).
PRINCIPI TERAPEUTICI
Più o meno i principi terapeutici di tutti gli elettrodi che abbiamo visto fino ad ora,
tramite principi fisici differenti, ma vanno tutti ad beneficiare sulle stesse cose. Uno
degli elementi chiave in cui possiamo correlare tutti gli elettrodi è la permeabilità della
membrana cellulare. La sintesi dell’ATP, la permeabilità di membrana, i mitocondri,
AMP, ADP, dipende tutto dalla permeabilità di membrana, la membrana cellulare è
fondamentale implicata nel campo energetico delle cellule, quindi un organismo che
ha bisogno di auto curarsi ha bisogno di più energia disponibile, quindi effetto
esplicato sulla membrana cellulare, risulta essere strategico.
Regolarizza l’equilibrio elettrochimico cellulare
Ristabilisce la corretta permeabilità di membrana, risulta essere uno degli
elementi chiave di ogni apparecchio.
Stimola la rigenerazione dei tessuti, questo è sempre in relazione al punto
precedente. Immaginate una cellula moribonda, se non arriva il nutriente,
devono passare per la membrana, non ha la possibilità di rigenerare i propri
tessuti interni, quindi la rigenerazione di tessuto è la rigenerazione di ogni
piccola cellula. 4
Accelera i processi riparatori: più energia, maggiori scambi, anabolismo,
catabolismo, è più facile rigenerarsi in una condizione di permeabilità “dopata”
o rigenerata, perché una cellula patologica ha una ridotta permeabilità di
membrana.
Utilizzata soprattutto per la riparazione e rigenerazione di ossa, nervi e controllo del
dolore. In medicina umana viene utilizzata principalmente per la rigenerazione del
tessuto osseo. Per il ginocchio o per fratture si trova un apparecchio che fa flesso -
estensione e nel frattempo fa anche magnetoterapia, questo combina l’effetto della
magnetoterapia con quella della flesso - estensione, quindi della promozione della
mobilità articolare.
PARAMETRI :
Frequenza (cicli al secondo) : si misura in Hertz. Solitamente si usano frequenza
bassissime.
Quale utilizzereste per un paziente neurologico che sta in post chirurgico L3-T3
(motoneurone superiore)?
Questo paziente potrebbe avere una rigidità a carico degli arti posteriori, di
conseguenza potremmo utilizzare >40G. Posso anche pensare di fare un <30G per il
dolore, oppure posso pensare di fare un ciclo misto, prima una cosa con un obiettivo,
poi un’altra con un altro obiettivo. Per esempio una frattura del condilo omerale? Si
utilizza >40G per riparazione di tessuti, antiedemigena.
Esempio : post chirurgico T3 –L3 <30G nella zona posteriore per contrastare la
spasticità.
Frattura dell’epicondilo omerale <30G se in fase acuta per contrastare il dolore o
>40G;eventualmente entrambe le intensità alternandole ( ciclo misto).
Magnetoterapia:
Bassa frequenza (100Hz)
Intensità variabile (da 1 a 100 G)
Calcificazione ossea
Elettromagnetoterapia
Alta frequenza pulsata variabile
Trattamento dolore acuto, cronico e edemi
Si tratta di campi elettromagnetici pulsati altamente visibili variabili in cui la
componente magnetica è quasi equivalente a quella elettrica. Questo tipo di
applicazione, nonostante le frequenze elevate, non induce aumento di T°
nelle zone trattate perché tali campi elettromagnetici sono pulsati. E dunque
può essere usata anche in caso di patologie infiammatorie acute perché il
calore viene disperso, dato che le onde sono emesse per periodi di tempo
brevi.
Sono due settaggi della stessa macchina, delle linee guida con cui si può tentare di
settare il macchinario nel momento in cui si ha bisogno.
POSIZIONAMENTO SOLENOIDI
Al fine di indurre la massima corrente nella direzione utile per lo scopo
terapeutico, è estremamente importante scegliere la corretta applicazione
del solenoide.
Per esempio, per le fratture, per favorire la rigenerazione dell’osso, è importante che
la corrente elettrica indotta abbia direzione perpendicolare alla frattura, quindi il 5
posizionamento dei solenoidi deve essere necessariamente perpendicolare alla
frattura stessa.
Applicando a livello del focolaio di frattura, i due solenoidi contrapposti, cioè in
parallelo “a panino”, perpendicolarmente alla frattura, la corrente elettrica indotta
nell’osso, avrà direzione parallela all’asse dell’osso e attraverserà la linea di frattura
favorendo e supportando i processi riparativi della stessa.
Penetra 20/30 cm nei tessuti.
Non è necessaria tricotomia e possono stare anche a contatto con i bendaggi. I
proprietari potrebbero non essere contenti della tricotomia, quindi è un vantaggio non
doverla fare. Pensiamo su una ferita chirurgica o da una sutura dettata da un trauma,
una frattura esposta con punti, ferita aperta, bendaggi, di primo utilizzo risulta essere
strategico, magari non ho accesso alla zona da trattare a causa di bendaggi o altro,
metto i solenoidi sopra e faccio la terapia.
Fratture “a legno verde”: riguardano principalmente i cuccioli, in cui l’osso esposto ad
una pressione estrema, invece di spezzarsi si spoglia, come un legno verde. Si può
decidere di agire con questa terapia o con una laserterapia.
Dipende anche dall’obiettivo: sappiamo che con questa terapia si arriva a 20/30cm