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l’agar destrosio di Sabouraud
In presenza di una micosi la diagnosi clinica viene posta in
genere sulla base delle manifestazioni cliniche (segni e
sintomi) e dell’aspetto della lesione, mentre l’identificazione
del microrganismo in laboratorio (diagnosi di laboratorio)
conferma in genere la diagnosi clinica. In tal senso l’indagine
microbiologica è volta al reperimento del micete e delle sue ife
nei campioni clinici (pus, sangue, liquido spinale, escreato,
biopsie tessutali o materiale cutaneo ottenuto per
scarificazione). La diagnosi di laboratorio può essere
effettuata innanzitutto con l’esame microscopico diretto o dopo
colorazione con acido periodico di Schiff, PAS, o alla
metenaminanitrato d’argento di Gomori, colorazioni che si basano
sulla presenza di chitina e polisaccaridi nella parete cellulare
fungina; l’identificazione si basa in genere sulla morfologia
microscopica delle strutture miceliali, ife e sporangi.
Gran parte dei funghi possono inoltre essere propagati sulla
superficie di qualsiasi agar nutriente (esame colturale): il
terreno standard è l’agar che con il suo
destrosio di Sabouraud
basso pH (5,0) contrasta la crescita di batteri contaminanti
favorendo lo sviluppo delle colonie fungine. Ai terreni di
coltura possono essere aggiunti vari tipi di antibiotici al fine
di inibire la formazione di colonie batteriche (confondenti).
Anche i test immunologici (sierologici) e le tecniche di
immunofluorescenza si dimostrano utili per l’identificazione dei
funghi da isolati clinici; alcune intradermoreazioni si rivelano
utili nelle micosi che possono determinare ipersensibilità
ritardata. Nelle micosi i campioni clinici si prelevano per gran
parte da superfici cutanee, unghie e peli (mediante
scarificazione), aree esposte e quindi ad alto rischio di
contaminazione. Nelle micosi sottocutanee e sistemiche vengono
inviati in laboratorio altri tipi di materiali clinici come pus,
sangue, liquido spinale, escreato, biopsie tessutali.