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TRASPORTO PASSIVO TRASPORTO ATTIVO
NON si utilizza energia; SI UTILIZZA energia, poiché il trasporto
viene utilizzata una proteina per il trasporto avviene contro-gradiente ( serve ugualmente la
proteina di trasporto
Una proteina di trasporto può cambiare forma a seconda della molecola a cui si lega.
PROTEINE DI CANALE : per ogni proteina possono passare una sola famiglia di soluti o un solo soluto
( possiede una determinata carica che permette alla proteina di trasportare solo quel soluto).
Quindi, queste proteine di trasporto e di canale sono altamente specifiche.
Il trasporto passivo ha un andamento lineare (linea verde)
Il trasporto attivo presenta una curva con un limite a Vmax, il che significa che oltre il limite non
può andare.
Inoltre: Quando il soluto viene trasportato in un’ unica direzione (verso destra o sinistra o in basso o
in alto) si definisce UNIPORTO;
Quando due soluti vengono trasportati in un’ unica direzione si definisce SIMPORTO;
Quando un soluto viene trasportato in due direzioni opposte si definisce ANTIPORTO.
La situazioni di SIMPORTO e ANTIPORTO si definiscono TRASPORTO ACCOPPIATO.
LA POMPA SODIO-POTASSIO : sistema che pompa
Sodio (Na+) dall’ interno all’ esterno
Potassio (K+) dall’ esterno all’ interno Trasporto antiporto,
Contro-gradiente, quindi necessita di
Energia ATP
( adenosintrifosfato ), nucleotide
Nucleotide trifosfato e molecola ad
Alto contenuto energetico.
Grazie alla fosforilazione ossidativa
ATP + P ( fosforo ) ADP (Cambiamento conformazionale).
Questo sistema ha un ciclo ben preciso che non avviene se la cellula muore e può essere inibito con alcuni
farmaci.
Se si altera la concentrazione di sodio e potassio nella cellula, si hanno tre condizioni anomale: ipertonicità,
ipotonicità, molta ipotonicità.
Le proteine canale (foto in su) lavorano in due modi: con un passaggio chiuso e un passaggio aperto
TRASPORTO DI MACROMOLECOLE E PARTICELLE
ESOCITOSI : Le vescicole navigano all’ interno del citoplasma, arrivano alla membrana, si fondono con
essa e rilasciano il contenuto all’ esterno (es. insulina viene rilasciata alla fine del ciclo nei vasi sanguigni)
ENDOCITOSI : Si crea un’ invaginazione, viene strozzata e viene a formarsi una camera che viene rilasciata
all’ interno della cellula andando incontro al suo destino.
I granuli sulla superficie della membrana ispessita segnano il destino delle vescicole in endocitosi.
Le vescicole, inoltre, hanno sulla loro superficie dei recettori che corrispondono alle proteina a cui si devono
legare e che segnano, di conseguenza, il destino delle vescicole stesse.
DATI RELATIVI AL PROCESSO DI ENDOCITOSI DI UNA MACROMOLECOLA
LE MACROMOLECOLE DELLA CELLULA
La cellula è l’unità fondamentale di tutti gli organismi viventi.
Alla base della vita ci sono alcuni elementi chimici come N, C, O, H (più semplice elemento chimico, con il
nucleo formato da un protone e un neutrone, caratteristica che lo rende molecola fondamentale). Si possono
trovare anche altri elementi come il Ca, Na, P, Mg.
Eccetto l’acqua (molecola inorganica), quasi tutte le molecole della cellula sono a base di Carbonio e creano,
quindi, grandi molecole organiche.
Esistono 4 famiglie di piccole molecole organiche, composti di max 30 atomi di C, trovano impiego come
fonti energetiche , per cui vengono demoliti e trasformati in altre piccole molecole lungo le vie metaboliche.
Esse sono: Zuccheri, acidi grassi, amminoacidi, nucleotidi.
ZUCCHERI i più semplici si chiamano monosaccaridi (CH2O)n. Essi sono chiamati anche
carboidrati proprio per il meccanismo di associazione di H e O al C nelle stesse proporzioni
dell’H2O (es. glucosio C6H12O6). C,H,O si possono combinare in varie forme diverse dando
origine a galattosio semplicemente modificando l’orientazione di certi gruppi –OH rispetto al resto
della molecola. Ognun di questi zuccheri può assumere delle forme speculari non sovrapponibili (D
ed L)—si parla di isomeria ottica. I carboidrati possono unirsi tra loro per dare molecole più
complesse attraverso legami glicosidici come ad esempio i disaccaridi (es. saccarosio – glucosio +
fruttosio), oligosaccaridi (con un numero limitato di monomeri) fino ad arrivare ai carboidrati più
complessi che sono i polisaccaridi. Tutto ciò avviene tramite una reazione di CONDENSAZIONE
tra due monosaccaridi ( si uniscono i gruppi –OH delle due molecole tramite legame glicosidico con
la liberazione di unna molecola di H2O) processo inverso è l’ IDROLISI ( si consuma una mol di
H2O).
