Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RINASCITA E DECADENZA
Tornò a Wei-chuang e tutti furono sorpresi nel rivederlo anche se nessuno si era davvero accorto della
sua partenza (in passato, fiero, lo avrebbe detto a tutti). Ora, Ah Q era accompagnato da alcune
particolarità che lasciarono tutti stupiti. Era ben vestito e carico di soldi. Lo riconoscevano ma non era
quello di prima. Lo guardavano con un misto di sospetto e di rispetto. Tutti volevano ascoltare la sua
storia fortunata e da quel giorno fu trattato da tutti con assoluto rispetto. Raccontava di essere stato in
casa del vincitore del concorso provinciale e questo era sufficiente per destare ammirazione. Presto però
Ah Q rivelò di essersene andato poichè costui si considerava come un autentico "figlio di puttana". Chi
ascoltava sospirava perchè era disdicevole non avere un lavoro ma ne erano anche soddisfatti della
rivincita morale: Ah Q non era degno di tanta fortuna. Raccontò anche di non trovarsi bene con la gente
di città: non chiamavano le cose con il loro nome, rovinavano le ricette con aggunte di ingredienti senza
senso ma, soprattutto, le donne non ancheggiavano in quel modo che lui tanto apprezzava. Tuttavia, non
negava i pregi che la città offriva: ad esempio, in città tutti erano pronti a cimentarsi nel gioco
d'azzardo; le esecuzioni capitali erano per lui qualcosa di esaltante. Attorno a lui c'era chi arrossiva e chi
rabbrividiva. Nei giorni seguenti non lo ascoltavano più. Forse Ah Q non godeva della stessa
considerazione del signor Chao ma la differenza tra loro si riduceva al punto che la notizia del suo
rinnovamento arrivò anche alle donne di Wei-chuang che si scambiavano pettegolezzi sui vertiginosi
progressi di Ah Q e tutte desideravano comprare da lui, seguendolo scodinzolando. La notizia giunse al
signor Chao il quale riteneva che Ah Q non la raccontasse giusta; così, lo fa chiamare per chiedergli di
far vedere loro la sua merce. Ah Q risponde di non avere più grandi cose ma da' la sua parola che, nel
caso ne avesse avuta, sarebbe passato dalla loro famiglia prima delle altre. Il signor Chao è convinto che
non ripetterà la parola data. Ah Q venne a sapere dell intenzioni della famiglia Chao e come se nn
bastasse, la sua fama subì un tracollo. L'atteggiamento dei compaesani era simile al timore degli antenati
verso gli spiriti: era tenuto a distanza da tutti. Alcuni, non soddisfatti, lo sottoposero ad un interrogatorio
ma lui, tranquillamente, raccontò le sue esperienze. Si venne a sapere che aveva fatto il palo per alcuni
ladruncoli, prendendosi parte della refurtiva e, quasi scoperto, se la diede a gambe levate.
LA RIVOLUZIONE
In città si vocifera che i rivoluzionari siano giunti fino a Wei-chuang. Ah Q aveva già sentito parlare di
rivoluzionari e li considerava come dei ribelli che con la loro insurrezione gli avrebbero reso la vita
difficile ma dava loro il merito di spaventare il vinitore del concorso statale. Questte riflessioni gli
trasmettevano euforia e quindi decise di unirsi a questi rivoluzionari. Quel giorno, un po' brillo, camminò
per strada urlando "Ribellione! Ribellione" e vedeva i compaesani come suoi prigionieri. Questi lo
guardavano con sgomento.Raggiunse il Tempio del Nume Tutelare e lì comiciò a fare i suoi progetti: i
rivoluzionari verranno direttamnte da lui a chiedergli di unirsi a loro; a Wei-chuang tutti gli
chiederanno di risparmiare le loro vite; i primi ad essere giustiziati saranno il piccolo D, il signor Chao, il
Falso diavolo straniero e Wang-barbone. Non aveva ancora finito di pianificare tutto che calò in un sonno
profondo. La mattina si recò al Convento del Quieto perfzionamento di sè, forte e sicuro di sè busso e
disse che stava arrivando la rivoluzione. La monaca lo informò che ce n'era già stata una: il vincitore del
concorso provinciale e il Falso diavolo straniero si erano già uniti ai rivoluzionari. Lui era stato escluso. Ah
Q giustifica il fatto dicendo: "Forse ancora non sanno che mi sono unito ai rivoluzionari".
