Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TCR.
Le catene sono dimeri contenenti una regione extracellulare di 9 amminoacidi, una porzione transmembrana che contiene residui
carichi positivamente e una regione citoplasmatica di 113 amminoacidi contenente 3 sequenze ITAM.
7.3.2 Trasduzione del segnale
Quando il TCR lega il complesso MHC-peptide, i corecettori si aggregano al TCR, provocando un cambiamento conformazionale che
rende le tirosine dei domini ITAM presenti nelle catene CD3 e accessibili alla fosforilazione da parte delle chinasi Src.
I corecettori CD4 e CD8 facilitano il processo di attivazione dei recettori, avvicinando la chinasi Lck agli ITAM delle catene CD3 e .
CD4 e CD8 sono glicoproteine transmembrana appartenenti alla superfamiglia delle Ig: il CD4 è un monomero costituito da 4 domini
extracellulari, in cui si trovano i siti di legame per le regioni non polimorfe 2 e 2 dell’MHC di classe II, una regione idrofobica
transmembrana e una coda citoplasmatica; il CD8 è un dimero costituito dalle catene e , legate da ponti disolfuro, entrambe con un
singolo dominio Ig extracellulare, che lega il dominio non polimorfo 3 e interagisce con le regioni 2 e 2-microglobulina dell’MHC
di classe I, un dominio idrofobico transmembrana e un dominio citoplasmatico. La porzione citoplasmatica di CD4 e CD8 lega la
chinasi Lck della famiglia Src; la capacità dei domini extracellulari di legare le molecole MHC aiuta queste proteine a trovarsi in
stretto contatto con il complesso TCR.
In seguito all’attivazione del TCR, la chinasi Lck viene portata vicino ai residui di tirosina dei domini ITAM delle catene CD3 e , che
vengono così fosforilate. Oltre a Lck è presente un’altra chinasi della famiglia Src, chiamata Fyn: questa è fisicamente associata a
CD3 e contribuisce alla fosforilazione dei domini ITAM. Le sequenze ITAM della catena , una volta fosforilate, formano siti di
ancoraggio per la chinasi ZAP-70, appartenente alla famiglia Syk: questa contiene due domini SH2, in grado di legare le fosfotirosine
degli ITAM e dopo l’associazione alla catena , ZAP-70 diventa substrato per Lck, che in questo modo diventa in grado di fosforilare
altri substrati. Dopo l’attivazione ZAP-70 fosforila numerose proteine adattatrici.
Un’altra via di trasduzione è l’attivazione della chinasi PI3, un enzima reclutato dal complesso TCR che fosforila i fosfatidilinositoli
di membrana e genera fosfatidi-inositolo-trifosfato (PIP3) a partire dal fosfatidil-inositolo-bifosfato (PIP2): di conseguenza le proteine
contenenti i domini PH possono legarsi alla superficie interna della membrana.
7.3.3 Sinapsi immunologica
Il seguito al riconoscimento dei complessi MHC-peptide da parte del TCR si ha il reclutamento di diverse proteine di membrana nel
sito di contatto fra il linfocita e l’APC: in questo modo si forma una regione di contatto chiamata sinapsi immunologica (SMAC).
Nella regione centrale della sinapsi immunologica (c-SMAC), in cui linfocita e APC distano circa 15nm, vengono reclutati il
complesso del TCR, i corecettori, i recettori per le molecole costimolatorie e proteine adattatrici; nella regione periferica della sinapsi
immunologica (p-SMAC), in cui la distanza fra linfocita e APC è di circa 40nm, si trovano invece le integrine, che stabilizzano il
legame fra le due cellule.
La sinapsi immunologica permette il rilascio direzionato del contenuto dei granuli secretori e delle citochine da parte del linfocita T
nei confronti dell’APC e facilita le interazioni fra CD40 e il suo ligando (CD40L).
7.3.4 MAP chinasi
Le proteine G attivate dal riconoscimento dell’antigene stimolano diverse MAP chinasi (MAP-K), che a loro volta attivano diversi
fattori di trascrizione; le proteine G maggiormente attivate a valle del TCR sono Ras e Rac.
