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introduzione al corso (Mito Orfeo e di Demetra e Kore e Du côté de chez Swann) Pag. 1
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Plotone e la filosofia del pensiero

Plotone è legato a Freud con la filosofia del pensiero. Che cosa amiamo? Domanda fondamentale dell'esistenza. L'oggetto amato incontra il nostro desiderio, è l'oggetto perduto e ritrovato. Venezia ha a che fare con l'oggetto amato (Albertine disparue, 6° romanzo del ciclo "à la recherche du temps perdu"). Il Cap III parla del desideratissimo viaggio del personaggio a Venezia. The Aspern papers si svolge a Venezia, all'interno di un palazzo cappello (rio marin). Identificazione tra l'oggetto amato e Venezia = una personificazione. Identificazione tra infero e storia tra perdita e ritrovamento. Troviamo il collegamento tramite il mito. Le storie infere sono storie mitiche, dobbiamo tornare alla tradizione antica. Mythos: racconto. Differenza tra racconto comune e mitico, quello mitico è fondativo, che contiene una struttura di pensiero. Ovidio, poeta della tradizione latina vissuto tra I a.C. e I d.C., appartenente

all'età Augustea (principato di Augusto, primo imperatore romano). Ovidio è contemporaneo di Orazio. Egli racconta il mito di Orfeo nella Metamorfosi, a cavallo libro X e il principio dell'XI. Ovidio non è l'unico a raccontarlo, ma anche Virgilio nel IV libro delle Georgiche, il quale è contemporaneo di Ovidio e Orazio. MITO DI ORFEO E EURIDICE: Orfeo è il cantore archetipico, il cantore dei cantori. Il suo canto è un canto poetico, un canto che incanta, magico. Orfeo ha il potere di magnetizzare con il suo canto un pubblico di ascoltatori, che si tratti di un pubblico umano o animale o delle piante. Un canto che affascina, è impossibile resistere, tanto per gli uomini, animali e dei. Ha una compagna, Euridice, una ninfa dei boschi. Mentre lei si intrattiene con le sue compagne, viene punta da un serpente che sta nascosto nell'erba, invisibile al calcagno, la ferita avvelenata, le è fatale e lei muore. Orfeo rifiuta.

Il lutto, non accetta la mortalità. Così decide di scendere agli inferi e conta sul suo canto, accompagnandosi con la lira, per convincere Ade e Persefone (Kore) di lasciargli portare con sé Euridice nel mondo dei vivi. Le due divinità decidono di lasciare che ritorni l'oggetto amato tra le braccia di Orfeo, che la ama: Euridice perduta, scesa negli abissi del sottosuolo e ritorna, ascende al mondo dei vivi (storia di perdita e ritrovamento, è un movimento circolare, si tratta di inabissamento e salite). Gli dei però pongono una condizione ad Orfeo: "non devi voltarti indietro a guardare l'oggetto amato che ti seguirà". Orfeo per troppo amore non resiste alla verifica, voltando gli occhi indietro, per amore eccesso, di energia desiderativa. Questo provoca l'irreparabile, cioè quando egli si volta, vede che Euridice viene risucchiata dagli abissi per sempre. È un ritrovamento fallito, un doppio lutto, il primo.

è causato da unincidente, il secondo è causato da un atto preterintenzionale, come se Orfeo l’avesseuccisa, pur non volendo, l’ha uccisa più del serpente, lui l’ha solo fatta morire dellamorte umana, mentre Orfeo l’ha fatta morire di una morte dell’anima (è grave perchéirreparabile). Orfeo torna al mondo dei vivi, siderato (fulminato, con esito letale) daquesto secondo lutto. Per questo trauma insaldabile, Orfeo evita i contatti col genereumano, si ritira nelle selve della tracia, lontano dagli esseri umani e canta nei boschitra gli animali che lo circondano affascinati. È un canto lamentoso. La morte è unelemento costante del fascino del canto di Orfeo.Orfeo per il trauma (ferita in greco) di quella seconda perdita, egli prende a odiare ilgenere femminile, perché l’oggetto amato Euridice è diventata un oggettopersecutorio, una fonte di dolore e lutto. Allora, ecco che il desiderio di

Orfeo subisce una deviazione, verso il desiderio nei confronti dei fanciulli, l'altra direzione devia verso le forme proibite dell'eros (e.g. incesto), Orfeo agisce attraverso la poesia, quindi l'azione di Orfeo è azione poetica, egli non canta più di Euridice, ma canta l'amore degli dei per i fanciulli (e.g. l'amore di Apollo per Giacinto o la terribile passione di Mirra, per suo padre Cinira: dall'incesto tra padre e figlia, nasce Adone il fanciullo più bello della memoria mitica).

Succede che le donne dei traci, le sacerdotesse di Dioniso, Bacco, sono le menadi sono invasate dalla potenza del dio, vivono negli spazi selvaggi, su monti, foreste, si vestano di pelle di cerbiatto portano un'arma, il tirso, sormontato da una pigna e adornato dall'edera e serpenti nei capelli. Alternano momenti di pace fusionale con la natura (allattare cuccioli dei cervi, i lupacchiotti o solcano con le mani la terra per far zampillare).

L'acqua) a momenti di aggressività feroce, inaudita in cui attaccano le mandrie e le smembrano (sparagmòs) a mani nude e se ne cibano (carne cruda) e anche con gli uomini.

Le menadi inferocito con Orfeo per il fatto che schifa il genere femminile e lo denigra, raccontando storie proibite sugli amori delle fanciulle (Mirra e Cinira), loro prima lo lapidano, lo colpiscono con attrezzi dei contadini scappati e lo smembrano. La testa di Orfeo finisce nel fiume Ebro e per magia continua a cantare, il canto è sopravvivente alla morte fisica, una storia in cui la morte viene comunque superata.