ESCLUSO DALLA RIVOLUZIONE
Con il passare di giorni tutti si tranquillizzarono. Si sparse la voce che i rivoluzionari fossero giunti in città
senza turbare le normali consuetudii. L'unico motivo di allarme era il fatto che alcuni rivoluzionari si
aggiravano per le strade tagliando il codino a tutti coloro che gli capitavano di fronte. Aumentò il numero
di coloro che si raccoglievano il codino in cima alla testa: in estate non sarebbe stata cosa strana ma in
autunno inoltrato venne visto come una stravaganza. Vedendo il signor Chao così conciato, la gente lo
riconosceva come un rivoluzionario e Ah Q decise di imitarlo. Tuttavia pr strada la gente lo guardava
ma nessuno faceva commenti. Dalla rivoluzione in poi, Ah Q si risentiva anche per piccolezze ed era
tutt'altro che felice nonostante la sua vita non andasse così male. Era deluso di avere un ruolo così
marginale nella comunità. Capì però che non bastava dire in giro di essere passato dall'altra parte, non
bastava arrotolarsi il codino, bisognava mettersi in contatto con il partito rivoluzionario. Doveva
rivolgersi al Falso diavolo straniero. Ah Q si presenta a casa di costui ma il "signor Sraniero" lo caccia via.
Se non lo ammetteva nei rivoluzionari, gli si sbarravano tutte le strade. Si venne a sapere che il signor
Chao aveva subito un furto ma Ah Q decise di non avvicinarsi. Tornò al Tempio e li, in preda alla rabbia,
scagliò parole pesanti contro il Falso diavolo straniero per le umiliazioni che era costretto a subire. In
quel clima di tensione prende una decisione: farà la spia. Ai rivoluzionari verrà tagliata la testa.
GRAN FINALE
Quando in città si seppe del furto a casa del signor Chao, rimasero tutti contenti ma anche un po'
spaventati. Qualche giorno dopo, nel cuore della notte, Ah Q venne trascinato in città da squadre di
soldati e poliziotti. In città, venne rinchiuso in una stanzetta con altri due uomini. I due raccontarono la
loro storia e quando chiesere ad Ah Q il perchè si trovasse li, lui ripose: "perchè volevo ribellarmi!". Poco
dopo i soldati lo vennero a prendere e lo portarono al cospetto di un personaggio di alto rango. Costui gli
chiese di confessare il furto in casa Chao e di fare il nome dei suoi complici. Ah Q disse di non essere
stato lui. Non capiva la situazione. Venne riportato nella cella. Il giorno seguente si ripetè la stessa scena.
Ah Q, rassegnato non aggiunse altre parole. Uno di quegli uomini gli porge un pennello e chiede lui di
firmare sul foglio. Ah Q imbarazzato confessa di non saper scrivere. Inginocchiato, con il foglio a terra,
come se la sua vita fosse appesa ad un filo, tracciò un cerchio. Temeva che da un momento all'altro, i
presenti si sarebbero beffati di lui. Venne nuovamente portato in cella e, nonostante fosse la erza volta
che varcava quella soglia, non si sentiva troppo sconfortato. Pensò che prima o poi a tutti succede di
entrare ed uscire da prigione e confessare di non saper scrivere. Si consolò dicendosi: "Solo gli idioti
sanno fare cerchi perfetti". Venne di nuovo trascinato in quella sala e ancora una volta gli venne chiesto
se aveva qualcosa da aggiungere. Stette zitto. Alcuni uomini gli fecero indossare dgli indumenti con su
scritti di caratteri. La cosa sconvolse Ah Q poichè quelle vesti erano simili a quelle del lutto. Il vestire così
porta malasorte. Gli legarono le mani e lo condussero su un caro. Subito pensò alla decapitazione. Aveva
paura ma sapeva che anche questo era da mettere in conto. La direzione presa dal carro non era quella
della piazza delle decapitazioni e lui pensò che l'avessero così legato per essere di esempio a tutti. Tanti
pensieri lo assalirono. Gli occhi degli spettatori erano colmi di odio nei suoi confronti. Era spaventato ma
non chiese aiuto. Lo fucilarono.
