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IMPORTANZA PER EMILIO

"Il Balli rise di cuore. Ma poi, commosso - aveva avuto un'altra prova della violenza della passione in Emilio - disse: - Chi avrebbe potuto prevedere che un'avventura simile potesse acquistare tale importanza nella tua vita! Se non fosse tanto doloroso, sarebbe ridicolo. Emilio come Alfonso viene colto nel periodo più buio della sua vita, e deve darle un senso."

Questo senso gli viene offerto da Angiolina che oltre ad un momento di piacere è anche qualcosa di più, ovvero un riscatto definitivo dal grigiore (mediocrità) della vita, ma il problema per Emilio è che nei confronti di Angiolina ha degli istinti di controllo (ansia di gestire questo dispositivo distruttivo) ovvero non tollera il fatto che accedere ad Angiolina faccia venire a meno l'ordine (altera la sua vita regolare e meccanica), quindi non accetta che la vita sia inevitabilmente un sinonimo di disordine (caos); oltre a ciò..."

La vita non può essere né comandata né prevista. Angiolina infatti rappresenta l'elemento caotico della vita che dà piacere ma fa soffrire. Tutto questo clima di innamoramento tramite Emilio toccherà anche Amalia che inizia ad immaginarsi un rapporto con Balli (anche lei vuole dare un senso alla sua vita grigia). Freud ci dice che l'uomo tende a soddisfare i propri piaceri, perciò è nella sua natura ed è per questo che Emilio vede in Angiolina un modo di soddisfarli. In poche parole Emilio vuole essere felice, solo che non sa come fare per esserlo.

TRAGICO INCONTRO NEI DESTINI DEI QUATTRO: "Emilio fu colto da un profondo malessere. Il Balli gli aveva spiegati gli intimi moventi della sua mala azione. Protestò energicamente, tanto che il Balli dovette chiedergli scusa di quel sospetto, ma verso sé stesso quell'energia mancò d'efficacia. Per un istante fu tutto col pensiero ad Amalia: – Strano!"

Angiolina aveva partenel destino della sorella. – Si quietò dicendosi che coltempo avrebbe saputo riparare, facendo prima di tuttocapire al Balli quale essere stimabile fosse Amalia, e dedicandopoi a quest'ultima tutto il proprio affetto."

C'è un po' il gioco degli specchi, ovvero che i personaggi si specchiano negli altri. Questo vuol dire che i personaggi non vengono influenzati solo da quello che capita a loro, lo si vede quando Emilio parla di Angiolina ad Amalia e anche lei inizia a riempirsi di vita pur non avendo mai visto Angiolina.

Nel caso dei testi di Svevo ci sono pochi personaggi e altrettanto pochi ambienti e questo facilitano il lettore nell'ambientarsi e nel capire le vicende.

SVEVO SCRIVE LA COSCIENZA DI ZENO

Viene scritto 25 anni dopo Senilità. Svevo si trova in una bolla sociale, e viene dismesso dalle sue attività. Lo scrive subito dopo la Prima Guerra Mondiale, ed è scritto in italiano da un triestino che

Quindi lo conosce poco e sbaglia soprattutto le doppie (per questo è molto criticato). I suoi romanzi pochissimi li leggono proprio perché la gente lo accusava di scrivere male, lui ovviamente essendo ricco di famiglia può permettersi di continuare a scrivere romanzi che nessuno legge.

SILVIO BENCODÀ l'avvio al fatto che Svevo non sa scrivere. Dice che avendo studiato in un paese straniero (Germania) lui scrive in modo diverso dagli scrittori italiani e per questo gli viene attribuito di scrivere male. In Italia infatti c'era l'idea che la scrittura dovesse avere un'impronta dannunziana, ovvero che ha il culto del bello anche nella musicalità delle parole. Svevo pur essendo un nessuno ha la tenacia e la forza di proporre un progetto rivoluzionario, e la sua innovazione sta nel fatto che inventa un personaggio: con una vita normale, che utilizza una lingua mediocre e che non ha particolari qualità (un inetto).

LETTERA DI JOYCE DEL 30

GENNAIO 1924 È il suo insegnate di inglese, solo che in realtà poi diventa suo amico e iniziano a parlare di letteratura. Joyce inizia a credere in lui, perché avendo anche vissuto a Parigi ha visto com'è la scena letteraria parigina, che è molto più avanti di quella italiana. Una grande innovazione è che nella Coscienza di Zeno lui non segue l'ordine cronologico dei fatti ma va per argomenti. CASO SVEVO IN ITALIA Scoppia con l'omaggio che montale gli dedica. Nel frattempo il caso Svevo scoppia anche in Francia grazie a Joyce. LETTERA DI LARBAUD Svevo non era nessuno, ma aveva lottato continuando a scrivere viene apprezzato dal punto europeo più avanguardistico che c'era allora. LA CRITICA IN ITALIA In Italia viene solo apprezzato da critici italiani tra cui Montale, è stato il libro che ha mostrato la differenza tra la nuova e la vecchia critica italiana. La critica italiana più anziana lo odia e non.capisce come ha fatto a fare successo in Francia. Giulio Caprin (Corriere della sera) anche se lo critica però riconosce che ha uno stile di scrittura particolare perché fa dire ai personaggi quello che direbbero nella realtà. Nella Coscienza di Zeno non c'è la classica storia fiabesca (principe, drago e principessa), ma un uomo che racconta tutto quello che gli passa per la testa e per fare questo utilizza un diario con lo psicologo. L'obiettivo di Zeno è capire qual è stato il suo cambiamento, come è cambiata la sua persona. GUIDO PIOVENE lo boccia perché non racconta di grandi personaggi che fanno grandi imprese ma racconta la mediocrità e la normalità. Perché per Svevo il mondo non è un posto per gli eroi, e tutti vivono una vita banale come quella di Zeno. Ovvio poi ci sono alcune giornate dove si vince una sfida ma la vita rimane comunque mediocre. LA COSCIENZA DI ZENO PUNTI DI VISTA DEL

