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ETICS: SISTEMI “A CAPPOTTO”
Con il termine ETICS, ovvero External Thermal Insulation
sistema a “cappotto”,
Composite System, ci si riferisce al
ovvero una parete formata da un supporto murario a cui
vengono applicati, attraverso appositi metodi, pannelli di
isolante termico. In genere, i pannelli vengono rivestiti con
malta cementizia interponendo una rete di armatura e poi
coperti da una pasta che definisce l’aspetto della facciata. I
vantaggi principali di questa soluzione sono relativi alle
prestazioni di isolamento termico, come la riduzione dei ponti
termici e l’elevata inerzia termica, infatti, in inverno la
muratura perimetrale assorbe il calore rilasciandolo pian
piano verso l’esterno mentre in estate avviene il processo
contrario, ovvero diminuendo e rallentando l’ingresso del
calore esterno. Inoltre, è ridotto il rischio di condensa
interstiziale. Per quanto riguarda gli svantaggi, è
particolarmente fragile verso i carichi di punzonamento, lo strato di finitura è limitata a quelli adattabili e
l’elevata inerzia termica può giocare di svantaggio nel caso in cui l’ambiente dev’essere riscaldato
velocemente per poi essere usato per poche ore.
Per i prodotti ETICS è obbligatoria la marcatura CE ed i requisiti richiesti per il sistema PPV-ETICS sono:
resistenza meccanica ai carichi statici e sospesi:
- per i carichi statici, la resistenza è assolta
unicamente dagli elementi portanti per cui il sistema dev’essere leggero come peso proprio,
mentre per i carichi sospesi, vale la medesima considerazione trasferendola però all’interno
resistenza ai carichi dinamici:
- si intende, ad esempio, l’azione del vento e questa è assolta sia dalla
muratura portante che dall’isolante per cui è importante porre attenzione agli ancoraggi
comportamento in caso di incendio:
- la criticità è connessa al materiale dell’isolante a cui è
associata una classe di appartenenza con cui, insieme alla destinazione d’uso e all’altezza
dell’edificio, si determina il tempo per cui gli elementi devono assicurare stabilità affinché non
vengano prodotti fumi tossici
permeabilità dell’aria
- 7
tenuta all’acqua
- isolamento termico e condensazione superficiale:
- può essere critico il controllo della condensa
superficiale della parte esterna a causa della ridotta massa dello strato di rivestimento. In
particolare, di notte in presenza di basse temperature la condensa formata sulla superficie esterna
può gelare danneggiando il rivestimento
controllo inerzia termica
- controllo della condensa interstiziale:
- non è una criticità in quanto l’isolante è posto all’esterno
isolamento acustico:
- è connesso alla tipologia di muratura ma con l’integrazione di isolanti quali
lana di roccia, è possibile incrementare sensibilmente l’isolamento acustico complessivo
durabilità e manutenzione:
- la vita minima da garantire è di 25 anni. Attenzioni particolari da porre
durante la posa in opera sono la temperatura ambientale, del supporto e dei materiali durante la
fase di lavorazione che deve essere almeno di 5°, non bisogna lavorare a temperature superiori ai
20° e l’impasto delle malte va lavorato solamente con acqua fredda
Altri criteri di progettazione riguardano:
elemento portante:
- la resistenza meccanica della parete portante viene analizzata con il calcolo
delle sezioni minime e delle caratteristiche meccaniche seguendo il decreto ministeriale del 2008.
La parete non portante deve resistere solo agli urti, ai carichi sospesi e a quelli del vento, infatti,
questi ultimi possono causare lo sfilamento dell’isolante. L’uso di argilla porizzata, di blocchi ad
incastro e di blocchi certificati sono fattori che riducono la conducibilità termica che però rimane
comunque a carico dell’isolante. Fattori che invece migliorano le prestazioni acustiche sono l’uso di
blocchi maschiati e materiale fonoassorbente tra la parete principale e l’eventuale contro parete
elemento termoisolante:
- è richiesta una conducibilità termica di per sistemi incollati
≤ 0,065
e tassellati. La maggior parte degli isolanti ha conducibilità termica tra e . L’uso di
0,03 0,05
rivestimenti con colori chiari evita l’eccessivo assorbimento di calore da parte dell’isolante che
causerebbe il rischio di dilatazioni termiche, queste dettate dalle norme UNI. Sono infatti indicate le
dilatazioni massime accettabili dello 0,2% per il polistirene espanso e dell’1% per la lana minerale.
Un ridotto assorbimento idrico evita di aumentare la conducibilità specifica del pannello
elemento di collegamento:
- i tasselli devono resistere verticalmente al peso dell’isolante insieme a
quello del rivestimento e orizzontalmente al carico del vento
strato di rivestimento:
- nel caso di sistema con isolante in PSE, la permeabilità al vapore minima
prevista in normativa è di mentre per la lana minerale di . Una bassa permeabilità
20 40
2 2
∗ ∗
permette la formazione di condensa fra l’elemento termoisolante e lo strato di rivestimento.
