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ATTIVAZIONE DEI T:
Sinapsi immunologica: interfaccia fra APC e cellula T non attivata; avviene negli organi linfoidi e
richiede due segnali su APCs:
peptidi esogeni o endogeni processati e legati alle molecole MHC riconosciuti tramite il TCR;
molecole co-stimolatorie delle APCs (CD 80/86) proliferazione differenziamento cellule della
memoria.
Presentazione da parte delle MHC di classe I: le proteine di origine virale o tumorale prodotte dalla
cellula sono degradate nei proteasomi e i peptidi generati sono trasportati da un eterodimero nel
R.E., in cui avviene l’assemblaggio con le MHC di I classe e la β2-microglobulina; si formano
quindi delle vescicole che migrano al Golgi da cui gemmano sulla superficie cellulare per il
riconoscimento da parte dei CD8+.
Presentazione da parte delle MHC di classe II: il patogeno è riconosciuto tramite i PRRs delle
APCs, fagocitato e degradato nei fagolisosomi, dove i peptidi si legano all’MHC di II classe e il
complesso (pMHC) è trasportato alla superficie per il riconoscimento da parte dei CD4+.
Ipersensibilità ritardata (DTH): mediata dai TH1 CD4+, avviene in seguito all’incontro nel sito di
infezione dei T circolanti, attivati nei linfonodi, con pMHC di classe II esposto su una cellula
fagocitaria, favorito dalla secrezione di citochine (IL-1, TNFα, IL-8). Il TH1 si riattiva, prolifera e
attiva i macrofagi mediante legame diretto e produzione di IF . Se la risposta DTH avviene in
ϒ
modo eccessivo o cronicizza può provocare ulteriore danno.
Citotossicità: mediata dai T CD8+; i CTL attivati riconoscono il pMHC di classe I presente sulle
cellule infettate e le distruggono mediante perforine e granzimi. Le membrane dei granuli si
fondono con la cellula.
RECETTORI DELLE CELLULE B (BCR):la lettera “B” potrebbe anche derivare da “boone” dalla
traduzione inglese di “midollo osseo”.
TERMINOLOGIA
Reazioni di agglutinazione: aggregati di anticorpi e materiale particolato, soprattutto IgM e IgA,
favoriscono la successiva distruzione dei patogeni intrappolati; si sviluppano quando il sangue di
due persone entra in contatto.
Reazioni di neutralizzazione: inibiscono il legame dei microbi alle cellule ospiti; IgG e IgA sono
importanti soprattutto nelle reinfezioni.
Opsonizzazione: stimola la fagocitosi; dopo il legame, gli anticorpi subiscono modificazioni
conformazionali della regione Fc, che si legaagli FcR dei fagociti stimolando la fagocitosi in
associazione con frammenti del complemento.
Ipersensibilità immediata: conseguente al legame delle IgE con recettori di mastociti e basofili.
ADCC: distruzione citolitica delle cellule legate da anticorpi; per attivazione di cellule dotate di FcR:
NK (contro cellule tumorali e infettate da virus) e eosinofili(soprattutto contro parassiti e protozoi).
Attivazione del complemento: causa lisi cellulare E Modificazioni conformazionali di Fc di IgM e
IgG facilitano il legame diC1, C2 e C3, portando alla formazione del MAC e di anafilotossine.
SISTEMA DEL COMPLEMENTO: Complesso di proteine plasmatiche (20) inattive che puòessere
attivato dagli anticorpi e indurre reazioni acascata sulla membrana dei batteri, con generazione di
molecole effettrici. Meccanismo per trasformare il riconoscimento dell’antigene in un efficace
sistema difensivo, soprattuttoper i batteri extracellulari. L’interazione tra antigene e anticorpo attiva
C1, si iniziano a formare complessi, si formano dei pori e si attiva il complemento.
