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L'AZIONE DEI PROFESSIONISTI DA COSA È DETERMINATA?

1) QUADRO NORMATIVO che prevede l'esercizio della professione.

La possibilità dal punto di vista normativo di esercitare una professione.

  • profilo professionale
  • leggi, come la legge 42/99
  • codice deontologico - codice etico-comportamentale, creato dalla federazione degli ordini.

Il Codice Deontologico degli Infermieri è lo strumento che stabilisce e definisce le concrete regole di condotta che devono necessariamente essere rispettate nell'esercizio della specifica attività professionale infermieristica.

Il Codice Deontologico fissa le norme dell'agire professionale dell'Infermiere e definisce i principi guida che strutturano il sistema etico in cui si svolge la relazione con l'assistito.

È un insieme di regole e principi che orienta il comportamento: è un patto esplicito dei professionisti con la società,

Basato sulla Costituzione Italiana, il Codice Deontologico è il più importante atto di autoregolamentazione. L'ultima versione risale al 2019 ed è stata adottata dalla professione stessa, creata dalla federazione degli ordini delle professioni. Il Codice Deontologico è recepito dal legislatore e assume forza di legge in caso di contenzioso. L'inosservanza delle norme deontologiche può comportare l'intervento del collegio di riferimento, che può procedere con sanzioni disciplinari o avviare un procedimento giudiziario con una sanzione di tipo civile o penale.

La formazione è basata sui contenuti degli ordinamenti didattici di base e post-base. Tuttavia, esiste un grosso problema: il quadro formativo varia tra le diverse università, regioni e Stati, nonché tra coloro che si sono laureati in anni diversi. Ad esempio, se nel corso di base non sono previsti insegnamenti sul posizionamento di accessi arteriosi o venosi o PICC, potrebbe esserci una mancanza di competenze in questo ambito.

L'università certificherebbe questa competenza e pertanto tu diventeresti per diritto competente in quella procedura. La formazione non è un ambito regolamentato dalle norme, ma ogni università è autonoma, stabilisce il proprio piano di studi. L'ambito di competenze dell'infermiere ha un limite variabile, come per esempio il mare. Ci sono aree di competenze contendibili, che possono essere ricoperte contemporaneamente da più professionisti. Quest'area di competenze contendibile è data non tanto dal profilo professionale o il codice deontologico, ma bensì dal contenuto degli ordinamenti didattici e dalle capacità/competenze che il professionista ha maturato nel corso della sua formazione.

3) RICONOSCIMENTO CONTRATTUALE un accordo tra due parti di natura privatistica, tra direttore generale (o suo delegato) e singolo professionista. Redatto sulla base del contenuto del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale Lavorativo).

–comparto sanità), redatto l’ARAN.

L’ ARAN – comparto sanità - è costituito da una parte pubblica (una rappresentanza del governo, la rappresentanza delle Regioni) e una parte privata (rappresentanza dei lavoratori – sindacati).

La parte pubblica fa una proposta di contratto che la parte privata può contrattare e proporre modifiche.

Il nostro CONTRATTO è costituito da una contrattazione generale e da una contrattazione integrativa o decentrata che si svolge all’interno delle singole aziende (per determinare una serie di condizioni, che possono aumentarne, ma mai diminuirne le condizioni già individuate in quella generale).

ARAN

Istituita dal D. Lgs 29/1993 , con sede a Roma, l’Aran, Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, è un organismo tecnico, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, gestionale e contabile.

L’Aran ha la

La rappresentanza legale di tutte le pubbliche amministrazioni in sede di contrattazione collettiva nazionale. L'Aran, pertanto, svolge ogni attività relativa alla negoziazione e definizione dei contratti collettivi del personale dei vari comparti del pubblico impiego. L'Aran, inoltre, assiste le pubbliche amministrazioni per l'uniforme applicazione dei contratti collettivi di lavoro e, su richiesta dei comitati di settore, può costituire delegazioni temporanee a livello regionale o interregionale per soddisfare specifiche esigenze delle amministrazioni interessate. Unico organismo preposto alla negoziazione nel pubblico impiego, l'Agenzia è, quindi, costante punto di riferimento nel complesso sistema della contrattazione collettiva. L'ATTIVITÀ DEI COORDINATORI DA COSA È DETERMINATA? Il Coordinatore infermieristico svolge un sostanziale ruolo di collegamento tra la parte assistenziale clinico-organizzativa e gli obiettivi aziendali.

Sua figura è sempre più importante per la nostra professione, ma anche per il resto delle professioni sanitarie. La funzione di coordinamento è nata con il Regio Decreto del 1925 e col successivo regolamento attuativo del 1929. In esso si stabilisce essenzialmente che l'Infermiere può e deve formarsi e seguire un apposito percorso che lo possa abilitare al ruolo delle Funzioni Direttive.