La via di Ras viene attivata in seguito al riconoscimento dell’antigene e attiva fattori trascrizionali attraverso la chinasi ERK. Ras è
associata alla membrana plasmatica e nella sua forma inattiva il sito di legame è occupato dal GDP, che viene scambiato con un GTP
in seguito all’attivazione di Ras. L’attivazione di Ras coinvolge le proteine adattatrici LAT e Grb-2: la chinasi ZAP-70 induce la
fosforilazione di LAT, che diventa sito di ancoraggio per il dominio SH2 di Grb-2, la quale recluta la proteina SOS, che catalizza lo
scambio GDP/GTP su Ras. In questo modo la forma attiva di Ras, chiamata Ras-GTP, attiva una cascata di tre MAP chinasi: il
complesso attiva la chinasi c-Raf, che attiva un’altra MAP chinasi-chinasi (MAP-KK), che fosforila ERK. La forma fosforilata di
ERK trasloca nel nucleo e fosforila la proteina Elk, che stimola la trascrizione di c-Fos, un componente del fattore di trascrizione AP-
1.
Parallelamente all’attivazione di Ras, si ha la via di Rac: le molecole adattatrici fosforilate reclutano la proteina Vav, che catalizza lo
scambio GDP/GTP su Rac, formando il complesso Rac-GTP attivo: questo innesca una cascata di MAP chinasi che porta
all’attivazione di una MAP chinasi chiamata JNK (o SAP), che una volta attivata fosforila c-Jun, il secondo componente del fattore di
trascrizione AP-1. Rac-GTP attiva anche la MAP chinasi p38, il cui compito è attivare fattori di trascrizione, ed è responsabile della
riorganizzazione del citoscheletro e dell’aggregazione dei complessi del TCR, dei corecettori e di altre molecole a livello della sinapsi
immunologica.
7.3.5 Calcio e proteina chinasi C
La trasduzione del segnale del TCR porta all’attivazione della forma 1 della fosfolipasi C (PLC1), che viene reclutata dalla proteina
adattatrice LAT: la PLC1, una volta fosforilata da parte di ZAP-70 e altre chinasi, catalizza l’idrolisi di un fosfolipide di membrana
chiamato fosfatidilinositolo-4,5-bifosfato (PIP2), formando l’inositolo-1,4,5-trifosfato (IP3) e il diacilglicerolo (DAG).
IP3 diffonde nel citoplasma e si lega al suo recettore, un canale del calcio presente sul reticolo endoplasmatico, dove stimola il rilascio
di calcio. La deplezione del calcio nel reticolo endoplasmatico attiva la proteina STIM1, la quale attiva un canale in membrana
chiamato CRAC, che promuove l’ingresso del calcio nella cellula. Il calcio citoplasmatico agisce quindi da secondo messaggero,
legandosi a una proteina chiamata calmodulina: il complesso calcio-calmodulina attiva una fosfatasi chiamata calcineurina.
DAG attiva la proteina chinasi C (PKC), inducendo un cambiamento conformazionale che rende il sito catalitico accessibile ai
substrati. In particolare l’isoforma si localizza a livello della sinapsi immunologica ed è coinvolta nell’attivazione di NF-B.
19
7.3.6 Attivazione dei fattori di trascrizione
Gli enzimi che si generano in seguito all’attivazione del TCR attivano fattori di trascrizione che si legano a sequenze presenti nei
promotori dei geni; i più importanti fattori di trascrizione sono:
NFAT. Necessario per l’espressione dei geni che codificano per IL-2, IL-4 e TNF, di cui esistono 4 tipi, fra cui NFAT1 e NFAT2
nei linfociti T. La forma inattiva è fosforilata e viene defosforilata dalla calcineurina, che rende possibile la sua traslocazione nel
nucleo, dove si lega ai promotori dei geni, in associazione ad altri fattori di trascrizione, fra cui AP-1.