Via classica: attivata dal legame del C1 all’Fc (2) degli anticorpi C4 C4b legato alle superfici +C2
C4b2b=C3 convertasi: scinde il C3 in due componenti biologicamente attivi,
C3a viene rilasciato
C3b si lega alla superficie microbica C4b2b3b=C5 convertasi.
Un aumento di C4 C4b: arriva C2 che perde C2b e si forma C4b2a: arriva C3 che perde C3a e
si forma C4b2a3b: arriva C5 che perde C5a e si forma C5b - - > C5bC6789 = MAC.
Via alternativa (fattori sierici B, D, H, I, properdina):attivata dal contatto con componenti della
superficie microbica, da Ig aggregate, polisaccaridi legameinstabile (si scindono facilmente in
circolo) a C3 o C3b formato dalla via classica o idrolizzato spontaneamente, stabilizzato dalla
properdina, genera C3 convertasi solubili o legate a membraneC5 convertasi: interagisce con il
C5, libera C5a e inizia l’assemblaggio dei componenti: C5bAC9 C5b C6, C7, C8, C9
formazione del “complesso di attacco alla membrana” (MAC) C5bC6789 formazione dipori nella
membrana, morte cellulare e lisi osmotica.
Via tramite lectina: non passa attraverso la presenza degli anticorpi, ma alla fine, come le altre due
vie, attiva il MAC.
C1q + porzione C – terminale dell’anticorpo enzimi litici attivi in serina una parte lega la
membrana (si formano dei complessi) e una è liberata aumento della vasodilatazione e
permeabilità; unione della risposta infiammatoria con quella immunitaria.
IMMUNOPATOLOGIA:
REAZIONI DI IPERSENSIBILITA’ : reazioni immunopatogene che generano una risposta
infiammatoria con danno tissutale (una carenza della risposta immunitaria causa
immunodeficienza, mentre un’eccessiva stimolazione dell’agente immunitario causa, appunto,
ipersensibilità). Vengono prodotte in individui sensibilizzati per risposta aberrante a un antigene,
esogeno o endogeno, ma normalmente innocuo. Sono mediate dalla formazione di anticorpi di
classi diverse o da reazioni cellulo – mediate. Classificate in base al meccanismo, spesso
molteplice, che porta al danno:
I tipo (immediata): mediata da IgE, liberazione di sostanze vasoattive;
II tipo (citotossica): fagocitosi o lisi cellulare mediata da anticorpi;
III tipo (da immunocomplessi): lesione tissutale per attivazione del complemento (C), richiamo di
neutrofili;
IV tipo (cellulo-mediata): danno per risposte mediate da linfociti T.
IPERSENSIBILITA’ DI I TIPO (IMMEDIATA O ANAFILATTICA): reazione immunopatogena a
insorgenza rapida, per esposizione a un antigene in individui precedentemente sensibilizzati verso
quell’antigene. Gli antigeni sono in genere apteni (proteine a basso PM, polisaccaridi) che si
complessano con proteineplasmatiche.Si manifesta attraverso una reazione anafilattica
generalizzata o localizzata per il legame dell’antigene alle IgE legate ai mastociti. Non si sviluppa
in tutte le persone, infatti gli allergeni sono apteni e non patogeni, e varia la quantità di IgE
prodotte; di solito figli di persone allergiche, sono anch’esse allergiche ma non si sa il perché. Non
si ha un vero e proprio danno, quindi non si ha una risposta infiammatoria, ma si hanno comunque
gli stessi mediatori, quindi si ha una reazione di tipo infiammatorio.
Sensibilizzazione:produzione di citochine:
IL-4 attivazione dei B produzione IgE(anticorpi citofili): legame alla porzione ad alta affinità del
FcRI dei mastociti (i Fab si trovano verso l’esterno e gli antigeni si aggiungono a quelli già presenti
sulla membrana, quindi individui diversi diventeranno allergici alla stessa sostanza in età diverse, a
seconda di quanto frequentemente hanno incontrato quell’antigene) e basofili;
IL-5: stimola l’attivazione degli eosinofili;
IL-13: stimola la secrezione mucosa delle cellule epiteliali e potenzia la produzione di IgE;
produzione chemochine;
reclutamento leucociti nel focolaio infiammatorio.