1) QUADRO NORMATIVO

  • leggi, come la legge 43/06 - coordinamento
  • profilo professionale
  • codice deontologico

2) FORMAZIONE: master di coordinamento

RIFORMA UNIVERSITARIA

  • Decreto Ministeriale 3 novembre 1999, n. 509 (Regolamento recante norme in materia di autonomia didattica degli Atenei):
    • introduzione del sistema dei crediti formativi, come strumento sia per misurare la quantità di lavoro effettivo di apprendimento richiesto allo studente in ciascun corso di studio, sia per assicurare la mobilità degli studenti fra i diversi percorsi
livelli di studio: - Laurea triennale: si consegue dopo aver acquisito 180 crediti formativi universitari (CFU) in 3 anni. - Laurea magistrale: si consegue dopo aver acquisito 120 crediti formativi universitari (CFU) in 2 anni. La riforma universitaria, avviata in Italia dal DM 509/1999 e completata dal DM 270/2004, ha introdotto importanti cambiamenti al nostro sistema universitario per adeguarlo a un modello europeo di istruzione superiore. I principali cambiamenti introdotti sono: - Articolazione dei corsi di studio universitari su due livelli: laurea triennale e laurea magistrale. - Durata triennale per la laurea triennale, con un carico didattico di 180 crediti. - Durata biennale per la laurea magistrale, con un carico didattico di complessivi 300 crediti, inclusi i 180 crediti già acquisiti con il titolo di studio di primo livello. Questi cambiamenti hanno contribuito a rendere il sistema universitario italiano più conforme agli standard europei e a favorire la mobilità degli studenti all'interno dell'Ateneo e dell'intero sistema universitario italiano ed europeo.

anni• Maste rdi 1° e 2° livello: contenuto altamente professionalizzante.

• Dottorato di ricerca: è il titolo più alto della formazione universitaria e fornisce le competenze necessarie per condurre progetti di ricerca, in ambito scientifico o produttivo, che prevedono obiettivi di innovazione e sviluppo. Per accedere ai corsi di dottorato è necessario aver conseguito il titolo di laurea magistrale e partecipare ad un concorso pubblico. ha l'obiettivo di fornire conoscenze e abilità per

• Diploma di specializzazione: funzioni richieste nell'esercizio di particolari attività professionali. Si può accedere alla Scuola di specializzazione dopo aver conseguito la laurea magistrale.

La suddivisione della formazione universitaria in due cicli principali (laurea e laurea magistrale) in sequenza ti permette di approfittare dei primi anni di università per capire meglio le tue attitudini, valutare il tuo successo negli studi.

E fare quindi una scelta più consapevole per l'eventuale prosecuzione su un corso di laurea magistrale.

3) RICONOSCIMENTO CONTRATTUALE: CCNL posizioni funzionali organizzativeDS – D special, era una progressione verticale, tuttavia una volta stabilizzati nella fasciaDS, non era più possibile la recessione.

Gli incarichi di organizzazione sono a tempo -3 -5- anni e possono essere rinnovati fino ad un massimo di 10 anni. Dopo tale termine vengono ribanditi senza ovviamente alcuna garanzia per il suo rinnovo, neanche in caso di valutazione positiva.

Nel campo normativo particolare evidenza assume la recente Legge 1 Febbraio 2006, n.43 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l'istituzione dei relativi ordiniprofessionali” la quale all'articolo 6 comma 1 lettera b) individua l'area dei professionisti coordinatori in possesso

del master di primo livello in management o per le funzioni di coordinamento rilasciato dall'università. La recente normativa indicata, valorizza proprio la natura manageriale dei professionisti coordinatori, identificandoli come apposita articolazione professionale che necessita di una formazione specifica di management, distinta dalla formazione dei professionisti di base e dei professionisti specialisti. Le funzioni di coordinamento del personale infermieristico sono previste dall'art. 10 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – II biennio economico 2001-2002 – siglato il 20.09.2001 – area comparto sanità – che dispone una specifica indennità per coloro cui sia affidata la funzione di coordinamento dell'attività dei servizi di assegnazione. La natura delle funzioni di coordinamento – secondo il tenore della normativa contrattuale – si inquadra, quindi, in una funzione direttiva e organizzativa che hacome figura professionale di coordinamento delle attività sanitarie e sociali. Questo ruolo di coordinamento è fondamentale per garantire un'efficace e efficiente erogazione dei servizi di assegnazione. La sinergia e l'integrazione dei vari interventi necessari sono realizzate attraverso una concreta pianificazione degli interventi stessi. Questo implica anche il coordinamento del personale coinvolto, che ha il compito di mettere in pratica tali interventi. È importante sottolineare che già il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del periodo 1998-2001, nell'ambito del settore sanitario, aveva riconosciuto il ruolo dell'infermiere come figura di coordinamento delle attività sanitarie e sociali.

professi

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
17 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher panze_bea di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Aspetti giuridici del ruolo di dirigente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Manici Matteo.