AP-1. Composto dalle proteine Fos e Jun, che viene attivato a livello nucleare e si associa fisicamente ad altri fattori di
trascrizione, con cui funziona in modo sinergico.
NF-B. Essenziale per la sintesi delle citochine e importante anche nelle risposte innescate dai recettori Toll-like.
7.3.7 Modulazione del segnale
Le tirosine fosfatasi rimuovono i gruppi fosfato dalle tirosine e generalmente determinano un’inibizione della trasduzione del segnale
del TCR. SHP-1 e SHP-2 sono due fosfatasi reclutate dai domini ITIM che bloccano la trasduzione del segnale rimuovendo i gruppi
fosfato dalle tirosine. Un’altra importante fosfatasi inibitoria è detta SHIP, che si lega alle sequenze ITIM fosforilate e rimuove un
gruppo fosfato dal fosfatidilinositolo-1,4,5-trifosfato, antagonizzando la trasduzione del segnale dipendente dalla chinasi PI-3K.
La fosfatasi CD45 ha invece un ruolo nell’attivazione dei linfociti T: agisce defosforilando i residui di tirosina inibitori delle chinasi
della famiglia Src (come Lck e Fyn), contribuendo quindi a generarne le forme attive.
7.3.8 Recettori costimolatori
Alcuni recettori riconoscono i ligandi presenti sulle APC e forniscono segnali costimolatori. Le molecole costimolatorie meglio
conosciute sono le proteine B7-1 e B7-2, che legano il CD28 sui linfociti T; ICOS è importante per lo sviluppo dei linfociti THF.
Il recettore CD2 contiene due domini Ig extracellulari e il suo principale ligando è la molecola LFA-3. Un sottogruppo della famiglia
CD2 è SLAM, contenente due domini Ig extracellulari e un dominio strutturale specifico, conosciuto come ITSM (immunoreceptor
tyrosine-based switch motif): in alcuni recettori determina lo scambio fra il legame con la tirosina fosfatasi SHP-2 e il legame con una
tirosina chinasi, a seconda dell’assenza o presenza dell’adattatore SAP, mediando quindi il passaggio da una funzione attivatoria ad
una inibitoria. Una molecola SLAM presente su un linfocita può interagire con una molecola SLAM presente su una cellula
dendritica, trasducendo il segnale al linfocita T: il motivo ITSM lega SAP, che fa da ponte fra SLAM e la chinasi Fyn.
Un altro membro importante della famiglia CD2 è la molecola 2B4, che contiene motivi ITSM che legano la proteina adattatrice SAP
e trasducono attraverso il reclutamento di Fyn.
7.4 Complesso recettoriale dei linfociti B
7.4.1 Struttura del complesso recettoriale
Il recettore per l’antigene dei linfociti B è costituito da un anticorpo di membrana, della classe IgM o IgD nei linfociti B naïve e della
classe IgG, IgE o IgA in quelli che hanno effettuato lo scambio di classe, associato a due catene responsabili della trasduzione del
segnale, Ig e Ig, contenenti un motivo ITM: tutte queste catene insieme formano il complesso BCR.
7.4.2 Trasduzione del segnale
L’antigene innesca la trasduzione del segnale e l’aggregazione del complesso BCR, inoltre i corecettori hanno il compito di facilitare
l’attivazione cellulare. L’aggregazione del complesso BCR, in seguito al legame con antigeni multivalenti, porta anche
all’aggregazione delle chinasi della famiglia Src e la loro attivazione, rendendole capaci di fosforilare le tirosine dei domini ITAM
delle catene Ig e Ig: questi residui permettono il legame e l’attivazione della chinasi Syk, dotata di due domini SH2; questa chinasi
può anche essere fosforilata e attivata ulteriormente dalle chinasi della famiglia Src associate al BCR.
Se l’antigene è invece monovalente e quindi incapace di aggregare molti BCR, per la completa attivazione è necessario l’intervento
dei linfociti T helper.
7.4.3 Ruolo dei corecettori
L’attivazione dei linfociti B è potenziata da segnali del sistema del complemento, attraverso il recettore CD21: le prote