La risposta infiammatoria iniziale(5-30 min)causa vasodilatazione nel microcircolo e aumento della
permeabilità capillare e quindi edema; contrazione muscolatura liscia extravasalee secrezioni
ghiandolari.
La reazione infiammatoria tardiva(2-24h) avviene per infiltrazione di cellule infiammatorie e
immunitarie che causano un danno tissutale e quindi amplificano e prolungano la risposta
infiammatoria; qui agiscono altri fattori (non più l’istamina) che possono andare a liberare enzimi
all’esterno e provocare un danno.
Cellule coinvolte:
Mastociti: nei tessuti, hanno granuli contenenti vari mediatori, sono attivate da vari stimoli (C5a,
C3a, stimoli fisici, farmaci, Fc delle IgE).
Granulociti basofili: simili ai mastociti, circolano nel sangue.
Eosinofili: producono la proteina basica maggiore e la proteina cationica (danno a cellule epiteliali),
LTC4 e PAF (attivazione mastociti).
Attivazione cellule basofile: legame dell’antigene polivalente (“bridging”) al Fab di due IgE fissate
alle cellule con conseguente innesco del meccanismo biochimico: attivazione proteina G
attivazione fosfolipasi C (PLC) e fosfolipasi A2 (PLA2):
Attivazione PLC che agisce su PIP2 (fosfoinositolo2fosfato) (modifica del recettore =
segnale nella cellula) formando 2+
a) IP3 (inositolo3fosfato): liberazione Ca
b) DAG (diacil glicerolo) (aumento del Calcio): attivazione protein-chinasi C (PKC)
esocitosi e liberazione mediatori primari:
Istamina: vasodilatazione, aumento della permeabilità vascolare, contrazione della muscolatura
liscia extravasale e aumento delle secrezioni ghiandolari;
mediatori chemiotattici per eosinofili e neutrofili
enzimi (proteasi chinine, fattori C);
proteoglicani (eparina = anticoagulante).
Attivazione PLA2 sintesi dei mediatori lipidici secondari derivati dell’acido arachidonico
(reazioni più tardive):
LTC4 e LTD4: forte vasopermeabilizzazione e broncocostrizione; LTB4: chemiotassi leucocitaria;
PGD2: vasodilatazione, broncospasmo e secrezione mucosa;
PAF: vasodilatazione, vasopermeabilizzazione, broncospasmo, rilascio istamina, azione
chemiotattica e attivante i leucociti.
Attivazione a cascata chinasica sintesi citochine (se prodotte in quantità troppo elevata
agiscono a livello midollare):
TNF-a, IL-1, IL-3, IL-4, IL-5, IL-6, GM-CSF: prodotte anche da TH2 per il reclutamento degli
eosinofili.
Diminuzione del rapporto AMPc/GMPc aggregazione dei microtubuli cellulari e innesco del
rilascio di istamina. I recettori H1 aumenterebbero la concentrazione del cGMP, mentre i
recettori H2 eleverebbero il livello di cAMP.
In condizioni normali una delle principali funzioni delle reazioni immunitarie mediate da IgE è la
difesa contro le infezioni parassitarie specialmente da elminti. L’eliminazione dei vermi intestinali è
mediata da IgEe eosinofili con un meccanismo di citotossicità anticorpo-dipendente (ADCC) e
coadiuvata dall’aumento della produzione di muco e della peristalsi intestinale indotta
dall’attivazione dei mastociti.
Allergia o Atopia: reazioni anafilattiche localizzate per introduzione naturale di allergeni; possono
essere colpiti organi diversi ma in un soggetto lo stesso organo è colpito sempre nello stesso
modo; le reazioni possono essere più o meno lievi a seconda dell’individuo:
Via alimentare(proteine contenute negli alimenti: frutta secca o fresca,