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Invertitore in logiche non saturate

Le porte logiche bipolari utilizzano transistori che, in dipendenza dal segnale logico di ingresso, operano in una delle due possibili regioni di funzionamento: interdizione o saturazione. Questo vale per le porte RTL e TTL.

È tuttavia possibile utilizzare per le porte logiche, elementi particolari, circuiti che permettono ai transistori di lavorare tra interdizione e regione attiva evitando comunque la regione di saturazione. Le logiche basate su questi tipi di circuiti vengono chiamate logiche non saturate e sono le logiche più veloci rispetto alle altre famiglie bipolari come le NMOS e CMOS.

Il circuito elementare con un minimo nel ritardo, questa famiglia logica non si basa più sull'invertitore elementare ma utilizza uno schema differenziale.

Invertitore CML

Nonostante l'invertitore CML (Current Mode Logic) sia più semplice, questo è stato sviluppato più di recente e risale degli anni 1988-1990. La sua trattazione prende quella dell'invertitore ECL perché in quest'ultima si può rinvenire proprio un’invertitore CML oltre ad altri stadi.

RC=Re1=RC

Nello schema differenziale di principioperatio, la corrente IE che fluisce nel ramo comune a cui sono connessi i due emettitori viene divisa in due componenti dipendenti dalle differenze delle tensioni applicate alle basi (ingressi) di Q1 e Q2.

Inoltre supponendo che Q1 e Q2 lavorino in regime attivo diretto (ricordiamo che l’impiego in questa configurazione nello porte logiche ha proprio questo scopo i due correnti di emettitore IE1, IE2 sono espresse dai:

IE1 = IC eVBE1/VT + IS eVBE2/VT

IE2 = IS eVR-VE/VT

dove x è il fattore posizione VBE1 = V1 = V2 e VBE2 = VR - VE

V2 tensione in ingresso al B1, VR la tensione applicata alla base del transistor Q2

VE la tensione misurata nel punto E (o minore di due rami da emettitore)

VT la tensione termica del BJT = KT/q (K = costante di Boltzmann q = carica inodore assoluta dell’elettrore, T = temperatura in kelvin), IS corrente di saturazione del BJT

V1 · kT/q = q/n = 0.02586 V

Il rapporto tra le correnti IE1 e IE2 si può esprimire

IE1/IE2 = eVE-VE/VT e IE2 = VR-VE/IE1

aggiungendo una unità ad ogni membro delle 2 equazioni si ricordando che IE1 + IE2 - IE si precisa e

IE1/IU + 1 eVE1-VR = 1 + sV1-VE10/IE1/IE2 = evR-VE/VT

IE1/IU + 1 s1 + eVR - = le e iIE1//IE2 = le_y3-v/preSR

IC2 = V-R/1 + e/VE3-VR/VTV

Tipicanente le, resistenza RE1 =RC1 =R

Invertitore ECL

La logica ECL appena presentata ha diverse debolezze. Una debolezza rilevante è la tensione VSW cioè lo swing logico molto ridotta per a 0.4V. Un ulteriore problema è che per un grosso VF alla tensione corrispondente allo stato logico alto, allora Q1 potrebbe andare in saturazione piuttosto che in regione attiva diretta.

L'invertitore ECL (Emitter Coupled Logic - logica ad accoppiamento di emettitore) prevede oltre alla configurazione differenziale che attua le operazioni di inversione (e il suo negato) anche degli stadi di desacopattori e traslatori di tensione sulle due uscite.

Analizziamo il funzionamento dell'invertitore ECL.

Supponiamo in prima istanza che la tensione in ingresso Vi sia pari allo stato logico alto, Vi > VIH. In tal caso la quasi totalità della corrente I che scorre nel dispositivo sarà portato nel ramo di sinistra.

In particolare, per VR > VIK = VR + 4VT si ha

I(RC) = IC(Q2) + IB(Q3) ≈ θI

Input:

De questo punto in poi la caratteristica presenta una pendenza positiva

anche continua in quanto le variazioni dell'uscita seguono quelle dell'impulso

parlato in saturazione, VCE(sat)namento all'inizio costante.

L'impulso è superiore di 0,1 oltre il valore V1 non è in contesto con l'insieme

se di funzionamento della porta in regime non saturato parlato in condizioni

normali di funzionamento, il segnale di ingresso massimo è VIN = 0,7 V e non

aggiunge il valore VO marcando per la saturazione di Q1.

Se si considera come uscita VO quella corrispondente alla tensione di ingresso VTH

condizione più consentabile non riguarda solo iniziando anchè

passo per questo uscita margini di rumore uguali tra loro e pari a quelli definiti

per il circuito OR.

Caratteristica di ingresso

La caratteristica di ingresso

mette in relazione la tensione

in ingresso alla porta EDL con

la corrente assorbita dalla porta stessa.

Insieme alla caratteristica di uscita

la caratteristiche di ingresso fornisce utili informazioni per valutare il funzionamento

della porta.

Fin tanto che V3 < V1 il transistor Q1, sepolto in tale non conduce corrente.

A partire da questa valore VIN = VR = 0,1 V), la corrente di ingresso IA che è grande

la corrente di base di Q1, I1 = IB(Q1) menzione in la corrente di collettore.

I contaggi Q1 agi regione ottima finché V3 non aggiunge il valore VR + 0,1 > VA

Oltre tale valore se si intestizia e nel BJT Q1 include tutte le correnti E1 e chi risulta.

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Publisher
A.A. 2012-2013
14 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/01 Elettronica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elettronica Digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof D'Alessandro Vincenzo.