Per quanto riguarda Wei-chuang, gli oggetti rubati non vennero mai recuperati; la famiglia Chao assunse
i tratti dei tristi eredi di una dinistia caduta; nessuno ebbe da obiettare sulla sorte di Ah Q anzì,
considerarono la fucilazione meno spettacolare della decapitazione. Lo seguirono a lungo, sul carro, ma
non ne ricavarono nulla.
Ah Q è un uomo della classe contadina rurale con poca istruzione e nessuna occupazione definita. E' un
bullo per i meno fortunati, ma teme coloro che sono sopra di lui di grado, forza o potere. Si persuade
mentalmente: ritiene di essere spiritualmente "superiore" ai suoi oppressori anche mentre soccombe
alla loro tirannia e la repressione. Lu Xun espone i difetti estremi di Ah Q come sintomatico del carattere
nazionale cinese del suo tempo. Persino al momento della sua condanna, non si oppone.
ROMANZI
1° PERIODO --> Fino al 1950
Sanguo Zhi Yanyi (La storia dei Tre Regni)
Parla della storia dei Tre Regni Wei, Wu e Shu dove differentemente dalla storia Shu è presentato
come legittimo erede e non Wei, così il romanzo presenta lʼeterna lotta tra Liu Bei (Shu) e Cao Cao
(Wei).
- scritto in wenyan
- presenta il conflitto tra yi e zhong
Shuihu Zhuan (I briganti)
Parla di questi briganti che inseguito alle ingiustizie sociali si dedicano al brigantaggio. Eʼ incentrato sui
racconti dei briganti delle paludi di Liangshan sotto la guida di Song Jiang.
- scritto in baihua con aggiunta di poesia
- conflitto fra zhong e yi in cui prevale zhong
2° PERIODO --> Romanzi del XVI secolo , del 1550
Bei Song zhizhuan
Yinglie zhuan
3° PERIODO --> Romanzi dellʼultimo secolo Ming, 1550 - 1620
Xiyou Ji (Viaggio in Occidente o Scimmiotto)
Parla della storia di un monaco buddhista Tripitaka verso occidente, accompagnato da un altro
monaco, da un maiale, da un cavallo e da una scimmia. Si parla delle mille peripezie che i personaggi
compiono e della risoluzione di esse grazie al potere sacro e magico dello scimmiotto che viene
mandato sulla Terra dal regno degli immortali.
- ogni personaggio rappresenta una debolezza e virtù umana
- prevale lʼaspetto fantastico e lʼaspetto esotico del viaggio
Jin Ping Mei
4° PERIODO --> Romanzi del XVII, XVIII e XIX secolo (1650 - 1875)
Sui Tang Yanyi
Tratta la storia della Cina dallʼascesa dellʼimperatore Yang dei Sui fino alla repressione della rivolta di
An Lushan.
Nuxian Waishi
Tratta dellʼusurpazione del trono da parte dellʼimperatore Yongle e la ribellione di Tang Saiʼer.
Rulin Waishi (Storia informale dei letterati)
Il libro parla di diversi episodi che traggono dalla vita della gentry cinese del XVIII secolo dove la
maggior parte dei personaggi si dimostra prima o poi incapace di realizzare i propri ideali.
Honglou Meng (Sogno della Camera Rossa)
Descrive la vita della famiglia Jia presentata nella descrizione della vita passata dal giovane Jia Baoyu
insieme alle sue dodici coetanee tra sorelle e cugine. Racconta