ELEMENTO IMPORTANTE (The Aspern papers 1888, testo modernista): Femminile mortifero, feroce e persecutorio. L'oggetto amato, torna e può rivendicarsi. Ruota intorno a una figura mitica di poeta, e la figura mitica della compagna, donna di 150 anni che vive in palazzo cappello con una nipote enigmatica, in palazzo capello. C'è sempre del fantasmatico nelle

Storie di James. Una storia di fantasmi. Caratteristiche strutturali che segnano l'EUROPEAN MODERNISM (Proust ancora più strutturalmente di James, anticipa, differenza di circa 30 anni).

L'oggetto amato, perduto, diventa demonico, ritorna per vendicarsi.

DEMETRA E KORE: tramandato dal II inno Omerico, gli Inni Omerici sono una raccolta di 33 o 34 (dipende dai filologi) inni agli dei. Inni Omerici risalgono al VI/VII sec a.C.

Demetra dea della fecondità della terra e dei raccolti. Ha una figlia che si chiama Kore (vergine) insieme Zeus. Un giorno Kore sta raccogliendo fiori in un prato (occhio The Aspern pepers) (Proust, il simbolismo dei fiori è centrale, Albertine, l'oggetto amato, è la fanciulla fiore), iris, rose, giacinti, viole... (ai fiori è legato un immaginario di violenza). Kore vede il narciso, un fiore mai visto prima (narciso nasce dal sangue di narciso, come giacinto dal sangue di giacinto, oggi portiamo fiori ai morti).

c'è un legame tra fiori e morte). Quel narciso è stato fatto spuntare dalla terra gaia, come trappola, per catturare l'attenzione di Kore. Gea fa spuntare una radice di narciso, da cui nascono mille narcisi che ondeggiano, che è radioso. Kore non resiste e raccoglie il narciso, si apre la terra ed esce il carro del dio dei morti Ade (Plutone) e la rapisce. Un raccoglimento violento del fiore della verginità. È una metafora immemorabile. Ade la porta giù con sé, nel mondo dei morti. Demetra sente le urla della figlia che viene presa con violenza (perdita della figlia).

PROUST E JAMES SONO POETI (POIETESSE), il poeta è colui che fa, che crea, indipendentemente che sia poesia o prosa.

Demetra disperata va in cerca della figlia, setaccia tutta la terra, brandendo le fiaccole con due mani, per illuminare le tenebre di questa perdita, scomparsa, inabissamento, non la trova e si rifugia nell'eusi, villaggio vicino ad Atene. Demetra

per il dolore assume le sembianze di una vecchia, la bellissima Demetra, simbolo di fecondità e del rigoglio della natura, diventa una figura scarna di una vecchia digiunante (rifiuto di cibo, simbolo di morte) (vecchia maledicente -> The Aspern papers). Lei si accoccola di fianco al pozzo della vergine. Elios uno degli dei, aveva assistito con sua sorella al rapimento, dice la verità a Demetra, "tua figlia è stata rapita con il consenso del padre Zeus, ha acconsentito". Demetra furiosa lancia una maledizione nera contro la Terra: la Terra sarà per sempre sterile e il genere umano morirà di inedia, gli dei non avranno più il tributo d'onori. L'ira della madre è atroce, non c'è nulla di più potente e il padre lascia che la figlia ritorni, ma manda Ermes ad avvertire il dio Ade per far sì che Kore torni in qualche modo alla madre. Ade quindi convoca Kore e le annuncia di averle donato il regno sul

mondo sei morti, condividere con lui il regno dei morti -> Kore come sposa di Ade diventa Persefone. Il potere sulla morte è il potere più grande, chi ha in mano il segreto della morte, ha il segreto della vita. Ade le offre un melagrana da mangiare (simbolo dei morti nell'immaginario antico), Kore mangiandola si legherà per sempre ad Ade, anche se ascende, farà sempre parte del regno dei morti. È una questione di perdita e ritrovamento. Il melagrana è anche simbolo di fecondità, la vita nasce dalla morte in un ciclo. Questa ci dice che nel momento di raccoglimento forte dal fiore della vergine, nasce Dioniso, nasce qualcosa di buono. Identificazione tra morte e fecondità, nell'infero, c'è del libido, del desiderio. La libido si identifica con la venere (afrodite), nella morte, c'è del desiderio, amor. Si connette ai due libri da leggere. Venezia si sovrappone nel racconto proustiano e jamesiano.

con l'oggetto amato, perduto e ritrovato. Venezia come personificata, diventa strutturalmente (nella Recherche di Proust) oggetto che si perde nella memoria e ritrovato poi accidentalmente (Albertine dipsarue). Du côté de chez Swann Marcel ha sempre voluto visitare Venezia, soprattutto quando i suoi gli hanno promesso di andarci nelle vacanze di Pasqua. I suoi gli avevano promesso di fare un viaggio in nord Italia. Papà dice che dal 20 al 29 aprile a Venezia e poi arrivare il 29 a Firenze. Venezia la città amata, desiderata, l'oggetto degli oggetti d'arte per eccellenza. Sovrapposizione tra arte e amore, arte e desiderio. Movimento concettuale. Ciò che si ama dev'essere bello. Ciò che è bello, è oggetto d'arte. Questo viaggio non si può fare, perché Marcel si eccita talmente tanto all'idea che gli viene mal di gola mai visto e febbre. Medico gli dice di non fare viaggi per un anno. Dopo averperso Albertine, in età adulta va a Venezia con la madre. Dopo anni e anni di desiderio. Albertine scompare, viveva con Marcel,
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mima00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letterature comparate e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Stella Massimo.