ROMANZO

  • Voce del Dottor S.
  • Voce del Narratore (Zeno) che è lo Zeno presente
  • Voce di Zeno personaggio che è lo Zeno passato e le sue idee possono essere diverse da quello presente (narratore)
  • Voce dell'autore che si manifesta attraverso il montaggio dei singoli blocchi narrativi (punto di vista di Svevo).

All'interno del romanzo ci sono queste quattro voci che costantemente si mischiano e nessuna riesce a prevalere sulle altre. Il succo della storia potrebbe essere che qualsiasi evento umano potrebbe essere visto da più punti di vista. E questo rende impossibile raggiungere la verità (pensiero modernista).

DESTINATARI DEL ROMANZO

  • Il Dottor S. scrive al lettore
  • Zeno scrive per il Dottor S.
  • Zeno scrive anche per sé stesso
  • Zeno scrive anche per il lettore perché è come una lotta contro il Dottor S. per il predominio della verità, e quindi vuole raccontarlo a qualcuno esterno.

ZENO

NARRATORE INATTENDIBILE

  • Piste cieche (bambino del preambolo, fratello di Zeno)
  • Inesattezze (data della morte del padre)
  • Lapsus
  • Menzogne

Tutti gli autori si sforzano di arrivare alla realtà. Il mondo è oggettivamente trasparente.

IL FRATELLO

Zeno ricorda una scena di quando era bambino: e dopo un'escursione c'è il momento del riposo dove si vede la dolcezza della madre e dovrebbe anche esserci il fratello ma non c'era (Zeno narratore lo espelle volontariamente dal ricordo) e poi arriva il padre che disturba il clima di dolcezza creatosi con la madre. Anche se Zeno non ha molti parenti lui non citerà mai più il fratello e quindi noi non lo conosceremo mai. Svevo questo lo dice all'inizio e quindi noi sappiamo che c'è un fratello e ci aspettiamo che compaia, solo che non comparirà mai e questa è una pista cieca.

SOGNO/REALTÀ

I sogni sono molto importanti nei testi di Svevo:

Relazione esplicativa: gli avvenimenti della realtà spiegano il sogno•

Relazione tematica: c’è un rapporto di somiglianza o contrasto riguardo al contenuto ma senza continuità spaziotemporale•

Nessuna relazione esplicita: hanno funzionalità debole o nulla

PREFAZIONE

Dove è il Dottor S. che scrive per ripicca a Zeno che ha abbandonato la cura.

Per vendicarsi lui pubblica il suo diario che doveva rimanere privato.

Viene detto che tutto il contenuto del testo è una cura psicanalitica, significa che quella scrittura seguirà tematiche e stili diversi da quelli classici.

C’è la questione delle tante verità e bugie, questo fa traballare il concetto di verità e che quindi non possiamo fidarci troppo di quello che leggiamo e quindi sospendiamo la nostra naturale credibilità quando leggiamo un romanzo.

Abbiamo un patto di lettura all’insegna del sospetto, quindi il lettore deve sempre essere allerta

Per captare cosa è vero e cosa è falso, facendo attenzione ai dettagli.

UTILITÀ DELLA PREFAZIONE

In questo capitolo il Dottor S. ci spiega come leggere il testo. In qualche modo il Dottor S. ci indica che Zeno scrive in una situazione non pacificata, in poche parole scrive questo testo per un destinatario che detesta, e quindi bisogna stare attenti a quello che si legge (aggressiva nei confronti del Dottor S.).

Scrivendo per il suo analista l'autobiografia non sarà un qualcosa di ordinato ma si tratterà di un'autobiografia ordinata che è scritta per una seduta psichiatrica, quindi il paziente scrive quello che gli passa per la testa senza fili logici.

All'interno del testo facciamo fatica ad ambientarci nel tempo, però gli eventi sono all'incirca tra il 1870 e il 1913 perché parla di quando era bambino; Svevo tiene molto a questo perché nel momento in cui non ci sappiamo orientare sappiamo che gli eventi.

andrebbero ricollocati e accettiamo questo disordine, oltre a questo leggendo noi collochiamo questi eventi uno dopo l'altro falsificando la storia, e secondo Svevo la memoria è un'opera di falsificazione (noi pensiamo che la storia del fumo e la morte del padre siano uno dopo l'altro ma in realtà sono sincronici) e ce lo dimostra così. Svevo quindi sostiene che il passato è sempre nuovo perché ogni volta che pensiamo al passato lo vediamo in modo diverso, questo rende il passato estremamente mobile e il presente lo governa. Il passato è come una distesa di mare da cui emergono degli isolotti che compaiono e scompaiono, e noi con questi isolotti tendiamo a creare un disegno, quindi i nessi di causa ed effetto che noi mettiamo tra i nostri ricordi non sono nessi garantiti ma sono messi nel presente dal soggetto. L'uomo ha bisogno di ordinare un qualcosa che non è ordinabile, ed è questo rende i suoi racconti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
31 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pietrochesta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Tortora Massimiliano.