L’armatura consente la resistenza agli urti ed al punzonamento 8
9
COPERTURE
L’assenza di progettazione può causare un rapido declino della copertura facilitando anche una sua
eventuale disfunzione. Il processo è suddiviso nei seguenti step:
condizioni al contorno:
- Definizione delle
destinazioni d’uso:
- pedonabile, carrabile, verde
condizioni climatiche
- interne ed esterne: temperature, umidità, ventosità…
geometria:
- continua, discontinua
requisiti:
- Progetto dei
resistenza meccanica:
- requisito definito per legge nella classe sicurezza, cambia a seconda
della destinazione d’uso e dalle condizioni climatiche ed interessa principalmente gli
elementi portanti, l’elemento termoisolante, lo strato di ripartizione dei carichi e quello di
finitura. Il compito del progettista è dimensionare gli elementi portanti dopo aver calcolato
le azioni esercitate sulla copertura individuando anche le modalità di vincolo al fine di
evitare dislocazioni e deformazioni
resistenza al fuoco:
- le partizioni devono essere dimensionate anche per ridurre e limitare
lo sviluppo di incendi. Lo strato di finitura deve avere una classe di reazione al fuoco idonea
in quanto può costituite un veicolo di trasporto delle fiamme. Uno dei casi per cui il tetto
può essere coinvolto in un incendio è dato da una scarsa manutenzione delle canne
fumarie e dall’impiego di materiali da ardere scadenti per cui, in corrispondenza di questi
terminali, è consigliabile posizionare un elemento realizzato con materiale di classe A1,
come la lana di roccia, al fine di colmare gli interspazi
resistenza agli agenti esterni:
- - chimici: i casi tipici sono quelli di destinazioni d’uso come parcheggi, depositi e
verdi
- biologici: le radici delle coperture verdi possono danneggiare elementi e strati
- radiativi: colpiscono principalmente lo strato di tenuta portandolo al degrado per
cui deve essere protetto da uno strato di protezione
resistenza al gelo:
- il gelo può danneggiare gli elementi a contatto con l’acqua a basse
temperature, quelli porosi come calcestruzzo o a base di argilla sono quelli più colpiti
resistenza agli urti:
- azioni come calpestio o grandine possono deformare o lesionare gli
strati
tenuta all’acqua:
- è garantita da un elemento dedicato, se copertura continua, o dalla
pendenza e dalla sovrapposizione di singoli elementi, se copertura discontinua. Norme UNI
definiscono i criteri per la predisposizione di tegole come elemento di tenuta all’acqua per
coperture discontinue. Il tipo e le profondità di sovrapposizione degli elementi di tenuta
dipendono sia dal tipo di elemento, che siano tegole o coppi, che dalla pendenza della
falda. Nelle coperture con lamiere e pannelli, i giunti intermedi garantiscono la tenuta per
sovrapposizione se la pendenza è sufficiente ma, in caso di condizioni climatiche sfavorevoli
come l’accumulo di neve, è richiesta una maggiore sovrapposizione o la presenza di un
vento,
sistema di sigillatura o guarnizione. Nel caso di presenza di sono presenti tre siti di
esposizione locale: protetto, normale ed esposto, e a seconda del sito di appartenenza, il
valore della pendenza da considerare deve essere moltiplicato con fattori di correttezza. Un
altro accorgimento è la formazione di condensa all’intradosso delle lastre che può bagnare
gli strati sottostanti per cui bisogna predisporre soluzioni specifiche, come gli strati
impermeabili
permeabilità all’aria:
- l’aria può penetrare all’interno dell’edificio per fenomeni di pressione
e depressione che devono essere evitati. Con le coperture continue, l’elemento di tenuta 10
svolge già questa funzione, mentre per quelle discontinue, è consigliabile inserire un
elemento dedicato, che può essere un foglio in polietilene e che dev’essere continuo in
corrispondenza dei nodi
isolamento termico:
- permette determinate condizioni interne all’ambiente e riduzione dei
consumi energetici per raggiungere tali condizioni. Nel caso di coperture continue esistono
tre varianti tecniche: diritta, se l’elemento termoisolante è posto sotto l’elemento di tenuta
e in questo caso è necessaria una barriera al vapore, rovescia, se posto sopra e in questo
caso dev’essere i tipo a ridotto assorbimento idrico, e sandwich, se racchiuso tra due
elementi di tenuta
condensa interstiziale:
- fenomeno, che avviene sul lato freddo dell’elemento termoisolante,
quando la pressione di vapore raggiunge il punto di rugiada ed è presente un elemento a
ridotta permeabilità al vapore posizionato dopo
isolamento acustico ai rumori aerei:
- è importante che all’interno dell’ambiente ci sia un
livello sonoro idoneo al tipo di attività svolto o che il suono prodotto all’interno non
disturbi il contesto esterno. Tale problema si risolve con elementi massivi o con una serie di
elementi “debolmente” collegati fra di loro
vento
Per la resistenza al di coperture continue esistono specifiche norme UNI. La pressione del vento è
data dall’espressione dove è la pressione cinetica di riferimento e , e sono
= ∗ ∗ &low