GLUCOSIO monosaccaride con ruolo centrale tra le fonti di energia della cellula. Esso viene
demolito in molecole più piccole che vengono immagazzinate e utilizzate dalla cellula per compiere
lavoro. Negli animali viene immagazzinato sotto forma di glicogeno e nelle piante in amido. Vi sono
altre forme di riserva come la cellulosa tipica delle pareti dei vegetali, la chitina che costituisce l
esoscheletro degli insetti (entrambi hanno funzione di supporto meccanico). Oligosaccaridi si
trovano legati ad altre macromolecole organiche come le proteine per formare le glicoproteine e
come i lipidi per formare i glicolipidi, costituenti essenziali delle membrane cellulari
ACIDI GRASSI: presenta due regioni chimicamente distinte: una lunga catena idrocarburica,
idrofoba e poco reattiva, e un gruppo carbossilico ( -COOH – si comporta come un acido in
soluzione), idrofilo e molto reattivo. Presentando regioni idrofobe e idrofile le molecole di acido
grasso vengono definite ANFIPATICHE. La coda idrocarburica è satura (contiene il maggior numero
di H non presentando legami doppi ma solo legami semplici), ma ci sono code idrocarburiche di
alcuni acidi come l’acido oleico che presentano la conformazione insatura ( i doppi legami rendono
la molecola estremamente disordinata strutturalmente – dif. burro (saturo) e olio (insaturo)). Gli acidi
grassi sono componenti delle membrane cellulari e fungono da scorta di nutrienti dato che dalla loro
demolizione si ricava circa 6 volte l’energia ricavabile dal glucosio; a volte si accumulano sotto
forma di goccioline di triacilgliceroli nel citoplasma (molecole costituite da 3 code acido grasso + 1
glicerolo)--- quando alla cellula serve energia le tre catene di acido grasso si staccano dal glicerolo e
vengono demolite in unità bicarboniose che entrano nei processi di reazioni necessari per ricavare
energia. Gli acidi grassi e i loro derivati sono esempi di lipidi, molecole organiche solubili nel grasso
e nei solventi organici come il benzene (C6H6) ma insolubili in acqua. L’impiego più importante è
nel doppio strato lipidico tipico della membrana cellulare composte da fosfolipidi. la struttura di un
fosfolipide comprende due code di acido grasso legate a una molecola di glicerolo, il restante gruppo
–OH del glicerolo di lega ad un gruppo fosfato idrofilo che a sua volta si unisce ad un altro gruppo
idrofilo polare. Nella membrana cellulare vi sono anche i glicolipidi ( formati da zuccheri che
sostituiscono il gruppo fosfato)
AMMINOACIDI: piccole molecole organiche possedenti un gruppo carbossilico e un gruppo
amminico entrambi legati ad un atomo di carbonio (Carbonio α), possiede inoltre una catena laterale
® legata anch’essa al carbonio α ed è l’identità di questa catena che permette di distinguere un
amminoacido da un altro
H
H2N—C—COOH
CH3 (catena laterale R)
Le cellule usano li amminoacidi per formare le proteine (polimeri di amminoacidi). Il legame che si
instaura tra due amminoacidi si chiama legame peptidico (reazione di condensazione) e le proteine
che si formano dall’unione dei singoli amminoacidi vengono denominati anche polipeptidi: ogni
polipeptide ha un gruppo amminico a un’estremità (N-terminale) e un gruppo carbossilico all’altra
estremità (C-terminale) ed è questa differenza nelle due estremità che conferisce al polipeptide una
precisa direzionalità. Così come gli zuccheri, anche gli amminoacidi (eccetto la glicina) si trovano
sotto forma di isomeri ottici con le forme D ed L, a nelle proteine si trovano solo le forme L. In toto
possiamo annoverare 20 amminoacidi essenziali per l’organismo.
NUCLEOTIDI: subunità del DNA e dell’ RNA. E’ formato da un nucleoside ( anello azotato +
zucchero a 5 atomi di carbonio –ribosio o deossiribosio- ) dotato di uno o più gruppi fosfato legati
alo zucchero. Ve ne sono due forme principali: ribonucleotide e deossiribonucleotide. Gli anelli con
azoto vengono chiamati basi azotate : citosina ©, timina (T), uracile (U) sono chiamate piridimine
( 6 membri – cicloesano- pirimidina); guanina (G), adenina (A) sono chiamate purine (secondo
anello a 5 membri fuso con quello a 6). I nucleotidi possono funzionare da vettori temporanei di ATP
(ribonucleotide adenosina trifosfato – riserva energetica): la sintesi di ATP avviene per mezzo di
reazioni alimentate dall’energia liberata dalla degradazione delle sostanze nutritive ( ciclo dell’ATP
—viene sintetizzato a partire dall’ADP e dal P inorganico acquistando energia e rilascia energia
quando viene idrolizzato ad ADP e Pi). I nucleotidi sono elementi costitutivi degli acidi nucleici,
lunghi polimeri in cui le unità nucleotidiche sono unite covalentemente tramite legame
fosfodiesterico (gruppo fosfato-zucchero di un nucleotide—gruppo ossidrilico dello zucchero
successivo). Si conoscono tipi di acidi nucleici che differiscono per il tipo di zucchero presente
nell’ossatura zucchero-fosfato:
a) DNA (deposito informazioni ereditarie) molecola a doppio filamento composta da due
molecole polinucleotidiche che decorrono antiparallele tra loro e tenute insieme da legami a H
tra le basi delle due catene, con zucchero deossiribosio – acido deossiribonucleico, con basi
A,G,T,C(A .. T; G…C – appaiamento di basi tramite legami a idrogeno “.” );
b) RNA (vettore temporaneo di istruzioni molecolari) catena polinucleotidica singola, con
zucchero ribosio
I legami chimici
La materia è costituita da elementi, cioè sostanze come l’ idrogeno e il carbonio, che non si possono demolire
o trasformare con mezzi chimici; quindi, per atomo intendiamo la più piccola parte di un elemento che ne
conservi le proprietà chimiche distintive e raggruppandosi formano le molecole. Per comprendere gli
organismi viventi è necessario sapere come si formano i legami chimici che tengono insieme atomi nelle
molecole.
Partiamo prima col definire la struttura di un atomo: esso consiste di un nucleo denso formato da protoni
(carica positiva che definisce il numero atomico es. carbonio avente 6 protoni avrà numero atomico 6 ecc.) e
neutroni (carica neutra, contribuiscono solo a definire la m